Gaston Doumergue
Biografia • "Gastounet"
Gaston Doumergue nasce ad Aigues Vives, nel dipartimento francese di Gard, il 1° agosto 1863, da una famiglia cristiana protestante. Ultimati gli studi giuridici lavora come magistrato coloniale in Indocina e in Algeria prima di dedicarsi al giornalismo e, soprattutto, alla politica. Eletto alla Camera nel 1893 come deputato radical-socialista, dal 1902 al 1905 è ministro delle Colonie nel governo Combes ed ancora, fino al 1910, del Commercio e dell'Industria in una prima fase, e poi della Pubblica Istruzione e delle Belle Arti.
Nel 1910 diviene senatore e nel dicembre 1913 gli viene affidata la presidenza del consiglio fino al giugno 1914. Negli anni che seguono è nuovamente alla guida dei dicasteri delle Colonie e del Commercio, nei governi di Aristide Briand, René Viviani ed Alessandro Ribot. Proprio quest'ultimo, nel marzo del 1917, lo invia in Russia perché dissuada il governo Kerensky dal definire, separatamente dalla Francia, accordi di pace con Austria e Germania, ma non riuscirà nell'intento.
Nel 1923 assurge alla presidenza del senato, ruolo propedeutico alla massima carica dello Stato. Nel maggio del 1924 il "cartello delle sinistre" ottiene una vittoria elettorale, ma le divisioni interne non consentono l'elezione a capo dello Stato del suo candidato Paul Painlevé. Si creano così le condizioni che portano all'individuazione, in luogo del Painlevé, proprio di Gaston Doumergue, ed infatti il 13 giugno 1924 è eletto presidente della repubblica francese, il dodicesimo, oltreché il primo di confessione protestante. Rimane in carica l'intero settennato, fino al 1931.
Doumergue adotta subito una politica di rigore in campo economico, cominciando col licenziare postiglioni, palafrenieri e stallieri assegnati alla presidenza. Nel fronteggiare i gravi problemi di carattere finanziario che portano alla caduta del franco egli rivela la natura liberale delle sue concezioni economiche: dapprima svaluta la moneta nazionale portandola al suo valore effettivo e poi dà un forte impulso alla crescita industriale, soprattutto nel campo dell'acciaio e dell'auto. Adotta inoltre misure in favore dei lavoratori, con il risultato che, mentre gli Stati Uniti vivono un drammatico momento con il crollo della Borsa del 1929, la Francia gode di un discreto benessere e tranquillità sociale che dureranno fino al 1932 - ben oltre, cioè, la scadenza della sua presidenza - anno in cui le ripercussioni del "venerdì nero" di New York si faranno sentire pesantemente.
In politica estera Doumergue imprime un deciso impulso al colonialismo, soprattutto con la vittoria in Marocco nella guerra del Rif.
Dopo le sollevazioni parigine del febbraio 1934 è chiamato nuovamente alla presidenza del consiglio dei ministri, in un governo conservatore di unità nazionale (in età matura Doumergue abbandona le posizioni estreme avvicinandosi a quelle moderate dei conservatori), carica che egli accetta malvolentieri e che detiene fino al successivo 8 novembre.
Gaston Doumergue, che per i suoi modi affabili e per la sua paffuta giovialità è chiamato "Gastounet", è il primo presidente scapolo, ma anche il primo a sposarsi in corso di mandato, anche se soltanto dodici giorni prima di lasciare la carica. La funzione si svolge nel palazzo dell'Eliseo. Sua moglie, Jeanne Marie Louise Gaussal, è una ricca vedova ed è, in realtà, la sua amante già da molto tempo.
Dopo l'ultima esperienza di governo si ritira nel paese natio di Aigues Vives dove tre anni dopo, il 18 giungo 1937, si spegne all'età di settantaquattro anni. Sua moglie Jeanne, quindici anni più giovane di lui, vivrà fino al 1963 dedicandosi alla pubblicazione di romanzi con lo pseudonimo di "Gilles".
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