Ultimi commenti alle biografie - pagina 157

Sabato 25 giugno 2022 15:58:51 Per: Dacia Maraini

Gent. ma Sig. ra Maraini,
sono Serena Squatrito ho 46 anni e vivo a Prato. Scrivo fin da quando sono piccola, in prevalenza mi dedico allo studio delle poesie ma ultimamente mi sto dedicando anche a racconti.

Pur in ritardo con i tradizionali anni di conseguimento, ho preso la maturità proprio in questi giorni al liceo di scienze umane, ed è stata un'esperienza indimenticabile.

Sono qui per chiederle la sua disponibilità nel tenere un corso individuale di scrittura, per affinare quel dono che già è parte di me.

La ringrazio e la saluto cordialmente
Serena

Da: Serena Squatrito

Venerdì 24 giugno 2022 22:04:20 Per: Matteo Salvini

Il corteo organizzato dalla sinistra il 4 giugno acclamava un dittatore che giustifica il massacro che sta perpetrando in Ucraina con la volontà di affrancare le due repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, dall’oppressione del regime centrale nazista. Guidata da un Presidente ebreo eletto con il 73, 5% dei suffragi, la “dittatura nazista” ucraina si sarebbe insediata al potere con un colpo di stato ad opera dei “nazisti” dello Svoboda, un partito che conta 15. 00 iscritti e rappresenta il 2. 5% di una popolazione di 40.000.000 di abitanti. Per liberare il Donbass, che confina con la Russia, l’esercito degli invasori ha puntato direttamente su Kiev, nel cuore dell’Ucraina a quasi 800 km dalla zona da liberare. Questa è la storia, riveduta e corretta, raccontata da un dittatore che mentre fa morire diecine di migliaia dei suoi concittadini, pare non perda occasione per finanziare generosamente l’estrema destra nel mondo, come ha già fatto a supporto della campagna elettorale della francese Marie Le Pen.
Per alcuni, in Italia, i fatti non contano. Mentre ogni occasione è buona per tirar fuori e deprecare il «nazismo», ma soprattutto il «fascismo», identificando quasi i due termini come fossero sinonimi, si difende o addirittura si acclama l’opera di chi nel suo paese si è imposto e mette a tacere ogni voce contraria al suo regime. Secondo il dizionario Hoepli, il nazismo è “nazionalsocialismo” tout court (Hitler, superiorità della razza ariana, ecc.) mentre il “fascismo, o estrema destra, é dittatura, totalitarismo, dispotismo, tirannia e autoritarismo». Curiosamente, le due definizioni messe insieme descrivono perfettamente la forma di governo praticata da una persona diventata protagonista a livello mondiale che si sta prendendo gioco della Nato e dell’intero occidente, nessuno escluso. Il nuovo idolo di certi italiani, si definisce Pietro il Grande redivivo e dichiara di ispirarsi alle sue gesta. In effetti, pare che il noto Zar si dilettasse realmente a giocare con le armi nella piena accezione dell’espressione. Malgrado cio’, è passato alla storia non per il suo spirito guerriero, ma per aver praticato una forma di «dispotismo illuminato, come quello di molti sovrani europei del sec. XVIII, i quali, pur continuando a esercitare il potere assoluto, promossero un complesso di riforme sociali e civili» miranti a migliorare il tenore di vita dei loro sudditi. (Vikipedia). L’attuale Presidente della Federazione Russa sta davvero seguendo le orme del suo illustre predecessore? Merita davvero il plauso urlato, subdolo e concitato di certi nostri “compatrioti”? Di sicuro questi putiniani italiani non si pongono domande quando si scalmanano in sua difesa in cortei o continuano a blaterare in TV surriscaldandosi poco o tanto in nome di una ipotetica pace che dovrebbe essere raggiunta con quanto mai fantomatiche trattative con chi di pace non vuole neppure sentir parlare, rifiuta fermamente ogni possibile interlocutore e quando accetta il “dialogo” stronca con decisione ogni argomentazione sul tema. I nostri “pacifisti “per convenienza, politici e giornalisti riaffiorati dal dimenticatoio, scoloriti dal tempo o semplicemente incapaci, si aggrappano alla provvidenziale boa della guerra in Ucraina per ritornare alla ribalta o far parlare di sé. Per evidenti interessi personali, portano dissertazioni pretestuose supportati da professoroni ed esperti rispolverati per l’occasione e lautamente remunerati. Pace e impellenza del bisogno di trattative a parte, un altro dei loro temi preferiti è la contestazione illogica dell’invio delle armi all’Ucraina, un vero specchietto per le allodole “attira-voti”. L’argomento è falso come una banconota da cento euro mal imitata tanto è palese il basso scopo di agitare le acque per non farsi dimenticare dagli elettori e di confondere le idee agli italiani sperando di riuscire a infinocchiare il maggior numero possibile di creduloni in vista delle temutissime legislative ormai pericolosamente vicine. Questi comportamenti rendono le manifestazioni e i «dibattiti» studiati ad hoc, iniziative senza oggetto che riescono solo a configurarsi come emblematiche della malafede, della stupidità e del basso livello culturale di chi li organizza e di chi vi partecipa. Per continuare a battere la grancassa dissonante, questi stessi individui ignorano volutamente il dettaglio dell’infimo posto che l’Italia occupa nella classifica dei contributi elargiti per armare l’Ucraina che piazza il nostro paese al di sotto della Lituania, un paese che conta in tutto 1. 