Ultimi commenti alle biografie - pagina 4741
Martedì 4 giugno 2019 16:49:44
Per: Luigi Di Maio
Ho votato 5 stelle fino al 25 Maggio.
Ho capito troppo tardi di aver commesso in errore enorme.
Gli stellati che Hanno occupato le poltrone in Parlamento e al Senato si sono comportati come dilettanti alle sbaraglio.
Il Sig Roberto Fico nei primissimi giorni di Governo ha cantato l'inno d'italia con le mani in tasca e in seguito non ha perso occasione di mettere in difficolta i propri colleghi di governo e, ciliegina sulla torta, ha dedicato La Festa della Repubblica ai Rom.
Il caro Di Maio subito dopo La Vittoria elettorale dello scorso anno ha avuto La Pessina idea Di chiedere l'impeachment per il nostro Presidente.
Con il reddito Di cittadinanza pensava Di prendere 5 Millionen Di voti mA sembra che i poveri siano meno Di 1 Milione.
I restanti 4 Milioni potrebbero essere parte Di quelli che non sono poveri ma potrebbero essere i Pensionati che invece della rivalutazione di sono ritrovati una Büste paga piu' leggera.
Il 26 Maggio non ho votato per Il M5S e non lo votero' Mai piu'.
Ho 70 anni mA in futuro Mi dedichero' a convincere amici e parenti a non votare Il M5S
Da: Anonimo
Martedì 4 giugno 2019 16:13:09
Per: Gianrico Carofiglio
On. Senatore Gianrico Carofiglio
Seguo ormai da tempo la trasmissione otto e mezzo e condivido con Lei lo sdegno manifestato il 30 maggio nei confronti di coloro che, rivestendo cariche pubbliche, anziché essere di esempio ne approfittano per trarne benefici personali.
Si tratta, purtroppo di un malcostume dilagante e, ormai consolidato, che trae la sua origine anche da comportamenti per me deleteri operati da oltre quarant'anni da tutte le compagini governative che si sono avvicendate nella conduzione della cosa pubblica.
Tra le tante vicende, ne cito solo una, che proprio non riesco ancora a sopportare e, contro la quale nessuno dice nulla, come si trattasse di una cosa normale o peggio di una operazione più che lecita.
Brevemente si tratta della legge n. 843/1987, che, con l'art. 24, ha disposto che tutte le contribuzioni degli Enti di Previdenza, debbano essere versate settimanalmente in un conto presso il Ministero del Tesoro.
La cosa potrebbe apparire più che giusta e, voglio ancora sperare che, proprio per questa ragione, il Parlamento l'abbia approvata. Avrebbe rappresentato perfino una garanzia nei confronti del lavoratore (i risparmi obbligatori previsti per la vecchiaia, conservati al sicuro nelle Casse dello Stato) ma, invece, con decreto ministeriale del febbraio 1979, tali somme sono state rese infruttifere... e da qui è iniziato il disastro della Previdenza...
Poi, infatti si è detto, con un successivo sofisma, che per il pagamento delle previste prestazioni, si sarebbe provveduto con le somme delle contribuzioni derivanti dai lavoratori in servizio.
Concludendo, le somme versate quali contribuzioni sono diventate disponibili, mi auguro, per il soddisfacimento dei bisogni di tutta la collettività mentre. il rapporto lavoratori pensionati nel 2013 (ultimi dati forniti dall'Istat con l'opuscolo "l'Italia in cifre", ora soppresso, era di 18 milioni di pensionati e di 25 milioni di lavoratori.
I lavoratori versano attualmente il 33% di contribuzione (sia direttamente che con la retribuzione differita).
Abbiamo, quindi (i dati sono del 2013, ma non credo che a situazione sia migliorata) 25milioni x 33% in rapporto a 18 milioni di prestazioni, ne risulta 25/18= 1, 3888*33% = 0, 46 ossia una disponibilità pari a meno del 46% del necessario100%, si badi bene, per una prestazione pari al 60% dell'ultima retribuzione ricevuta. (mancano quindi dei denari).
