Georges Simenon

Georges Simenon

Georges Simenon

Biografia Un fiume di romanzi

Georges Simenon nasce a Liegi (Belgio) il 13 febbraio 1903. Il padre è il contabile Désiré Simenon, mentre la madre è Henriette Brüll, una casalinga belga di ceto borghese. Georges, da piccolo, ha numerosi problemi di salute, che causano numerose tensioni tra la famiglia dei Simenon e quella dei Brüll. Il rapporto tra il bambino e la madre non è tra l'altro molto semplice.

Nel corso della sua giovinezza frequenta scuole guidate dai gesuiti, avendo un rendimento scolastico eccellente. Presto però si rende conto di non sentirsi a suo agio in un ambiente così rigido e con innumerevoli dettami imposti dall'ordine cattolico gesuita.

Georges quindi si ribella alle restrizioni imposte dall'Istituto religioso e con il passare degli anni si distacca dalla religione cattolica, non frequentando più nemmeno i suoi luoghi di culto. Nonostante ciò continua ad amare gli studi classici e in particolar modo si dedica alla lettura di importanti opere letterarie di autori classici come Conrad, Dickens, Dumas, Stendhal, Stevenson e Balzac.

Nel periodo compreso tra il 1919 e il 1922 lavora come cronista per La Gazette de Liège, autografando i suoi articoli con lo pseudonimo di Georges Sim. Nel corso di questi anni collabora anche con altre riviste e inizia giovanissimo la sua carriera come scrittore. Nell'arco di questo periodo muore il padre Désiré, per cui lascia il Belgio per trasferirsi in Francia, a Parigi.

In Francia, grazie alle sue eccellenti doti letterarie, collabora con numerose riviste; per queste scrive tanti racconti settimanali. Dal 1923 al 1926 scrive numerose storie che riscuotono un grande successo tra i lettori dell'epoca. Dalla seconda metà degli anni Venti alla prima metà degli anni Trenta scrive tanti romanzi commerciali che vengono pubblicati da importanti case editrici come Tallandier, Ferenczi, Fatard.

Riesce, in questi anni, a realizzare ben centosettanta romanzi rientranti nel genere narrativo commerciale; questi testi sono tutti firmati con vari pseudonimi, tra cui si ricordano il già citato Georges Sim, Geroges Martin-Georges, Jean du Perry, Christian Brulls e Gom Gut.

Nel 1928 compie un affascinante viaggio sulla chiatta Ginette e sul cutter Ostrogoth, due importanti canali navigabili della Francia. Traendo ispirazione da questo viaggio riesce a realizzare una serie di interessanti reportage. L'anno seguente inizia a collaborare con la rivista "Il Détective", per cui scrive varie novelle, in cui per la prima volta viene presentato uno dei suoi più celebri personaggi letterari, il commissario Maigret.

Il grande successo letterario dei romanzi di Simenon attira l'interesse di grandi registi come Jean Tarride e Jean Renoir che traendo spunto da essi, producono due film: "Il cane giallo" e "Il Mistero del crocevia". È in questo modo che lo scrittore si avvicina al mondo del cinema.

Negli anni Trenta, con la prima moglie Régine Renchon, viaggia tantissimo e sul finire del decennio i due coniugi hanno un figlio, Marc.

Nel 1940 si stabilisce con la famiglia a Fontenay-le-Comte, nella regione della Vandea. In quest'anno inizia anche la Seconda guerra mondiale durante la quale cerca in tutti i modi di aiutare i rifugiati belgi. Inizia in questo periodo anche una fitta corrispondenza epistolare con il celebre scrittore francese André Gide.

Presto, a causa di referti medici errati, si convince del fatto che le sue condizioni di salute non sono buone e che gli rimangono pochi anni di vita. In quest'occasione scrive la sua autobiografia nell'opera intitolata "Pedigree", dedicata al figlio Marc. Finita la guerra in Francia è accusato di collaborazionismo, per cui decide di trasferirsi negli Stati Uniti. In questi anni perde uno dei suoi fratelli, Christian, che muore in occasione della battaglia d'Indocina. In breve le accuse contro di lui cadono, poiché evita di collaborare con le forze naziste.

Negli Stati Uniti soggiorna prima nello Stato americano del Texas, poi in Connecticut. Nel corso della sua permanenza in America conosce Denyse Ouimet, che diventa di lì a poco la sua seconda moglie. Dal loro amore nascono tre figli: John, Marie-Jo e Pierre. Negli anni Cinquanta Simenon decide di lasciare gli Stati Uniti per tornare in Europa, soggiornando prima in Costa Azzurra per poi trasferirsi a Epalinges, in Svizzera.

Nel 1960 presiede la giuria del Festival di Cannes e stringe una grande amicizia con il regista italiano Federico Fellini. Pochi anni dopo divorzia dalla seconda moglie e nel 1972 realizza il suo ultimo celebre romanzo: "Maigret e il Signor Charles", in cui racconta l'inchiesta condotta dal commissario Maigret in merito alla scomparsa del notaio Gerard Levesque. Nel corso delle indagini Maigret scopre che l'uomo è solito lasciare la moglie per brevi periodi di tempo, poiché la loro relazione sentimentale è in crisi ormai da anni. La moglie riferisce al commissario che il marito è sempre tornato a casa, ma in quest'occasione è ormai scomparso da un mese. L'inchiesta prosegue e il commissario scopre che anche Nathalie in passato è stata una donna che intrattiene i clienti nei locali notturni, presentandosi con lo pseudonimo di Trika. Una volta sposatasi con Gerard, cerca di salvare il suo matrimonio, ma senza ottenere risultati, poiché il marito continua le sue scappatelle e diventa un assiduo frequentatore dei locali notturni, intrattenendosi con le donne che vi lavorano. Per sopportare l'infedeltà del marito, Nathalie beve tantissimo. Successivamente il cadavere dell'uomo viene trovato in avanzato stato di decomposizione e Maigret sospetta che ad avere ucciso Gerard sia stata proprio la moglie. Dopo avere commesso un altro delitto, la donna alla fine confessa di avere commesso proprio lei l'omicidio.

Dopo aver realizzato il suo ultimo romanzo lo scrittore decide di registrare i suoi pensieri su dei nastri magnetici, iniziando quindi a dedicarsi alla realizzazione di dettati. Nel 1978 un tragico evento sconvolge la sua vita: la figlia Marie-Jo si suicida; due anni dopo, Simenon decide di scrivere un nuovo romanzo autobiografico, "Memorie intime", dedicato alla figlia defunta.

Georges Simenon muore il 4 settembre 1989 a Losanna a causa di un tumore al cervello, dopo aver scritto più di cinquecento romanzi, settantacinque inchieste del commissario Maigret e ventotto racconti.

Frasi di Georges Simenon

3 fotografie

Foto e immagini di Georges Simenon

Commenti

Lunedì 14 febbraio 2022 20:04:18

Interessante, ma la vita stessa di Simenon è un romanzo denso di sorprese e curiosità. Se ne poteva sottolineare qualcuna in più:: ad esempio nel periodo in cui lavora alla Gazette di Liègi, per attirare l'attenzione dei lettori Simenon, si mise in vetrina a scrivere in diretta le sue storie e i suoi gialli. Aveva una capacità e una velocità di scrivere impressionanti che stupivano tutti. Anche la sua vita privata, costellata di divorzi e relazioni anche in tarda età, è stata sorprendente e trasgressiva. Fu uno spirito libero, molto avanti rispetto ai tempi in cui ha visssuto.

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