902.000 abitanti. I finti contestatori come l’On. Avv. Prof. Conte, hanno dimenticano che fu proprio l’Onorevole Conte in persona, alla guida del governo italiano a ribadire l’impegno con la Nato di portare le spese militari italiane al 2% del Pil, al netto degli effetti economici della pandemia.
Ad accentuare l’incongruenza tutta italiana di quanto sta accadendo nel nostro paese, la settimana scorsa è arrivato il sorridente annunzio televisivo della nascita del nuovo partito «Forza Russia», non si è capito bene se ad opera di Di Battista o di Santoro. Se il corteo è stato pressoché ignorato, la notizia della probabile nascita del nuovo partito ha suscitato inaspettate reazioni indirette che si sono focalizzate unicamente sul “grave scandalo” di una lista di nomi di probabili adepti messi in presunta proscrizione dal Copasir. La lista sarebbe pervenuta misteriosamente alla redazione del Corriere della Sera che l’ha pubblicata. A placare le acque, non sono bastati gli interventi esplicativi del Presidente Urso, capo di questo organo di controllo legalmente abilitato a vigilare su ogni attività che si svolga nel nostro paese. Il senatore Urso ha ribadito pubblicamente piu’ volte che il documento, seppure secretato perché di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori e del Parlamento, è solo uno dei consueti rapporti su una delle tante, doverose, indagini conoscitive e di prevenzione che i Servizi portano avanti a salvaguardia della sicurezza della Stato. Sull’accaduto si è scatenato un putiferio di dichiarazioni e di controdichiarazioni in talk shows come sempre promossi su motivazioni a dir poco futili. Nessuno dei nostri media si è affrettato con altrettanta solerzia a sottolineare la gravità dell’annunzio della nascita di un partito che già con la sua denominazione incita un invasore sanguinario a proseguire nella sua opera devastatrice. La notizia, valutata con la superficialità e lo spirito partigiano che contraddistinguono taluni dei nostri giornalisti, non ha suscitato commenti di nessun tipo se non qualche sorrisetto ironico, talora perfino compiacente. Questa vera bomba è stata trattata come fosse un insignificante “fatto curioso” da accantonare immediatamente. Per contro, un rilievo eccessivo e puramente riempitivo è stato regalato alla “scandalosa violazione della democrazia” che si sarebbe materializzata nel mancato rispetto delle “opinioni diverse” espresse dalle persone messe in supposta proscrizione. In un paese normale, le due reazioni sarebbero apparse con veemenza invertita. Un corteo è una manifestazione piu’ o meno pacifica pro o contro qualcuno o qualcosa e, per quanto a volte possa risultare criticabile nei modi, è e resta la libera espressione di una opinione diversa che va rispettata. Altra cosa è l’eventuale fondazione di un partito politico dichiaratamente antitaliano che è un’azione concreta, anticostituzionale e potenzialmente sovversiva. In democrazia sono lecite e vanno considerate tutte le opinioni, anche quelle contrarie al pensare comune ma, proprio per garantire ad ogni cittadino il privilegio della libertà di pensiero e di espressione, anche le leggi piu’ liberali obbligano il monitoraggio di ogni azione minimamente sospetta per poterne prevenire le conseguenze e stroncarla sul nascere qualora si avveri realmente pericolosa. Nel caso specifico, le motivazioni per un approfondimento dei Servizi c’erano tutte. I Servizi e il Copasir hanno fatto il loro dovere e hanno dimostrato una volta di piu’ la loro efficienza e la loro eccellenza. Invece di mettere in discussione il loro operato, dovremmo ringraziarli ed essere fieri del fatto che, grazie a loro, per fare un esempio, solo l’Italia è rimasta indenne dai numerosi attacchi dell’Isis che molti paesi hanno subito. Sarà stata una coincidenza ma, la lista ha, malgrado tutto, portato i suoi effetti: stranamente, dopo il clamore suscitato dalla sua pubblicazione, non si è piu’ fatta parola del nascituro partito non solo ma, intervistato dalla Berlinguer sul soggetto, Santoro ha completamente ignorato la domanda.
Qualcuno, che certamente è un saggio, ha detto che “la comunicazione non è solo informazione, è una vera e propria arma” che puo’ diventare nociva al punto da trasformare in tempi relativamente brevi un governo liberale in dittatura.