A complicare questa già spiacevole situazione, altro elemento, mai preso in considerazione, è il fatto che nessuna delle prestazioni dovute ed erogate dal 1979 a tutt'oggi, (vedere i conteggi allegati) con la contribuzione versata, copre l'importo che dovrà essere erogato ad eccezione dei casi di premorienza. (la legge del 1968 l'infamata Brodolini, prevedeva infatti, utilizzando l'art. 35 del R. D. L. 1827 del 1935 l'integrazione dei capitali necessari con la messa a reddito delle contribuzioni per il raggiungimento del pareggio di gestione solo per particolari settori, vista l'esiguità dell'interesse necessario per il pareggio, che, il legislatore, nel 1978, al varo della ricordata legge 843, non ha considerato).
Nessuna delle numerose riforme della Previdenza che si sono susseguite, ha operato per rendere la gestione previdenziale economicamente sostenibile ma, preoccupati che per il deficit crescente si potesse, per far fronte alla dovuta spesa, invocare l'art. 2 della nostra Costituzione, cioè l'adempimento inderogabile di solidarietà politica, economica e sociale al quale tutti quanti siamo tenuti, ha pensato di precisare che, per il settore pensionistico, la solidarietà è "solo generazionale", variando così l'art. 2 richiamato, mi sembra, senza rispettare le procedure previste per la modifica di leggi costituzionali.
Ho tentato di documentare tutto quello che ho scritto, che Le allego nell'unito CD, con ricerche anche su disposizioni estranee al nostro ordinamento per confrontarle con le nostre, così come raccomandazioni emanate dall'Unione Europea, nonché, elaborato programmi interattivi per computer per verificare i miei conteggi.
Detto tutto questo, Le confesso che sono sdegnato da quelli che a me appaiono degli studiati raggiri con i quali i lavoratori sono stati privati del valore delle somme derivanti dalle contribuzioni fatte loro obbligatoriamente accantonare, ivi compreso l'immenso patrimonio immobiliare che era stato costituito a garanzia delle loro future prestazioni.
Si pensi solo mentalmente alla quantità di denaro perduto per la mancata amministrazione delle contribuzioni obbligatorie per oltre 40 anni (dal 1979 ad oggi). allo stato attuale della Finanza Pubblica e di come sia possibile non sdegnarsi.
Attualmente per far fronte alle dovute spese pensionistiche, si è prolungata la vita lavorativa di dieci anni, aumentando quindi per lo stesso periodo l'entità della contribuzione necessaria per conseguire la prestazione e non corrispondendo per lo stesso tempo le dovute erogazioni, ottenendo così un doppio guadagno, senza fare nulla perché cessi la perdita di denaro per ciascuna pensione liquidata come sopra indicato
Mi astengo dal parlare della soluzione APE.
Senatore Carofiglio, Lei è competente in materia, io conosco solo alcune leggi e mi auguro e spero di essermi sbagliato nella loro interpretazione.
Le sarei grato se mi indicasse con la chiarezza che La contraddistingue ove io sto sbagliando.
Mi scuso per il disturbo che Le sto arrecando ma, quanto ho tentato di rappresentare, ritengo sia una delle fondamentali ragioni dell'attuale declino dei partiti che hanno, di fatto tradito, dicendo di rappresentare, gli interessi dei lavoratori.
Porgo il mio saluto con profondo ossequio
Giustino Lorenzi
Scandicci, 3 Giugno 2019
PS Avrei voluto inviare un CD con altre considerazioni e programmi ma, non so dove devo o posso indirizzarlo.
Da: Giustino Lorenzi
Martedì 4 giugno 2019 16:13:04
Per: Baby K
Ciao baby k ti voglio dire che sei la mia cantante preferita fai delle canzoni stupende ti adoro troppo sono la tua fan numero uno... ti voglio tanto bene tesoro
Da: Vittoria Lombardi
Martedì 4 giugno 2019 15:52:29
Per: Massimo Giannini
NUOVE RELIGIONI: I TASSAPIATTISTI. UN DECALOGO
Nei periodi antistorici, nei quali le scienze vengono neglette (ogni millennio ha i suoi) nascono nuovi culti e nuovi sacerdoti.
Oggi ci occupiamo di questa nuova religione che tanti seguaci sta raccogliendo: i tassapiattisti. Registra adepti in diversi stati sociali, dai più abbienti ai più indigenti. I suoi sacerdoti hanno rappresentanti tra le forze che guidano il paese.
Poiché non bisogna mai essere di parte, riportiamo di seguito un decalogo che, se seguito con rispetto e fede, dimostrerà che il tassapiattismo è applicabile anche da noi!
