Ultimi commenti alle biografie - pagina 3007
Giovedì 16 aprile 2020 13:32:22
Per: Luca Zaia
Egregio Presidente, purtroppo stamattina sono incorsa in una multa durante una passeggiata. Abito in aperta campagna, a confine di due Comuni (il mio quello di Vigonza nel padovano, l'altro quello di Pianiga nel veneziano). Mi sono spostata tramite stradine campestri con mascherina e salviette igienizzanti, ma non ho calcolato che nel chilometro percorso ho passato di 150 metri il confine del Comune. Sorpresa: due pattuglie di Carabinieri - tenenza di Dolo, sono stati irreprensibili nel loro lavoro. 280 Euro perché ero fuori Comune. Rientro nel mio quartiere e trovo un gruppetto di persone che fanno comunella senza mascherine e guanti (questo è possibile?). Se poi fossi andata in centro Padova alla Mondadori ad acquistare un libro non avrei commesso alcuna infrazione (ma non sarei ugualmente uscita dal mio Comune, incontrando più persone?). Mi pare che qualcosa non funzioni… Comprendo che le multe debbano essere elevate (forse per far cassa?) ma un minimo di tolleranza credo possa essere applicata. Sentirsi intimidire da chi dovrebbe proteggerti non è piacevole. E poi dovrei chiamarli eroi, al pari di chi "combatte" in prima linea? ! Spero si possa trovare un compromesso, perché mi creda, egregio Presidente, la gente sta iniziando ad averne le scatole piene. Non siamo tutti nella stessa barca, e lei lo sa bene, Purtroppo stiamo andando alla deriva e da soli…
Cordiali saluti.
Chiara
Da: Chiara Boldrin
Giovedì 16 aprile 2020 13:25:21
Per: Bianca Berlinguer
Gentilissima Bianca Berlinguer, mi chiamo Claudio Ramazzotti, ho 70 anni, e sono iscritto all'albo dei pubblicisti della Toscana... "ho un sogno".. In maniera del tutto GRATUITA vorrei effettuare un servizio (il progetto c'è l ho solo nella mia testa e da diverso tempo) su uno spaccato di vita quotidiana di Mauro Corona, nella sua Erto. Come è quel paese, come sono "fatte" le sue genti, cosa dicono la mattina appena alzate, che tipi di animali esistono in quella comunità, il barista, il medico, la commessa del genere alimentari, le forze dell'ordine, il medico (il barbiere no, poichè x Corona sarebbe un disoccupato) il paesaggio, ma soprattutto vorrei mettere in risalto il grado del culto dell'amicizia e dell'ospitalità che in quella realtà sarà certamente prponderante. Un saluto cordiale. Claudio Ramazzotti (Scarlino GR) 328 -------
Da: Claudio Ramazzotti
Giovedì 16 aprile 2020 13:20:53
Per: Mario Giordano
L'effetto boomerang del pericolo covid19
Buongiorno Dr. Giordano.. Mentre continuano i dibattiti, le polemiche e soprattutto le liti circa la riapertura progressiva, nelle nostre città, delle attività commerciali, nessuno parla dello stato d'animo dei cittadini di fronte all'ancor ventilata - ed attesa, ma rinviata - misura.. Sociologi, psichiatri, virologi ed esperti continuano a dire - ammesso e non ancora concesso che supereremo l'emergenza in tempi che nessuno sa quantificare, la nostra vita non sarà COMUNQUE mai più come prima, che da quest'esperienza usciremo cambiati. Mah... conoscendo le caratteristiche anche comportamentali dei miei connazionali, suppongo che, limitatamente ad un breve periodo di tempo e di accortezze, torneremo alle abitudini di prima, e lo conferma il noto proverbio: "passata la festa, gabbato lo santo". Come a dire: santi del Paradiso, fateci superare l'emergenza e poi saremo tutti virtuosi", ma... tanto i santi chissà se ci vedono?. .. le misure cautelative? con sto' sole??? ma che vadano a quel paese.. ecc. ecc.. Ecco, la mia non è una certezza, ma solo una supposizione. Posso soltanto, questo sì con certezza, descrivere il mio stato d'animo che tuttavia ritengo, se non a tutti, comune a molte persone. Ho atteso tanto il momento per uscire dagli "arresti domiciliari", pensato a cosa farò dopo, cosa programmerò dopo, come vivrò dopo, ma stranamente, avvicinandosi il momento, la gioiosa aspettativa lascia il posto alla PAURA. lo confesso: questo momento ho cercato di viverlo con quella rassegnazione che spesso