Franca Leosini
Biografia • Nere analisi e oscuri racconti
Franca Leosini nasce a Napoli il 16 marzo 1934. Laureatasi in Lettere Moderne e diventata giornalista, lavora per il culturale dell'"Espresso", realizzando celebri interviste e inchieste: ancora oggi si ricorda "Le zie di Sicilia", scandalosa intervista del 1974 concessa da Leonardo Sciascia in cui lo scrittore accusa le donne di aver contribuito al diffondersi della mafia. Interessatasi al ruolo e alla figura della donna nella società contemporanea, dirige il mensile "Cosmopolitan" e firma la terza pagina de "Il Tempo", quotidiano romano, cercando di cogliere l'evoluzione della cultura e del costume.
Nel 1988 Franca Leosini approda in Rai come autrice delle inchieste di "Telefono giallo", trasmissione in onda su Raitre presentata da Corrado Augias. Si avvicina, quindi, a celebri casi di cronaca come il giallo di Cairo Montenotte (con protagonista la mantide Giliola Guerinoni) e il delitto della Circe della Versilia, senza dimenticare l'assassinio dell'Olgiata, con l'uccisione della contessa Alberica Filo della Torre.
Sulla terza rete Rai è anche protagonista di "Parte civile": anche qui si occupa di nera. Dopo aver condotto insieme con Sandro Curzi, su Raiuno, "I grandi processi" (in cui vengono ricostruiti e commentati i più famosi processi della storia italiana del crimine, dal delitto di Milena Sutter al delitto Fenaroli, dal delitto Bebawi al delitto Graziosi), a partire dal 1994 la giornalista napoletana è autrice e presentatrice di "Storie maledette", in onda su Raitre.
Nel corso degli anni il programma diventa un cult tra gli appassionati di cronaca nera, di misteri e non solo: Franca Leosini riesce a parlare in esclusiva, tra gli altri, con Pino Pelosi (il presunto assassino di Pier Paolo Pasolini), Fabio Savi (componente della banda della Uno Bianca), Angelo Izzo (il mostro del Circeo) e Immacolata Cutolo (moglie del celebre boss camorristico). Nel 1996 vince il premio "Donne per il giornalismo" come giornalista dell'anno, mentre nel 2001 ottiene il premio "Pericle d'Oro" per il giornalismo. Nel 2002 ottiene ben cinque riconoscimenti: il premio "Auronzo di Cadore" per il giornalismo di spessore, il premio "Festival della Televisione Italiana", il premio internazionale "Ennio Flaiano", il premio Lodoletta Pini sezione Giornalismo "Marcella De Palma" e il premio "Saraceno d'Oro" per il giornalismo.
Mentre "Storie maledette" continua ad andare in onda, proponendosi come un archivio storico del giallo in cui oltre alla storia psicologica dei protagonisti di un delitto viene raccontato anche l'iter giudiziario che ha portato alla loro condanna, il 5 maggio del 2003 la conduttrice campana si aggiudica il "Premio Guglia di Napoli". Se in "Storie maledette" Franca Leosini propone vicende ormai accertate dal punto di vista giudiziario, a partire dal 2004 scrive e conduce, sempre su Raitre, "Ombre sul giallo", in cui ricostruisce vicende su cui aleggia, appunto, l'ombra del dubbio, l'ipotesi di un errore compiuto dai giudici o di un mistero ancora senza soluzione. In questa trasmissione si parla di delitti irrisolti come quello di via Poma (l'assassinio di Simonetta Cesaroni) o il celebre giallo di Posillipo che vide la morte della dama di cuori Anna Grimaldi; ma anche di storie drammatiche come il delitto di Balsorano, per cui Michele e Mauro Perruzza, rispettivamente padre e figlio, si accusarono reciprocamente per la morte della piccola Cristina Capoccitti; o ancora racconti di errori giudiziari, come quello che colpì Massimo Pisano, condannato all'ergastolo per avere ucciso la moglie Cinzia Bruno insieme con l'amante Silvana Agresta e poi riconosciuto innocente dopo aver passato in carcere sette anni.
Il 17 luglio del 2004 Leosini vince il Premio Nazionale di Cultura nel Giornalismo "La penna d'oro", mentre l'anno successivo viene nuovamente premiata al "Festival della Televisione Italiana". Lo stesso riconoscimento giunge anche nel 2006 per "Ombre sul giallo"; nel 2007 la trasmissione ottiene il Sigillo Qualità nei Media del "Festival della Televisione Italiana". Nominata donna dell'anno 2007 dall'"Associazione delle donne imprenditrici e dirigenti di aziende" campane, sezione giornalismo, continua a fare incetta di riconoscimenti al "Festival della Televisione Italiana" (nel 2008 riceve il Sigillo Qualità e il Riconoscimento alla qualità nei media). Prosegue, nel frattempo, la messa in onda di "Storie maledette", apprezzato sempre di più dalla critica anche per la capacità di presentare uno spaccato della società in cui i crimini vengono compiuti: un modo, insomma, per individuare le ragioni della solitudine morale e del malessere alla base di molti delitti.
Franca Leosini negli anni 2010
Nel 2010 Franca Leosini ottiene il Premio "PulciNellaMente", per la sua capacità di sensibilizzare l'opinione pubblica su temi di enorme valore culturale e sociale. Nel corso degli anni la giornalista diviene, tra l'altro, un'icona gay, al punto che le viene conferito il Premio "Muccassassina Icon 2013".
Frasi di Franca Leosini
Foto e immagini di Franca Leosini
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Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Franca Leosini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Franca Leosini.
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