Ultimi commenti alle biografie - pagina 132

Mercoledì 17 agosto 2022 11:18:46 Per: Diego Armando Maradona

A Maradona... la mano de Dios.
Vedo tanti post molto corti, brevi. Siamo nell'era del twitt: il post dev'essere breve, intenso, che esprima tutto in poche parole. Io, invece, voglio spendere quattro parole per Diego. C'è chi condivide il pensiero di altri ma preferisco scrivere di mia penna, o di mia tastiera queste righe. Ci sono momenti che restano nella memoria. Ricordo il momento esatto in cui sono cadute le Torri Gemelle, in cui è morta Lady Diana, madre Teresa di Calcutta. Ci sono persone che fermano il tempo in due momenti: nel primo istante in cui ne vieni a contatto e il primo istante in cui capisci che ci hanno lasciato su questa terra. Maradona è uno di questi grandi! Pochi! Sempre di meno, immensi Grandissimi dell'umanità. Una volta c'erano i gladiatori al Colosseo e oggi ci sono i giocatori, nuovi gladiatori. Negli anni 90 Maradona era il gladiatore n. 1. Il resto dietro... molto dietro.. il resto faceva numero, si può dire. "Babbo, come mai a quel giocatore lo marcano in tre? " chiesi da bambino. Mio babbo rispose "quello è Maradona!". Senza spiegazione, non c'era bisogno di dire che era bravo, o chi era. Bastava dire che era Maradona. Punto. La parola stessa Maradona è diventata segno di qualcuno che è un genio nel calcio o altrove. Tante volte è arrivato la morte a prenderlo per i capelli.. senza riuscirci.. ma oggi purtroppo non ce l'hai fatta. Per ognuno sei prezioso! Per ognuno sei di casa! Per ognuno sei un lutto, oggi, perché viene a mancare uno di casa, uno dei nostri. Uno non buono e bravo sempre, ma sincero, allegro e alla mano. Ciao Diego. Insegna agli angeli qualche colpo segreto. Con affetto. Uno dei tanti tuoi fans.

Da: Francesco

Mercoledì 17 agosto 2022 11:15:31 Per: Raffaella Carrà

Ciao Raffaella!
Per tutti noi eri una donna di famiglia, parte del mondo, data di default dalla vita. Riguardando i filmati anni 80, 90.. capisco meglio chi eri e chi sei. All'epoca ero un ragazzino, all'epoca dei tuoi anni d'oro. Quando sono cresciuto, poi, tu eri già diva, già grande, già tutto. Riguardando ora, appunto, quei filmati anni 80.. capisco il tuo successo. L'aria furba ma complice, intelligente ma alla portata di mano, superba ma accessibile, sensuale ma con misura. Eri mille miglia in avanti ma poi, ti voltavi indietro, e ci portavi con te dov'eri tu. No, non scendevi dov'eravamo noi, ma ci portavi lassù dov'eri tu. E da lassù, dai tuoi occhi, tutto era diverso. Uno sguardo d'amore, di tenerezza, di lucidità, di coraggio ! Eri 100 anni avanti a tutti, quindi, ancora devi essere superata, ancora sei la numero uno
. Poi la vecchiaia.. i gossip.. e ancora facevi trasmissioni. Immortale! E poi la morte ieri.. Il punto è che una come te non muore! Una come te con la morte ci fa uno spettacolo! Come il bruco devo racchiudersi nel bozzo per diventare farfalla, così tu, già farfalla ti sei chiusa nel bozzo per diventare una ninfa immortale. Sei nel cuore nostro perché hai costruito un pò tutti noi a colpi di ironia, balletto, sorriso e sfida. Sei nel cuore di ognuno! La tua morte ti consacra all'immortalità da Trieste in giù.
Un abbraccio cara Raffa. ☺️

Da: Francesco

Mercoledì 17 agosto 2022 10:37:43 Per: Alessandro Barbero

Salve Professor Barbero,
sono un giovane studente che frequenterà a settembre la Quinta Liceo Classico. Le volevo chiedere riguardo ad un particolare enigma che si aggira per le Marche. Secondo lo storico Giovanni Carnevale (venuto a mancare di recente) la capitale del Sacro Romano Impero di Carlo Magno, ossia Aquisgrana, non si troverebbe nell'odierna Germania (Aachen per l'appunto) ma nelle Marche, di preciso la sede del potere imperiale era situata nell'Abbazia di San Claudio al Chienti, presso Corridonia in provincia di Macerata. Non le riporto in particolare le fonti su cui si basa questa teoria, ma vari articoli online parlano di ciò e i libri del professore Carnevale sono reperibili su internet. Sono convinto del fatto che tutto ciò sia falso, ma volevo maggiori informazioni da Lei.
La ringrazio molto in anticipo e Le auguro un buon proseguimento di giornata.
Enrico Roccato Andreasi.

