Ultimi commenti alle biografie - pagina 2843
Lunedì 27 aprile 2020 13:32:33
Per: Matteo Salvini
Per il Sig. Antonino
Quanto odio traspare dalle sue affermazioni!
Io non ho bisogno di svegliarmi e non sono una credulona! E mi fermo qui, non voglio abbassarmi al suo livello.
Buona giornata
Da: Maria Giovanna
Lunedì 27 aprile 2020 13:30:29
Per: Myrta Merlino
Posso usare l'automobile per andare a fare una passeggiata nel bosco ? Restando ovviamente addirittura nel comune di residenza)
Grazie
Da: Carlo Taddei
Lunedì 27 aprile 2020 13:27:12
Per: Myrta Merlino
Lunedì 27 aprile 2020 13:19:25
Per: Giorgia Meloni
Sono proprio stanco di leggere messaggi inutili ed improduttivi, infarciti di errori. Siamo tutti nel più profondo disagio e quasi inebetiti dalla situazione del virus, ma dovremmo un pò pensare prima di scrivere,
anche se la disperazione può essere giustificata. In assenza di elezioni, attualmente impossibili, ed anche se i sondaggi indichino Fratelli d'Italia in continuo progresso, non so che cosa possa fare la Meloni nella lotta contro i provvedimenti governativi, senza essere ascoltata. Critico inoltre l'informazione del tutto carente di obiettività anche in relazione alla recente festa della liberazione. Avv. Pietro
Da: Pietro
Lunedì 27 aprile 2020 13:09:53
Per: Massimo Giannini
Egregio Direttore La Stampa
dott. Massimo Giannini
L'impossibilità per una residenza per anziani di arrestare una pandemia.
Sono il Presidente di una RSA, Fondazione Medana Onlus, di Invorio, Provincia di Novara, presso il Lago Maggiore, chiaramente come tutto il Consiglio senza indennità di carica, ma con il solo indirizzo di rinvestire il tutto per migliorare la vita in residenza. La struttura ospita 60 ospiti, tra autosufficienti, non auto di bassa ed alta intensità. Una comunità che viveva in gioia, con animazione quotidiana, iniziative ludiche, passeggiata al mercato, uscite per gite ed escursioni con il trenino. Una residenza totalmente aperta all'esterno, frequentata dai parenti e da una trentina di volontari. Un complessino musicale autogestito e la diffusione di radio Medana rallegrava, informava e permetteva un giro di piroetta in allegria.
Un edificio strutturato come casa ostello tutelare e di rimando tutta l'organizzazione generale e lo stesso personale articolato e dimensionato per funzionare nella quotidianità in gioia e non come un presidio ospedale.
Le R. S. A. non sono nate né sono strutturate come un reparto di medicina infettiva ospedaliera. Le R. S. A. gestiscono anziani affetti da patologie croniche. Non acute. Non infettive. Non persone infettate o che si possono infettare di un virus pandemico. Come si fa a pensare che una R. S. A. possa fermare una pandemia? Sono strutture residenziali. Le persone ospitate la vivono come casa loro, e le R. S. A. sono strutturate come residenze, non come presidi ospedalieri.
Alla fine di febbraio, quando arriva l'eco di una possibile epidemia, decidiamo di impedire ogni accesso dall'esterno, sia ai parenti, ai visitatori e a tutti i volontari. Ai dipendenti misuriamo la temperatura all'entrata e li invitiamo ad indossare la mascherina chirurgica, già a quei tempi introvabile. Per comunicare con i parenti all'esterno utilizziamo le comunicazioni telefoniche e telematiche. Tutto il personale è informato e invitato a comportarsi considerando il possibile contagio. La vita in comunità continua con la precisazione di mantenere nel limite del possibile una certa distanza ed una maggior distribuzione nei saloni. Pur con tutte le cautela, non posiamo dimenticare che ci sono una quarantina di dipendenti che entrano giornalmente..
