Ultimi commenti alle biografie - pagina 2527

Mercoledì 24 giugno 2020 19:27:47 Per: Ferzan Ozpetek

Buonasera! Spero che questi messaggio la trovi bene. Volevo chiederle se potesse fare un piccolo favore a due grandi estimatori della sua arte.. Una nostra amica si sta per laureare ed è la sua più grande fan. Come regalo di laurea sarebbe un sogno se lei potesse scriverle una piccola nota di augurio per la sua futura vita. Sarebbe bellissimo se riuscisse a scrivere qualcosa su un foglio e ci mandasse una foto in modo da potergliela fare vedere alla sua festa come sorpresa! Sperando in un suo gentile riscontro, la ringraziamo un anticipo per la sua gentilezza. Bianca e Matteo

Da: Bianca Vercelli

Mercoledì 24 giugno 2020 18:51:05 Per: Luca Zaia

Caro presidente, complimenti per la buona gestione dell' emergenza sanitaria., Non sono dello stesso colore ma le cose positive lei devono riconoscere.
Lunedi' scorso con mia moglie sono stato alla spioaggia della Barricata di Porto Tolle. Ovviamente con le mascherine per entrare, pagare il bagno e per muoverci.
Un giovane ci ha incrociato ci ha detto: perchè le mascherine ? Qui non c' è stato alcun caso di infezione. Io che sono medico e ho visto i disastri mi rendo conto della stupidità del discorso.
Al Bagno Olimpo nessuna persona aveva la mascherina quando si muoveva. Vicino a noi sono arrivate tre ragazze maggiorenni e tre ragazzine adolescenti che certamente non si vedevano da tempo: si sono avvinghiate l' una all'altra baciandosi e poi chiaccerando a stretto contatto per tanto tempo..
Non so se gli ombrelloni eranoa 5 metri come previsto: ho dei dubbi
Le uniche persone che usavano le mascherine erano i baristi corretti. e gentilissimi.
Ti chiedo perchè non responsabilizzare i gestori ? Sembra che questa spiaggia sia molto frequentata in alcuni giorni della settimana: perchè non far passare dei " controllori ogni tanto. ?
Buon lavoro e auguri.
Leonardo Cogo

Da: Leonardo Cogo

Mercoledì 24 giugno 2020 18:44:58 Per: Mario Giordano

Buona sera sig Giordano io seguo sempre la sua trasmissione lei e una grande persona intelligentissimo.
Quindi le chiedo aiuto x far smettere in cina di torturare e mangiare i cani aspetto due notizie grazie