Da: Enrico

Martedì 16 agosto 2022 21:03:33 Per: Alberto Angela

A PIERO ANGELA

Ciao Piero Angela, ormai sei diventato Piero. Da piccolo ti vedevo in tv e, a dirla tutta, ti ho sempre visto uguale. Poi certo, sono passati gli anni, i decenni ma continuavi ad essere uguale. Sembravi una specie di avatar, un essere mitologico che vive in una realtà a parte ma che ogni tanto appare. Sembravi nato dentro la televisione, come avessi una casa in rai, o abitassi lì dentro. Le tue puntate erano come entrare in casa da un amico ed essere ospitati a prendere un caffè. Poi questo amico che ha mille risorse, poi ti fa vedere le sue novità, le cose che ha imparato, scoperto. Insomma intrattiene in modo molto abile e culturale. Questo eri tu. Un uomo della televisione immortale. Un uomo che parlava in modo calmo, tranquillo e a volte eccessivamente tranquillo. A volte sorridevi per degli argomenti interessanti e belli, mentre altre volti soffrivi quando presentavi delle notizie poco belle. Allora il tono si faceva più serio, più sobrio, più basso. E poi gli ospiti! Tu invitavi ospiti a parlare, esperti, scienziati, gente che ne sa. E poi ti mettevi lì ad ascoltarli come uno di noi. Non eri tu che facevi la predica o facevi la performance, ma lasciavi spazio agli altri. E poi il miracolo di tuo figlio che anche lui ha iniziato a seguire le tue tracce. Sembrava impossibile mentre invece, sei riuscito a fare una delle cose più difficili al mondo: appassionare un figlio. Certo, i figli spesso fanno il lavoro dei genitori, ma spesso fanno il contrario. Invece un figlio che spiega anche lui il mondo. La voce del figlio più lenta, lui sembra cercare di più il piglio del pubblico ma…bravo anche lui. I tuoi documentari sugli animali. Il punto è che non si trattava solo di documentari, no.. ci saremmo già stancati. Si trattava di entrare nelle vicende famigliari delle singole famiglie di animali. Esattamente. Cioè…un nido di aquile con mamma e papà, e i piccoli. In un attimo si creava l’atmosfera e quegli animali diventano quasi umani. Poi i piccoli che volano giù per la roccia e si sfracellano, colpo al cuore. E poi c’era il piccolo che riusciva a volare e a farcele. Lì c’era soddisfazione. Riuscivi a farci palpitare per questi animali che uscivano dalla statistica, dal numero e diventavano individui quasi avessero un’anima. E poi c’era il cattivo! Come nella vita! C’è la famiglia appena conosciuta di pinguini ma c’è anche il cattivo, l’orso in arrivo. E così vedevamo prendere il pinguino e ucciderlo dall’orso, che, però a sua volta lo portava ai suoi orsacchiotti. Quindi la natura era cattiva, sembrava cattiva ma in realtà si trattava di sopravvivere, di un’equilibrio basato su un gioco di forza, di fortuna, di astuzia che era brillantemente narrato dalla voce di sottofondo. Quark! Pensare che sono stato una vita senza domandarmi perché si chiamasse quark! In realtà c’ho fatto caso adesso. Era quark, punto. Non c’era bisogno di spiegarlo, come un albero si chiama albero e una casa si chama casa. Ora capisco che hai chiamato Quark come la particella più piccola della materia e che, con questo titolo, volevi sublinariamente passare il messaggio che la tua trasmissione andava in fondo alle cose, in fondo proprio nelle profondità della materia. Troppo avanti Piero. Ma ci vuole sempre qualcuno troppo avanti per aiutare tutti ad andare avanti almeno un po'. Non come te, ma almeno un pochino. E poi? Poi ti ho rivisto in tv ultimamente. Qui ho visto il tempo che passa, e i segni della vecchiaia. Eri tu ma più lento, con più difficoltà. Un po' come vedere Giovanni Paolo II negli ultimi anni sulla sedia a rotelle. Restavo stupito per la tua voglia ancora di stare sul pezzo e per la tua lucidità. Parole calibrate come un fucile, precise, tecniche, la battuta pronta per sdrammatizzare. C’erano i segni del tempo ma…con te tutto è relativo, e nn si pensava mai che ci sarebbe stata una fine. Poi la fine è arrivata. Quark, ultima puntata. E poi i messaggi di tutti che rimangono senza Piero, senza quell’omino che parla da dentro la scatoletta di casa con voce pacate che aiuta ad addormentarsi e che ci porta dentro le tane, i nidi più reconditi dove noi manco lontanamente vorremmo andare, per paura, per noia o per altro. Caro Piero, hai portato la scienza nelle case degli italiani, in modo soft, in punta di piedi. Quando c’è una notizia che voglio verificare il pensiero va a qualche trasmissione di Quark sull’argomento: se quark lo diceva allora doveva essere così. Non c’è altra spiegazione, o quasi.
Con Piero se ne va un divulgatore, se ne va un padre, se ne va un amico, se ne va un uomo che non ha mai smesso di indagare e scoprire il mondo proprio come fa un bambino curioso che gioca a fare l’esploratore. Ci hai lasciato lo stupore verso il mondo, la curiosità di incontrare lo sconosciuto, il coraggio di cercare una risposta in modo vero, con prove, studi e tanto impegno. Grazie caro Piero. Tu hai fatto la tua parte, dal cielo o ovunque tu sia, aiutaci a fare la nostra, dacci un’occhiata ogni tanto.