Giovedì 12 marzo un assistente tutelare disse di non sentirsi bene e fu subito invitato dì rimanere a casa. Il direttore sanitario, preoccupato, nei giorni successivi si tenne in contatto con il dipendente e dai sintomi riportati, subodorò la possibile presenza dell'infezione. Suggerì allo stesso operatore di avvisare l'Asl per farsi eseguire il tampono. Il dipendente sollecitò più volte l'Asl, sottolineando che lavorava in una RSA, ma il tampone mai fu effettuato
Preoccupato, il direttore sanitario continuò con insistenza a richiedere uno screening con il tampone faringeo, ma inutilmente.
Da allora, si decise di comportarsi come se la struttura fosse infetta, tutti gli ospiti furono invitati di rimanere nelle loro camere, cercando di evitare nel modo più possibile contatti, chiedendo al personale, sempre meno numeroso ed in affanno, di distribuire il pasto in camera
. Come si fa a dire ad un anziano, che vive da noi da anni, magari ancora con una discreta autosufficienza, abituato ad uscire dalla sua camera, a giocare a carte con gli altri ospiti, guardare la tv insieme agli amici, a dirgli che a causa di un possibile contagio lo teniamo in isolamento o in sorveglianza attiva a titolo cautelativo? E che non può uscire dalla camera, e deve mangiare da solo, oltre a non poter vedere i suoi parenti? Certo non possiamo mettere un secondino armato dall’uscio della sua camera, pronto a redarguirlo se prova a mettere piede nel corridoio. Come si fa a far rispettare il “distanziamento sociale” ad un anziano con demenza patologica, non li possiamo certamente rilegarli al letto. Le persone ci abitano. Le persone ci vivono. Adesso tutti sembrano essersi accorti della loro esistenza, e solo per metterle sulla graticola. Ma le R. S. A. non sono nate né sono strutturate come un reparto di medicina infettiva ospedaliera, da nessun punto di vista. Le R. S. A. gestiscono anziani affetti da patologie croniche. Non acute. Non infettive. Non persone infettate o che si possono infettare di un virus pandemico. Come si fa a pensare che una R. S. A. possa fermare una pandemia? Sono strutture residenziali. Le persone ospitate la vivono come casa loro, e le R. S. A. sono strutturate come residenze, non come reparti.
Comunque il Direttore Sanitario ai primi sintomi di febbre di alcuni residenti si interessò per far testare gli ammalati ma inutilmente. Quando si presentarono degli aggravamenti fu chiamato il 112 che però non spedalizzò alcuno. Nel frattempo recependo la gravità della situazione ci organizzammo per cercare di isolare chi presentava dei sintomi sospetti. Ci fu subito una ricerca spasmodica per avere il minimo indispensabile di dispositivi individuali di protezione, necessità primaria per la sicurezza del personale, cercandoli nelle ferramenta e magazzini del territorio.
Nella nostra cultura le mascherine ffp2 o ffp3 appartenevano al mondo romanzesco televisivo, le tute col certificato biologico attenevano ad un costume carnevalesco e comunque erano introvabili. Il loro reperimento e acquisto fu un'impresa ardua, un'impervia ricerca e un continuo adattamento. Questo sforzo perlomeno ha impedito che il personale piombasse nel contagio, gli ultimi accertamenti riscontrano la positività dei dipendenti pari ad un semplice 7% e tutti asintomatici.
Non potendo stabilire in mancanza di tamponi i contagiati, si decise di fare un test rapido del sangue per avere una prima ipotesi anche se non certa di infezione per ottenere un'ulteriore base di selezione e isolamento.
Arrivati a fine marzo senza nessun aiuto o tampone, disperati, scrissi una lettera di denuncia e segnalazione alle autorità, pubblicata anche sulla Stampa, di cui allego sotto il testo.
Finalmente con la nuova unità di crisi, al 10 di aprile vennero fatti i tamponi e dai risultati, si decise, in accordo con le autorità, di suddividere la struttura su i due piani separati e divisi tra Covid positivi e quelli negativi con tali prescrizioni:
Sono state predisposte e messe in atto tutte le procedure atte a contenere il contagio e la diffusione del COVID-19 che restano in essere e rigorosamente rispettate fino a nuova disposizione.
Per quanto riguarda TUTTI gli ospiti attualmente presenti si è definito il piano d’intervento individuale, a partire dall'analisi della situazione di ognuno.
