Ultimi commenti alle biografie - pagina 3227
Domenica 5 aprile 2020 16:46:26
Per: Giuseppe Conte
Buon pomeriggio a te che per primo leggerai il mio messaggio, perché so che non sarà il presidente in prima persona a farlo, ma spero che in un secondo momento, tra un impegno e l'altro prenderà atto delle mie parole. Sono una ragazza di 26 anni, lo scorso 05/03 mi sono laureata nella specialistica portando a termine il mio percorso universitario. Il mondo del lavoro, come tutti sappiamo non è un'isola felice, soprattutto per chi come me proviene dal sud dell'Italia, dove ho lasciato la mia famiglia per trasferirmi nel Modenese e poter studiare e cercare il mio posto nel mondo. Ho iniziato a dicembre un tirocinio presso un'azienda. 500 euro al mese non sono il massimo, ma è l'unica porta che mi si è aperta davanti dopo mesi di ricerca e così ho potuto continuare a pagare l'affitto senza pesare sulle tasche della mia famiglia che ha già faticato tanto per tenermi fuori fino ad ora. Il periodo storico che stiamo vivendo è difficile per tutti, ma lo è anche per noi, perché dalla parte di noi giovani costretti ad accettare 500 euro al mese pur di poter iniziare a gettare le fondamenta di un futuro al momento non si è schierato nessuno. I tirocini sono stati sospesi é vero, così i ragazzi che svolgono comunque 8 ore di lavoro giornaliere, assumono le stesse mansioni dei colleghi, ma hanno una retribuzione inferiore alla metà rispetto a questi, possono restare a casa. Ma molti di noi sono lontani dalla loro vera casa, da soli a km di distanza, senza avere però sostegni economici, con un affitto da pagare e un minimo di spesa da dover fare per vivere. Noi siamo l'anello invisibile di questa società, nessuno ha pensato a noi e al fatto che come tutti abbiamo delle difficoltà da affrontare. Siamo persone, siamo italiani, abbiamo bisogno di aiuto, come tutti
Cordialmente
Annalisa
Da: Annalisa
Domenica 5 aprile 2020 16:30:25
Per: Giorgia Meloni
Sui centri di accoglienza, sulle vicende dei barconi dei fuggitivi da guerre, carestie e rivoluzioni e simili non abbiamo dai "media" più nessuna notizia, neanche sulla loro "compartecipazione" alle sventure virali odierne. Forse tutto al riguardo si è sistemato, si è spento, o si tace, o meglio tralasciare, oppure quelle dell'incoronato virus nel mondo prevalgono alla grande? I misteri del mondo sono tanti. .,. .
Da: Pier
Domenica 5 aprile 2020 16:28:23
Per: Mario Giordano
Buongiorno Mario, ti scrivo da Monza. Ho saputo ora che mio figlio che è ad Alicante come studente Erasmus, dopo vari solleciti tramite Università e farnesina, finalmente verrà a casa via Valencia.
Contentissimi, ma, è possibile che il volo ci costi ben € 300 !!! mi auguro in sicurezza e se così non fosse... cosa mi consigli di fare?
Buona giornata
Mauro
Da: Mauro
Domenica 5 aprile 2020 16:23:37
Per: Paolo Del Debbio
In Sicilia questa si chiama giustizia. Ebbene dopo 13 anni di ricorsi ho acquisito un diritto inviolabile con la sentenza 2098/11 della Corte di Appello di Palermo, che dichiara la cardiopatia ischemica ipertensiva è dipendente da causa di servizio ed ascrivibile alla 5 categoria della tabella A. Ho fatto domanda all’INPS per la pensione privilegiata, che nega per prescritti termini di legge.
Ho fatto ricorso alla Corte dei Conti che con sentenza 728/2018 dichiara il ricorso infondato e le mie infermità non dipendono da causa di servizio. Ho informato con raccomandata AR due volte il Presidente della Repubblica, il Ministro Interno senza ricevere risposte. Ho informato il Presidente della sezione Giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti della Sicilia che mi informava senza entrare nel merito della richiesta, era proponibile rituale appello... che a suo tempo io non ho fatto per situazione economica e per paura... dovendolo forzatamente rifarlo in Sicilia. Come può vedere ho fatto il riassunto della triste vicenda. Ho costatato che le alte cariche dello Stato non esistono per i poveri e onesti cittadini. Ho ritenuto portarLa a conoscenza se lo ritiene opportuno (potrei inviarLe tutta la documentazione) divulgarla tramite stampa o televisione per essere vicino a coloro che come me hanno subito o potrebbero subire gravi ed irreparabili ingiustizie. Aggiungo che il mio ricorso è stato privato del diritto alla giusta difesa sancito dalla legge. Ritengo la sentenza sia un abuso ed eccesso di potere nei confronti del DPR 462/2001, inoltre la causa di servizio riconosciuta è passata in giudizio, è diverso da quello negato, non può produrre effetti negativi sui poteri di indagine, caso contrario creano situazioni di disuguaglianza giuridica tra cittadini invalidi e determinano quindi vulnus dell’articolo 3 secondo comma della Costituzione. Termino abbracciandola con la speranza di sentirLa presto. Ad maiora.