1. Io, tassapiattista, odio versare soldi per pagare le pensioni altrui, quindi rinuncio, per coerenza, a ricevere anch'io qualsiasi forma di pensione, finché morte non ci separi.
2. Per non pagare i servizi sanitari di inetti profittatori, d'ora in poi rinuncio a ricevere qualsiasi prestazione sanitaria che non sia pagata fino all'ultimo centesimo (scoprendo magari a mie spese che piccole operazioni costano anche 100. 000).
3. La scuola pubblica è il demonio, quindi pagherò di tasca mia i maestri che sceglierò personalmente per i miei figli e che verranno direttamente a domicilio.
4. Mi impegno a non usare per sempre alcuna forma di trasporto pubblico.
5. Ben sapendo quanto costano le infrastrutture e la loro manutenzione e non potendo sempre costruirle da me, mi impegno a pagare un dazio aggiuntivo ogni qualvolta attraverserò un ponte o percorrerò una galleria.
6. La difesa comune è un inutile costo e quindi finanzierò corpi privati, ben sapendo che niente potranno verso attacchi organizzati.
7. Rinuncio alla sicurezza collettiva, anzi mi asserraglierò in casa per difendermi da solo.
8. Mai più servizi comunali inutili come la raccolta rifiuti o la manutenzione strade, ci penserò sempre personalmente.
9. I servizi quali energia, telefonia, internet non vedranno più il mio contributo e ad essi rinuncio non avendone più bisogno.
10. Non pagando più tasse sarò finalmente libero, avrò realizzato il mito del buon selvaggio. Spero solo non mi arrestino mai, perché altrimenti dovrò pagarmi anche il soggiorno nel comprensorio.
E con ciò, alla faccia dei rosiconi di sinistra, abbiamo finalmente dimostrato come rendere applicabile il tassapiattismo!
Da: Edoardo Galatola
Martedì 4 giugno 2019 15:26:57
Per: Mario Giordano
Desidero segnalare gli importi della mia pensione
1/3/2019 = euro 1. 796, 11 - 1/4 e 2/5/2019 = euro 1. 783, 52 - 3/6/2019 = euro 1. 768, 79.
Ora chiedo se invece dei vitalizi e delle pensioni d'oro, i ns. cervelloni non abbiano deciso di ridurre le pensioni normali che sono già basse. Anche noi abbiamo i "diritti acquisiti".
Mentre tergiversano per gli importi milionari, a noi, il taglio è immediato!!
Saluti.
Da: Gino Bruzzone
Martedì 4 giugno 2019 15:20:15
Per: Gianrico Carofiglio
Grazie. I suoi interventi, che vorremmo più frequenti, sono una boccata di aria fresca tra le affermazione sciatte e spesso bugiarde dei politici invitati nei vari salotti televisivi. E' strano come si sia persa la capacità di ragionare. Forse sono questi anni durante i quali scuola, cultura, competenza sono state spesso confuse con noia, élite, fatica inutile. Siamo tutti complici e forse ci vorrà molto tempo per recuperare. il Mondo corre veloce non si sa dove. Speriamo di non doverci svegliare da un brutto sogno
Da: Maria Cristina Castagna
Martedì 4 giugno 2019 12:06:56
Per: Matteo Salvini
Siamo stanchi di vedervi continuamente litigare. La nave cala a picco.
E voi fate le prove e vi chiedete, questo ci permetterà di aumentare consensi, di fare breccia nel cuore standard del medio italiano, per finalmente governare con i nostri cari amici.
Ma l'Italia che fa scuola, che produce bellezza che promuove stima ed ammirazione che potrebbe produrre ricchezza con quello che ha, dov'è? Non basterebbe gia' questo per saltare quel buco nero sui cui bordi camminate voi con tutti noi. Se in massa gli italiani lasciassero questa terra l'italia, continuereste a litigare, litigare. Non ci rompete piu' lavorate perché siamo stufi di questi governanti inconcludenti e bacchettati da tutti.
