Zlatan Ibrahimovic

Biografia
Nato a Malmo, Svezia, il 3 ottobre 1981 da padre bosniaco e madre croata, Zlatan Ibrahimovic ha indossato il suo primo paio di scarpette da calcio all'età di cinque anni.
I campi di calcio di Rosengård fra le case e i palazzi del suo quartiere per lui erano già gli stadi di San Siro o di Wembley: - "Era sempre là a giocare. Non so quante volte i vicini sono venuti a lamentarsi del pallone che finiva immancabilmente nelle loro siepi" - ricorda con un sorriso la madre Jurka.
All'età di dieci anni Zlatan gioca nella squadra del Balkan, nella categoria dei ragazzi due anni più grandi di lui: in una partita contro la squadra del Vellinge parte dalla panchina. Alla fine del primo tempo il Balkan perde 4-0 e Zlatan entra in campo nella ripresa: è lui a segnare gli 8 goal del risultato finale 8-5. Il Vellinge protesta sollevando l'accusa che Zlatan sia più vecchio del limite di 12 anni: è stato necessario mostrare il certificato di nascita per convincere gli avversari e addirittura stupirli, provando loro che il ragazzo era addirittura due anni più giovane.
All'età di 13 anni Zlatan Ibrahimovic entra nelle file del Malmö FF. Già a quel tempo sognava una carriera di calciatore professionista: spesso affermava: "Non resterò in Svezia ancora per molto".
Nel giugno del 2000 Zlatan gioca con il Malmö nel Superettan, la seconda divisione, e già si fa notare dai responsabili della nazionale svedese.
Nel dicembre dello stesso anno il manager inglese Arsene Wenger cerca di convincere Ibrahimovic di unirsi all'Arsenal, utilizzando addirittura una maglia numero 9 con il nome di Zlatan già stampato sulle spalle. Ma sarà la squadra olandese dell'Ajax a vincere la corsa per avere la sua firma su un contratto. Nella primavera del 2001 l'affare è ufficializzato e Zlatan Ibrahimovic diventa il giocatore svedese più caro di sempre.
In questo periodo Zlatan debutta nella nazionale svedese under-21 contro la Macedonia e sigla un goal. Con la nazionale maggiore debutta il 31 gennaio 2001 (contro le Isole Faroer); segna il suo primo goal nelle qualificazioni per i mondiali coreani del 2002, contro l'Azerbajdzan, il 6 ottobre dello stesso anno.
Il 5 maggio 2002, con l'Ajax (a digiuno da quattro stagioni), è campione olandese. Nella sua prima stagione con l'Ajax sigla 6 goal. Segna uno dei suoi goal più importanti nella finale della Amstel Cup (contro l'Utrecht) che incorona l'Ajax campione.
Solo pochi giorni prima dei grandi successi olandesi il nome di Ibrahimovic compare nella lista dei 23 convocati della nazionale svedese per i campionati mondiali 2002.
Le squadre di Roma, Milan e Sunderland mostrano grande interesse per il campione di Svezia, ma Leo Beenhakker, direttore tecnico dell'Ajax, fa di tutto per convincere Zlatan a rimanere in Olanda.
Alle fasi finali dei campionati europei 2004 disputati in Portogallo gli svedesi sono nel girone eliminatorio dell'Italia. Gli azzurri in vantaggio per 1-0 per quasi tutto il match, sul finale vengono raggiunti da un rocambolesco goal proprio di Zlatan Ibrahimovic: l'Italia (ultima partita alla guida di Trapattoni, cui seguirà Lippi) verrà eliminata dalla matematica del risultato 2-2 del derby scandinavo Svezia-Danimarca.
Amante delle belle auto (possiede una Porsche), alto 192 centimetri per 84 chilogrammi, attaccante dotato di grandi capacitá tecniche e acrobatiche, dopo aver segnato 46 goal tra coppe e campionato con la maglia dell'Ajax, Zlatan Ibrahimovic è passato alla Juventus di Fabio Capello, in uno dei colpi di mercato più eclatanti della campagna estiva 2004.
I tifosi juventini, ma anche gli amanti del bel calcio, hanno potuto ammirare le prodezze che il giovane svedese è stato capace di mostrare sui campi di gioco italiani, alla sua prima stagione, coronata alla fine del mese di maggio 2005 con il 28esimo scudetto bianconero.
Dopo la stagione dello scandalo Moggi che ha travolto la Juventus e tutto il calcio italiano, "Ibra" è passato all'Inter, con la cui società ha firmato per quattro anni e con la quale ha vinto lo scudetto dei record 2006/2007 (siglando molti gol importanti).
La compagna Helen Seger ha dato alla luce Maximilian (22 settembre 2006) e Vincent (6 marzo 2008), rispettivamente primogenito e secondogenito di Zlatan Ibrahimovic. Il 2008 è per lo svedese anche un anno di soddisfazioni: l'Inter conquista all'ultima giornata il suo 16° scudetto e molto merito va a questo grande campione che ha segnato molti gol, gli ultimi due proprio nella partita che assegna all'undici milanese il meritato titolo. Anche l'hanno successivo è tra i protagonisti del 17° scudetto della squadra milanese. Alla fine del mese di luglio 2009, dopo qualche settimana di trattativa, viene ceduto al Barcellona.
Per il campionato 2010/2011 torna in Italia vestendo la maglia rossonera del Milan.
Alla fine del 2011 esce la sua autobiografia dal titolo "Io, Ibra" (scritta con Davide Lagercrantz), che ancora prima di Natale diventa un fenomeno editoriale.
Nella stagione successiva passa dal Milan al PSG (Paris Saint-Germain).
Nel novembre 2016 viene eretta una sua statua presso lo stadio Friends Arena di Stoccolma. Nel novembre 2018 esce il suo secondo libro "Io sono il calcio", con testimonianze e racconti di giocatori e allenatori avuti in carriera, tra cui José Mourinho e Andrea Pirlo.
Nel novembre 2019 annuncia di aver acquistato una parte delle quote societarie dell'Hammarby, club di Stoccolma che milita nella massima serie svedese. Poche settimane dopo (con l'inizio del 2020) viene ingaggiato a sorpresa dal Milan, con un contratto di soli 6 mesi. La nuova esperienza rossonera fa vivere una nuova giovinezza calcistica ad Ibra, che torna ad essere un giocatore fondamentale in campo e anche trascinatore dei compagni, fuori dal campo. Il contratto per lui viene infatti rinnovato. Con Ibra nella la stagione successiva, il Milan punta ai livelli più alti della classifica. Nel febbraio 2021 segna la sua rete N. 500 con maglie di club.
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