Ultimi commenti alle biografie - pagina 3007

Giovedì 16 aprile 2020 18:40:25 Per: Chiara Gamberale

Grazie Chiara per il tuo libro ("Per dieci minuti") che mi è capitato in casa "per caso" perché lo avevo comprato come ragalo... e invece in questo giorno di influenza e malinconie per un perduto Amore mi ricorda che sì, anche se "tutto" è crollato, illusioni e costruzioni... può esserci ancora vita! E non solo mi ricorda anche che "o sei dentro o sei fuori, che se stai sulla porta blocchi il traffico".
Grazie, mi sarebbe piaciuto averti come amica sincera. Margherita

Da: Margherita

Giovedì 16 aprile 2020 18:37:34 Per: Mario Giordano

Caro Mario,
ho seguito con interesse la puntata di martedì 14/4.
Essendo in diretta, e d essendo stati i due interventi molto distanziati l’uno dall’ altro, forse non hai immediatamente notato la perfetta sintonia di opinione tra la Meloni e Cacciari sulla attuale Unione Europea. Entrambi si sono dichiarati europeistii, ma hanno però mosso le stesse pesanti critiche a “questa Europa”.
Forse potrebbe essere per te uno spunto interessante...
Cordialmente, Arrigo Zorzi

Da: Arrigo Zorzi

Giovedì 16 aprile 2020 18:31:38 Per: Vittorio Feltri

Piccola postilla al messaggio di Andrea Sabatini.
Purtroppo il solco ormai è scavato, profondo e pieno di coccodrilli (= Decrerti sparati in faccia senza alcun riguardo verso un popolo impaurito ad arte, forze dell'ordine troppo solerti, cittadini delatori, ecc...). Per colmarlo e riportarci ad uno stato di diritto almeno minimo, ci vorrebbe un vero statista illuminato. Quindi le nostre probabilità - ad oggi - sono praticamente nulle...

Da: Emilio Barlocco

Giovedì 16 aprile 2020 18:26:01 Per: Maurizio Landini

Coraggio, generoso Landini: "pianeta e clima, covid-19 e tecnologie nuove nel lavoro", davvero qualcosa di straordinario, a cui tutti non avevamo pensato fino ad oggi: cosa propone, almeno per non essere inghiottito da un mondo che corre senza sosta e chi perde il treno resta lì...

Da: Pier

Giovedì 16 aprile 2020 18:21:40 Per: Enrico Mentana

Ti volevo far notare che da Roma in giù gran parte dei nuovi casi vengono dalle RSA oppure dalle famiglie dei vecchi positivi che sono stati messi, colpevolmente, in isolamento a casa. A titolo di esempio ieri (15 aprile) nel Lazio circa l'80% dei casi vengono dalla RSA di Rocca di Papa e qui vicino casa mia a Pomezia ci sono stati 9 nuovi casi che sono tutti i componenti di due nuclei famigliari presso i quali erano stati posti in isolamento due positivi.

Da: Enzo Ferranti

Giovedì 16 aprile 2020 18:20:38 Per: Giuseppe Conte

Buonasera presidente,
Le espongo il mio caso che è molto simile a tantissimi altri:
Sono titolare di un bar tavola calda,
Se l'apertura del nostro settore sarà il 18 maggio, io temo di non essere in grado di coprire le spese relative al personale, ai fornitori, per l'acquisto di prodotti deperibili che sicuramente non riusciremo a vendere, spese per aria condizionata ecc... pertanto non potendo aprire il locale, se non sarà possibile continuare con la cassa in deroga, sarò costretta a licenziare il personale.
Gradirei poter avere notizie in merito, nel bene o nel male.
La ringrazio e cordialmente la saluto
Lucia Gallace

Da: Lucia Gallace

Giovedì 16 aprile 2020 18:19:19 Per: Luca Zaia

Buonasera Dott. Zaia
Oggi ho letto che il Veneto è un esempio su come è stata gestita l’emergenza Coronavirus.
Ed io sono fiera di essere veneta.
Oggi però ho avuto modo che anche da noi c’è qualche neo..
Conosco una persona che da lunedì ha la febbre 38 - 38, 50 e il proprio medico ha pensato solo di dargli degli antibiotici e aspettare 48 ore. Pure chiamando il numero 1500 non c’è stato verso di poter eseguire un tampone.
Eppure si continua a dire che si fanno ogni giorno tamponi, tamponi, tamponi...
Queste cose senz’altro lei non le sa e mi è sembrato giusto metterla al corrente.
Cordiali saluti.

