Ultimi commenti alle biografie - pagina 3461
Venerdì 20 marzo 2020 18:02:37
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno, ho letto le prescrizioni che devono precedere la scrittura di un messaggio a Lei indirizzato... ma è chiaro che mi risulti difficile.
L'approvigionamento di beni di prima necessità è stato ritenuto un servizio essenziale e fin qui nulla da eccepire, ma decreti ed ordinanze non si sono minimamente curati di prescrivere dispositivi di sicurezza personale per i lavoratori della grande distribuzione ed oggi si registra il primo caso di decesso di un'addetta alle casse di un supermercato.
Le aziende non procurano mascherine, perchè la legge non le contempla.
Le distànze di sicurezza tra operatore e cliente non esistono in molti casi. (Non superano i 50 cm)
Per favore colmi questo vuoto.
Le aziende per tutelarsi hanno stipulato delle assicurazioni... ben sapendo che un giorno qualcuno potrebbe ricorrere contro di loro.
Io, gentile Presidente ho la sua età, già le vicissitudini del nostro Paese mi hanno costretta a svolgere un lavoro che non è quello. per cui ho studiato, penso di avere diritto a vivere e soprattutto a lavorare in sicurezza.
Buon lavoro
Da: Loredana Strippoli
Venerdì 20 marzo 2020 18:02:00
Per: Giorgia Meloni
Buongiorno,
Lunedi il ministro Gualtieri andra al parlamento europeo per firmare il trattato del MES per poi raccontarci la favola del Bond Coronavirus, che poi sono soldi in prestito ci vogliono mettere sotto la Gabbia dei mercati speculatori. Tutta la dx si dovrebbe mobilitare, chiedendo se questo accadesse l'incriminazione di Conti e Gualtieri per alto tradimento.
Da: Antonio
Venerdì 20 marzo 2020 18:00:30
Per: Myrta Merlino
Come è possibile che nel decreto legge cura italia n. 18 del 17/03/2020 si siano scordati di inserire gli autonomi con partita iva a cassa separata ti prego parlane chiedi
Da: Antonietta
Venerdì 20 marzo 2020 17:49:06
Per: Ferruccio De Bortoli
Buona sera sig. De Bortoli,
le ho scritto una lettera (senza indirizzo, Longanesi - Mi) quando ero detenuto nel carcere di Terni; ora sono da tre giorni di nuovo a casa e posso contattarla; non so se abbia ricevuto tale lettera, non ho avuto riscontri in proposito, per cui ne riporto alcuni passi.
"Dal giorno in cui sono stato arrestato, 12 settembre 2019, ho annotato quello che mi è successo (...) il tutto intrecciato, per così dire condito, da ricordi del passato, riflessioni pseudo filosofiche/teologiche, spunti e commenti su libri che sto leggendo, perfino progetti su un improbabile futuro. (...) Quello che vorrei da lei è che leggesse alcune di queste pagine, per giudicare se possono essere degne di andare a comporre un libro. Ho scelto Longanesi per un motivo preciso, poi diventati due. Il primo è che io sono stato sempre un grande ammiratore di Tiziano Terzani, come giornalista, scrittore, uomo; e sempre mi sono detto: se un giorno dovessi mai scrivere un libro lo farei con Longanesi, sua casa editrice; il secondo è maturato quando ho visto lei, qui dal carcere, in una trasmissione di RAI 3; mi ha dato l' idea di un uomo semplice, schietto e sincero, ben diverso dai molti che appaiono in TV: è per questo che le scrivo. ".
Due parole su di me: 67 anni, laurea in filosofia, insegnante di Italiano, ho lavorato nelle Scuole Medie e come Lettore con il MAE in Portogallo, Grecia, Venezuela, Brasile; sposato, famiglia multietnica (moglie brasiliana, due figli nati in Paesi diversi) sempre con me nelle varie scorrerie: questo è tutto per ora.
"Mi piacerebbe ricevere una sua risposta alla presente, positiva e possibilista o negativa che fosse, ma se positiva meglio". Se mi inviasse un numero vorrei parlarle personalmente per telefono; in attesa le lascio due numeri miei: 075 ------- fisso casa; 392 ------- cell. moglie Sandra, uno mio non ce l' ho.
"Con ciò la saluto cordialmente. E a risentirci presto, spero. ".
Da: Sepiacci Mario
Venerdì 20 marzo 2020 17:41:18
Per: Giuseppe Conte
Come elettore, ma sopratutto come ITALIANO, proibisco a te e a qualsiasi altro ministro della Repubblica di firmare il MES.
NO MES!
Da: Vincenzo Parisi
Venerdì 20 marzo 2020 17:39:44
Per: Giuseppe Conte
Salve,
a chiunque stia leggendo queste mie parole,
con la speranza che chi le legga abbia il cuore grande.