L’area degli ospiti positivi è stata divisa in tre settori ospiti gravi, intermedi e normali. Mente completamente distaccata dalla struttura resta l’area degli ospiti risultati negativi al tampone.
La definizione dell’intervento specifico per ogni ospite, nasce dall’idea che superata l’emergenza sanitaria si evidenzia l’urgenza di ristabilire l’equilibrio psico emotivo di chi (sia quelli risultati negativi che quelli risultati positivi) risiede presso la Fondazione e ha certamente risentito dell’isolamento e dei cambiamenti in corso.
Per l’attivazione del suddetto programma è stato necessario implementare sia il servizio di assistenza che quello infermieristico (attualmente servizio infermieristico presente 24 ore su 24 compresa la presenza notturna, oltre a un infermiere con funzione di indirizzo e coordinamento in sovrapposizione al mattino).
Come si evince, praticamente tutto a nostre spese, si è costituito un un reparto Covit19, con grande sacrificio di tutti i dipendenti che si sono trasformati in operatori di infettivologia pur di non abbandonare i nostri nonnini a se stessi.
Chiudo con una considerazione finale. Leggo in questi giorni che molte RSA, giustamente pretendono che tutti i contagiati vengano ricoverati negli appositi reparti. Se questo fosse stato eseguito a tempo debito, certamente avremmo salvato tante vite umane. Ritengo che ora, almeno nella nostra condizione, ove la situazione generale nel Borgo Medana è migliorata, certo, non abbiamo ancora vinto la guerra, non lo abbiamo sconfitto, tuttavia lo abbiamo guardato in faccia e a differenza di prima, possiamo dire di conoscerlo meglio e di essere più pronti a fronteggiarlo qualora dovesse decidere di sferrare un nuovo attacco, abbiamo deciso di ricominciare a tornare a “vivere” predisponendo una sorta di “fase 3” che porterà i nostri residenti ad un graduale ritorno alla normalità. La loro salute, complessivamente, è migliorata, molti di loro si possono considerare guariti a tutti gli effetti, anche se il risultato del tampone negativo a volte è fallace, mentre altri sono in fase di stabilizzazione o di avanzata guarigione clinica, certo restano presenti le criticità dovuta all'età e alle patologie pregresse di alcuni dei nostri residenti. Indubbiamente questi casi gravi, dovuti maggiormente alla loro fragilità preesistente all'emergenza coronavirus, devono essere spedalizzati per dar loro tutte le possibilità di salvezza e guarigioni ma gli altri, il cui quadro clinico è migliorato e i test sierologici, da noi autonomamente eseguiti, riportano una presenta altissima di anticorpi, l'idea di farli uscire dalla loro dimora per essere ospedalizzati potrebbe essere controproducente, qui a poco a poco si stanno riprendendo, dopo mesi di chiusura in camera, Sono ritornati, pur con tutte le attenzioni e ausili a socializzare, fare un poco di animazione, passeggiare nel parco e vedere da lontano anche i parenti, oltre al quotidiano contatto telefonico.
Se ci arrivano aiuti e consulenze esterne, vedi Usca e i medici di Base in appoggio del nostro direttore sanitario, specialista in geriatria, e se il nostro personale eroicamente regge, tutto ciò ci consentirebbe di continuare nella lenta ma progressiva ripresa motoria personalizzata volta al pieno recupero psicofisico dei nostri “Nonnini”, nel pieno rispetto dei loro bisogni, del loro quadro clinico.
Chiedo scusa se sono stato prolisso, ma è una verbosità necessaria per far recepire quanto è accaduto e quanto si sta facendo, in una lotta dove tutti erano impreparati e incompetenti ma specialmente le RSA avevano altri compiti e ruoli.
Nel salutarla, essendo un suo attento lettore, mi compiaccio per la sua nuova avventura al giornale.
