Alex Ferguson
Biografia • Lord of the soccer
Alexander Chapman Ferguson nasce il 31 dicembre 1941 a Glasgow, in Scozia, nel sobborgo di Govan, figlio di Elizabeth, cattolica, e Alexander Beaton, protestante, ex calciatore del Glentoran (squadra della Serie A dell'Irlanda del Nord) e manovale in un cantiere navale. Sin da piccolo Alex Ferguson si rivela poco interessato allo studio, al punto che viene bocciato già alle elementari. Arrivato con fatica alle scuole superiori, sceglie di lavorare in fabbrica come apprendista e nel frattempo di giocare a calcio nel ruolo di attaccante. Esordisce nel 1958 con i dilettanti del Queen's Park, mentre nel 1960 passa al Saint Johnston. Quattro anni più tardi si diploma e si trasferisce al Dumferline, squadra con cui gioca per tre anni.
Mentre inizia a frequentare corsi per tecnici di calcio, nel 1966 è capocannoniere della Serie A scozzese con 31 reti: quell'anno realizza, in tutto, 45 reti in poco più di 50 partite, contando anche i match di Coppa di Lega. Nel 1967 Ferguson viene acquistato dai Glasgow Rangers, e vi rimane per due anni. Dopo la sconfitta subita nella finale di Coppa di Scozia per mano degli acerrimi rivali del Celtic, cambia ancora team, giocando per il Falkirk dal 1969. Il 1973/74 rappresenta la sua ultima stagione da calciatore: la disputa indossando i colori dell'Ayr United. Immediatamente dopo avere appeso gli scarpini al chiodo, Alex Ferguson intraprende la carriera di allenatore: dopo essere stato sulla panchina dell'East Stringshire, viene chiamato dal Saint Mirren, con cui ottiene i primi successi. Passa, quindi, all'Aberdeen, con il quale intraprende un ciclo di vittorie eccezionale: vince il campionato scozzese nel 1980 con un punto di vantaggio sul Celtic, e rompendo il dominio incontrastato di Celtic e Rangers; due anni più tardi, si aggiudica la Coppa di Scozia, sconfiggendo i Rangers.
Il 1983 è l'anno d'oro di Alex Ferguson: oltre alla Coppa di Scozia, infatti, l'Aberdeen ottiene la Coppa delle Coppe, grazie al successo in finale contro il Real Madrid, e la Supercoppa Europea, ai danni dell'Amburgo. Quell'anno, viene anche nominato Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico. Dopo essersi aggiudicato altri due campionati e una coppa nazionale, Ferguson diventa commissario tecnico della Nazionale scozzese dall'ottobre del 1985 al giugno del 1986: la partecipazione ai Mondiali in Messico del 1986, tuttavia, si conclude con l'eliminazione della sua squadra dopo il primo turno. Poco male, comunque: il 6 novembre del 1986, infatti, il tecnico britannico - dopo avere vinto l'ultima Coppa di Scozia e la Coppa di Lega con l'Aberdeen - viene ingaggiato dagli inglesi del Manchester United.
I primi anni sono difficili, e il primo trofeo arriva solo nel maggio del 1990: la Coppa d'Inghilterra vinta contro il Crystal Palace. Sono, quelli, i prodromi di una lunga storia d'amore destinata a durare ventisei anni, caratterizzata dalla conquista di ben 38 trofei. Dopo la nomina a Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico giunta a metà degli anni Novanta, nella stagione 1998/1999 Ferguson fa suo il cosiddetto treble, cioè la conquista del titolo nazionale, della coppa nazionale e della Champions League: in campionato i Red Devils arrivano davanti all'Arsenal, ma a rimanere nella memoria di tutti sarà la conquista della massima competizione europea. Dopo avere sconfitto l'Inter ai quarti di finale e la Juventus in semifinale, gli uomini di Ferguson in finale trovano il Bayern Monaco: sotto di una rete fino al novantesimo minuto, riescono a ribaltare il risultato nei minuti di recupero grazie ai gol di Sheringham e Solskjaer. Nello stesso anno, Ferguson diventa Sir Alex: la Regina Elisabetta II, infatti, lo nomina Knight Bachelor.
Altrettanto vincente è la stagione 2007/2008, che vede la bacheca dei Diavoli Rossi arricchirsi di una Community Shield (conquistata ai rigori contro il Chelsea di Mourinho), un campionato (terminato due punti davanti al Chelsea) e soprattutto una Champions League (battendo in finale ai rigori, ancora una volta, il Chelsea). Nel 2009 diventa il primo allenatore nella storia del calcio inglese a vincere la Premier League per tre volte consecutive in due diverse occasioni: quell'anno, conquista anche la Football League Cup ai rigori contro il Tottenham, e arriva ancora in finale di Champions League, venendo però battuto dal Barcellona.
Proprio nei giorni della finale, il tecnico scozzese annuncia che rimarrà sulla panchina dello United fino a quando la sua salute glielo consentirà. L'anno successivo, gli unici titoli in bacheca sono una nuova Football League Cup, giunta questa volta dopo il successo contro l'Aston Villa, e una FA Community Shield, ai danni del Chelsea. Il 19 dicembre del 2010 Alex Ferguson festeggia il record di giorni consecutivi sulla panchina del Manchester United: con 8.811 giorni (pari a 24 anni, un mese e due settimane) batte il precedente primato che apparteneva a Matt Busby. La stagione si conclude in gloria con la conquista del suo dodicesimo campionato (il diciannovesimo nella storia del Manchester United) e con un'altra finale di Champions League (la terza negli ultimi quattro anni): anche questa volta, però, il tragitto verso il trionfo viene interrotto dal Barcellona di Pep Guardiola.
Dopo essersi visto assegnare il FIFA Presidential Award nel gennaio del 2012 come premio alla carriera, Ferguson viene nominato dalla IFFHS, Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, allenatore del XXI secolo. Di sicuro, è uno dei più pagati, visto che guadagna oltre nove milioni di euro all'anno. Nel settembre del 2012, aggiunge al curriculum due traguardi a cifra tonda degni di nota: vince la sua millesima partita con lo United (a farne le spese è il Southampton) e la sua centesima partita in Champions League (ai danni del Galatasaray). Nel maggio del 2013 annuncia l'intenzione di ritirarsi e di lasciare, quindi, la panchina del Manchester United. Il suo posto viene preso da David Moyes, ex allenatore dell'Everton. Nell'autunno dello stesso anno, Ferguson pubblica la sua autobiografia, intitolata "Alex Ferguson, my autobiography", edita da Hodder&Stoughton, che in Italia verrà pubblicata nella primavera del 2014 da Bompiani.
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