Da: Anna

Venerdì 24 giugno 2022 17:02:45 Per: Lilli Gruber

Il corteo organizzato dalla sinistra il 4 giugno acclamava un dittatore che giustifica il massacro che sta perpetrando in Ucraina con la volontà di affrancare dall’oppressione del regime centrale nazista le sue due repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, Guidata da un Presidente ebreo eletto con il 73, 5% dei suffragi, la “dittatura nazista” ucraina si sarebbe insediata al potere con un colpo di stato ad opera dei “nazisti” dello Svoboda, un partito che conta 15. 00 iscritti e rappresenta il 2. 5% di una popolazione di 40.000.000 di abitanti. Per liberare il Donbass, che confina con la Russia, l’esercito degli invasori ha puntato direttamente su Kiev, nel cuore dell’Ucraina a quasi 800 km dalla zona da liberare. La realtà dei fatti viene di continuo riveduta, corretta e rimodellata come plastiina dal racconto di racconta di un dittatore che mentre fa morire diecine di migliaia dei suoi concittadini per lottare contro il nazismo, pare non perda occasione per finanziare generosamente l’estrema destra nel mondo, come ha già fatto a supporto della campagna elettorale della francese Marie Le Pen.
Per alcuni, in Italia, i fatti non contano. Mentre ogni occasione è buona per tirar fuori e deprecare il «nazismo», ma soprattutto il «fascismo», identificando quasi i due termini come fossero sinonimi, si difende o addirittura si acclama l’opera di chi nel suo paese si è imposto e mette a tacere ogni voce contraria al suo regime. Secondo il dizionario Hoepli, il nazismo è “nazionalsocialismo” tout court (Hitler, superiorità della razza ariana, ecc.) mentre il “fascismo, o estrema destra, é dittatura, totalitarismo, dispotismo, tirannia e autoritarismo». Curiosamente, le due definizioni messe insieme descrivono perfettamente la forma di governo praticata da una persona diventata protagonista a livello mondiale che si sta prendendo gioco della Nato e dell’intero occidente, nessuno escluso. Il nuovo idolo di certi italiani, si definisce Pietro il Grande redivivo e dichiara di ispirarsi alle sue gesta. In effetti, pare che il noto Zar si dilettasse realmente a giocare con le armi nella piena accezione dell’espressione. Malgrado cio’, è passato alla storia non per il suo spirito guerriero, ma per aver praticato una forma di «dispotismo illuminato, come quello di molti sovrani europei del sec. XVIII, i quali, pur continuando a esercitare il potere assoluto, promossero un complesso di riforme sociali e civili» miranti a migliorare il tenore di vita dei loro sudditi. (Vikipedia). L’attuale Presidente della Federazione Russa sta davvero seguendo le orme del suo illustre predecessore? Merita davvero il plauso urlato, subdolo e concitato di certi nostri “compatrioti”? Di sicuro i putiniani italiania sorpresa non si pongono domande quando si scalmanano in sua difesa in cortei o continuano a blaterare in TV surriscaldandosi, poco o tanto, in nome di una ipotetica pace che dovrebbe essere raggiunta con quanto mai fantomatiche trattative con chi di pace non vuole neppure sentir parlare, rifiuta fermamente ogni possibile interlocutore e quando accetta il “dialogo” stronca con decisione ogni argomentazione sul tema. I nostri “pacifisti “per convenienza, politici e giornalisti riaffiorati dal dimenticatoio, scoloriti dal tempo o semplicemente incapaci, si aggrappano alla provvidenziale boa della guerra in Ucraina per ritornare alla ribalta o far parlare di sé. Per evidenti interessi personali, portano dissertazioni pretestuose supportati da professoroni ed esperti rispolverati per l’occasione e lautamente remunerati. Pace e impellenza del bisogno di trattative a parte, un altro dei loro temi preferiti è la contestazione illogica dell’invio delle armi all’Ucraina, un vero specchietto per le allodole “attira-voti”. L’argomento è falso come una banconota da cento euro mal imitata tanto è palese il basso scopo di agitare le acque per non farsi dimenticare dagli elettori e di confondere le idee agli italiani sperando di riuscire a infinocchiare il maggior numero possibile di creduloni in vista delle temutissime legislative ormai pericolosamente vicine.