Da: Anonimo
Martedì 4 giugno 2019 10:49:48
Per: Giulia Bongiorno
Buongiorno.. mi chiamo Siciliano Filippo e sono un dipendente pubblico!! Ho letto della legge sul trasferimento per mobilità con obbligo dei 7 anni e del nulla osta non necessario! La mia domanda e se la legge e retroattiva! Io ho fatto una mobilità in altro ente e sono idoneo da sei mesi ma non mi sganciano senza sostituzione! Una volta che sarà approvata questa legge devo rifare domanda di mobilità o posso attenermi a quella già fatta sei mesi fa? ? In attesa di una vostra gentile risposta vi porgo i miei saluti
Da: Filippo
Martedì 4 giugno 2019 10:29:40
Per: Mario Giordano
Buongiorno dott Giordano allego in articolo letto sul FATTO QUOTIDIANO. SALUTI
In un suo scritto del 2018, intitolato "Contare veramente nella Ue. Senza lasciare le alleanze", Balducci sfata la leggenda per cui la legislazione europea verrebbe preparata nelle riunioni plenarie della Commissione e nelle riunioni del Consiglio. Non è così: "La proposta della Commissione viene messa a punto dai cosiddetti ‘comitati di esperti', dove gli esperti non sono dei ricercatori di chiara fama ma i funzionari nazionali che nel loro Paese si occupano dell'argomento".
Benissimo. E dove sono i nostri esperti?
"Nelle riunioni di questi comitati la sedia italiana è sistematicamente vuota. Quando, eccezionalmente, il nostro funzionario c'è, capita quasi sempre che non sa l'inglese (non si lavora con l'interpretariato), per non parlare del fatto che, di solito, arriva alla riunione in fine mattinata (dopo essere arrivato all'aeroporto di Bruxelles, deve prima passare alla sede della Rappresentanza Permanente Italiana per farsi vidimare il modulo di presenza e, poi, al Monte dei Paschi per farsi pagare la diaria). Alle cinque del pomeriggio deve poi ripartire per non perdere l'ultimo volo per Roma. Molte decisioni maturano la sera a cena…" e noi non ci siamo.
La proposta messa a punto dai funzionari nazionali passa poi alla Commissione e, in mancanza di richieste di modifica, viene considerata approvata. Passa quindi al Consiglio, "o meglio ad uno dei 267 gruppi di lavoro (ognuno formato da un funzionario di ogni Stato membro) che la tratta. Se nel gruppo di lavoro si raggiunge un accordo sulla proposta, essa viene messa all'ordine del giorno del Consiglio e non viene discussa ma approvata ritualisticamente. Se non si raggiunge un accordo il dossier è passato al Comitato dei Rappresentanti permanenti (Coreper). Se qui si raggiunge un accordo la proposta viene messa all'ordine del giorno del Consiglio solo per una approvazione ritualistica".
Notate bene: "Solo poco meno del 5% delle direttive e regolamenti approvati vengono effettivamente trattati dalla Commissione e/o dal Consiglio. Nei gruppi di lavoro vige il motto: ‘pooling of authority'. Le autorità degli Stati Membri devono essere messe insieme e trovare una mediazione che soddisfi tutti. Orbene in questi snodi cruciali noi siamo assenti" mentre "per farsi sentire a Bruxelles non bisogna presentarsi come degli squinternati parà nelle sedi politiche, ma bisogna mandare dei funzionari competenti nei gruppi di lavoro, anche nel caso si dovesse discutere della revisione dei trattati".
Balducci, che era a Maastricht nella fase di preparazione dei trattati, ricorda che "i lavori venivano seguiti per l'Italia da un eroico funzionario della Farnesina (il Ministro Nigido), che poteva contare su 4 o 5 cinque collaboratori, che dovevano confrontarsi con le delegazioni di esperti degli altri Stati composte ciascuna da centinaia di esperti".
Pare quindi che i risultati migliori, le soluzioni più utili siano il frutto di un lavoro oscuro, lontano dalle scene filmate per i telegiornali ma più vicino alle esigenze e alle necessità dei cittadini, tutti europei ma ognuno in modo diverso: quel modo che avrebbe il diritto di essere rappresentato nella sede più adatta per confrontarsi con gli altri modi e trovare di volta in volta, attraverso una discussione anche vivace, un punto di compromesso. In queste situazioni, in Europa sono gli assenti che non contano e gli italiani sono troppo spesso assenti.
Da: Luigi De Rosa
Antonino Cannavacciuolo
Chef italiano
Da: Marina Cacchioni