Da: Ongaro Maria Giovanna

Giovedì 16 aprile 2020 18:17:45 Per: Giovanni Floris

20/04/2020
Eh no, caro Chicco.
Perdonami la confidenza, ma sono vecchio quel tanto da immaginare di parlare a mio figlio, con rispetto e dolcezza, ma di farlo con il diritto-dovere di rimproverarlo.
Sicuramente eri preso dentro le angosce provocate dai rimproveri e non ti sei accorto di aver fatto un altro scivolone, di stile; sì, hai capito bene: di stile e di immagine.
La difesa, della tua immagine, che hai fatto ieri sera, è infantile, volutamente distorsiva e fuorviante, e tremolante e instabile.
Infantile, perché sei andato alla ricerca di “precedenti” con i quali riverniciare la tua autostima, che viene messa in discussione, non per la tua storia, ma per il tuo presente.
Come puoi pensare di ricostruirti una “serietà professionale”, partendo dal doveroso ridimensionamento di un privato cittadino che decide di entrare in politica e che invia una ripresa televisiva per comunicarlo?
Tra l’altro, ma mi sarà sfuggita, non ho letto nessun riferimento alle cassette di Berlusconi, nelle critiche che ti sono state rivolte, e, anche se è possibile che esistano davvero, sono tanto “fuori tema” quanto il loro utilizzo, da parte tua.
Comunque, quell’episodio, non ti dà “grandezza”; quel Berlusconi aveva tutto il diritto di comunicare le sue intenzioni, ed ogni giornalista serio (e tu, in quell’occasione lo sei stato), aveva l’obbligo di “dosare” quella informazione (lo hai fatto in autonomia o concordandolo?) per non farla diventare, apertamente, un asservimento a interessi, soprattutto personali, che chiunque, avesse un po’ di conoscenza della realtà che si innestava in quella “discesa”, poteva capire e conoscere.
Sei stato bravo, in quel momento, ma anch’io alle elementari ero bravo, anzi, bravissimo; poi mi sono un po’ “sciupato” e tu? Sei ancora quello di oltre ventisei anni fa?
Visto, però, che utilizzi un episodio che sostieni che ti “fa onore”, allora rileviamo che non risulta che tu abbia tenuto lo stesso comportamento “riduttivo” nelle numerose occasioni successive, quando, il tuo datore di lavoro, non nella veste di Presidente del Consiglio, ma di capo Partito, ha nuovamente chiesto di trasmettere le “sue”, “di parte”, opinioni.
Il tuo incipit, poi, dimostra la debolezza del bimbo sotto accusa, infatti inizi ripercorrendo le tue esperienze televisive con “io non ho mai censurato nessuno” (il bimbo che batte i piedi stizzito), come se l’accusa fosse quella (fai finta di non conoscerla, ma non è quella), e chiedi aiuto a quanti, in Italia, “potrebbero dimostrarlo”, lanciando “messaggi” che suonano un po’ come il “chi sa parli”, sperando che anche “chi appartiene alla stessa corrente politica del premier”, venga in tuo aiuto.
Hai paura di non farcela e chiedi aiuto?
Capisco chi hai in mente, e allora ti chiedo, cerchi un aiuto infantile ma “onesto”, o un aiuto di “appartenenza” da chi potrebbe avere un interesse politico a dartelo?
Guardiamo un po' più dentro alle “ingenuità”:
Dici “A tutto c’è un limite, anche al fatto di voler avere l’ultima parola"; non è la bizza tipica del ragazzino zittito dall’adulto?
E ancora “Se Palazzo Chigi vuole l’ultima parola bene, allora gliela diamo"; anche questa, non è la classica reazione del bimbo imbronciato che se ne va, sentendosi tacitato da quello più grande?
E poi “Se sono contenti loro, va benissimo così”; non vedi, ancora, il bimbo triste che non sa più che cosa dire e se ne va sconsolato, arrendendosi?
Volendo spulciare ed infierire ce ne sarebbero altre, ma credo che basti.
Capisci perché “infantile”?
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Poi arriveremo alla “censura”, ora andiamo avanti e vediamo dove sei distorsivo e fuorviante.
Mi spieghi che cosa vuol dire “nei telegiornali si deve dare spazio a tutti, ma non è possibile che tutti abbiano accesso come se la televisione fosse una buca delle lettere”.
Un po’ infierendo, lo ammetto, ma non era una “buca per le lettere” la televisione che riceveva e trasmetteva cassette con messaggi “di parte”, e non istituzionali, anche con il tuo contributo?
E poi, per “tutti”, un termine usato con evidente tono riduttivo e dispregiativo, intendi anche il Presidente del Consiglio”?
Ti rendi conto, della meschinità e della debolezza dell’argomentazione?
Lo ritieni tanto “basso” da sentirti alla sua altezza? Ovviamente, parlo di livelli istituzionali.
Bontà tua, riconosci che informare è doveroso, ed è altrettanto doveroso trasmettere e ascoltare.
Infatti riconosci che tutte le volte che ci sono notizie e provvedimenti, da parte di chi sta guidando il nostro Paese è giusto ascoltare le informazioni, ma non le polemiche politiche. E che c’è stato un rapporto di forza mediatica non accettabile.
Ma, e qui casca l’asino, ribadisci che un conto sono le notizie e un conto le polemiche politiche che, in modo personale ed “autonomo” identifichi con un da te ipotizzato uso di Fake News.
Non hai nulla di meglio che innestare questo argomento, e qui diventi, volutamente, ingannevole, a tuo disdoro.
Cioè, di fatto, sostieni, a tua difesa, che il Presidente del Consiglio si sarebbe scagliato con nomi e cognomi contro l’opposizione, per delle Fake News.