ha ceduto il posto al panico, all'ansia, al terrore di contrarre il virus e morire in ospedale senza poter neppure rivedere i miei familiari, così come è accaduto a tanti poveri sventurati. Ho passato le ore a leggere, immedesimandomi più che mai in vite che neppure lontanamente ricalcano la mia, ho pensato disperata a quanti giorni, per me che non sono più giovane, erano stati sottratti alla mia esistenza, ho anelato al sole, alla luce, al mare e soprattutto alla riconquistata libertà personale. Eppure, adesso che si comincia a ragionare in termini di "riapertura" delle attività, ho il terrore di tornare alla vita, come fossi stata in un profondo coma e mi risvegliassi senza sapere come il mondo è cambiato. Ho paura di tutto: le librerie? da sempre luogo prediletto per il mio passatempo, prendono forma, nella mia ansia, di luoghi pericolosi ancora da evitare, dove le persone potrebbero contagiarmi, dove i libri stessi potrebbero essere infetti. I negozi di abbigliamento? Io dispongo di una pensione modesta e devo privilegiare, prima dell'abbigliamento, i pagamenti dei consumi di casa e del vitto per sfamarmi, ma un vestito nuovo, specie ora che si avvicina l'estate, mi piacerebbe, Eppure, l'anelato acquisto mi mette in dubbio: e se viene dalla Cina? e se il virus si annidasse anche negli abiti? No, meglio non acquistare. Le vacanze? e chi può dire se riusciremo a farle? Ma... e se i mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, ecc.) fossero altri ricettacoli del virus che finora, almeno lo spero, non mi ha contagiata? I ristoranti??? Mi piacerebbe andare al ristorante, sono una buona forchetta, ma... anche a tavoli distanziati o all'aperto, il virus potrebbe "sostare" nell'aria e comunque finora nessuno, anche coloro i quali hanno fissato approssimativamente le date di riapertura degli stessi, ci hanno ancora spiegato come andare al ristorante senza doverci ovviamente togliere la mascherina se non altro per portare il cibo alla bocca. Come fare? sollevare la mascherina, inghiottire una forchettata di spaghetti all'amatriciana e poi subito giù la mascherina? in più, al ristorante si va, in genere, in compagnia: come rispettare in tal caso la distanza sociale dai miei amici? Comunicare con loro a gesti? no, no, meglio rinunciare al ristorante, ne va di mezzo la vita, chi me lo fa fare? la pasta, me la preparo piuttosto da sola. E il bar? Che bello, fare colazione ogni tanto al bar... servita, riverita da chi mi conosce. Ma... siamo sicuri che le tazze del cappuccino siano ben lavate? E se non lo fossero? No, meglio evitare il bar, la colazione, anche se il caffè non viene buono allo stesso modo, la faccio a casa. Il cinema??? Ah, che tasto dolente. Cinema e teatro mi appassionano oltre ogni dire, ma... anche a poltrone distanziate, siamo sempre un gruppo di persone raccolte nello stesso ambiente, E se il sieropositivo è tra noi? Meglio non andarci. Il dentista? Dovrei fare la pulizia dei denti, ma su questo, almeno, gli studi odontoiatrici sono esaurienti e mi sollevano da ulteriori e dolorose decisioni da prendere: si occupano solo delle emergenze. E così, rimando anche la pulizia dei denti. La spesa? sì, quella la faccio, ma... La farmacia? sì, anche lì ci vado... la spazzatura? la porto giù ogni mattina... e poi? e poi, programmo la mia giornata, come ci hanno detto gli esperti: lavo spesso le mani anche se stanno diventando ruvide a causa di disinfettanti e sapone, pulisco i pavimenti con acqua e ammoniaca o varechina anche se puzza, rinfresco le stanze e spruzzo lo spray antivirus ed antibatteri, telefono ad amici e parenti che però spesso sono di malumore pure loro e non hanno voglia di parlare, pago regolarmente le tasse e le bollette, sì, chiamo i numeri verdi di banca, elettricità, gas, telefono per fatture che non tornano o per disservizi, ma... Che vita è, la mia? Ho 65 anni e, per non morire, ho praticamente dovuto rinunciare a vivere.
Da: Roberta
Giovedì 16 aprile 2020 13:18:32
Per: Maurizio Landini
Landini Buongiorno, sono un dipendente di una ditta di pulizie.
