Carlo Cattaneo
Biografia • Pragmatismo e lungimiranza
Carlo Cattaneo nasce a Milano il 15 giugno del 1801. Allievo del filosofo e giurista liberale Gian Domenico Romagnosi, nel 1824 si laurea in giurisprudenza. Dal 1828 al 1838 è redattore degli "Annali universali di statistica". Grande sostenitore del progresso industriale, fonda la rivista culturale mensile "Il Politecnico" - la cui prima serie va dal 1939 al 1944 - con intento divulgativo delle conoscenze tecnico-scientifiche.
L'iniziativa - che, specchio della poliedricità del suo autore, spazia dalla storia all'economia, dalla politica alla filosofia e alle scienze - ottiene grande successo e gli conferisce un notevole prestigio negli ambienti intellettuali.
La sua coscienza patriottica e liberale, formatasi anche grazie al suo maestro, lo porta a partecipare - da capo del consiglio di guerra - ai moti delle Cinque giornate di Milano. Il ritorno degli austriaci lo costringe, nell'agosto 1848, a riparare prima a Parigi e poi in Svizzera.
Nel corso del volontario esilio Cattaneo si schiera su posizioni repubblicane e federaliste, contestando lo sbocco monarchico delle conquiste risorgimentali, diversamente da Mazzini che si mostra disponibile a rinunciare alle rivendicazioni repubblicane pur di ottenere l'unificazione nazionale; in questa fase scrive "L'insurrection de Milan en 1848", pubblicata nel 1849, che oltre a contenere una dura critica alla politica di Carlo Alberto, vuole assolvere anche al compito formativo di una rinnovata società civile che creda nel progresso tecnico-scientifico ed economico.
La sua visione strategica guarda ad un'Italia unita anche e soprattutto in termini di economia, che possa dunque entrare a pieno titolo nelle dinamiche di mercato europee.
Cacciati gli austriaci, rientra a Milano. Negli anni seguenti è più volte eletto deputato senza però mai prendere parte ai lavori del parlamento per non giurare fedeltà alla monarchia. Nel 1859 riprende le pubblicazioni del "Politecnico", che dureranno fino al 1864, dando ampio spazio ai temi dell'unità nazionale.
Nel 1860 incontra Giuseppe Garibaldi a Napoli, nel quale ripone le sue speranze federaliste che ancora una volta, però, vedrà frustrate.
Fa poi ritorno a Castagnola, in Svizzera. Qui Carlo Cattaneo si spegne all'età di 67 anni, il 6 febbraio 1869.
Cattaneo è autore di molte opere, quasi tutte accomunate da uno stesso filo conduttore: dal tentativo, cioè, di portare la filosofia su un terreno meno teorico e più pragmatico, agganciandola ai campi dell'economia e delle scienze. Tra le più importanti si citano: "Notizie naturali e civili su la Lombardia" (1844); "Archivio triennale delle cose d'Italia" (1850-55); "Invito alli amatori della filosofia" (1857); "La città considerata come principio ideale delle istorie italiane" (1858); "Del pensiero come principio di pubblica ricchezza" (1859); "Psicologia delle menti associate" (1859-63); "Memorie d'economia pubblica" (1860).
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