Enrico IV di Francia

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Biografia

Enrico IV di Borbone - indicato come Enrico IV di Francia, detto anche Enrico il Grande (le grand) - nasce il 13 dicembre 1553 a Pau, allora capitale del Viscontado di Béarn quando era situato in Aquitania. Enrico è figlio di Antonio di Borbone (duca di Vendôme) e Giovanna III (regina di Navarra). Enrico IV nacque per volontà del nonno, Enrico II, che per molto tempo aveva desiderato un erede maschio messo al mondo dalla sua unica figlia femmina.

Diviene Principe di Viana il 6 marzo 1554 quando viene battezzato nella cappella del castello dal vescovo di Rodez, d'Armagnac. Sono suoi padrini il re Enrico II di Francia e il nonno materno Enrico. Le madrine invece sono la regina di Francia, Caterina de' Medici e la prozia Isabella di Navarra, vedova di Renato I di Rohan. Dai documenti del Battesimo del principe si legge di un rappresentante del re di Francia inviato perché quel giorno il re era impossibilitato dal presenziare di persona alla cerimonia. Il suo rappresentante, come si legge, era il cardinale, vescovo di Nevers, Carlo di Borbone-Vendôme.

La fanciullezza

Enrico IV cresce nel castello di Coarraze, entrando a contatto con la vita e le condizioni dei contadini francesi. Ciò gli fa avere il soprannome di "mugnaio di Barbaste". Giovanna, la madre, convertitasi al Calvinismo, decide di educare il figlio secondo i precetti della nuova religione alla quale ha aderito.

Nel 1572, alla morte della madre, diviene sovrano del Regno di Navarra e della contea di Foix, assumendo il nome di Enrico III di Navarra. Di conseguenza Caterina de' Medici lo induce a sposarsi con Margherita di Valois, sorella di Carlo IX di Francia. Enrico IV di Francia è obbligato ad abiurare al matrimonio a seguito dei fatti di San Bartolomeo, che si verificano in concomitanza alle nozze, in una situazione di chiara debolezza politica.

Nel 1576 sfugge volontariamente alla stretta sorveglianza cui è sottoposto, riappropriandosi della guida della fazione protestante, ritrattando così l'abiura forzata. Con la pace di Beaulieu, nel maggio del 1576, che concede una momentanea libertà di culto e otto piazzeforti ai protestanti, Enrico riottiene la conferma della sua carica di governatore di Guienna, ereditata dal padre, facendola divenire un focolaio protestante all'interno del regno.

Re di Francia

Alla fine del '500 la Francia è devastata da una terribile guerra civile conosciuta come la "guerra dei tre Enrichi" che vede contrapposti Enrico di Guisa, Enrico III di Francia e Enrico III di Navarra.

Dopo anni di sanguinosa guerra è Enrico III di Navarra a rimanere unico vincitore: arriva al trono di Francia per complessi meccanismi di discendenza ed eredità, divenendo il primo monarca del ramo Borbone a salire al trono. Diviene tuttavia necessario per lui, di religione protestante, per diventare Re Enrico IV di Francia, convertirsi al cattolicesimo. In questo contesto pronuncia la frase storica:

Parigi val bene una messa.

Il rito di conversione al cattolicesimo di Enrico avviene il 25 luglio 1593, nella Basilica di Saint-Denis, poco fuori Parigi.

Matrimonio e figli

È il 18 agosto 1572 quando il re sposa Margherita di Valois, figlia di Enrico II di Francia e di Caterina de' Medici. Il matrimonio viene dichiarato nullo nel 1599. Da questo matrimonio Enrico IV non ha eredi legittimi.

Sposa in seconde nozze Maria de' Medici, il 5 ottobre 1600, figlia di Francesco I de' Medici granduca di Toscana e di Giovanna d'Austria, dalla quale ha sei figli. Il matrimonio viene celebrato per procura. Da queste seconde nozze si susseguono sei figli: Luigi, Elisabetta, Maria Cristina, Nicola Enrico, Gastone, Enrichetta Maria.

Se non foste mia moglie avrei dato tutti miei beni per avervi come amante.