Da: Giovanni Virgilio
Domenica 5 aprile 2020 16:15:55
Per: Mario Giordano
CORONAVIRUS – sospensione affitti
Egr. Dott. Giordano,
Io credo che in questo momento ci si sia dimenticati di una considerazione.
Chi ha una ditta, in forza di DMCM, deve interrompere la propria attività.
A chi subisce questo atto potestativo, benchè necessario, dovrebbero essere sospesi / annullati tutti i costi fissi :energia, tasse, imposte, mutui etc, anche gli affitti.
Faccio un esempio:
L’affittacamere, se regolare, deve interrompere la sua attività, se in nero: no!
Il proprietario di appartamenti e/o immobili vari non individuato come “locatore professionale” continua ad esigere gli affitti anche da quegli inquilini che sono vittime dello stop generale
E nessuno ne parla:
E’ possibile sviscerarne i perché?
Grazie per l'attenzione.
Da: Alessandro
Domenica 5 aprile 2020 16:09:56
Per: Mario Giordano
Egr. Direttore Giordano, ritengo che Il ricordo e il rispetto per i propri morti hanno da sempre misurato il grado di civiltà di ogni comunità e consorzio umano. Ritengo altresì che la "pietas" latina verso i morti non possa fermarsi a sole espressioni verbali di cordoglio, ma debba essere testimoniata anche da gesti e atti concreti. A causa della pandemia da coronavirus covid-19 che affligge l'Italia e il mondo in questi giorni, moltissimi italiani e italiane sono purtroppo deceduti senza neppure un ultimo saluto, un ultimo abbraccio, un'ultima carezza da parte dei loro familiari e senza che potesse essere celebrata per loro una cerimonia funebre. Nel cuore e negli occhi degli italiani e delle italiane resteranno indelebili le
immagini televisive della lunga fila dei mezzi militari che trasportano altrove le bare dei morti che non trovavano più spazio nei cimiteri e quelle dei reparti di terapia intensiva dei nostri ospedali trasformati in campi di battaglia. Encomiabilmente il 31 marzo u. s., su iniziativa dell'ANCI, sono state poste le bandiere a mezz'asta e i Sindaci d'Italia, con la fascia tricolore, hanno osservato un minuto di silenzio davanti ai rispettivi Comuni in ricordo delle vittime del covid-19. Credo però che sarebbe "cosa buona, giusta e doverosa" che il Parlamento della nostra Repubblica, con lo stesso spirito manifestato dall'Associazione dei Comuni italiani, istituisse con propria legge la solennità civile della "giornata nazionale della memoria delle vittime della pandemia da coronavirus covid-19 e del personale sanitario deceduto nel compimento del dovere nella lotta a tale pandemia" per tenerne sempre vivo il ricordo e onorarne la memoria e che, personalmente, riterrei potrebbe celebrarsi annualmente ogni prima Domenica del mese di marzo (mese "horribilis" della pandemia). Sono certo che anche Lei condivide questi sentimenti, come pure la stragrande maggioranza del popolo italiano: quel "popolo sovrano" di cui i membri del Parlamento nazionale - è bene ricordarlo - sono i rappresentanti. Se così è, La prego di farsene interprete e, attraverso la sua seguitissima trasmissione, di dar voce a questa mia proposta, raccogliendo e facendo conoscere la volontà delle italiane e degli italiani al riguardo e patrocinando così una sorta di petizione popolare al Parlamento perchè venga istituita la suddetta solennità civile. Sarebbe un atto solenne che testimonierebbe la "pietas" del popolo italiano verso i defunti e, al tempo stesso, occasione per esaltare, una volta di più, il "grande, generoso, solidale e riconoscente cuore" delle italiane e degli italiani.
La ringrazio e La prego di ricevere i miei più cordiali saluti
Claudio Simonini
Da: Claudio Simonini
Domenica 5 aprile 2020 16:09:31
Per: Giorgia Meloni
Ma caro Pietro, tre "orrori" ortografici in due righe sembrano un pò troppino... Riguardo il diploma, di quale si tratterebbe? E chi ne fosse privo non sarebbe in grado di governare?