Questi comportamenti rendono le manifestazioni e i «dibattiti» studiati ad hoc, iniziative senza oggetto che riescono solo a configurarsi come emblematiche della malafede, della stupidità e del basso livello culturale di chi li organizza e di chi vi partecipa. Per continuare a battere la grancassa dissonante, questi stessi individui ignorano volutamente il dettaglio dell’infimo posto che l’Italia occupa nella classifica dei contributi elargiti per armare l’Ucraina che piazza il nostro paese al di sotto della Lituania, un paese che conta in tutto 1. 902.000 abitanti. I finti contestatori come l’On. Avv. Prof. Conte, hanno dimenticano che fu proprio l’Onorevole Conte in persona, alla guida del governo italiano, a ribadire in un vertice Nato l’impegno di portare le spese militari italiane al 2% del Pil, al netto degli effetti economici della pandemia.
Ad accentuare l’incongruenza tutta italiana di quanto sta accadendo nel nostro paese, la settimana scorsa è arrivato il sorridente annunzio televisivo della nascita del nuovo partito «Forza Russia», non si è capito bene se ad opera di Di Battista o di Santoro.
Se il corteo è stato pressoché ignorato di nostri media, la notizia della probabile nascita del nuovo partito ha suscitato inaspettate reazioni indirette che si sono focalizzate unicamente sul “grave scandalo” di una lista di nomi di probabili adepti messi in presunta proscrizione dal Copasir. La lista sarebbe pervenuta misteriosamente alla redazione del Corriere della Sera che l’ha pubblicata. A placare le acque, non sono bastati gli interventi esplicativi del Presidente Urso, capo di questo organo di controllo legalmente abilitato a vigilare su ogni attività che si svolga nel nostro paese. Il senatore Urso ha ribadito pubblicamente piu’ volte che il documento, seppure secretato perché di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori e del Parlamento, è solo uno dei consueti rapporti su una delle tante, doverose, indagini conoscitive e di prevenzione che i Servizi portano avanti a salvaguardia della sicurezza della Stato. Sull’accaduto si è scatenato un putiferio di dichiarazioni e di controdichiarazioni in talk shows come sempre promossi su motivazioni a dir poco futili. Nessuna voce e nessuna penna si è affrettato con altrettanta solerzia a sottolineare la gravità dell’annunzio della nascita di un partito che già con la sua denominazione incita un invasore sanguinario a proseguire nella sua opera devastatrice. La notizia, valutata con la superficialità e lo spirito partigiano che contraddistinguono taluni dei nostri giornalisti, non ha suscitato commenti di nessun tipo se non qualche sorrisetto ironico, talora perfino compiacente. Questa vera bomba è stata trattata come fosse un insignificante “fatto curioso” da accantonare immediatamente. Per contro, un rilievo eccessivo, puramente riempitivo, è stato regalato alla “scandalosa violazione della democrazia” che si sarebbe materializzata nel mancato rispetto delle “opinioni diverse” espresse dalle persone messe in supposta proscrizione.
In un paese normale, le due reazioni sarebbero apparse con veemenza invertita. Un corteo è una manifestazione piu’ o meno pacifica pro o contro qualcuno o qualcosa e, per quanto a volte possa risultare criticabile nei modi, è e resta la libera espressione di una opinione diversa che va rispettata. Altra cosa è l’eventuale fondazione di un partito politico dichiaratamente antitaliano che è un’azione concreta, anticostituzionale e potenzialmente sovversiva. In democrazia sono lecite e vanno considerate tutte le opinioni, anche quelle contrarie al pensare comune ma, proprio per garantire ad ogni cittadino il privilegio della libertà di pensiero e di espressione, anche i governi piu' liberali hanno leggi che impongono il monitoraggio di ogni azione minimamente sospetta per poterne prevenire le conseguenze e stroncarla sul nascere qualora si avveri realmente pericolosa. Nel caso specifico, le motivazioni per un approfondimento dei Servizi c’erano tutte. I Servizi e il Copasir hanno fatto il loro dovere e hanno dimostrato una volta di piu’ la loro efficienza e la loro eccellenza. Invece di mettere in discussione il loro operato, dovremmo ringraziarli ed essere fieri del fatto che, grazie a loro, per fare un esempio, solo l’Italia è rimasta indenne dai numerosi attacchi dell’Isis che molti paesi hanno subito. Sarà stata una coincidenza ma, la lista ha, malgrado tutto, portato i suoi effetti: stranamente, dopo il clamore suscitato dalla sua pubblicazione, non si è piu’ fatta parola del nascituro partito non solo ma, intervistato dalla Berlinguer sul soggetto, Santoro ha del tutto ignorato la domanda.
Qualcuno, che certamente è un saggio, ha detto che “la comunicazione non è solo informazione, è una vera e propria arma” che puo’ diventare nociva al punto da trasformare in tempi relativamente brevi un governo liberale in dittatura.