La politica di Enrico IV di Francia

In politica estera l'obiettivo di Enrico è quello di ridare alla Francia l'antico posto di potenza continentale che aveva avuto un tempo, trovando nell'intesa con le potenze protestanti, un modo per contrastare l'egemonia asburgica.

Con il conflitto del maggio 1596 viene conclusa un'alleanza tra le potenze protestanti, ovvero tra Francia, Inghilterra e Province Unite, contro il predominio asburgico. Nel settembre 1597 Enrico IV riprende Amiens, occupata dagli spagnoli nel marzo dello stesso anno.

La pace di Vervins tra Francia e Spagna arriva il 5 maggio 1598 e conduce alla liberazione del territorio francese dalla truppe straniere. Un nuovo capitolo costituisce lo scontro latente col ducato di Savoia. Carlo Emanuele I aveva occupato Marsiglia nel 1590, mentre proseguiva nella contribuzione alla causa cattolica. Con il trattato di Lione del 1601 si raggiunge un accordo, cedendo ai Savoia il marchesato di Saluzzo in cambio della Bresse, del Bugey e del Pays de Gex. Il ducato così rientra lentamente nella sfera francese: con il trattato di Bruzolo, infine, stipulato a poche settimane dal suo inatteso assassinio, si realizza un'alleanza stretta fra il ducato e la Francia in chiave antispagnola.

In Politica economica, Enrico IV di Francia si affida al suo Ministro delle Finanze, Massimiliano di Béthune, duca di Sully, capostipite di una scuola economica molto importante e famosa. Egli riesce a realizzare l'opera di ricostruzione interna in una Francia stremata da più di trent'anni di guerre civili.

Riesce a far rinascere la nobiltà giovane, come aveva fatto Filippo il Bello, la noblesse de robe, un corpo di funzionari distinto e contrapposto all'antica nobiltà feudale, la noblesse d'epée.

In questa prospettiva, il monarca riesce a conquistare la fiducia di questo nuovo ceto contro le spinte dell'antica nobiltà. Infatti, l'obiettivo che Enrico IV e i suoi ministri si propongono è esattamente quello di dissociare a livello locale le vecchie clientele dagli obblighi verso l'aristocrazia feudale. La conseguenza è quella di un graduale rallentamento dello sviluppo economico del regno.

La morte

Già il 27 dicembre 1594 il sovrano era scampato a un tentativo di assassinio eseguito da Jean Châtel. Muore in un altro agguato, a Parigi, il 14 maggio 1610, all'età di 56 anni. Responsabile dell'uccisione di Enrico IV è François Ravaillac, fanatico cattolico. Il monarca quel giorno si stava recando in carrozza all'arsenale della Bastiglia.

Il corpo imbalsamato viene sepolto nella Basilica di Saint-Denis. Nel 1793, durante la rivoluzione francese, la tomba viene aperta e ne viene asportata la testa, di cui si perdono le tracce fino ai primi anni del XXI secolo, quando viene rinvenuta. Infatti, nel 2008 un cranio, appartenente presumibilmente al corpo di Enrico IV di Francia, è riemerso a seguito di un'indagine condotta da due giornalisti francesi. La testa, che era stata acquistata da un uomo presso un rigattiere parigino diversi decenni prima, viene così consegnata agli studiosi per essere esaminata. Il cranio è con tutta evidenza staccato dal corpo nel mezzo del saccheggio delle tombe dei re, custodite nella basilica di Saint-Denis.

Un gruppo di scienziati francesi, guidati dal medico legale Philippe Charlier, è riuscito ad autenticare ill teschio tramite l'incrocio tra dati antropologici e storici. Gli esiti delle indagini primarie hanno poi trovato una conferma nella datazione con l'analisi del carbonio 14, che ha collocato il reperto in un arco di tempo tra la fine del XV secolo e la metà del XVII.

Nel 2012 uno studio dell'Istituto di biologia evolutiva di Barcellona pare abbia confermato questi risultati ricorrendo alla comparazione genetica tra il DNA della mummia e quello del sangue di Luigi XVI. Altri storici, genetisti e paleopatologi smentiscono queste ricostruzioni.

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