Da: Stella Patti

Mercoledì 24 giugno 2020 18:42:57 Per: Bianca Berlinguer

Gentilissimo Direttore, mi chiamo Gabriele Patassini e Le scrivo anche a nome dei miei colleghi lavoratori somministrati di Adecco impiegati con la mansione di autista presso Poste Italiane.
Siamo circa 450 padri di famiglia assunti inizialmente con contratto a tempo determinato dalla società interinale Adecco che, per effetto dell’ art. 19 comma 2 del D. Lgs. 81/2015, hanno già rischiato circa un anno fa di perdere il proprio lavoro all’approssimarsi dei 12 mesi di contratto. Grazie alla nostra mobilitazione di massa, all’intervento dei sindacati di categoria ed anche di alcuni esponenti politici, l’estate scorsa eravamo riusciti a veder trasformare i nostri contratti a tempo indeterminato. Ci è sembrato un sogno. Molti di noi venivano da anni bui di ricerca spasmodica di un lavoro dignitoso e giustamente retribuito e ci siamo illusi di aver finalmente trovato una stabilità economica per noi e per le nostre famiglie. Purtroppo gli eventi degli ultimi giorni ci hanno dimostrato il contrario.
Diciassette colleghi che al 30 giugno matureranno 23 mesi di servizio, hanno ricevuto una “cortese” telefonata di una responsabile della società interinale con la quale è stata comunicata loro l’intenzione dell’impresa utilizzatrice (Poste Italiane) di interrompere la missione lavorativa. Chi come me al 30 giugno ha 21 mesi di servizio, ha avuto una ulteriore proroga di due mesi ma a questo punto la strategia di Poste Italiane nei nostri confronti è chiara: presto o tardi tutti perderemo il lavoro e saremo sostituiti da nuova “carne da macello” perché questo siamo.
Da anni Poste Italiane S. p. A. tende ad assumere personale con contratti a tempo determinato ed a fare rinnovi fino al limite dei 24 mesi per poi mandare a casa questi lavoratori evitando così la loro assunzione a tempo indeterminato. A mio parere questo modus operandi utilizzato peraltro da una società che ha tra i suoi azionisti di maggioranza per il 60% lo Stato Italiano, risulta quantomeno irrispettoso della dignità di chi lavora e, mi permetta, dello stesso articolo 1 della nostra Costituzione.
Le ultime comunicazioni ricevute da Adecco, fanno supporre che Poste Italiane voglia adottare questa stessa strategia anche nei nostri riguardi forse temendo azioni legali da parte nostra finalizzate ad una eventuale assunzione diretta nell’organico. In realtà il contratto a tempo indeterminato che abbiamo firmato con la società interinale, non lascia alcuno spazio ad una eventualità del genere. Come disciplinato dall’art. 24 del “Contratto collettivo nazionale di lavoro del 15/10/2019 per la categoria delle agenzie di somministrazione di lavoro” noi siamo a disposizione di Adecco che di volta in volta con lettera di assegnazione ci manda in missione presso un utilizzatore garantendosi addirittura la possibilità di variare l'assegnazione ad altra missione anche prima della scadenza del termine se l’utilizzatore non avesse più bisogno della nostra attività lavorativa. Non esistono termini temporali di durata del contratto o numero massimo di rinnovi, come nel caso dei contratti a tempo determinato, né limiti nel numero e nella durata delle missioni presso uno stesso utilizzatore per cui nessuno di noi potrebbe mai pensare di agire per le vie legali nei riguardi di Poste.
Vorremmo solo poter lavorare con tranquillità senza dover sempre lottare per i nostri diritti e poco importa se quotidianamente veniamo trattati dai dipendenti di Poste come lavoratori di serie B o se ci troviamo ogni giorno a svolgere mansioni di responsabilità superiori a quelle previste dal nostro contratto. Non ci siamo mai tirati indietro quando ci è stato chiesto di lavorare in magazzino, di fare ore di straordinario o turni notturni per sopperire alle carenze di personale dei centri a cui siamo assegnati. Abbiamo continuato a svolgere con responsabilità il nostro servizio anche durante l’emergenza Covid pur sprovvisti almeno all’inizio di DPI mettendo a rischio la nostra salute e quella dei nostri cari consapevoli dell’importanza del nostro servizio per la collettività intera.
Le chiedo pertanto di voler dare risalto a quanto ci sta succedendo aiutandoci per quanto è nelle sue possibilità a combattere questa battaglia contro un avversario che a noi appare troppo grande da affrontare.
Invio in allegato i due comunicati unitari dei sindacati che ci riguardano.
Grazie, Gabriele Patassini (Rappresentante Sindacale Aziendale UILTemp Perugia)

Da: Gabriele Patassini

Mercoledì 24 giugno 2020 18:40:22 Per: Gianluigi Paragone

Io sono biologa e ISF, perciò prossima alla lapidazione anche se rappresento un’azienda di nutraceutici, unica ad avere un prodotto nelle linee guida eau con tanto di nome commerciale... sono con te, Gian, è grazie per quello che fai
Elisabetta 337-------