Da: Francesco

Martedì 16 agosto 2022 16:49:03 Per: Alberto Angela

Ciao Alberto,
non so se tuo padre sia stato credente o meno, ma Giobbe diceva questo:
C'è per l'albero una speranza:
se tagliato, ancora potrà germogliare e il suo virgulto non cessa;
se la sua radice invecchia nel terreno e il suo tronco al suolo perisce,
per un sentore d'acqua potrà rifiorire e riprodurre rami qual giovane pianta.

Tu sei il suo virgulto maggiore ed in Italia grazie a lui ne sono nati tantissimi di virgulti.
Sii fiero di tuo padre come lo sono molti italiani.

Un forte abbraccio
Fabio Vitti (ing)

Da: Fabio Vitti

Martedì 16 agosto 2022 15:04:15 Per: Alberto Angela

CARO ALBERTO,
sono triste per la scimparsa di suo padre, ma felice di averlo "inconmtrato", posso dire che e' stato un mio secondo padre, sono cresciuto insieme alla sua figura di divulgatore, mi ha trasmesso la voglia di conoscere, l'umilta' e la pazienza nell'apprendere, e ancora oggi a 47 anni se ho quella voglia di imparare molto lo devo a lui e alla sua formidabile voglia di trasmettere nozioni, insegnamenti e curiorita' verso la vita. ricordo i pomeriggi d'estate da bambino, a volte interminabili, cercavo sempre un suo documentario e la mia giornata prendeva un'altra piega, e addirittura credo che mi ha aiutato a non prendere brutte strade, era sempre li ad avere qualcosa da darmi nella conoscenza e nell'usare la testa. e oltre a tutto questo vedo che ha fatto un eccellente lavoro con il figlio che ha dato continuita' a tutto questo, ancora oggi mi siedo sul divano con i miei figli a guardare il vostro lavoro

grazie infinite

Da: Diego

Martedì 16 agosto 2022 14:32:04 Per: Barbara Palombelli

Per me una trasmissione fatta solo di raccomandati e di interruzioni non è civile. Spero presto che se ne accorgano prendendo provvedimenti.

Da: Andrea

Martedì 16 agosto 2022 14:02:31 Per: Niccolò Moriconi

Ciao Nic o meglio ultimo.
Io Sono Gianmarco un tuo grandissimo fan insieme al Mio migliore amico Marco che insieme ogni giorno ascoltiamo le tue stupende canzoni.
Io e Marco siamo purtroppo affetti da una disabilità io una lieve disabilità motoria lui purtroppo ha avuto un'asfissia neo natale quindi da piccolo è stato 5 minuti senza ossigeno al cervello.
Io e lui ogni giorno lottiamo contro la gente che purtroppo ci esclude sempre e ci rifugiamo nelle tue splendide canzoni perché hanno un significato 1 delle nostre preferite è sogni appesi perché è proprio vero che noi siamo dalla parte degli ultimi Per sentirci primi perché chi è ultimo ma ama gli altri per quello che sono è veramente un primo ma purtroppo come spesso è accaduto a noi nessuno comprende queste cose.
Detto questo vorremmo chiederti un favore ovvero se in un video anche di soli 2 minuti o anche in una video chiamata ci puoi fare un saluto a me e al mio amico Marco.
Nella speranza di una risposta ti ringrazio

Da: Gianmarco

Martedì 16 agosto 2022 12:35:44 Per: Alberto Angela

Ciao Alberto,
non so se tuo padre fosse credente o meno, so che Giobbe scrisse:
C'è per l'albero una speranza,
se tagliato, ancora potrà germogliare e il suo virgulto non cessa;
se la sua radice invecchia nel terreno e il suo tronco al suolo perisce, per un sentore d'acqua potrà rifiorire e riprodurre rami qual giovane pianta.
Il virgulto più importante di tuo padre sei tu, ma in Italia grazie a tuo padre sono spuntati migliaia di virgulti.
Sii fiero di tuo padre come lo siamo in molti in Italia.
Un abbraccio
Fabio Vitti

Da: Fabio Vitti

Martedì 16 agosto 2022 10:27:51 Per: Maurizio Costanzo

Buongiorno dott. Costanzo, la vita di Alex Zanardi è stata l’idea ispiratrice di un inedito del gradirei una sua valutazione. Il romanzo vuol sottolineare quanto la volontà possa superare le enormi difficoltà che la vita ci pone ogni giorno. A quale indirizzo posso inviarlo, la ringrazio anticipatamente
Dott. Mario Ragaglini

Da: Mario Ragaglini