Vediamo, che cosa è, per te, una “polemica politica”?
Fai finta che l’accusa pubblica, a Salvini e alla Meloni nasca dalla controversia che si crea se non si stabilisce CHI ha voluto e approvato il MES.
E per dimostrare che non era lecito “sollevare polemiche” porti a riprova la conclusione di un servizio dell’ottima Sardoni, che, sicuramente, non dubito (?), in modo autonomo, non scioglie alcun nodo, sul problema, lasciando la confusione che si è creata ad arte, non arrivando a spiegare, pur essendo chiarissimo, chi ha avviato le trattative con l’Europa, chi le ha concluse, chi ha fatto e predisposto i decreti per la ratifica di accordi internazionali presi e chi ha approvato l’ultimo “passaggio” parlamentare, e, soprattutto, in quali condizioni economiche e politiche, nazionali ed europee, l’ultimo passo è stato compiuto.
Non posso credere che, un personaggio del tuo livello, se è in buona fede, non capisca che tutto questo non c’entra nulla con le accuse di Conte che, lo dichiari tu, non avresti voluto trasmettere, se avessi potuto (così ti ricordo, prima di affrontarlo, il vero problema che contribuisce a determinare, oggi assieme a questa tua replica, la disistima nei tuoi confronti).
Quando parli di Fake News, e lo sai benissimo, stai volutamente facendo finta che tutto nasca da un irreale problema del chi e del quando è stato approvato il MES.
Si potrebbe tranquillamente sostenere che il MES è stato firmato da Einaudi, e si potrebbe anche dire che l’ha firmato nel 1930 quando c’era Cavour, sbagliando, la data e personaggi, pensa quanto e come vado “sciolto”, MA le accuse di Conte a Salvini e Meloni avrebbero avuto egualmente valore e dignità.
Distorsivo e fuorviante.
Mi sembra evidente che distorci la situazione per allontanare l’attenzione dal vero problema che ha scatenato la reazione di Conte.
Se riesci a nasconderti la vera causa (o pretendi che lo facciamo noi), se la ridicolizzi, se ne fai un “NON“ problema, se riesci in tutto questo, ti senti autorizzato a contestare un comportamento, quello del Presidente del Consiglio, che vuoi far credere che nasca da un “errore”.
L’errore, invece, rimane il tuo, anche in questa sguaiata replica difensiva, dove diventa evidente che non stai facendo il “giornalista” che dici di essere, perché nascondi la vera origine, che non hai il diritto, già come uomo, prima ancora che come professionista, di nascondere.
E la vera ragione viene da lontano, a partire dalle accuse di Borghi: del nov. 2019 quando se ne esce con un “Cosa dobbiamo pensare se ascoltiamo che il trattato è chiuso? Che lei è un TRADITORE“, riferito a Conte.
Già in quella occasione c’era la menzogna, non la “valutazione politica”, ma non mi risulta che nessun giornalista, “Grande” o piccolo che fosse, abbia rilevato che una cosa sono le opinioni e una cosa sono le distorsioni fatte alla realtà fino a farla diventare Menzogna.
E quel termine, “traditore” passò, con qualche timido riferimento al buon gusto, ma senza un chiaro e deciso richiamo all’obbligo della correttezza istituzionale e della verità.
E le attuali “vittime”, da te difese, hanno aumentato toni e distorsioni, consapevoli che nessuno avrebbe sollevato problemi di costume, di moralità, di difesa della dignità delle istituzioni e dell’immagine del nostro Paese all’estero.
E allora si arriva alla Meloni che dichiara che Conte è un CRIMINALE, che si è macchiato di responsabilità gravissime.
E poi, nonostante il documento condiviso anche dall’Italia in sede europea parli dell’utilizzo non obbligatorio del Fondo-salva Stati senza le rigorose condizioni originali (come voleva l’Olanda, che ha fatto un passo indietro), la Meloni riappare, rossa in volto; è furiosa e sbraita che “Il ministro Gualtieri ha firmato per attivare il MES, niente Eurobond e Italia messa sotto tutela. Alla fine hanno vinto i diktat di Germania e Olanda; il Governo in questi giorni ha fatto finta di alzare la voce ma, tanto per cambiare, si è piegato ai dogmi nordeuropei. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra Nazione come già successo in Grecia”.
Lo slogan di Giorgia Meloni è pesante: “Fratelli d’Italia è già schierato per impedire questo atto di alto tradimento verso il popolo italiano”.
Le sta al passo la tua “vittima” Salvini, che sbraita: "Qualcuno sta provando a truffare gli italiani, … ne stanno succedendo di tutti i colori". Il segretario della Lega è un fiume in piena: "Il ministro dell'Economia ha dato il via libera a parlare di MES sui tavoli europei senza che il Parlamento gliene abbia dato il mandato". E annuncia la mozione di sfiducia per Roberto Gualtieri, e la "convocazione immediata del presidente del Consiglio" davanti alle Camere.
A dare manforte a Salvini ritorna lei, la leader di Fratelli d'Italia: "Siamo già in ginocchio per l'emergenza Covid-19 e non ci serve anche il cappio al collo dell'Ue".
Sei perfettamente cosciente (almeno spero, altrimenti che giornalista saresti?), che si potrebbero riportare altre menzogne che si pretendeva e si pretende di considerare “opinioni politiche”, ma dovrebbe bastare richiamarsi a queste, per capire ed accettare che Conte, se voleva difendere, non sé stesso, ma l’immagine dello Stato e delle sue Istituzioni, che non possono e non debbono mai, essere ridicolizzate con menzogne, non poteva accontentarsi di “ristabilire la verità con un post, con un comunicato, con una intervista”, come gli suggerisci nella tua replica.
