André Gide
Biografia • Drammatico impulso alla confessione
André Paul Guillaume Gide nasce a Parigi il 22 novembre 1869 in una facoltosa famiglia di tradizioni ugonotte. Rimane presto orfano di padre, così viene allevato dalla madre Juliette Rondeaux, secondo una rigida educazione puritana. Non lontano dalla loro abitazione di Parigi vive Anna Shackleton, un tempo governante e insegnante di Juliette, alla quale è legata ancora da una forte amicizia. Anna, di origini scozzesi, di carattere dolce, spensierata e intelligente, ha un ruolo importante nella formazione del giovane André: la morte di Anna, nel 1884, segna profondamente Gide, il quale la ricorderà nelle sue opere "La porta stretta" e "Se il seme non muore".
Tra il 1885 e il 1888 André vive un periodo di esaltazione religiosa, che condivide con la cugina Madeleine Rondeaux, tramite una fitta corrispondenza di lettere e letture comuni. Si getta a capofitto nello studio della Bibbia e degli autori greci, iniziando anche a praticare l'ascetismo.
Nel 1891, poco dopo aver scritto il "Trattato di Narciso", Gide conosce Oscar Wilde, da cui rimane spaventato ma anche affascinato. Comincia a leggere Goethe e scopre la legittimità del piacere, a differenza di quanto predicato dall'educazione puritana ricevuta.
Nel 1893 l'amico e giovane pittore Paul Laurens invita Gide a seguirlo in un viaggio pagato con una borsa di studio: questa diventa per Gide l'occasione di una liberazione morale e sessuale; i due viaggiano in Tunisia, Algeria e Italia.
Due anni più tardi (1895) muore la madre: il ventiseiennne Gide sposa la cugina Madeleine, persona a cui si era legato sin dall'infanzia e con cui aveva instaurato nel tempo un intenso rapporto spirituale.
Con Copeau, Ghéon, Schlumberger e più tardi Jacques Rivière fonda la "Nouvelle Revue Française", che nel periodo tra le due guerre diverrà la più prestigiosa rivista letteraria europea.
Nel 1924 nel racconto "Corydon" (già circolato confidenzialmente diversi anni prima, nel 1911), André Gide confessa pubblicamente la sua omosessualità.
Con il viaggio in Congo (1925-1926) inizia la sua presa di coscienza politica che lo porta nel 1932 ad aderire al comunismo. Nel 1935 presiede con Malraux al primo Congresso internazionale degli scrittori per la difesa della cultura.
Dopo un viaggio in Unione Sovietica (1936) rompe con le idee comuniste.
Nel 1947 riceve il premio Nobel per la Letteratura; nella motivazione si legge: "for his comprehensive and artistically significant writings, in which human problems and conditions have been presented with a fearless love of truth and keen psychological insight".
Le prime opere di Gide sono influenzate dal simbolismo: "I nutrimenti terrestri" (Les nourritures terre stres, 1897) è una via di mezzo tra un poema in prosa e un trattato, una sorta di inno allo stato esistenziale di "disponibilità" in cui le gioie dei sensi e il fervore spirituale diventano la stessa cosa. "L'immoralista" (L'immoraliste, 1902) e "La porta stretta" (La porte étroite, 1909) sono due romanzi che con un notevole stile affrontano da punti di vista differenti uno stesso problema. Ne "I sotterranei del Vaticano" (Les caves du Vatican, 1914) la tematica delle opere precedenti viene sviluppata e sottoposta a un radicale trattamento ironico; il romanzo è anche importante per la polemica anticattolica (riflesso della rottura di Gide con Claudel), e soprattutto per il tema di derivazione dostoevskiana dell'"atto gratuito" compiuto da Lafcadio, il personaggio più riuscito di tutta l'opera di Gide.
Nel periodo che va dal 1920 al 1925 escono le sue "Memorie", "Se il grano non muore" (Si le grain ne meurt...) importante scritto esplicitamente autobiografico sull'infanzia e la giovinezza, e "I falsari" (Les faux-monnayeurs), l'unico libro che lo stesso autore classifica come "romanzo", e che costituisce la sua opera più complessa.
Le successive "Viaggio al Congo" (1927), "Ritorno dal Ciad" (1928) contengono una forte denuncia dello sfruttamento colonialista. Nel 1939 esce il "Diario": il primo tomo si riferisce al periodo 1889-1939, il secondo uscirà nel 1950; questo sarà il suo capolavoro narrativo, opera fondamentale per la conoscenza dell'autore nonché di 50 anni di storia culturale francese ed europea.
Tra le altre opere ricordiamo i saggi "Dostoevskij" (1923), "Pagine d'autunno" (1949). Opere teatrali: "Saül" (1904), "Oedipe" (1930), "Persèphone" (1934), "Thésée" (1946). Altre opere: "I quaderni di André Walter" (Les cahiers d'André Walter, 1891), "Il ritorno del figliol prodigo" (Le retour de l'enfant prodigue, 1907), "La sinfonia pastorale" (La symphonie pastorale, 1919), "La scuola delle mogli" (L'école des femmes, 1929).
André Gide muore nella sua città natale, a Parigi, il 19 febbraio 1951: viene sepolto vicino alla cara Madeleine nel piccolo cimitero di Cuverville, nel dipartimento della Seine-Maritime.
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