Dario Piola
Presidente Fondazione Ermanno Medana
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tel. 335 -------
allegato lettera del 28 marzo
FONDAZIONE E. MEDANA – CASA DI RIPOSO ONLUS - VIA ------- N. 25 – 28045 INVORIO
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Sua Eccellenza il Prefetto
Presidente Regione Piemonte
Direttore Generale ASL Novara
Ai Responsabili del SISPE
Segnalazione di grave emergenza sanitaria
Pur capendo la situazione generale drammatica e la difficoltà di gestire la stessa, non posso esimermi di comunicare come le residenze per anziani sono state abbandonate a se stesse. Nel ruolo di Presidente della Fondazione Medana, di Invorio, segnalo alle S. V., quanto segue:
. Il Direttore Sanitario ai primi sintomi di febbre di alcuni residenti si interessò per far testare gli
ammalati ma inutilmente. Quando si presentarono degli aggravamenti fu chiamato il 112 che pero non ospedalizzarono alcuno. Nel frattempo recependo la gravità della situazione ci organizzammo per cercare di isolare chi presentava dei sintomi sospetti. Ci fu subito una ricerca spasmodica per avere il minimo indispensabile di dispositivi individuali di protezione, necessità primaria per la sicurezza del personale, cercandoli nelle ferramenta e magazzini del territorio.
Tra il personale ammalato o messosi in mutua e la giusta apprensione dei parenti, un manipolo eroico si sta sacrificando quotidianamente per non abbandonare i nostri residenti e mantenere un minimo di contatto con i loro famigliari.
Come si può dedurre, la buona volontà e la dedizione sta cercando di sopperire alle mancanze di certezze ed alla deficienza di dispositivi individuali di protezione, situazione che però non può reggere a lungo. Certamente i nostri anziani non indossano maglie con cucito scudetti e non appartengono a nessuna classe dirigente, ma se questi benedetti tamponi esistono, perché non vengono usati anche per più deboli.
Per tale ragioni abbiamo deciso di fare un testo rapido del sangue per avere una prima ipotesi anche se non certa di contagio per avere un'ulteriore base di selezione e isolamento. Per ora i decessi sono limitati e nella norma stagionale ma a breve, se non si interviene, il risultato potrà essere disperato.
Questa missiva, non vuole essere una notificazione di reato e nemmeno una sterile polemica ma è
un grido di aiuto in difesa del diritto di indifesi anziani e la voce di mamme e mogli, che mettendo a
rischio la propria vita hanno deciso di resistere per non abbandonarli.
Vi prego non ignorateci, aiutateci, a recuperare materiale di protezione e di considerare la possibilità di affiancare nuovo personale sanitario e tutelare agli instancabili ma non inossidabili operatori, siamo come un reparto ospedaliero ma non abbiamo gli strumenti e la competenza, una guida ed una consulenza sarebbe utile.
Tanto si doveva per i residenti della Fondazione Medana, ma anche per quelli di tutte le altre RSA.
Questa lettera è stata condivisa con tutti i familiari dei nostri ospiti residenti.
Invorio, 28/03/2020 Il Presidente
dott. Dario Piola
Da: Dario Piola
Lunedì 27 aprile 2020 13:07:55
Per: Massimo Giletti
Mi permetta di complimentarmi per le sue trasmissioni ed argomenti affrontati.
L'ammiro e per questo le mando queste brevi riflessioni
Sono un medico senologo. Accetti queste mie modeste riflessioni e se ritiene opportuno le prenda in considerazioni in caso contrario le chiedo scusa per averle fatto perdere qualche minuto nel leggerle.
La situazione che stiamo vivendo ritengo essere affrontata in un modo solamente confusionale tra realtà mediche e sociali senza alcuna divisione oggettiva nell' affrontare il problema
Perché non chiede ai Virologi quando ipoteticamente dovrebbe finire l'EMERGENZA?
Non c'è un limite purtroppo (non nei mesi ma negli anni. Forse che nel 2021 saremo sicuri?) e, purtroppo, quando sarà pronto il "famoso" vaccino, RNA potrebbe anche essersi modificato.
Come non esiste una realtà medica di sicura immunotranquilità anche nel futuro.
Vede dovremmo avere o assumere la mentalità di convivenza con il virus e prendere le dovute precauzioni ma non certamente questi assurdi isolamenti sociali contradditori tra loro che danneggiano il sistema ITALIA sia sociale, economico che culturale ecc ecc.
Tenga presente che chi ha lo stipendio non si lamenta al contrario di chi non lavora.