Da: Anna

Venerdì 24 giugno 2022 14:37:38 Per: Corrado Augias

Gentile Dott. Augias,
sapesse quanto ho apprezzato il suo programma sulla gioia delle musica! Ho adorato ogni singola puntata una gioia per la vista e per le mie orecchie. Chissà mai se Le giungerà questa mia missiva. Ricordo un giorno di qualche anno fà dove ebbi il privilegio di incrociarla per strada ma la mia grande timidezza unita al rispetto per la sua privacy mi impedirono di accostarmi per stringerle la mano. Se un giorno fortunato mi ricapiterà mi farò coraggio e la fermerò per dimostrale anche con un semplice grazie l'immenso piacere che i suoi programmi e anche i suoi libri riescono ad infondermi.

Con sincera ammirazione Stefania

Da: Stefania

Venerdì 24 giugno 2022 11:24:38 Per: Corrado Augias

Il nostro governo vuole mettere un tetto al prezzo del gas, ma si degnassero di spigarci cosa vol dire. Se è come immagino io, cioè stabilire noi il prezzo da pagare alla russia, mi sembra che non sia una grande trovata, perché se alla russia quel prezzo non gli va bene, chiude il rubinetto, poi le nostre aziende cosa fanno, e questo inverno con cosa ci scaldiamo.

Da: Renato

Venerdì 24 giugno 2022 11:16:52 Per: Giuseppe Conte

Visto che spendiamo tanti soldi per aiutare gli ucraini, spendiamo qualcosa in più, e mandiamo un vestito al presidente, poveretto sono quattro mesi che ha sempre la solita maglietta militare.

Da: Renato

Giovedì 23 giugno 2022 19:24:11 Per: Renzo Arbore

Stimatissimo Renzo, buongiorno, sono un Tuo grande ammiratore, mi chiamo Mario Vigliarolo e abito Cernobbio (CO). Cantare è sempre stata la mia passione. Nel 2015, dopo un duro allenamento di 3 anni, per necessità economiche, ho iniziato a cantare da Tenore di strada facendo immensi sacrifici per arrivare ai livelli odierni, Canzoni Classiche Napoletane, Italiane, in altre lingue ed Arie d' Opera, da solo, con immenso impegno, senza amplificatore, A Cappella ma non disdegno cantarle con la musica. In questi anni, a causa del Covid-19, la situazione é peggiorata notevolmente riducendo di moltissimo i pochi soldi che rimediavo. Cordialissimo Renzo Ti riferisco, con gentilezza, di non avere nessuna entrata economica perché questa era l'unica fonte di guadagno in famiglia con la quale vivo, in affitto, con moltissime privazioni. Sarei molto felice se potessi ricevere una Tua collaborazione affinché con le mie canzoni possa guadagnare qualcosa per affrontare il difficile momento che io e la mia famiglia stiamo vivendo, non rendendo vano l' enorme impegno di tutti questi anni di canto. Gradisco informarTI che nel corso degli anni ho avuto entusiaste attenzioni di Cantanti, Soprani, Tenori, Musicisti... e dal fatto che la Produzione di un Talent Show Nazionale mi ha scelto per il Casting dopo la visione di un video inviato, non ultimo l' interessamento di una importante Casa Discografica Italiana a cui, con mio sommo dispiacere, ho dovuto rinunciare essendo impossibilitato a corrispondere il contributo iniziale che mi era stato chiesto. Un Grande Abbraccio e un Affettuoso Saluto. Molte Grazie.

