Ultimi commenti alle biografie - pagina 2127
Martedì 13 ottobre 2020 18:45:08
Per: Paolo Del Debbio
Carissimo Paolo,
sono disperata, e non credo più nella giustizia…e spero che tu potrai aiutarmi… Ti voglio raccontare una storia, anche se ho la consapevolezza che questa lettera difficilmente verrà letta, io ti prego di leggerla fino in fondo, sono veramente disperata, e in casa mia non si vive più, e per questo motivo devo cominciare dall’inizio…
Mi chiamo Lella ho 53 anni, abito a Falcone in provincia di Messina, nella bellissima Sicilia, sono separata e ho 3 figli maschi, non ti scrivo per me, ma per mio fratello Alessandro e per i miei genitori … e per fare ciò devo partire dall’inizio.
I miei genitori si sono sposati che erano poco più di due bambini, all’età di 18 anni mia madre ha partorito me e dopo qualche anno mio fratello Francesco. La nostra famiglia non navigava nell’oro, nonostante mio padre facesse del suo meglio buttandosi in qualsiasi lavoro gli capitasse.
Finalmente nel 1974, la nostra vita cambia, mio padre vince il concorso nelle poste italiane, diventando così postino, però viene trasferito in Lombardia e precisamente a Como, tutto sembrava volgersi per il verso giusto, solo che papà non riusciva ad ambientarsi, lui aveva sempre una gran nostalgia della Sicilia, così nel 1979 arrivò l’agognato trasferimento… Tutto andava bene o quasi, scuola, casa, lavoro, ect…
Un giorno sento una discussione tra i miei genitori e capisco che la mamma aspettava un bambino, loro erano angosciati, pensavano alle spese che avevano sostenuto per il trasferimento e un altro bimbo non ci voleva proprio! Ma ormai era reale così tutta la famiglia ha accolto con felicità la lieta notizia.
I mesi passano e per tutti noi fervevano i preparativi…fra corredino, culla, stanzetta e qualsiasi altra cosa servisse per l’imminente arrivo. Ma purtroppo all’orizzonte c’era in agguato una brutta cosa… mamma cominciava a stare male e necessitava di un ricovero in ospedale, i ricoveri si susseguono e nonostante viene curata scrupolosamente, i medici non riescono ad evitare il peggio, infatti nel pomeriggio del 06/05/1982, mentre mi apprestavo come tutti i giorni ad andare all’ospedale insieme al mio papà (infatti in quel triste periodo la mia giornata tipo era: mattina scuola, arrivo a casa, preparavo il pranzo per me, papà e mio fratello, poi studiavo, preparavo qualcosa da mangiare da portare a mamma in ospedale, poiché la mamma non mangiava più il cibo che servivano lì), solo che quel giorno successe qualcosa che a me parve molto strano, mio padre non volle che io lo accompagnassi e nel frattempo mi fece preparare la valigia con tutti i vestitini del piccolo.
Nonostante il babbo, che per non farmi preoccupare, non parlò, io capì che il fratellino o la sorellina stava per nascere, anche se ancora mancavano circa 20 giorni. Io avevo appena 15 anni, non sono pochi ma neanche tanti e capivo bene che stava succedendo qualcosa… Era stata la mamma a pregarlo di non dire niente a nessuno, per poi fare la sorpresa a tutti quanti. Ma, purtroppo, le cose non vanno mai come ci si aspetta.
Eccoci la mattina del 07/05/1982, papà uscì presto come tutti i giorni, ma invece di andare a lavorare, andò in ospedale, la mamma doveva essere operata, ma nessuno ne sapeva niente, solo la nonna e la zia materna erano al corrente della situazione. Io invece ignara di tutto, andai a scuola, io studiavo a Milazzo, dove mamma era ricoverata. All’uscita di scuola, vado, come al solito alla stazione a prendere il treno per tornare a casa, qui incontro un signore del mio paese che lavorava in ospedale e mi da la lieta notizia: - “ AUGURI! “ mi dice… ” Ti è nato un bel fratellino”. ! !