Da: Elisabetta

Mercoledì 24 giugno 2020 18:29:47 Per: Milena Gabanelli

Chiarissima Gabanelli,
L'auto ad emissioni zero.
Una definizione di psicologia commerciale, una spiegazione di fenomeni collettivi in base a motivazioni, in primo luogo mentali o comunque lo studio interiore dell'agire della sopravvivenza della specie ferrigna. In poche parole: l'estinzione naturale regolamentata futura del trasporto su gomma.
Andiamo per ordine.
Nel mondo circolano circa 1 Miliardo e 50 Milioni d'auto (un TIR occupa 3 auto più la distanza di sicurezza)
Il 53% della popolazione mondiale abita e vive in città soggetta alle future limitazioni di traffico.
Altra popolazione abita e vive in zone non adatte alla gomma o non può permettersela.
Ogni auto (legge termodinamica) ha un rendimento energetico reale, rispetto al peso trasportato del 5%. Tutto il resto va in disordine (Entropia)
Per costruire e demolire un auto occorrono 25 Tonn di materiali, 200 Tonn d'acqua, 1, 5 Tonn di petrolio, l'emissione di 4 Tonn di CO2
Seguiamo il percorso di un auto elettrica.
Estrazioni minerali vari da miniera, fonderia, laminatoio, fabbrica auto (gomma, legno, plastica, vernici, lubrificanti, materiali pregiati, tessuti, vetro, indotto accessori, amministrazione percorso collegato, energia per ogni fase di lavoro, ecc...)
Utilizzo auto.
Polveri sottili (consumo gomme e freni, acidi) manutenzione ordinaria e straordinaria, indotto amministrativo, rifornimento da dubbia provenienza, prezzo.
Demolizione.
Tutto ciò che comporta in termini eco ed energetici.
In conclusione. Si dovrà pensare, per tempo, ad un nuovo trasporto futuro che obbedisca al rapporto potenza espressa/carico trasportato.
Non, ci sarà più un TIR con 600 Cv di potenza che trasporta un TEU, o un auto accessoriatissima di consumi con 120Cv e all'interno, di solito, con una persona.
I migliori Saluti

Da: Natale Boero

Mercoledì 24 giugno 2020 18:19:31 Per: Matteo Salvini

Aro senatore. Ma ha letto ieri cisa ha detti Conte che Casalino del Gf gli da le dritte per il governo. e lui le fa. A me sinceramente ne l aveva detto il parrucchiere circa un mese fa. Le ho risposto al sig. CONTE ma non si vergogna di dirlo e s riverlo e stato tutto ieri su google. Penso che solo per aver detto questo altri che cacciarlo dal governo
E Voi che fate. Leggete bene cosa c e scritto su qyell essere di Casalimo...

Da: Loretta

Mercoledì 24 giugno 2020 18:02:31 Per: Maurizio Landini

Gentilissimo sono una tesserata da 30 anni e ho sempre avuto risposte efficaci ed esaustive nelle mie precedenti problematiche. ora invece in questo periodo di caos e di incertezze non ho ottenuto risposte chiare e sicure, in merito al lavoratore FRAGILE.. Non solo è tutto poco chiaro ma il rischio che il lavoratore resti senza sostegno e lavoro è come una spada di Damocle. Nel mio caso che esiste il sospetto non ancora accertato dal medico competente, non ci sono risposte per il futuro. Sono una lavoratrice nata il 24/12/54 di 65 anni 66 a dicembre dovrei andare in pensione a 67 "GRAZIE" alla legge Fornero, ed ora visto che potrei essere un soggetto a rischio in quanto educatrice di minori diversamente abili, non so cosa mi accadrà a Settembre. Se ora questo maledetto Virus, mette in serio pericolo molte persone come me prossime alla pensione forse il sindacato dovrebbe portare avanti questa problematica perchè non è possibile che un lavoratore venga messo in pausa senza sostegno e dignità. Sono certa che leggerà questa mia e capirà il problema, le persone hanno bisogno di risposte certe e di sicurezze, soprattutto chi ha sempre lavorato con onestà e contribuito alla società

