Fernando Alonso
Biografia • Principe dei circuiti
Fernando Alonso Díaz, il terzo pilota più giovane di sempre a partecipare ad una gara di Formula Uno, nasce a Oviedo, capoluogo delle Asturie regione nord-occidentale della Spagna il giorno 29 luglio 1981. Figlio di José Luis, meccanico presso una fabbrica di esplosivi, e di Ana Maria, impiegata in un grande magazzino. La passione per i motori arriva direttamente dal padre, corridore dilettante di kart. José Luis costruisce così un kart destinato a Lorena, sorella maggiore di Fernando. Sarà però quest'ultimo a venir colpito dall'interesse per questo sport.
La famiglia asseconda l'interesse del giovane pilota in erba, e anche l'esordio presenta difficoltà di carattere economico, Fernando si rivela in breve un piccolo campioncino. A partire dal 1990, con il suo kart, vince innumerevoli gare che attirano altrettanti sponsor.
Nell'anno 1998, un ex-driver di casa Minardi, da l'opportunità a Fernando di provare l'ebbrezza di entrare nell'abitacolo di una monoposto di Formula Uno. Il risultato è sorprendente, il pilota appena diciassettenne eguaglia il più esperto e forse futuro collega Marc Gene.
Adrián Campos, è il nome del suo talent scout, che spedisce direttamente il giovane nell'agone delle gare dei campionati monomarca. Alonso corre con una Nissan e già al primo campionato ottiene la vittoria. La scuderia faentina, che anche lei si fregia di esserne la scopritrice, lo impiega come test-driver.
Siamo ora nel 1999 e il novello campione approda alla Formula 3000. Fernando gareggia direttamente con personaggi che anche loro avranno gloria in ambito motoristico nell'avvenire, uno su tutti Mark Webber. Durante il primo campionato tuttavia il giovane pilota non brilla come dovrebbe, riesce però a rifarsi durante la seconda parte della stagione e a terminarla quarto in classifica.
Gli anni 2000
Sono passati appena due anni e nel 2001, la Minardi fa esordire il pilota iberico alla partenza della stagione nel corso del Gran Premio d'Australia. La prima stagione è deludente, non tanto per demeriti di Alonso quanto perché la il team Minardi Racing non è all'altezza della concorrenza. Fernando si distingue comunque per il suo comportamento e soprattutto per il suo stile di guida suscitando le attenzioni di alcuni top team.
Così nel 2002 Fernando Alonso è ormai sotto l'egida del ben noto "geometra" Flavio Briatore, che lo impiega per quella stagione come test-driver. La scuderia è la francese Renault, e il neoassunto si impegna per farsi valere, infatti al termine della campionato il manager cuneese lo promuove come seconda guida al posto dell'inglese Jenson Button affiancandolo all'italiano Jarno Trulli, altra "scoperta" di mister Briatore.
Il 2003 è una stagione altalenante, fatta di grandi conquiste e di piccole disfatte. Il 23 marzo Alonso vince le qualifiche del gran premio malese, il 6 aprile è protagonista di un brutto incidente ad Interlagos in Brasile, mentre il 24 agosto in Ungheria vince la sua prima gara.
Durante la stagione nel corso del Gran Premio d'Europa è protagonista di una querelle nata sugli sviluppi di un azione di corsa, con il pilota di origini scozzesi David Coulthard e la sua scuderia. Fernando chiude la stagione al sesto posto conquistando un totale di quattro podi.
Nell'anno 2004 non vince nessuna gara: stagione piatta; i risultati attesi tardano ad arrivare. La monoposto non è così eccelsa come dovrebbe essere, i rapporti con il team si inaspriscono a tal punto che il compagno pesarese, con il quale ha degli accesi diverbi lascia a fine stagione la scuderia. Conquista la quarta posizione in campionato.
Il 2005: l'anno della svolta per Fernando Alonso
Il 2005 è l'anno della grande svolta. Questa volta la monoposto è veramente veloce ed affidabile. Infatti già la prima gara, che si corre in Australia il 6 marzo ed è caratterizzata a tratti da una pioggia persistente, è conquistata dal suo nuovo "socio"; l'italiano Giancarlo Fisichella. Alonso si piazza sul gradino più basso del podio ma da inizio, a partire dal gran premio successivo, ad una serie di tre vittorie scaturite da altrettante tre pole position.