Io fui stupita, un po’ delusa, io avrei voluto una sorellina, ma subito dopo realizzai e fui felice. Corsi a casa, ed ero al settimo cielo, perché ancora non sapevo cosa mi aspettasse. Appena aprì l’uscio di casa, percepì che qualcosa non andava bene, tutti piangevano e si disperavano, ma non parlavano, io ero troppo piccola per capire, e allora la mia disperazione aumentava sempre più. Ascoltai una telefonata e capì che la mamma era ancora in sala operatoria, dopo 5 ore, e non era di certo normale che un semplice cesareo durasse così tanto tempo. Le notizie si susseguono, ma non erano affatto buone. Finalmente alle 18. 00, la mamma esce dalla sala operatoria, ma io ero all’oscuro di tutto, non sapevo la verità, la cosa che mi fece preoccupare tantissimo, è stata quella che mio papà, quella notte non rincasò, il letto rimase intatto. Il mio papà non avrebbe mai lasciato da soli me, e mio fratello… e allora realizzai che era successo qualcosa di veramente terribile. Passai la notte più lunga della mia vita, ho pianto tanto, ma ad un certo punto, scese su di me una strana serenità, era come se qualcuno si fosse avvicinato a me e mi avrebbe sussurrato “ La mamma sta bene!
Stai tranquilla”.
L’indomani mi alzai per andare a scuola, solo così potevo essere più vicino all’ospedale per saperne di più, stavo impazzendo dall’angoscia, solo che stranezza delle stranezze, nella cucina di casa mia, trovai mia nonna e la zia che mi imploravano di non andare a scuola, ma la mia cocciutaggine vinse e non li ascoltai, anche perché loro si ostinavano a non dirmi niente. La mattinata fu tremenda, piansi per tutto il tempo, consolata dai compagni, finalmente arrivò mio padre che era stato avvisato della mia disperazione, io stentai a riconoscerlo, papà era dimagrito in una sola notte di almeno di 5 chili, dal tormento, stava per perdere la sua adorata moglie e noi la nostra dolcissima mamma, mi abbracciò, mi strinse forte ma così forte da farmi anche male (questo è uno dei pochi abbracci che ricordo da mio padre, non perché non ci voglia bene, ma questo è il suo carattere riservato, un po’ come il mio) e mi disse le parole che avevo sentito la notte “ Stai tranquilla! Mamma sta bene! ” In realtà non era così, la mamma era in coma e ci restò per 7 lunghissimi giorni, 7 giorni d’inferno, anche perché i medici avevano dato pochissime possibilità di vivere, anche per il mio fratellino, infatti ad Alessandro, (così venne battezzato il piccolo subito dopo la sua nascita, pesava Kg 1, 400) gli fu dato solo qualche ora, al massimo qualche giorno di vita, finiva che mamma non riusciva neanche a vederlo.
Invece esistono gli angeli, Alessandro ce la fa, ora dopo ora, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, sì perchè lui si alimentava con il contagocce oltre che con le flebo. Quando andai a vederlo per la prima volta, provai un’emozione grande e allo stesso tempo notai una cosa che mi restò impressa nella mente, quell’esserino piccolo e minuscolo continuava a muovere una gambetta ed io esclamai, rivolgendomi verso mio padre: “ Guarda papà, è un altro giocatore di pallone”; visto che in casa si mastica calcio da sempre. Mio padre prima giocava ed ora allena i piccolini.
Passano i giorni e in casa nostra ritorna il sorriso, le previsioni fortunatamente si rivelarono sbagliate, la mamma ce l’ha fatta, e quel piccolo e gracile esserino si rivelò pieno di forza e voglia di vivere, infatti mentre tutta Italia gioiva per i risultati dei mondiali di calcio 1982, lui lottava per la sua vita. Ti ho voluto raccontare la storia di Alex da prima della sua nascita per farti capire l’importanza che lui ha per tutta la famiglia e soprattutto per me che gli ho fatto un po’ da mamma, visto che la nostra mamma era in convalescenza dopo la sua turbolenta nascita e dopo il coma. Alessandro ora ha 38 anni, ma la sua vita non è certo stata una passeggiata, ha sempre lottato e ancora avrà tanto da lottare. Da piccolo quando i suoi coetanei cominciavano a camminare, lui riusciva appena appena a stare seduto, si vedeva che le sue gambine non funzionavano bene, e mamma preoccupata lo portava in giro per dottori e ospedali… i quali gli rispondevano sempre le stesse cose: “ Signora pensi che suo figlio doveva morire, è qui con lei, che va cercando! ! Camminerà col suo tempo”.