Sai benissimo che non avrebbe trovato, tra i “grandi giornalisti” e, purtroppo, neppure tra i piccoli, molte penne disposte ad insegnare che cosa sia l’onestà intellettuale e il rispetto per le Istituzioni, che non possono e non debbono essere infangate per pura, malvagia, vigliacca e stupida, convenienza politica.
Sai benissimo che stava urlando alla coscienza della Nazione, e dei suoi Media, che occorre affermare e difendere una verità: "Questo governo non lavora col favore delle tenebre, se ha proposte da fare le fa a tutti gli italiani, e con le menzogne non si indebolisce la mia figura ma la forza dell'Italia al tavolo delle trattative".
Era, purtroppo, e forse inconsciamente lo hai perfettamente ricevuto, un urlo di richiamo alla coscienza personale e professionale, rivolto verso quei giornalisti che sono sempre stati, sono diventati, o stanno diventando, servi, che accettano che le menzogne diventino opinioni, dimenticandosi che avrebbero l’obbligo di contribuire all’educazione etica e morale, dei propri lettori o ascoltatori.
Questo, hai colto, non so se consapevolmente, ed è a questo punto che ti sono saltati i freni di controllo e che la tua sguaiata reazione ha sbroccato in uno sfogo, scappato come un colpo di fucile caduto per terra, non più tenuto in mani che scoprivi essere identiche a quelle che, ogni tanto, criticavi.
Sono andato un po’ oltre, nello spazio, e nel descrivere la parte relativa alla critica sulla forma distorsiva e fuorviante della tua replica, tralascio, per non annoiare oltre il lecito, tutti i riferimenti all’uso “privato” della televisione, proprio nel mentre lo stai facendo tu; l’arrotolarsi sulla volontà di far credere che esistesse una diretta a reti unificate, e, di fronte all’impossibilità di riuscirci, giocare sull’ironia, elencando il numero di reti che autonomamente, non perché richieste, hanno trasmesso la conferenza stampa; il richiamo del “A tutto c’è un limite, anche al fatto di voler avere l’ultima parola", che evidentemente sei convinto che spetti a te; il richiamo: “C’è una sobrietà per tutti noi” che non ti accorgi che sei l’unico a non averla.
Si potrebbe continuare, ma non ne vale la pena.
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E veniamo al “tremolante e instabile”
Nel partire, con la tua replica, affermi “Dirigo telegiornali da 28 anni: non ho mai censurato nessuno. ”
In un altro punto ribadisci: “Noi non censuriamo. Qui la libertà è assoluta, ma non c’è la libertà di qualcuno di dire: ora va in onda quello che voglio io. La libertà è una cosa seria”
Nel corso della stessa fai parecchi richiami al diritto del Presidente del Consiglio di esprimersi, come quando affermi: ”La verità vera è che non c’è nessuna censura né ci può essere: quando Palazzo Chigi chiede di intervenire, interviene. E nessuno chiede il testo prima o censura al volo
Lasciamo perdere la scivolata su Chavez, quando contraddici le affermazioni precedenti, del diritto del Presidente di informare, e dell’obbligo della Comunicazione di aiutarlo a farlo, e trasformi venti -venticinque minuti di “notizie” con un isterico giudizio sul “dire quello che si vuole”, per due minuti che hanno disturbato i tuoi equilibri con la “proprietà”.
Facciamo finta che, in quella frase, tu non abbia messo in evidenza un nervo scoperto e rimaniamo sulla “censura”
Hai presente la frase che hai pronunciato dopo la conferenza stampa di Conte?
Beh! Te la ricordo, hai detto: «Se l’avessimo saputo non avremmo mandato in onda quella parte di conferenza stampa».
Ti ricordo, ma so benissimo che lo sai, che per CENSURA si intende il controllo e la limitazione della comunicazione da parte di un'autorità.
Nella maggior parte dei casi si intende che tale controllo sia applicato nell'ambito della comunicazione pubblica, per esempio quella per mezzo della stampa o altri mezzi di comunicazione di massa; ma si può anche riferire al controllo dell'espressione dei singoli.
Ora, la tua frase, che presuppone la possibile volontà, in caso di possibilità, di impedire la diffusione di una notizia, o di parte di essa, come si concilia con tutte le affermazioni sulla tua vita trascorsa a difendere il diritto di esprimersi?
Mi voglio fermare qui, per non sentirmi costretto ad esagerare, nei giudizi, che potrebbero diventare cattivi e, forse, troppo severi.
Mi limiterò a giudicare quella tua uscita un infortunio, al quale tenti di mettere una pezza con la tua replica, tutto sommato delirante, e che per questo definisco “tremolante e instabile”.
Forse non lo ammetterai mai, usando un orgoglio tutto sommato stupido, ma forse obbligatorio dopo che hai perso la soluzione più semplice.
Sarebbe bastato dire: “mi è scappata una frase infelice, che ne conteneva altre che non ho detto, e che in realtà non pensavo almeno con il significato che avete colto”, e avresti chiuso il caso riappropriandoti della stima che la tua carriera ti ha procurato, e che in gran parte hai distrutto.
Con quanta stima per ora, è possibile, ancora darti, un saluto.
Piergiorgio Ragozzini