Da: Mirella Laurini

Mercoledì 24 giugno 2020 17:57:23 Per: Gianluigi Paragone

Gentile Senatore,
sono un "alunno" del Prof. Federico Caffè avendo sostenuto con Lui l'esame di "Politica Economica" presso l'Università "la Sapienza" di Roma nell' A. A. 1969/1970. Dall'Introduzione ai Saggi di politica economica in onore di Federico Caffè, a cura di Nicola Acocella, Guido M. Rey e Mario Tiberi; Franco Angeli, Milano, 1999, Vol. III, pp. 11-6, pubblicato nelle "Lezioni Federico Caffè" nel sito della Sapienza di Roma - Dipartimento di Economia e Diritto, ho tratto dei ricordi personali, ovviamente da studente, che coincidono pienamente sulla sua biografia. Infatti, cito testualmente: "Federico Caffè era generoso, ma riservato e schivo, umile e fiero al tempo stesso... Pronto come pochi a cogliere le ragioni degli altri, sebbene EGLI STESSO RICONOSCESSE ESSERE L'IRA IL SUO PECCATO CAPITALE (ed io ne so qualche cosa quale testimone diretto !!!). .. Egli, inoltre dedicava a tempo pieno le sue stupefacenti capacità di lavoro,. .. con ORARI CHE EGLI DEFINIVA "DA METALMECCANICO" (ed anche di questo aspetto sono stato testimone oculare). Ovviamente l'Economia del benessere" del Pigou era il suo cavallo di battaglia agli esami ! Qualora desiderasse avere maggiori chiarimenti sull'Uomo che poi ha indirizzato la mia vita lavorativa, sarei ben lieto di poter rivivere i miei ricordi ricchi di gratitudine per l'operato di un grande studioso ed educatore.
Giorgio De Rossi Cell. 320-------

Da: Giorgio De Rossi

Mercoledì 24 giugno 2020 17:41:38 Per: Nicola Zingaretti

Preg. mo Presidente Zingaretti mi chiamo Raffaella Matone ho 54 anni e sono un'ortottista assistente di oftalmologia presso la UOC oculistica del Polo Ospedaliero San Filippo Neri di Roma dal 1992.
In tanti anni sono cambiate tante cose nel mio ospedale, tante sono state positive e alcune negative, ovviamente dal mio punto di vista. Però non ho mai perso l'entusiasmo per il lavoro e quando ci sono stati momenti sfavorevoli mi sono sempre rimboccata le maniche per riportare il mio servizio ai massimi livelli come ha sempre fatto l'intera equipe di oculisti e il mio fantastico Primario di UOC, Prof. Francesco Bozzoni Pantaleoni. In tanti anni abbiamo organizzato un'unità di oftalmologia aperta a quasi tutti i tipi di servizi per il cittadino e un'attività chirurgica di alto livello sempre pronta ad affrontare anche gli interventi per i pazienti più delicati dal punto di vista generale con la collaborazione interna di qualsiasi altro servizio. Lei stesso può contrallare la nostra produttività lavorativa.
Lei ha lottato con noi in prima linea per salvare da chiusura certa il "mio" ospedale e lo ha salvato come aveva promesso.
Io l'ho sempre sostenuta e ripongo piena fiducia in lei ed è per questo che le chiedo un altro aiuto.
Non capisco perchè l'attuale amministrazione ospedaliera abbia l'esigenza di smembrare la UOC di oftalmologia trasferendola quasi totalmente presso l'ospedale Oftalmico e fornendo come motivazione il fatto che dovendoci ricollocare per far partire dei lavori di ristrutturazione non saprebbe dove ubicarci.
Abbiamo lavorato ininterrottamente per tutto il periodo dell'emergenza e ci siamo attivati immediatamente, appena permesso, in prima persona, per richiamare i pazienti sospesi e recuperare le prestazioni con turni faticosi anche pomeridiani per rispettare le regole di sicurezza. Tutti indistintamente ci siamo resi disponibili per farlo perchè siamo un gruppo unito con a capo un Primario che amiamo. Adesso vediamo sfumare tutto ciò che in anni di lavoro e con estrema dedizione avevamo creato.
In realtà ci siamo resi benissimo conto che esisterebbero possibilità concrete sia per avere nuovi spazi dove collocarci che per far ripartire la nostra attività chirurgica dal momento che è stato ufficialmente chiuso il padiglione dedicato al Covid 19.
Non è facile parlare in maniera costruttiva con l'attuale amministrazione che non ci permette di replicare e si rivolge a noi sempre in maniera aggressiva.
Spero che lei ascolti la mia richiesta di aiuto per tentare di risolvere la situazione e mantenere attivo un servizio indispensabile come quello della UOC oftalmologia del San Filippo Neri.
La saluto cordialmente,
Raffaella Matone

Da: Raffaella Matone