Ma Alex non camminava e i mesi passavano, ma lui essendo stato fin dai primi giorni di vita testardo e caparbio, provava e riprovava, cadeva e si rialzava, e tante volte cadeva e tante volte si rialzava, fino a quando all’età di 2 anni e 2 mesi lui riuscì a fare un altro miracolo, cominciò a camminare, però era evidente che aveva dei problemi. Così cominciò il tour negli ospedali e la sentenza arrivò a Bologna, Alessandro era stato colpito da una paresi alle gambe, e il medico che lo visitò disse a mia madre che Alessandro era un miracolo, per la patologia che aveva, il bambino non avrebbe mai potuto camminare da solo, ma lui invece ce l’ha fatta… purtroppo però da quel giorno cominciò un calvario fra sedute di fisioterapia e interventi.
Ma i mali non vengono mai soli, ad Alessandro non gli bastava quello che aveva, all’età di 5 anni venne colpito da una malattia rarissima che lo portò quasi alla morte perché nessun dottore capiva, ed è da allora che lui è in cura al Gaslini di Genova, dove gli hanno salvato la vita e dove si recava circa due, tre volte l’anno per i controlli clinici, lui non sa la gravità della sua malattia e non la deve sapere fino a che il Signore ce lo lascia. Tutti noi ringraziamo Dio di avercelo mandato e soprattutto di avercelo lasciato e lo preghiamo ogni giorno, affinchè lui rimanga sempre con noi. Alex ci ha insegnato ad apprezzare anche le piccole cose della vita, ha sofferto tanto e noi con lui.
In famiglia noi non l’abbiamo mai considerato un “ Diverso”, ma è sempre stato trattato come tutti noi, con i castighi e le punizioni, ma soprattutto lui ha sempre voluto fare quello che era impossibile, cioè, tutto ciò che lui con i suoi problemi alle gambe non avrebbe mai potuto fare, tipo: pattinare, andare in bicicletta, andare sugli sci e perfino la sua grande passione il calcio, la sua prima parola è stata palla.
E questo è l’inizio… sono partita da molto lontano per farti capire l’importanza che ha mio fratello per tutta la nostra famiglia…Nonostante tutto questo dolore, la nostra vita si è svolta più o meno come a tante altre famiglie. Forse una famiglia come tante... mi sono sempre reputata una persona molto fortunata perché sono nata e cresciuta in una famiglia perbene che mi ha insegnato un’educazione e soprattutto l’onestà… A casa mia si è sempre mangiato pane e sacrifici… Sono cresciuta vedendo mio padre fare pure tre lavori per permettere a tutti noi di studiare e di avere una vita dignitosa... non ricca… Ma dignitosa... E sono cresciuta vedendo mia madre fare sacrifici mettendo soldino dopo soldino da parte per poter realizzare la casa dei suoi sogni… Oggi quando questo grande sogno sembrava realizzato… Appare all’orizzonte una persona che vuole infrangere questo sogno… mettendoci in mezzo ad una storia a noi assolutamente estranea… Mi rendo conto che la cattiveria delle persone è enorme… Non si fermano davanti a niente… Il Dio denaro prevale anche sull’amicizia e anche sulle malattie…(neanche davanti alla malattia di mio fratello e neanche davanti alla malattia di mia madre, che per questo dispiacere ha avuto 3 infarti) …
E ora vi spiego cosa è successo e perché non credo più alla giustizia, pensando che la giustizia aiuti e difenda soltanto le persone malvagie e disoneste…
Come dicevo prima, i miei genitori vivono per i figli ma soprattutto per lui, per Alessandro, avendo come unico pensiero la paura che un giorno lo dovranno lasciare da solo, per questo motivo hanno sempre fatto tantissimi sacrifici, rinunciando a tutto per potergli comprare una casa che gli potesse garantire un futuro tranquillo. Il sogno si realizza, riusciamo a prendere una casa adatta a lui… Credetemi la felicità dei miei genitori era alle stelle, perché finalmente erano riusciti a realizzare il loro sogno, e soprattutto il sogno di lasciare il suo bambino sistemato …fino a quando tre anni fa ci arriva una lettera verde del tribunale, alle quali noi non siamo mai stati abituati, in quanto a casa mia prima si pagano le tasse, le bollette e poi si pensa al resto, e quindi in casa nostra non era mai arrivata una carta simile. Non vi dico le lacrime di mia mamma, e la disperazione di mio padre… in quella lettera c’era scritto che la casa veniva pignorata, in quanto l’impresa edile che aveva costruito l’immobile era andata in fallimento e uno dei suo creditori ci cita in causa, come terzo debitore, senza che noi non c’entriamo affatto…Ora siamo arrivati ad un punto di non ritorno, sono tre anni che combattiamo spendendo cifre esorbitanti di avvocato, ma l’ultima sentenza eseguita durante il lockdown, non so perché, ce la danno persa e mio padre è stato condannato a pagare la bella cifra di € 17. 