Ultimi commenti alle biografie - pagina 3618

Venerdì 13 marzo 2020 12:41:53 Per: Myrta Merlino

Myrta, mi posso permettere di dare del tu? Siamo, credo, coetanei...
Solo per farti i più sinceri saluti e congratulazioni per quello che fai e dici, fra le trasmissioni che seguo con più piacere ed interesse... complimenti!!!
Grazie della compagnia ed un grande in bocca al lupo! !
Patrizio

Da: Patrizio Savarese

Venerdì 13 marzo 2020 12:40:39 Per: Myrta Merlino

Carissima Myrta,
la seguo tutte le mattine e sono veramente soddisfatta del suo programma. Posso pero' chiederle una cortesia o darle due suggerimento? Quando pone le domande ai suoi ospiti, lasci terminare le persone di. parlare, é molto fastodioso e decisamente confusionario se lei interviene a parlare prima che l'altro abbia terminato di esporre il suo pensiero. Le assicuro che ormai é diventata una molalita costante che lei utilizza. L'altro consiglio é:: abbassi il tono della voce, ascoltarla per qualche ora sempre con un tono alto é insostenibile per le orecchie di chiunque.
Per il resto un grande grazie per la sua costante presenza e per la sua enorme professionalita.
Laura

Da: Ogliari Laura

Venerdì 13 marzo 2020 12:30:08 Per: Corrado Formigli

Appello ai Signori GIORNALISTI.
Tra le sue molteplici virtù medicamentose, il Bergamotto possiede quella di essere un potente antivirale. E questo tutti lo sanno. Tuttavia pochi sembrano essere a conoscenza che tale sua azione si sia manifestata in maniera efficace nel corso di due pestilenze del passato. Una riguarda la peste che nel 1744 decimò la popolazione di Messina e di Reggio Calabria. In quell'occasione questo meraviglioso frutto della natura preservò dal contagio – stando alle cronache dell'epoca – gli operai che ne estraevano l'essenza (v. articolo). Stessa cosa accadde nel 1918 durante la cosiddetta “spagnola” (v. video)
Sarà vero? Non sarà vero? Nessuno può saperlo con certezza.
Ora, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, ci si può permettere che si rimanga in questo dubbio senza far nulla? O non sarà meglio che si faccia qualcosa – finché si è in tempo – per vincere la battaglia contro il coronavirus in un modo più efficace?
Basterebbe infatti che si versi qualche goccia di Essenza di Bergamotto in un batuffolo di cotone – opportunamente sistemato all'interno della mascherina (in corrispondenza delle narici) – per mettersi maggiormente al riparo dalle infezioni!
Tuttavia c'è un problema: la gran parte delle farmacie ed erboristerie pare che non sappiano neanche di cosa si tratta. Questo perché quella è un'essenza difficilmente reperibile sul mercato. La quasi totalità della produzione (circa 80 tonnellate) è infatti destinata all'export per soddisfare le richieste dell'industria profumiera mondiale (nell'ordine: Francia, Nord America, Australia, India, Cina, Giappone) e solo una piccolissima parte rimane nel nostro Paese.
Ciononostante è un problema a cui si potrebbe ovviare in due modi:
3) Le farmacie, le erboristerie, ecc. farebbero bene ad approvvigionarsene – e al più presto – presso quei produttori calabresi (sul web esistono alcuni indirizzi) che abbiano ancora delle scorte in magazzino.
4) Sensibilizzare l'industria profumiera (nazionale ed internazionale) nel rinunciare – almeno per il corrente anno – a miscelare l'olio di Bergamotto con altre sostanze, al fine di rimetterlo in commercio così com'è.
Ecco spiegato il motivo di questa e-mail che in questi giorni sto indirizzando a voi giornalisti perché facciate da cassa di risonanza a questo mio appello! Dopotutto non è che il vostro lavoro. Credo infatti che non vi costi molto informare non solo gli Italiani, ma anche quelli di altri Paesi, che abbiamo la possibilità di sconfiggere un nemico che si sta facendo sempre più pericoloso!
Grazie per l'attenzione. Francesco Costarella.

Da: Francesco Costarella

Venerdì 13 marzo 2020 12:30:02 Per: Luca Zaia

Buon giorno Presidente,
ciò che ha scritto Gianluca, è il pensiero di qualsiasi logica soluzione rivolta a rallentare e fermare questa pandemia.
Le istituzioni implorano di non uscire di casa per non rischiare di essere contagiati e non contagiare altre persone; allo stesso momento le aziende restano aperte.
Devono essere chiuse tutte le fabbriche che non trattano alimenti o medicinali; a questo punto potremo avere uno stop alla diffusione del virus.
Spero che al più presto sia presa questa pesante decisione per il bene di tutti.
Grazie