Da: Mario Vigliarolo

Giovedì 23 giugno 2022 11:08:19 Per: Carlo Calenda

Gentile Dotto. Calenda,
le invio alcune mie riflessioni fatte circa 6 mesi fa, quindi molto prima del voto all'Europarlamento a favore del FIT for 55 nel quale è stato bocciato l'emendamento che avrebbe permesso una transizione elettrica più mormida mediante l'utilizzo di biocarburanti.

In base a quanto pianificato da UE, la transizione verso una mobilità totalmente elettrica subirà una accelerazione nei prossimi anni, soprattutto a partire dal 2030: è verosimile uno scenario per il quale nel 2040 la quasi totalità delle automobili circolanti in Europa saranno ZEV full electric.
• In Italia circolano oggi circa 40milioni di automobili, al momento la grandissima parte ancora dotate di un motore endotermico (eventualmente ibride).
• La percorrenza media annua di un’automobile è di circa 12. 500Km
• Un’auto full electric percorre mediamente 5Km con un kWh di energia.
Questi dati ci danno un’idea piuttosto precisa di quanta energia/anno sarà necessario produrre per poter alimentare le batterie del parco auto italiano.
Tenuto conto delle perdite di carico della rete (circa 5. 8%), del rendimento dei sistemi di ricarica (un valore oggi compreso tra 80% e 85%), l’energia che dovrà essere prodotta per ricaricare le batterie di 40milioni di auto elettriche è circa 130TWh in un un anno, praticamente il totale di quanto utilizzato oggi da tutte le industrie italiane in un anno.
Nel 2019 l’energia richiesta da tutto il sistema Italia per il fabbisogno nazionale è stato di circa 320TWh

Nei prossimi 20 anni sarà quindi necessario passare da 320TWh a 450TWh, il che significa aumentare la disponibilità di energia in Italia di circa il 40%.
Ipotizzando un incremento costante di anno in anno, questo vuol dire che ogni anno dovremo produrre circa il 1. 7% in più dell’anno precedente, un aumento annuo quasi doppio rispetto a quello che normalmente è avvenuto in passato.
Inoltre questi 450ThW dovranno essere prodotti limitando al massimo (o eliminando del tutto) le fonti energetiche ricavate da combustibile fossile, il che rende l’obiettivo praticamente impossibile da raggiungere in Italia con l’attuale trend.

Questo è un primo dato sul quale riflettere e concludere che non c’è assolutamente tempo da perdere per pianificare la nascita di nuove centrali (nucleari a sicurezza intrinseca?), altrimenti nei prossimi anni ci toccherà importare quantità enormi di energia dall’estero.

Un altro dato, direi meno prevedibile ma altrettanto critico, è quello relativo al dispacciamento di questo 40% in più di energia che, penso, si potrà realizzerà in 2 modalità principali.

 una rete capillare che riguarderà decine di migliaia di colonnine a bassa potenza (6/10kW) ubicate sul territorio nazionale: pensiamo alle colonnine nei condomini, o a quelle nei parcheggi dei supermercati o centri commerciali.
Questo elevatissimo numero di colonnine (a bassa potenza) porterà ad un aumento decisamente significativo della rete in termini di km di cavi e portata in corrente degli stessi.
 Distributori di energia ad elevata capacità: oggi, in Italia ci sono 2000 distributori di carburante, il doppio di quanti ne esistono in Francia, Germania, Spagna. Sicuramente con la transizione elettrica il numero calerà di molto, proprio per la presenza di altre fonti di approvvigionamento sopra citate.
Possiamo ipotizzare qualche centinaio di grandi distributori elettrici con colonnine ad alta potenza, 800kW a colonnina, per permettere una ricarica di un serbatoio elettrico da circa 130kWh (oggi le le batterie delle auto con maggiore percorrenza hanno questa capacità, ma sicuramente questo valore aumenterà negli anni) in circa 12/15 minuti.
Se consideriamo che un distributore di energia avrà almeno 8 colonnine da 800kW di potenza, si tratta di considerare una potenza circa 7/8MW a distributore, potenza garantita in servizio praticamente continuo, una piccola centrale elettrica per ogni distributore. Uno scenario potrebbe essere quello nel quale ogni distributore si produca l’energia in loco ma questo, pur pensando a sistemi di accumulazione, significherà che ogni distributore avrà la propria centrale elettrica (nucleare) per produrre i MW necessari per alimentare le colonnine.
Un altro scenario è quello di portare i MW attraverso la rete elettrica che, a questo punto, andrà dimensionata per poter avere la portata necessaria: questa seconda ipotesi è tecnicamente assolutamente percorribile, ma saranno necessari infrastrutture di rete decisamente importanti.