000, 00 di spese processuali, bloccandogli pensione e conto corrento…(e pensa poi anche la vergogna di sentirti dire che sei pignorato, per gente perbene e onesta, è un’onta troppa grande da sopportare) mentre ti scrivo le lacrime scendono, il cuore mi batte all’impazzata, ho tanta paura vorrei tanto aiutarli, ma di solito sono loro che aiutano me, io purtroppo con il mio lavoro riesco a vivere con i miei tre ragazzi…Ti giuro non sappiamo più cosa fare, perché se perdiamo la causa finale, la casa verrà venduta all’asta, e i miei genitori dopo una vita di lavoro e di sacrifici rimarrebbero in mezzo ad una strada, e loro non hanno € 200. 000, 00 da dargli… Sono arrabbiata, furiosa, delusa, confusa, e non credo più nella legge e nella giustizia e ho paura per i miei genitori, li vorrei vedere nuovamente sorridere… li vorrei vedere nuovamente sereni e tranquilli nella loro casetta. Loro sono tutta la mia vita… e li amo da morire…Ti prego aiutami
Io spero che leggerete questa lettera, scusate per gli errori…ma è scritta di gettito e con tanta rabbia e nervosismo e tanta tristezza nel cuore…vorrei che mamma e papà vivessero gli anni che gli restano in serenità e tranquillità.
Ti saluto calorosamente e ti abbraccio, ti ringrazio di esistere perché grazie a te tante persone riescono ad esaudire i loro desideri… Grazie ancora carissimo Paolo.
Con stima, la tua affezionata e fedele Lella
INGEMI LELLA
Il mio numero è 340-------
Da: Lella Ingemi
Martedì 13 ottobre 2020 18:30:00
Per: Vittorio Sgarbi
Caro disonorevole Sgarbi, io sono un italiano convertito all'Islam, lei or ora alla Vita in diretta per contestare la mascherina ha detto' un giorno potrebbe venire un terrorista che con la mascherina ucciderà un prete o un occidentale "...
Ma mi spiega cosa c'entra il terrorismo con le mascherine??? È possibile che pensi solo ai musulmani, per altro migliaia di musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti se lo ricordi bene, migliaia di musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti è bene ricordare i musulmani sono le prime vittime dei jihadisti
Da: Muhammad Cristian Farano
Martedì 13 ottobre 2020 18:15:43
Per: Carlo Calenda
Caro dott. Calenda, Pochi giorni fa mi sono iscritto al suo partito, nella speranza che lei potesse diventare una forza politica in grado di contrastare
questa massa d' incompetenti che fanno finta di far politica. Tengo a precisarle che questa è la prima volta nei miei 67 anni che mi iscrivo a un partito!
Ora dopo pochi giorni, sento dire che lei si vuol candidare a sindaco di ROMA! ! Per me è una delusione! Come dire quella famosa pubblicità "Ti piace vincere facile"
Per l'amor di DIO, sarebbe importante per Roma avere un sindaco come lei! ! Ma non è il momento!!! Lei serve alla nazione, agli ITALIANI ! ! Per me è la
unica persona in questo momento storico, in grado di "governare"
Da: Priore Alberto
Martedì 13 ottobre 2020 17:33:19
Per: Milena Gabanelli
Buonasera, sono un avvocatessa bergamasca e ho ricevuto un esposto al consiglio del mio ordine di appartenenza da parte di suor Rosa, capo assoluto della comunità Shalom di Palazzolo Sulloglio.
La cosa mi ha provocato, letteralmnte, un conato di vomito (ancora una volta trattenuto) e ulteriore destabilizzazione.
so che c'è stato un procedimento penale per maltrattamenti e sequestro di persona a carico della suora e di altri soggetti a Brescia, nel quale sono stati condannati solo due piccoli guardiani.
Non sono abituata a ricorrere alla stampa per le questioni lavorative o per le cause che seguo, non mi piace affatto la esposizione mediatica e non cerco di farmi pubblicità.
Ma forse ci sono degli aspetti di pubblico interesse (applicazione nel nostro Paese della Convenzione di Istanbul) sui quali occorrerebbe investigare.
Forse è una questione troppo piccola per lei, ma saprebbe indicarmi qualche giornalista a cui girare l'esposto, le carte e la mia memoria per orientarlo in un suo eventuale articolo?
grazie, cordiali saluti
Francesca Longhi
Da: Utente Anonima
Martedì 13 ottobre 2020 16:15:37
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno Presidente,
la presente per tornare a chiedere, e penso a nome di moltissime aziende, di spostare le scadenze dell'Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione.
lo capiamo tutti che il denaro sicuramente scarseggia per il governo italiano ma aziende come noi non ce la faranno ad andare avanti se non mettete in coda le rate che sono state sospese.