Da: Maurizio

Venerdì 13 marzo 2020 12:23:49 Per: Paolo Del Debbio

Buon giorno Paolo. seguo con interesse la sua trasmissione Ora vorrei sottoporre un quesito che ho già segnalato sia al signor Luca Zaia sia a Matteo Salvini sia Giuseppe Conte. Nel comune dove abito Schio (VI) che nei limitrofi Thiene e Isola Vicentina gli EcoCentri restano aperti. In questi siti vengono conferiti solo rifiuti che o non sono immediatamente deperibili (vetro, legno, materiali esausti ecc) o che potrebbero non essere, prodotti (sfalcio erba, ramaglie ecc.) Ritengo che debbano essere date le disposizioni per la loro chiusura per i prossimi 14 giorni. Infatti questi siti possono essere motivo di contagio - esempio scarico di un elettrodomestico pesante dove necessita l'intervento dell'operatore ecologico e quindi non può essere osservata la distanza minima di sicurezza - o all'esterno degli stessi dove si creano lunghe file di attesa degli utenti e non può essere regolamentato l'ingresso all'area a piedi.

Da: Anonimo

Venerdì 13 marzo 2020 12:20:14 Per: Mario Giordano

Buongiorno sig Giordano vorrei sapere come mai non si parla dei petrolio sceso agli anni 90 capisco che c'è purtroppo questo coronavirus ma l'Italia non si è fermata gli operai le famiglie vivono e le bollette dovrebbero calare del 30 per cento e i carburanti tutti anche GPL dovrebbero tornare ad un euro ti prego di parlarne anche sul giornale grazie di tutto

Da: Marco

Venerdì 13 marzo 2020 12:18:42 Per: Enrico Mentana

Gentile Direttore, in considerazione della stima e della fiducia che nutro nei suoi confronti le invio, in allegato, una scheda che descrive una grave difficoltà economica che l'emergenza pandemica del coronavirus sta causando a chi si trova in fase di compravendita dell'abitazione principale.
Spero che legga l'allegato e/o lo inoltrerà a qualcuno del suo staff.
Le sarò grato se mi fornirà riscontro con 2 semplici parole "Ok. Ricevuto".

EMERGENZA “COVID 19” (PROVVEDIMENTO “TUTTI A CASA”)
PROPOSTA DI INTERVENTO FISCALE SU AGEVOLAZIONE PRIMA CASA

La normativa in vigore in materia di acquisto “prima casa” (abitazione principale) prevede delle agevolazioni fiscali, quale, in particolare, l’applicazione dell’imposta di registro al 2% (anziché al 9%). Per fruire tale agevolazione l’immobile non può essere rivenduto prima di un periodo di 5 anni.
Inoltre la normativa in vigore al fine di favorire la vendita e riacquisto della prima casa, senza perdere le agevolazioni previste, prevede:
- la possibilità di vendere la prima casa anche prima dei 5 anni, a condizione si provveda, entro un anno, all’acquisto di un nuovo immobile da adibire ad abitazione principale;
- la possibilità di acquistare una “nuova” prima casa con l’impegno a vendere la casa di cui si è già in possesso entro un anno;
- la possibilità di detrarre come credito d’imposta l’imposta di registro versata per la prima casa, qualora, entro un anno, si proceda al riacquisto della nuova abitazione principale.
Il legislatore, in sostanza, ha ritenuto il periodo di un anno quale periodo “congruo” per procedere all’acquisto e alla rivendita dell’immobile senza subire gravose penalizzazioni fiscali o al fine di non dover duplicare il versamento dell’imposta di registro.
E’ di palmare evidenza che l’emergenza coronavirus ha, di fatto, congelato o quantomeno nettamente rallentato il mercato immobiliare (per un periodo stimabile in circa 3 mesi, da febbraio ad aprile 2020) e, senza un necessario ed equo intervento normativo molti soggetti, proprio per aver eseguito le disposizioni del Governo (“tutti a casa”), subiranno gravi danni economici o si dovranno costretti a pagare delle imposte che in un contesto non emergenziale avrebbero evitato.
A titolo esemplificativo, un soggetto vende un proprio immobile adibito ad “abitazione principale” nel periodo di aprile 2019 acquistato ad aprile 2015 (quindi 4 anni prima), confidando di acquistare un’abitazione più grande (per esempio per la nascita di un figlio) entro aprile 2020, da adibire a prima casa, trasferendovi quindi la residenza. Se detto soggetto non riuscisse a perfezionare l’acquisto della nuova abitazione principale entro la suddetta scadenza (aprile 2020) si troverebbe costretto a versare un gravoso conguaglio fiscale (che può raggiungere decine di migliaia di euro) in quanto l’abitazione venduta ad aprile 2019 verrebbe considerata seconda casa e non prima casa (con conseguente conguaglio fiscale).
E’ pertanto necessario, equo e oggettivamente indispensabile un intervento normativo da parte del legislatore finalizzato ad evitare che l’emergenza “COVID-19” e le disposizioni di contrasto allo stesso (“tutti a casa”) penalizzi il personale che durante il periodo in questione sia stato costretto a bloccare o, quanto meno, rallentare il perfezionamento della compravendita del proprio immobile.
Si propone pertanto nel pacchetto delle misure che verranno introdotte dal governo di inserire anche una disposizione finalizzata a “congelare” il periodo dell’emergenza (quanto meno da febbraio a aprile 2020) rispetto al periodo di un anno previsto dalle disposizioni in vigore per non perdere le agevolazioni della prima casa.

