Pietro Busolini
Biografia
Pietro Busolini è un direttore d'orchestra italiano. Nasce in Friuli il 30 aprile 1941. Il padre, il Maestro e professore Umberto Busolini, lo introduce alla musica già a sette anni.
Formazione e studi
Pietro inizia a studiare gli strumenti corno e pianoforte, a cui seguono gli studi di solfeggio e armonia.
Quando ha undici anni viene affidato all’amico fraterno Maestro Francesco Molinari Pradelli, già affermato direttore d’orchestra internazionale. Con lui Pietro Busolini frequenta lezioni settimanali ed esegue esercizi a casa.
Il piccolo Pietro, segue con attenzione le lezioni del suo maestro e già nutre interesse alla direzione d’orchestra.
Consegue il primo diploma di ammissione al conservatorio di Bolzano, come esterno.
Le lezioni di musica vengono impartite anche in famiglia, dal padre e dal cugino Emilio (maestro di organo e pianoforte presso il Conservatorio Tartini di Trieste).
Il maestro Molinari insiste nell’insegnamento dell’opera lirica e interpretazione, tuttavia al giovane Pietro Busolini interessa solo la musica classica sinfonica. Si avvicina alla lirica solo verso i quindici, anni per l’insistenza del maestro e del padre.
Consegue il primo diploma di corno e pianoforte a Firenze, al Conservatorio Luigi Cherubini nel 1958. L'anno successivo consegue quello di direttore d’orchestra.
Le prime esperienze professionali
Dopo i diplomi Pietro continua a seguire le lezioni dai vari maestri di famiglia finché un giorno il maestro Molinari lo prende sotto le sue ali. Lo porta con sé nelle sue varie tournée, in giro per l’Europa e nord America. Seguendo Francesco, Pietro Busolini fa pratica.
La carriera di direttore d'orchestra inizia a Venezia nel 1963. Sempre con la benedizione di Molinari, Busolini dirige a Venezia per quattro stagioni: alterna
la musica classica a quella sinfonica e qualche balletto.
Si migliora sempre più e viene notato nel 1968 dal maestro Robert Ruglen, di Bonn; questi lo invita ad esibirsi nel suo teatro per una serie di concerti e di recite di Tosca, di Giacomo Puccini.
Di quest'opera il maestro Pietro Busolini ha redatto per noi un approfondimento: analisi musicale della Tosca di Puccini.
Pietro lo segue iniziando quindi la sua avventura internazionale, in Europa: da Bonn prosegue per lo Staatsoper di Berlino, poi a Monaco di Baviera. Alla fine di questo ciclo, si ritrova a Lipsia con Julio Cortes e a Dresda con il maestro Robert Kaufmann.
Iniziano così sei mesi di studi con questi maestri internazionali, apprendendo la tecnica dell'interpretazione, soprattutto nella musica classica.
Pietro Busolini in America
Tra le fine del 1983 e l'inizio del 1984 vola oltreoceano. Dirige a New York l’opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti; a Chicago e Dallas dirige alcuni concerti sinfonici, conseguendo un ampio successo di pubblico e di stampa.
L’anno successivo prosegue il suo cammino nel continente sudamericano: in Argentina, a Buenos Aires, esegue concerti con l’orchestra Sinfonica Argentina e con il Teatro Colón della città.
La seconda metà degli anni '80
Ad inizio del 1986 Pietro Busolini torna in Italia, a Venezia, per un periodo di riposo. Esegue poi un concerto a Ferrara in memoria dell’amico Ing. Presacco.
A fine anno riprende l’attività da Kiev, San Pietroburgo e Mosca. Qui conosce persone della società Musicale Russa; approfondisce così la conoscenza del pensiero e dell’animo dei maestri Mussorgsky, Borodin, Tchaikovsky.
A Stoccolma e Coopenaghen, nel 1987, propone le sinfonie 4ª, 6ª e 7ª di Beethoven e
Prosegue poi con la preparazione della tournée in nord America: inizia dal Canada, toccando Vancouver e Montreal, ed eseguendo le sinfonie di Brahms 2ª, 5ª e 6ª.
Dirige poi le stesse a Portland, Seattle e New York; a Huston, come concordato con il sovrintendente del teatro, concerta tre opere:
- Werther
- Bohème
- Tosca
Quest'ultima di fatto diviene ormai il cavallo di battaglia di Pietro Busolini.
Gli anni '90
Nel 1991, il maestro Pietro Busolini torna alla direzione a Kiev e al conservatorio di San Pietroburgo, eseguendo la 2ª, la 5ª e la 6ª di Tchaikovsky. A Mosca dirige musiche di Mussorgsky, Borodin e Tchaikovsky.
Con gli amici Julio Cortez e Robert Kaufmann si ritrova a Lipsia e Dresda per un nuovo periodo di studio alla ricerca dell’animo e della passione, il “Nuovo Modo” di interpretare la musica.
Prosegue poi nel 1993 a Stoccolma, Londra ed Edimburgo finendo in agosto col festival cittadino.
Dopo una lunga pausa, si ripropone nel 1996 in Oriente: a Manila, Seoul e Tokyo dirige con successo opere italiane:
- Madama Butterfly di Puccini;
- Cavalleria rusticana, di Pietro Mascagni;
- Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo.
A Taiwan, in seguito, esegue concerti di Beethoven e Chopin.
Torna in Friuli dove prepara una nuova edizione di Traviata e Trovatore, da eseguire nel 1998 a Madrid, in Spagna. Nello stesso periodo esegue il secondo concerto di Chopin, nell’anfiteatro di Cascais, in Portogallo.
Nel 1999 soggiorna a Vienna per un periodo di studio.
Gli anni 2000 e 2010
Nel 2000 Pietro Busolini è a Tokyo, dove esegue solo concerti sinfonici di Antonin Dvorak.
Dopo aver diretto sinfonie di Beethoven e Mahler, nel 2001 a Stoccolma, vola in Australia (2002). A Sidney, Perth e Melbourne esegue opere e concerti di musicisti russi.
Dopo nuove esperienze a Stoccolma e Tokyo nel 2005 è presente a Edimburgo (Scozia) con concerti sinfonici per il festival agostano. L'anno seguente a Londra e Liverpool dirige musiche di Maurice Ravel e Brahms. Poi fa tappa a Vienna, Budapest e Bucarest (2007); nel 2008 è al festival di Sofia.
Nel 2012 studia l'Otello di Giuseppe Verdi, che esegue nel 2014 in Giappone, con la Tokyo University orchestra.
Nell'anno 2013 prepara la stagione per San Pietroburgo in pieno inverno, con le musiche di Tchaikovsky,
Dopo il citato Otello di Verdi eseguito a febbraio, nel mese di giugno 2014 Pietro Busolini conclude la sua carriera musicale a Lubiana e Budapest.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti in carriera ci sono quelli di Cavaliere ufficiale, Commendatore e Grande Ufficiale all'ordine della Repubblica Italiana, per la diffusione della cultura italiana nel mondo.
Foto e immagini di Pietro Busolini
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