Vince poi anche in Germania, in Francia e il Gran Premio d'Europa che si corre in sul circuito del Nürburgring in Germania. I diretti avversari della stagione sono le McLaren di Pablo Montoya e del finlandese Kimi Räikkönen. Soverchiati dal vantaggio di inizio stagione di Fernando, tentano di recuperare il gap, ma ormai Fernando è proiettato verso la vittoria finale che arriva il 25 settembre con due gare d'anticipo dalla chiusura dei giochi. Vince un totale di sette gare e su un totale di 19 Gran Premi. Sale per ben 15 volte sul podio. In Cina, ultima gara del mondiale, la Renault grazie ad un suo ultimo colpo di coda vincente, trionfa anche per la prima volta nel campionato costruttori.
L'ormai acclamato Principe delle Asturie, titolo onorifico conferitogli che è paragonabile al milanesissimo Ambrogino d'Oro, ha nel campionato 2006 come principali avversarie le monoposto della scuderia di Maranello, capitanate di un agguerritissimo Michael Schumacher, che ha come gregario il brasiliano Felipe Massa. Fernando Alonso vince comunque la prima gara. Lotta restando, quando non vince, in zona podio.
Il circo mondiale arriva in Europa il 23 aprile e il pilota iberico ha già un consistente vantaggio in classifica, anche se le successive gara vengono vinte dal tedesco in Ferrari. Nonostante la rimonta ferrarista Alonso vince in maggio sul circuito di Catalunya in Spagna e nel Gran Premio di Monaco; si ribadisce in giugno prima a Silverstone in Inghilterra poi a Montreal in Canada.
Le Rosse sono sempre in ascesa, la Renault viene invece penalizzata per i soliti cavilli del regolamento. Briatore alza la voce, taccia la federazione di voler "favorire" Maranello. Fernando Alonso viene penalizzato più volte nel corso dei gran premi successivi.
In Giappone è stato bello vedere il motore di Schumacher in fumo: senza essere visto ho chiuso il mio pugno con forza, con gioia. Dopo il sorpasso ho parlato con la squadra per sapere a che distanza ero da Massa, perché temevo potesse buttarmi fuori dalla pista. Per la Ferrari vale tutto.
Il giorno 22 ottobre 2006 a Interlagos in Brasile c'è l'ultima prova del mondiale; Fernando Alonso è comunque in vantaggio su Schumacher di dieci lunghezze. Amministra il vantaggio e complice una gara sfortunata del tedesco, vince il suo secondo titolo mondiale salendo sul secondo gradino del podio. Anche il titolo costruttori resta ad appannaggio della scuderia francese.
Nel 2007 il pilota Iberico gareggia per i colori della McLaren, grazie ad un accordo siglato in precedenza. Arriva secondo alla prima gara e vince quella successiva a Sepang in Malesia. Vince poi a Monaco il 27 maggio, poi al Gran Premio d'Europa 22 luglio sempre sul circuito del Nürburgring in Germania e alla fine dell'estate sul circuito brianzolo di Monza. La stagione è però segnata da uno scandalo in cui la McLaren e i suoi piloti sono coinvolti. Sono accusati di aver copiato e spiato illegalmente proprio gli avversari della Ferrari. I piloti ne escono puliti, la squadra è invece penalizzata.
Alonso non sopporta l'arrembante "seconda guida" Lewis Hamilton ed è in rotta con Ron Dennis patron della McLaren. A fine stagione si piazza terzo e divorzia dalla scuderia inglese per tornare tra le braccia di papà Flavio in Renault.
La stagione 2008 è in salita, la monoposto non va. Vince solo a Singapore in notturna il 28 settembre e il 12 ottobre al Gran Premio sul circuito del Fuji. Finisce quinto; il campionato viene vinto dall'odiato ex collega Lewis Hamilton che gli ruba anche il titolo di più giovane campione del mondo.
Nel 2009 Alonso è ancora in Renault a fianco, come nella stagione precedente, di Nelson Piquet Jr.
La Brawn Gp, una nuova scuderia nata dal nulla, domina la stagione. Fernando non va oltre un terzo posto conquistato a Singapore il 27 settembre 2009. Briatore viene radiato dal circo mondiale della Formula Uno, accusato di dare ordini di scuderia a dispetto del regolamento. Alonso perde così il suo mentore e deluso anche dal rendimento della monoposto lascia la scuderia francese.
Io e Schumacher abbiamo molto in comune, lo stesso entusiasmo e la stessa passione in pista. Mi piacerebbe vincere tanti titoli quanti quelli conquistati da Michael con la Ferrari ma sarà abbastanza difficile.
Per la stagione mondiale del 2010 Fernando Alonso firma per guidare una Ferrari. Resta alla guida della rossa di Maranello fino al 2014: in questi anni arriva per ben tre volte al 2° posto del mondiale F1 (2010, 2012, 2013); arriva invece 4° nel 2011 e 6° nel 2014. Nel 2015 torna alla McLaren. Nel 2018 partecipa e vince la celebre 24 Ore di Le Mans.
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