Da ultimo, e questa è una considerazione che guarda soprattutto ai livelli occupazionali, in questi giorni fioccano gli appelli da parte di molte industrie automobilistiche (Stellantis in testa) ad allungare i tempi per la transizione elettrica: sia per gli enormi investimenti richiesti alla case automobilistiche, sia per il gran numero di posti di lavoro che verranno persi, sia per le preoccupazioni sulla reale capacità di avere in pochi anni una rete di colonnine di ricarica davvero capillare.
In un ottica economica, il predominio tecnico del settore auto tutt’ora in mano all’Europa, vedrà la Cina in grande vantaggio nella transizione elettrica sia sul fronte della produzione di batterie, sia sul fronte dei materiali per la costruzione dei motori elettrici, in particolare le terre rare che servono per produrre i magneti in Neodimio Ferro Boro utilizzati appunto nei motori sincroni di trazione.

Se poi consideriamo anche l’elettrificazione dei motocicli/motoveicoli e quella del trasporto su gomma ovviamente tutto si complica ancora di più.

Riassumendo, a mio modo di vedere, la transizione elettrica non presenta problematiche tecnologiche estremamente difficili, al contrario le soluzioni sono già conosciute e potranno sicuramente migliorare negli anni.
I rischi veri sono:
• i tempi di realizzo attualmente stabiliti da UE per la completa trasformazione elettrica:
o 20 anni soltanto, un tempo davvero limitato, soprattutto se, e lo dico conscio del fatto che l’affermazione non è scontata o banale, il nostro Paese non prenderà in considerazione anche la strada del nucleare, strada che, sia nel referendum del 1987 che in quello del 2011, gli italiani hanno bocciato.
La domanda alla quale io non so rispondere è: quali realistiche ed attuabili alternative al nucleare si hanno per produrre almeno 450TWh/anno senza l’utilizzo di combustibili fossili?
o 20 anni soltanto per creare quasi dal nulla una rete capillare di colonnine e una rete significativa di grandi distributori di energia fast charger ciascuno dei quali dovrà gestire potenze di circa 7/8MW in un contesto anche normativo/burocratico che sicuramente non facilità le cose in Italia.
• I’impatto economico sull’industria automobilistica europea e i posti di lavoro che saranno sicuramente messi a rischio nella riconversione del sistema produttivo del settore automotive con il conseguente incremento della potenza tecnologica/economica della Cina.

Insomma, non c’è tempo da perdere ed è fondamentale attuare le strategie corrette perché non ci sono grandi margini di errore.

Questo 6 mesi fa: sono trascorsi 6 mesi e la prospettiva, dopo il voto Europeo, è persino peggiorata: stiamo andando verso un disastro economico e a Roma pensano esclusivamente a come fare alleanze che diano il migliori risultato in termini di seggi.
Solo pochissimi, tra i quali lei, Dott. Calenda, dimostrano di capire la criticità della situazione
In questo caso Buon Senso non fa rima con Consenso, ahimè... e ne pagheremo tutti le coseguenze, in modo pensatissimo.

Da: Gianpietro Pacinotti

Mercoledì 22 giugno 2022 19:09:14 Per: Antonino Zichichi

Buon Giorno, da alcuni anni che porto avanti un progetto, basato su alcune regole della fisica, desidero potermi interfacciare per, se fattibile, rendere operativo tale progetto rivoluzionario. Distinti saluti

Da: D'Affronto Domenico

Mercoledì 22 giugno 2022 18:34:30 Per: Giuseppe Conte

Con i soldi che spendiamo per mantenere la guerra, non potremmo fare tante infrastutture, che ne abbiamo tanto bisogno. Inoltre salveremmo anche tante vite umane, Naturalmente ai nostri governanti non interessa, tanto a morire tocca agli ucraini.

Da: Renato