George Eliot
Biografia • Raccontando la provincia inglese
George Eliot è lo pseudonimo di Mary Anne Evans, nata il 22 novembre del 1819 in una fattoria nel Warwickshire, in Inghilterra. È la figlia più giovane di Robert Evans e della sua seconda moglie Christiana Pearson Evans. Mary ha due fratellastri, Robert e Fanny, e due fratelli, Crissey e Isaac. Il padre è un uomo molto amorevole e si occupa di dirigere una tenuta di una famiglia del luogo, garantendo così alla propria famiglia un buon livello di vita. Mary frequenta con la famiglia la Chilvers Coton Church e diventa presto un'assidua presenza della biblioteca della chiesa. È questo il periodo in cui nasce la sua passione per la letteratura, diventando una divoratrice di libri.
Il suo legame familiare più forte è con il giovane fratello Isaac; per la introversa e timida Mary sarà molto difficile vederlo allontanarsi da casa per frequentare la scuola. La sua educazione scolastica inizia nel 1824 e la governante della sua scuola, Miss Maria Lewis, la prende presto sotto la sua ala protettrice. La donna diventa la sua mentore e anche dopo che Mary lascia la scuola le due intrattengono una lunga corrispondenza.
La stessa scuola Mrs. Wallington's School di Nueneaton avrà un ruolo importante nel romanzo "Scene di vita clericale" (1858). A scuola impara a suonare il paiono, studia le lingue straniere e comincia a scrivere racconti e poesie. Si rivela una studentessa attenta e seria al punto che, sotto l'influenza dei suoi studi, comincia a mettere in discussione la propria fede religiosa.
Dopo la morte per cancro della madre, avvenuta nel 1836, Mary ritorna a casa. Decide di prendersi cura del padre e della casa, ma continua a studiare con un insegnante privato. Nel 1840 compare il suo primo racconto pubblicato dal "Cristhian Observer".
Il grande cambiamento nella sua vita avviene quando segue il padre, ormai in pensione, a Coventry. Fino a questo momento Mary si è tormentata per il suo aspetto, convincendosi intimamente di essere votata ad una vita di solitudine e sprofondandosi in interrogativi religiosi. Le sue riflessioni la inducono ad interrompere la frequentazione della chiesa, alienandole l'amore del padre e del fratello. Allo stesso tempo però la sua vita sociale si arricchisce di nuove conoscenze e le si aprono le porte degli ambienti intellettuali di Coventry. Viene così a contatto con liberi pensatori come Cara e Charles Bray, e comincia a leggere autori non religiosi, tra cui Thomas Carlyle, Ralph Waldo Emerson e Walter Scott. Pubblica intanto la sua prima traduzione: "Vita di Gesù" (1846), alla quale segue la traduzione di "L'essenza del Cristianesimo" di Feuerbach (1854).
Dopo la morte del padre a seguito di una lunga malattia, Mary viaggia con i coniugi Bray in Italia e Svizzera. Il padre le ha lasciato una piccola rendita e lei decide di trasferirsi a Londra, dove comincia a lavorare come giornalista con lo pseudonimo di Marian Evans. Lavora per l'editore Chapman e la sua rivista "Westminster Review", per la quale si rivela una preziosa collaboratrice, acquisendo responsabilità editoriali sempre maggiori.
Mary apprezza in modo particolare la sua vita di donna single e padrona del proprio destino. Tiene delle letture a teatro e diventa amica di importanti personaggi del panorama culturale inglese e non solo, come Charles Dickens e Wilkie Collins. Ma la sua vita si complica, quando finisce per cadere vittima del fascino di Chapman che è già sposato ed ha per altro anche un'altra amante.
La svolta sentimentale arriva alla fine del 1852, quando conosce George Henry Lewis, il quale vive una sorta di matrimonio aperto. L'uomo però lascia la moglie e si trasferisce a vivere con Mary, che decide lucidamente di non avere figli: non vuole che nascano da due genitori non legalmente sposati.
Nonostante le derisioni di amici e parenti, i due vivono insieme considerandosi marito e moglie fino al 1878, anno della morte di Lewis. L'uomo è uno dei più grandi sostenitori della carriera letteraria di Mary e la incoraggia continuamente a scrivere. Mary sceglie allora di scrivere con lo pseudonimo di George Eliot, sia per la notorietà raggiunta dalla sua relazione adulterina sia per le pubblicazioni già apparse su Rewiev. La principale ragione che la induce ad usare uno pseudonimo è il desiderio che la sua reputazione non preceda il testo, alterandone eventuali giudizi di merito.
I primi successi letterari sono le raccolte di racconti "Blackwood's Magazine" e "Scene di vita clericale". Il suo primo romanzo "Adam Bede" viene pubblicato nel 1859 e ottiene un immediato successo di pubblico. Seguono: "Il mulino sulla Floss" (1860); "Silas Mamer" (1861); "Romola" (1863), "Felix Holt, il radicale" (!865); "Middlemarch" (1865), "La legenda di Jubal" (1874) e "Daniel Deronda" (1876).
Dopo la morte del marito, si ritira a vita privata, consentendo solo al banchiere John Walter Cross di farle visita. L'uomo la chiede in moglie nonostante abbia ben vent'anni in meno di lei. La scrittrice è inizialmente riluttante, ma poi nel maggio del 1880 decide di sposarlo. Il matrimonio le consente anche di riconciliarsi con il fratello Isaac dopo molti anni di reciproco silenzio. Il nuovo legame sentimentale inizia però sotto i peggiori auspici: il novello sposo ha un incidente che non si sa bene se volontario o meno. Questi cade dal balcone dell'hotel in cui alloggiano a Venezia per la luna di miele. L'uomo si salva e la coppia torna a Londra, ma il matrimonio ha durata breve perché Mary Anne Evans, in arte George Eliot, muore il 22 dicembre del 1880.
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