Rod Steiger
Biografia • Eccessivo
Grande attore, indimenticabile caratterista in decine di film, Rodney Stephen Steiger nasce il 14 aprile 1925 a Westhampton nello stato di New York. Figlio unico di una coppia di attori, conobbe il dramma della separazione dei genitori, che divorziarono subito dopo la sua nascita.
Il padre andò via di casa e in futuro si fece vedere poco dal piccolo Rod, mentre la madre, risposatasi e trasferitasi col nuovo compagno a Newark nel New Jersey, non seppe dare al bambino quel nucleo caldo e stabile, indispensabile per una crescita sana e armonica.
In verità, un demone fra i più preoccupanti si era insinuato in casa Steiger, quello dell'alcolismo, a cui sembravano affetti indipendentemente sia la madre che il patrigno. In breve, la situazione divenne insostenibile tanto che Rod, ormai quindicenne, decise di andarsene di casa. Una decisione difficile e dolorosa e che comportò non pochi squilibri nel futuro attore, dato che con tutta evidenza quindici anni sono ancora un'età troppo acerba per affrontare la vita da soli.
Le cronache raccontano però che Rod, mentendo sull'età, riuscì a farsi arruolare nella Marina, che gli diede di fatto quella dimensione di vita regolare e comunitaria che gli mancava così profondamente. Le tappe di quelle sue navigazioni all'ombra della bandiera americana, su potenti ed enormi navi, furono le più diverse, anche se nei ricordi dell'attore presero sempre il sopravvento i periodi passati nei mari del Sud. Intanto, però, si consumano anche i peggiori episodi della seconda guerra mondiale e Rod, spaesato ma reattivo, ci si ritrova in mezzo. Finita la guerra, Steiger decide di farla finita col la carriera militare e si mette a fare, per sopravvivere, i lavori più umili mentre, a tempo perso, comincia a recitare.
Ci prende gusto, il teatro è qualcosa che lo distoglie dalle miserie della vita quotidiana, che lo proietta in un altro mondo, e così si iscrive alla scuola di drammaturgia di New York dove cercherà di studiare, sull'onda dell'entusiasmo per tutto ciò che fa "teatro" anche i grandi e immortali capolavori dell'Opera lirica. D'altronde, per una persona che amava Sheakspeare, anche se non con grandi studi alle spalle, come poteva ignorare i grandi drammi che dal grande bardo sono stati tratti dai grandi compositori, a partire da Verdi?
Ma il destino di Steiger sembra essere relegato a quello di ottimo dilettante o, nei suoi sogni più arditi, a quello di caratterista di second'ordine. Invece, con la decisione di andare a studiare all'Actors Studio, le cose cambiano. I suoi compagni di classe hanno nomi come Marlon Brando, Eva Marie Saint, Karl Malden e Kim Stanley e in mezzo a quello straordinario humus artistico Rod cresce rapidamente in bravura e sapienza attoriale.
Da quel momento in poi, è storia nota. Il cinema rappresentò la sua grande occasione, come per ogni attore del Novecento divenuto veramente popolare, un'arte a cui dedicò innumerevoli energie. Un amore ricambiato, se è vero che in anni di carriera questo eccezionale e carismatico artista è riuscito a girare decine di film. Nei momenti migliori, Steiger è risultato assai convincente nel delineare sofferti ritratti (L'uomo del banco dei pegni" (film con cui è stato premiato come Miglior attore al Festival di Berlino del 1964), uomini disonesti e autoritari ("e mani sulla città") o personaggi storici controversi ("Waterloo", in cui interpreta nientemeno che Napoleone). L'Oscar del 1967, vinto come miglior attore per "La calda notte dell'ispettore Tibbs", ha coronato il periodo di maggior successo dell'attore.
Famoso per l'enorme appetito, Steiger era spesso sovrappeso, ma non se ne facevo un cruccio più di tanto. Anzi, ha spesso usato la sua mole per infondere maggior carisma ai suoi personaggi. D'altronde, spesso era davvero esagerato ed eccessivo nelle sue interpretazione, così come lo era nella vita, attraversata da periodi di forte depressione in cui non mancavano alcol e droga. Ma riusciva sempre a riemergere, almeno finché non fu colto da un grave ictus. "Sono rimasto paralizzato per due anni, in una condizione di totale dipendenza dagli altri, quanto di più orrendo possa capitare ad un uomo", rivelò in un'intervista.
Sposatosi innumerevoli volte, e divorziò con quattro donne: con Sallie Gracie, l'attrice Claire Bloom, Sherry Nerlson e Paula Nelson. L'ultimo matrimonio, con Joan Benedict, risale agli ultimi anni della sua vita.
Un'ultima nota riguarda il suo rapporto con l'Italia, a cui evidentemente era particolarmente legato. Nessun altro attore straniero aveva interpretato tanti film italiani indimenticabili come il già citato "Le mani sulla città", "Lucky Luciano" di Francesco Rosi, "E venne un uomo" di Ermanno Olmi e "Mussolini ultimo atto" di Carlo Lizzani.
Indimenticabile resta poi la sua interpretazione, accanto a James Coburn, selvaggia e passionale del bandito in "Giù la testa" di Sergio Leone.
Tra i suoi ultimi film, "Pazzi in Alabama", l'esordio nella regia di Antonio Banderas.
Rod Steiger si è spento a Los Angeles per una polmonite il 9 luglio del 2002.
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