Friedrich Schleiermacher
Biografia • Fede e pensiero
Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher nasce il 21 novembre 1768 a Breslavia, città tedesca della Bassa Slesia passata, nel 1945, alla Polonia col nome di Wroclaw. Di famiglia protestante, riceve la primissima formazione da suo padre, pastore riformato calvinista. Studia successivamente presso un seminario dei Fratelli Moravi, assimilandone lo spirito pietista - il cui centro di diffusione è nella città di Herrnhut - e il profondo senso religioso, oltre a scoprire i classici greci e latini. Ma presto inizia a percepire troppo limitativo l'insegnamento degli "Herrnhuters" e quando la Facoltà nega il consenso per una conferenza che tratti le moderne tendenze culturali egli decide di lasciare.
Contro la volontà paterna si iscrive, nel 1787, all'università di Halle, dove approfondisce la conoscenza di Aristotele, Platone, Immanuel Kant, Baruch Spinoza, Friedrich Heinrich Jacobi, Johann Wolfgang von Goethe, Wolf e Semler, avviandosi così ad un pensiero più illuminista e rimodulando, di conseguenza, il proprio rapporto con il pietismo e con lo stesso protestantesimo.
Ultimato il ciclo di studi Schleiermacher sostiene il primo esame teologico eccellendo in tutte le materie. Trova occupazione come educatore in casa del conte Enrico Dohna-Schlobitten, in Prussia Orientale, dove rimane dal 1790 al 1793. In questi anni comprende quanto sia importante la fede come strumento di unione fra le persone, a prescindere dalle dottrine professate. Nel 1794 sostiene il secondo ed ultimo esame, superando anche questo brillantemente. Ordinato pastore, nei primi due anni è assegnato a Landsberg.
Nel 1796 è chiamato come predicatore nell'ospedale "Charité" di Berlino, evento che rappresenta la grande svolta della sua vita intellettuale. A Berlino, infatti, conosce la scrittrice Julie Henriette Herz, fine intellettuale ed animatrice del salotto letterario di suo marito Marcus Herz, medico e anch'egli scrittore; qui avviene l'incontro con Friedrich Schlegel, e fra i due nasce una grande, profonda amicizia.
Gli ambienti culturali di Berlino rappresentano l'avanguardia del Romanticismo, corrente di pensiero che egli abbraccia con entusiasmo percependola come unica via possibile per liberarsi dai rigidi schemi imposti dal razionalismo illuministico. Qui pubblica, nel 1799, una fra le sue opere più rappresentative, "Discorsi sulla religione", mentre avvia la traduzione dei "Dialoghi" di Platone. Sono anni di produzione letteraria intensa: nel 1800 Friedrich Schleiermacher pubblica i "Monologhi" e le "Lettere confidenziali sulla 'Lucinde' di Schlegel", mentre, nel 1803, "Critica della dottrina morale".
La sofferenza per una delusione sentimentale lo induce nel 1804 ad abbandonare Berlino: si trasferisce ad Halle, nella cui università - sua "alma mater" - prende ad insegnare teologia, rimanendovi fino all'occupazione napoleonica della città. Nel 1807 fa dunque ritorno a Berlino dove collabora con il re Federico Guglielmo III per trasformare la città nel fulcro culturale della Prussia e per dare vita ad una nuova università presso la quale, dal 1810, ottiene la cattedra nella Facoltà di Teologia, per poi divenirne Preside.
L'anno successivo pubblica un "Breve profilo dello studio della Teologia" e si pone tra i più stretti collaboratori del sovrano nel progetto di unificare le chiese evangeliche, cosa che avviene nel 1817 con la nascita della Chiesa dell'Unione Prussiana che raccoglie tutte le comunità luterane riformate.
Fra il 1821 ed il 1822 mette a punto "La fede cristiana", la sua opera più importante.
Dopo una breve malattia Friedrich Schleiermacher si spegne a Berlino il 12 febbraio 1834, all'età di sessantasei anni.
Secondo Schleiermacher la religione è parte essenziale della vita spirituale, è la sublimazione dell'anima nel contemplare l'universo e la conseguente tendenza verso l'infinito. È la coscienza extra-razionale di una presenza sovrastante che forma la coscienza religiosa dell'umanità, e che porta al superamento di ogni singola dottrina.
Con questi assunti Brian Gerrish, uno dei più importanti teologi contemporanei, gli attribuisce il ruolo di precursore o di iniziatore del moderno pensiero cristiano. Dilthey, Gadamer, Ricoeur, Heidegger, Pareyson sono soltanto alcuni fra i filosofi che hanno subito incisivamente la sua influenza.
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