Sì siamo quelli delle pulizie, quelli che in realtà sono sottopagati, quelli che comunque devono svolgere delle mansioni umili ma che vengono non vengono mai considerati né tutelati!!!
Le scrivo per questa ragione: Stiamo parlando di dispositivi individuali di protezione per i dipendenti che dovrebbero essere forniti dalle aziende Attualmente la nostra azienda come soluzione ha indicato il distanziamento sociale.
Peccato che questo non sempre sia una cosa possibile, considerando che si lavora in un ambiente di fabbrica dove ci sono persone che già stanno operando nelle macchine e negli uffici.
Vorremmo solo capire a questo proposito cosa può fare un semplice "quello delle pulizie" in una situazione del genere dove troviamo difficoltà e non c'è alcuna tutela... L'azienda dopo molte insistenze ha fornito una mascherina chirurgica, e ne consegnerà 2 alla settimana, inoltre non vengono forniti guanti monouso... Immagino sia a conoscenza che in alcune zone (bagni per esempio,) il rischio di contaminazione biologica e molto alto.
Anche "Quelli delle pulizie" hanno il sacrosanto diritto di tutelare la propria salute!
Lieto di corrispondere con lei ed in attesa di una sua cortese e gradita risposta e le invio cordiali saluti Carlo
Da: Carlo
Giovedì 16 aprile 2020 13:16:52
Per: Luca Zaia
Buongiorno presidente.
Le scrivo a nome della mia compagna, Parrucchiera.
Lei, tramite la sorella, sua datrice di lavoro, si è rivolta all' EBAV per la cassa integrazione.
Ok, meno male che ci sono queste forme di aiuto per chi si trova in difficoltà, soprattutto per il settore Parrucchieri ed Estetisti... Ma come è possibile che si debba attendere oltre 2 mesi per avere i soldi?
In attesa di una sua risposta, e ringraziando per tutto quello che sta facendo, porgo cordiali saluti.
Da: Francesco Modolo
Giovedì 16 aprile 2020 13:15:48
Per: Paolo Del Debbio
Buon giorno dottore
Sono una commercialista di Prato, e come commercialista vorrei poter dire tutto il malessere e tutta paura del nostro distretto.
Distretto laborioso fatto di piccole imprese che esportano in tutto il mondo e che hanno bisogno di sentire vicino un stato SINCERO che non fa proclami ma che aiuta a sopportare e superare il momento attuale.
Siamo abituati a fare, "aiutati che Dio ti aiuta".
Quello che le aziende ed i cittadini chiedono è NO BUROCRAZIA ma, veramente.
Disposizioni fatte di poche parole chiare per tutti,
Elisabetta Cherubini
Da: Elisabetta Cherubini
Giovedì 16 aprile 2020 13:14:07
Per: Luca Zaia
Buongiorno,
Volevo far presente, l'importanza di poter lavorare un proprio podere, sia che sia nel paese di residenza che nei paesi limitrofi. Ovviamente con le precauzioni che servono per garantire la sicurezza degli altri che la propria. Grazie
Da: Emilio
Giovedì 16 aprile 2020 13:11:58
Per: Luca Zaia
Buon giorno Presidente
e complimenti per la grande dimostrata capacità nella gestione della pandemia.
Lei. Presidente, parla spesso di buon senso nelle conferenze stampa.
Forse un suggerimento di buon senso potrebbe essere di rimettere la guardia media nuovamente all'ospedale dei Colli, anziché mandare le persone del quartiere ovest di Padova a Maserà!
Grazie per tutto e
Cordialità
Alfons Lorenz
Via ------- 19
35136 Padova
Da: Alfons Lorenz
Giovedì 16 aprile 2020 13:09:58
Per: Mario Giordano
Caro dott. Giordana io sono un tatuatore e vedo che nessuno parla di questa categoria... Sento parlare di riapertura con i vari protocolli pensando che questi "modus operandi" siano operazioni difficili... Per noi tatuatori è la normalità!!! Ma non sento nessuno rassicurarci sulla nostra riapertura... Anzi sembra che noi saremo gli ultimi... Non ho mai scritto a nessun giornale e tanto meno a nessuna redazione televisiva... Scrivo a lei... Forse perché vedo il suo viso pulito e semplice... Sperando in un suo interessamento le porgo i miei più amichevoli saluti. Andrea Nardicchia.
Da: Nardicchia Andrea
Marco Travaglio
Giornalista e scrittore italiano
Da: Domenico Fiorano