Perché non fate una valutazione statistica tra chi ha uno stipendio e tranquillo sta a casa e chi non lavora (compressivi anche dei signori politici) allora scoprirete la realtà sociale Italiana.
Sarei curioso di sapere se i Virologi che "CONSIGLIANO" il Premier o il Ministro della Sanità, hanno una retribuzione economica extra targata VIRUS. Vi esorto: fate delle indagini.
Ritengo che si stia sbagliando molto. Si dovrebbe invece lavorare per trovare una unica realtà Terapeutica un tutti i centri alla lotta del Virus
Mi piacerebbe tanto scrivere sull'argomento ma non posso. Ma la prego faccia delle domande REALI mediche ai Virologi e vedrà che tutto non potrà mai finire ma si dovrà convivere ora ed in futuro.
Vede ora che siamo a casa (io vado in ospedale) il VIRUS è in una FALSA quarantena: MA NON SI DISTRUGGE O SI TAMPONA DA SOLO O dagli stessi VIROLOGI?.
DOPO::::??? O sapremo convivere o sarà ancora una volta una continua inutile quarantena
Antonio
P. S: quante morti ci sono state in passato (anche da settembre 2019) con febbre alta difficoltà respiratorie senza diagnosi negli ospedali dove nessuno si è degnato di studiare con autopsia?
Si sentiva parlare di VIRUS ANOMALI
Da: Antonio
Lunedì 27 aprile 2020 13:07:30
Per: Myrta Merlino
Ciao perché solo adesso il governo mette il prezzo calamierato delle mascherine non poteva farlo nel mese di gennaio vistoche stava arrivando il covis forse ci rimetteva troppi soldi
Da: Giuseppe Balmassa
Lunedì 27 aprile 2020 13:06:07
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno Presidente,
Per tutti quei lavoratori che purtroppo sono rimasti senza un lavoro a causa di un contratto che le nuove aziende non possono rendere attivo è previsto qualcosa oppure dobbiamo rovinarci?
Da: Erika
Lunedì 27 aprile 2020 13:01:43
Per: Matteo Salvini
Il signore che ha postato il suo messaggio ai salviniani è poco saggio e male informato (non si è firmato perchè teme di essere smascherato; io credo che sia quel franco "delle meraviglie!) infatti gli risolvero quel cervello che ha tante ragnatele e segatura! Matteo Salvini non ha potuto fare niente nel conte uno, perchè gli hanno negato tutto! Poi non è vero che si è interessato solo dei clandestini neri (si auguri che domani questi falsi migranti con ray ban, t-shirt costose, bermudoni smartphone ultimo grido da 1. 500, 00 euro non lo caccino da casa sua, se ne ha una, per appropriarsene!). Matteo Salvini ha cercato di creare delle buone cose, su pensioni, lavoro (che oggi scarseggia con il governo di cui è tifoso), sanità, magistratura ed altro che non sto ad elencare, però tutto gli è stato bloccato! Non spettava a lui l'eredità dei 49 milioni di euro che sono stati a lui imputati, quando capo della Lega c'erano bossi padre e figlio, a cui si aggiungono le magagne del suo cassiere Belsito; anche se era un semplice iscritto al partito; comunque la lega sta pagando il debito dei fondi! Poi un altro fatto gravissimo è stato l'attacco del cantautore francesco guccini (da me molto amato: ora decisamente non più) a Giorgia Meloni, cambiando alcune parole di "o bella ciao", "portali via" chiaro riferimento alla destra, considerata a distanza di un secolo, ancora fascista! Questa propaganda inusitata in un momento in cui c'è una dittatura fascista di centrosinistra mi sembra inutile visto che si continua a fare una propaganda di odio e violenza, altro che unità nazionale! Il franco che ho accennato, fortunatamente è uno dei pochi che ha messo radici in questo blog per offendere non solo "i salviniani" ma anche quelli che cercano ancora la libertà, il lavoro (se ce ne sarà) e giustizia! franco (non merita la lettera maiuscola) si pulisca la lingua con la carta vetrata, perchè con un semplice spazzolino dubito che riesca nell'intento! Distinti saluti "o bella ciao"
Da: Ennio
Mario Giordano
Giornalista e conduttore tv italiano
Da: Liberini Roberto