Da: Piergiorgio Ragozzini

Giovedì 16 aprile 2020 18:15:52 Per: Milena Gabanelli

Scevola! Scevola! Proprio come vero discendente di un antico omonimo, ha avuto il coraggio di non temere le "ire" dei cosiddetti fanatici della democrazia del tipo preferito, da cui, ahimè, difficile prescindere sia pure da parte di una volenterosa intervistatrice-giornalista-reporter-indagatrice come Lei. Niente di male, niente di più umano, ma di Scevola più ce ne fossero, meglio sarebbe (per tutti). Questa la nostra modesta opinione appunto, diversa da altre, in omaggio anche alla giusta valutazione del "diverso": oppure non è più così? Un cordiale saluto a tutti.

Da: Pier

Giovedì 16 aprile 2020 18:15:42 Per: Mauro Corona

Carissimo Mauro,
più di un mese fa ho inviato al suo indirizzo mail una breve ode dedicata a lei e "bianchina". L'ho fatta perché siete tanto simpatici, oltre che competenti, e vi seguo sempre. Ora non è periodo ma quando saremo "fora, fora della valsugana" le sarei grato se la facesse recapitare anche alla sig. ra Berlinguer.
Grazie e cordiali saluti.
Daniele - Vicenza

Da: Daniele Bordignon