Io non dico di non pagare, non sarebbe corretto nei confronti di quelli che sono riusciti a farlo nei tempi dovuti, ma creda che realtà come la nostra che non hanno aiuto dalle banche e che devono far fronte con le proprie forze non ce la possono fare.
Noi dal nostro canto abbiamo messo in azienda qualunque risorsa possedessimo, ora tocca a Voi tenderci la mano.
Con la grave crisi appena passata siete arrivati a concedere una dilazione solo a fronte dei suicidi degli imprenditori, perchè dover arrivare ancora a tanto per scegliere di sostenerci?
Per favore valutate slittamenti dei pagamenti che dovranno essere effettuati a breve, è l'unico modo di aiutarci se non riuscite con iniezioni di liquidità.
Speranzosi di essere presi in considerazione porgiamo un distinti saluto
Da: Rossana Luciano
Martedì 13 ottobre 2020 16:15:08
Per: Maria De Filippi
Si concordo con chi dice che ci sono tanti commenti cattivi specialmente di tina. E accanimento verso gemma. Simpatica o no se la si accetta nel. programma può uscire con quanti uomini. vuole. E siccome. non è minorenne, sempre restando nel corretto, può avere anche rapporti.. Ma son tutti santi gli opinionisti?
Da: Ines Paterlini
Martedì 13 ottobre 2020 15:58:07
Per: Giuseppe Conte
Carissimo Presidente Conte mio figlio è invalido al 💯 per 💯 non chiuda per favore là scuola fate basta con sto covid per piacere sti ragazzi devono andare a scuola altrimenti non si va avanti non vanni dà nessuna parte rimarranno dei somari là ringrazio per là mia attenzione è poi l imps gli ha addirittura tolto i soldi si può andare avanti così? Fa le superiori i libri con cosa li pago? Grazie aspetto sua risposta buona serata
Da: Michela
Martedì 13 ottobre 2020 15:43:46
Per: Nicola Zingaretti
Spetta. le Presidente lei lo sapeva che a Roma bisogna essere fortunati per avere presidi in particolare sensori e ipod che occorrono a bambini affetti da diabete giovanile?. non sto qui ad elencare l'angoscia e lo stress che provoca la gestione di questa disabilita' ma deve sapere che la ASL Roma 1 dice di non avere i fondi per erogare questa fornitura mentre altre ASL la forniscono... ma secondo lei i cittadini non dovrebbero essere tutti uguali a prescindere dalla zona dove abitano ?. .. visto che tutti paghiamo le tasse?. .. confido Presidente sulla sua sensibilità di politico e di padre e La invito ad informarsi su questa cosa SCANDALOSA e ad intervenire urgentemente... la ringrazio anticipatamente
Da: Clara Polverari
Martedì 13 ottobre 2020 15:32:55
Per: Maria De Filippi
Gent. Maria
Peccato che la trasmissione di uomini e donne non sia pari a tutte le sue trasmissioni bellissime.
Uomini e donne ha stufato anche i porci, Gemma l'eterna scontenta che continua a cercare... l'amore? no non credo, lei vuole solo apparire in tv e fare la prima donna e mi meraviglio di lei Maria che permette queste cose, Gemma per quanto voglia apparire giovane e bella, è una vecchia decrepita, una befana che vuole ancora partorire? ahahah, poi c'è quel pagliaio di Tina, volgare come una donna di strada, forse in passato ha lavorato sulla strada? Maria dovrebbe avere lei il timone della trasmissione invece comanda Tina e Gianni, che me**a che è diventata la trasmissione, non si può più guardare, anche la coppie che non vanno di comune accordo, stanno delle ore sulla sedia una davanti all'altro a bisticciare, se non vanno d' accordo la facciano finita e basta, Ormai la trasmissione è diventata un mercato delle vacche, e gli uomini sono i compratori, se la vacca va bene che da tanto latte bene altrimenti si rimette sulla piazza in vendita per un prossimo acquirente... ma BASTA CON STI UOMINI E DONNE Cambia tipo di trasmissione Maria e sarai nuovamente apprezzata, cosi fai solo pena
Da: Franco Taggiasco
Paolo Mieli
Giornalista italiano
Da: Jennifer Mallinson