Da: Alfredo Ruta

Venerdì 13 marzo 2020 12:06:12 Per: Mario Giordano

CORONAVIRUS, LE CATEGORIE LAVORATIVE DIMENTICATE.
Caro Giordano, il Governo promette mari e monti a QUASI tutti. Ogni giorno sui mass media abbiamo da una parte i ringraziamenti ad una Sanità che in questi momenti difficili ce la sta mettendo tutta e dall’altra un Governo che promette mari e monti a tutti (… i terremotati stanno ancora aspettando). Veramente a QUASI tutti infatti non ho sentito parlare di aiuti a categorie importanti. Ad esempio nessun cenno agli spacciatori di droga che svolgono una fondamentale funzione di sanità pubblica evitando crisi di astinenza. Se questi non possono rifornire le piazze di spaccio come possono mangiare? Ma vogliamo pensare anche a questi? Per non parlare di quelli che “dovrebbero” uscire di casa per chiedere il pizzo ai commercianti e ne sono impediti per la normativa vigente e per la legge ingiusta che costringe i commercianti a tenere chiuso. Ma ci rendiamo conto che con queste disposizioni rischiamo di bloccare la più grande azienda italiana: la malavita organizzata? Prima di prendere certe decisioni si dovrebbe riflettere!

Da: Massimo Carpene

Venerdì 13 marzo 2020 11:56:03 Per: Myrta Merlino

Effetti del Covid. 19 su “un povero diavolo”
Mi rivolgo a lei Signora Merlino ritenendola una conduttrice di programma TV particolarmente attenta alla vita reale delle persone delle quali rappresenta meglio le situazioni di vita nelle conversazioni con soggetti politici e non.
Sono un uomo di 39 anni non più giovane e particolarmente sfortunato. Siciliano che, come lei campana, considerato da Pino Aprile “terrone”.
Ho compiuti gli studi regolari fino al diploma presso un Istituto alberghiero. Sono emigrato da giovane negli Stati Uniti e di ritorno ho mancato ad alcuni appuntamenti con il mondo del lavoro. Mi sono costituito una famiglia: tre figlie rispettivamente di 14, 12 e un anno e mia moglie. Ho mantenuto dignitosamente la famiglia inventandomi, giorno dopo giorno, un lavoro purtroppo in nero qui a Palermo (mercatino di roba usata o fornitami con mezzi leciti. .) sforzandomi di non esporre la mia famiglia ad una imbarazzante discriminazione. Una cardiopatia di cui è soggetta dalla nascita mia moglie mi ha indotto, sia pure nel disagio economico, ad accantonare un modesto risparmio di circa 3000, 00 € alle poste, nella prospettiva di affrontare l’operazione chirurgica necessaria. Nel candidarmi al reddito di cittadinanza, stante il mio stato di incapienza che mi ha consentito di lucrare alcuni contributi per i figli a carico e lo sgravio di alcuni tributi, mi sono visto rifiutato tale reddito perché un paio di centinaio di euro del mio risparmio mi hanno escluso dal reddito di cittadinanza, L’INPS mi ha sospeso i contributi e costretto a restituire i contributi riscossi in un anno.
Dopo il DPCM dell’otto marzo mi trovo segregato in casa a Misilmeri un paese vicino a Palermo senza potere uscire in cerca di quel “tal lavoro” inventato per potere procacciarmi il sostentamento necessario di questa mia famiglia. Non mi ritengo particolarmente sciagurato perché come me ce ne saranno tanti e non mi lamento se sfuggo ai criteri di assistenzialismo pubblico; mi chiedo e chiedo cosa posso fare nei prossimi 15 o venti giorni stando a casa. Lei Signa Myrta che si mostra attenta a queste realtà, La prego, porga la domanda ai suoi interlocutori richiamando la loro attenzione sul mio caso e raccogliendo suggerimenti e proposte che mi aiutino a sciogliere il mio dilemma.
La ringrazio se vorrà dare riscontro a questa mia e mi identifico:
Giuseppe Nicchia da Misilmeri (PA) via ------- 11 cell. 351 -------

Da: Giuseppe

Venerdì 13 marzo 2020 11:49:14 Per: Luca Zaia

Buon giorno Nel mio comune di residenza Schio e altri comuni limitrofi Thiene e Isola Vicentina sono aperti gli EcoCentri. Ritengo che l'operatività di questi siti ai quali sono conferiti solo rifiuti non immediatamente deteriorabili possa essere sospesa per i prossimi 14 giorni. ; Sii possono verificare situazioni di contagio. Esempio conferimento di elettrodomestici pesanti che necessitano l'aiuto degli operatori ecologici per le operazioni di scarico e quindi l'impossibilità di rispettare le distanze, minime di sicurezza Ed anche all'esterno delle aree di raccolta dove rimangono in attesa di entrare molti utenti e l'accesso a piedi non è regolamentata. La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei migliori saluti. Restiamo a casa !!! uniti ce la faremo

Da: Ermanno Corrado Panozzo