Da: Pier
Domenica 5 aprile 2020 16:06:50
Per: Mario Giordano
Gentile Dott. Giordano,
mi piacerebbe se questa lettera arrivasse ai nostri fratelli tedeschi.
Non siamo come voi.
Cari amici europeo-tedeschi, se è vero che le persone si misurano nei momenti di difficoltà, possiamo dire che, in questi giorni, noi italiani stiamo misurando un po’ tutti.
Molti governi europei nascondono il loro egoismo dietro a quelli che, secondo il loro metro di giudizio, sono i comportamenti non virtuosi degli italiani. Come degli auto-eletti “buoni padri di famiglia”, vogliono utilizzare il nostro momento di difficoltà per imporci il loro modo di vedere le cose. Come dei vecchi saggi, ci spiegano che il nostro sistema di vita è sbagliato e che il modello vincente è il loro.
Se, come ci dite, il problema fosse il nostro stile di vita, dovreste spiegare perché, non appena avete 15 minuti liberi, vi precipitiate in Italia. Ma questo è abbastanza semplice da spiegare: vivete in posti di brutti, con temperature inaccettabili, cibi immangiabili e con relazioni interpersonali inesistenti.
Se il problema, come ci dite, deriva dal fatto che gli italiani non sono come i tedeschi, beh, si, è vero!
A dir la verità noi italiani non avremmo nemmeno avuto la necessità di questo virus per sapere che siamo diversi da voi. Siamo diversi perché’ agli italiani appartiene un concetto che a voi è sconosciuto: “l’indisciplina cosciente”: noi sappiamo scegliere e, quando è il caso, sappiamo dire NO, con tutte le gravità che, alcune volte, i “no” comportano.
Non ci basta un ordine di un tenente, un colonnello o un Fuhrer per estrarre i denti d’oro a 6 milioni di esseri umani, gassarli e gettarli in fosse comuni, e non ci basta un ordine per rinchiudere bambini e donne in capannoni e dargli fuoco.
In genere, se a noi ordinano di spezzare le reni a un popolo, finiamo col farci invitare a bere l’Ouzo.
A differenza vostra, abbiamo avuto la fortuna di nascere nel più bel posto del mondo, e questo ci ha fatto apprezzare la vita e la gioia di viverla intensamente. Questo è il reale motivo alla base di quella indisciplina che compare nel preciso momento in cui dovrebbe comparire: conosciamo il valore della vita (nostro e degli altri), lo amiamo e non consentiamo che venga limitato (o tolto).
Questo è il motivo per cui nessuno al mondo riesce a capire gli italiani. Siamo individualisti ma in un concetto di individualismo che è prettamente italiano: l’individuo è il nostro valore primario perché la gioia di vivere (nel nostro bel paese) passa attraverso l’individuo: il nostro, non sarà mai un individualismo egoista perché al centro ha la vita.
Ma, allo stesso tempo, siamo uniti quando ve ne sia la necessità e, quando dico uniti, intendo dire solidali con qualsiasi popolo che abbia un qualsiasi problema in una qualsiasi parte del mondo.
Siamo unici anche nell’avere il personale militare tra i meglio addestrati al mondo e con una professionalità tra le più alte, sparso in ogni dove del pianeta che, parlando a gesti ma agendo col cuore, riesce a farsi capire ed amare da tutte le popolazioni.
Cari amici umani tedeschi, se, quando c’è bisogno, nessuno al mondo chiede l’aiuto del vostro esercito per le missioni di pace, forse una domanda dovreste farvela.
Insomma, diciamocela questa verità, non centra nulla l’economia e l’interesse dell’Europa unita, voi siete solo astiosi e invidiosi nei nostri confronti … ma questo lo posso anche giustificare, perché nascere in mezzo ai tedeschi non è proprio come nascere nel miglior mondo possibile.
Mi piacerebbe suggerirvi questo: imparate per una volta la grandezza del dubbio, ribaltate la visione del mondo. Chiudete gli occhi e provate a pensare:
Se fosse che abbiamo torto noi e ragione gli italiani?
Se fosse che il nostro modo di vivere questo breve spazio di tempo che abbiamo a disposizione è quello sbagliato e, in fondo, la vita vale la pena di godersela un pochino?
Se fosse che i colori della vita non sono solo il bianco o il nero?
Se fosse che sbagliare con la nostra testa, sia meglio che eseguire senza pensare?