Mi chiamo Beatrice Dibenedetto, ho 21 anni e vivo a Chiaramonte Gulfi, un paesino di montagna in provincia di Ragusa. Sono una studentessa dell’Università di Catania, in procinto di concludere i miei studi in psicologia. Non è una bella situazione per la Sicilia, come per tutta l’Italia, e lo sappiamo. Le consapevolezze sono tante, ma soprattutto in questo momento, vorrei urlare a chi ha il potere di rendere meno difficile questo momento, vorrei che qualcuno ascoltasse il grido di chi non ce la farà. Vi scrivo con il cuore in mano e le lacrime agli occhi perché in questi giorni, il mio dolore più grande è vedere l’uomo che mi ha dato tutto, distrutto. Distrutto dal dolore perché ciò per cui ha lavorato per una vita, non ha più un futuro, e con esso anche le sue due figlie: me e mia sorella Giulia. Mio padre si è costruito da solo la strada verso il successo, lavorando fin da giovane nel campo della ristorazione, sempre pagando affitti per i locali che gestiva. È stato il primo ad aprire una pizzeria nel nostro paesino, il primo ha portare la musica in un locale e anche il sorriso. Tutti qui conoscono mio padre, e tutti lo ricordano per quello che è riuscito a fare, partendo davvero dal nulla. Finalmente dopo tante soddisfazioni, arrivò quella più grande: 10 anni fa, comprò un locale tutto suo (erano i resti di una casa abbandonata). I lavori eseguiti, i mutui infiniti.. insomma i sacrifici sono stati davvero immensi.. ma nel corso degli anni fino ad adesso, le gratificazioni sono state più forti. Io e mia sorella, nonostante lo studio, abbiamo dato sempre una mano, lavorando soprattutto nel weekend come cameriere. E sapete, non c’è gioia più grande del portare avanti qualcosa che è cresciuto insieme a te, ma soprattutto nel farlo con la tua famiglia accanto. Arriviamo ad adesso però. Siamo nel bel mezzo della quarantena e già il nostro futuro è cenere. Mio padre non potrà sostenere il locale con i seicento euro del governo. Con quei seicento euro, mio padre non ci paga neanche la spazzatura. Cosa fare? Non rimane che chiudere. È questo l’argomento che in questi giorni ci fa male. In quanto figlia, mi fa male vedere distrutto qualcosa che avrei voluto portare avanti personalmente con tanto amore, proprio come ha sempre fatto il mio uomo. Adesso mi rimane solo un urlo, viscerale, che vi chiede di fare qualcosa di più. Le partite iva non sono tutte uguali. Mio padre lo è, ma paga dipendenti, il locale e molto altro. E poi c’è chi è dipendente che prende addirittura l’80% dello stipendio. Non è paradossale questa cosa? Vi prego ridatemi il futuro.
Da: Beatrice
Venerdì 20 marzo 2020 17:34:37
Per: Luca Zaia
Salve presidente sono nel comune di Montagnana a pochi km da Merlara, qui non arrivano alcune notizie dei contagi, tantissima gente che passeggia lungo il perimetro interno delle mura e super mercato lidl privo di controlli con rispettivo sovraffollamento essendo un paese con pochi controlli e pochissimo rispetto per le restrizioni le persone che veramente devono uscire per giusta causa rischino un contagio grazie per tutto quello che fate un abbraccio virtuale Giovanni
Da: Giovanni Zanchetta
Venerdì 20 marzo 2020 17:18:25
Per: Lilli Gruber
Buongiorno dr. ssa Gruber,
magari la mia è solo una ipotesi priva di fondamento, tuttavia sarei curioso di sapere se c'è un nesso tra gli elettori della Lega (o del Centro Destra) ed il numero di infettati dal Covid19 nelle Regioni del Nord.
Mi spiego meglio: mi è sembrato che le disposizioni del Governo - almeno inizialmente - non siano state prese con la dovuta convinzione da parte della maggioranza dei sostenitori di tale schieramento. Come dire che l'avversione nei confronti del Governo centrale, di diverso colore politico, potrebbe aver fatto scattare in costoro un meccanismo mentale e psicologico del genere: "io sono più forte del virus e me ne infischio delle disposizioni di legge di questo Governo, quindi continuo a fare quello che facevo prima". In sostanza i vecchi "celoduristi" infingardi, particolarmente presenti in Lombardia e Veneto, ma che anche in Emilia Romagna contano tante adesioni. E poi, sì, ci sono anche regioni come la Campania, la Sicilia, il Lazio e la Puglia dove però notoriamente il rispetto delle norme è un tantino più blando, stanno rimontando la classifica. Grazie dell'attenzione, dei contenuti del suo programma e del suo stile garbato, ma deciso. Cordiali saluti
Da: Bruno
Venerdì 20 marzo 2020 17:16:24
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno, scrivo solo poche righe per far presente e chiedere se sia giusto vietare alle persone attività motoria e passeggiate (restrizione presa da poco ad esempio dal governatore Zaia). .. è vero che in questo momento c’è il picco di persone ammalate, ma è dovuto al fatto che queste siano state contagiate 15 gg fa quando ancora i negozi erano aperti.
Inoltre ricordo che ci sono milioni di persone che a casa vivono situazioni difficili, di violenza, alcolismo ecc quindi restare chiusi in casa per giorni (forse mesi) è deleterio. Una passeggiata rimarrebbe l’unica valvola di sfogo per sfuggire ai propri aguzzini... vogliamo proprio togliere anche questo? Piuttosto chiudiamo i veri e propri luoghi di contagio, ossia i luoghi chiusi come le fabbriche.
Ipotizzo infine che la restrizione completa della propria libertà personale potrebbe portare ad altre patologie quali ad esempio depressione, quindi la gente in questo periodo non morirebbe solo di coronarivirus, ma anche di altre patologie. Pensateci bene prima di vietare le uscite all’aria aperta perché ci potrebbe essere una vera e propria selezione naturale. Grazie
Da: Samantha
Massimo Cacciari
Filosofo, accademico e politico...
Da: Francesco Rizzo