Ma voi non siete solo invidiosi per l’immensa fortuna che ci ha fatto nascere italiani, voi siete astiosi perché, nel vostro banale concetto razionale di spiegazione del mondo: “nasci ed esegui, e tutto nella vita funzionerà nel modo corretto”, non riuscite a trovare la giusta chiave di lettura per comprendere come sia possibile che gli italiani riescano a vivere in un mondo migliore senza avere la vostra ferrea logica di comportamento.
Siete astiosi perché il nostro modo di vivere, che ci invidiate, mette in crisi i vostri semplici parametri che regolano le vostre giornate, una ad una.
Siete astiosi perché siete dei fanciullini che non capiscono come mai, nonostante tutto, gli italiani siano sempre due passi avanti al resto del mondo.
Io, come la maggior parte degli italiani, conosco la risposta, ma credo che non siate maturi per comprenderla e, con dignitosa rassegnazione, lascio che siate voi a spiegare a noi italiani come ci si deve comportare per diventare un popolo stupendo come quello tedesco perché, in fondo e anche in questo caso, noi siamo due passi avanti a voi e vi lasciamo parlare.
Ciao tedeschi, l’Italia vi abbraccia perché l’Italia abbraccia tutti, soprattutto quelli come voi che ne hanno più bisogno.
Mauro Cozzi
Da: Mauro Cozzi
Domenica 5 aprile 2020 16:06:35
Per: Giuseppe Conte
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Ill. mo Sig. Presidente del Consiglio
Prof. Giuseppe Conte
Gentile Presidente,
Le scrive un medico, quasi alla fine della sua carriera ospedaliera, scosso da questa emergenza epidemica, che come tanti crede di vivere la fine di un mondo, senza intravedere indizi che gli permettano di immaginare il domani.
In molti sperano che tutto torni presto alla normalità, anzi che il migliore augurio possibile sia riavere in futuro il nostro passato. Io però credo che, proprio per l’enormità di ciò che è accaduto, non si possa non sperare, anche contro ogni speranza, che la fine di quel dramma diventi la nostra rinascita.
In molti della mia generazione abbiamo aspirato a fare questo mestiere, per noi il più bello del mondo e poi l’abbiamo esercitato con passione e dedizione. Negli anni però il progressivo deterioramento delle nostre strutture e la progressiva invasione politica della sanità, ha mortificato il nostro ruolo nella società.
Ogni governo che si è succeduto negli ultimi 30 anni, di qualsiasi colore, ha sottratto fondi alla tutela pubblica della salute. E il prezzo più alto di questi tagli, lo ha pagato il sistema sanitario del Mezzogiorno, che anche se non ha potuto garantire gli stessi diritti di salute delle regioni più ricche d’Italia, è comunque riuscito a rimanere in piedi.
Il nostro sistema sanitario, che resta forse la migliore opera pubblica costruita in Italia, se non è crollato per colpa di chi l’ha picconato, né per la violenza di questa epidemia, è merito precipuo dello straordinario senso di responsabilità civile e dall’alto tasso di professionalità della maggioranza dei medici e degli infermieri, che hanno superato con sacrificio qualunque emergenza, dalla carenza di organico, di posti letto, di attrezzature, di dispositivi di protezione, di farmaci, ecc. che fino ad ora si sono verificati.
Oggi sono in molti ad accorgersi del lavoro dei medici e con molta retorica li hanno chiamati angeli o eroi. Anche chi fino a ieri li ha insultati, aggrediti e in alcuni casi picchiati, mentre erano in servizio.
Per questo il sogno è che, alla fine di questa grave crisi sanitaria, a ritornare non sia il passato, ma che si risveglino le energie migliori e spazzino via tutti quegli interessi che non producono salute (l’ingerenza politica fine a se stessa, gli interessi privati che continuano a lucrare sulle carenze degli Ospedali del Sud, le infiltrazioni politico-mafiose, l’improduttiva autoreferenzialità accademica, ecc.), che insieme convergono alla mortificazione del merito e all’inefficienza di buona parte della classe manageriale.
Le scrivo, anche se sono certo che non avrà il tempo di leggere queste righe, perché ho sempre pensato che un medico non può operare al suo minimo di virtuosità, ma deve mirare all’eccellenza, indipendentemente da quello che sarà il risultato finale.
E quindi sperare che questa indicibile tragedia diventi una magnifica opportunità, in cui Lei riesca a guidare un cambiamento, sarà pure un’utopia, ma perseguirla è un obbligo per il rispetto che tutti dobbiamo avere per i colleghi caduti e per le future generazioni.
Napoli, 3. 4. 2020
Dott. Rodolfo Paladini
Da: Rodolfo Paladini
Matteo Salvini
Politico italiano
Da: Francesco Pollio