Lou von Salomé
Biografia • Mietitrice di cuori
Il 1861 segna per la Russia - ma non solo - una svolta epocale. Le riforme dello zar Alessandro II Romanov determinano, tra l'altro, l'emancipazione di milioni di contadini dalla secolare condizione di schiavitù, portando con sé effetti deflagranti che si ripercuotono positivamente nell'intero continente europeo. Nello stesso anno, il 12 febbraio, a San Pietroburgo, viene al mondo Lou von Salomé, una donna che, come contaminata dall'impeto dirompente di quei tempi, stravolgerà le vite di molti fra i più grandi intellettuali del secolo.
Unica femmina dei sei figli di Gustav, generale dell'esercito dei Romanov, e Louise Wilm, figlia di un industriale, sin da piccola Lou manifesta un'intelligenza vivida e sensibile ed una personalità indipendente e ribelle. Compie i primi studi privatamente, anche grazie agli insegnamenti di Hendrik Gillot, pastore luterano. All'età di 19 anni la ragazza ha già acquisito una vasta cultura umanistica ed ha cominciato a scrivere, creando i presupposti per una futura carriera di scrittrice.
Bella, raffinata, sicura di sé, Lou emana un fascino discreto ed intenso al quale Hendrik non rimane indifferente, al punto da innamorarsene alla follia fino a rompere il suo matrimonio per chiederne la mano. Ma lei non ricambia il sentimento, e lo respinge. Per esigenze di salute (è affetta da tisi), nel settembre 1880 parte alla volta di Zurigo ma, non trovando giovamento, due anni dopo opta per la calda Italia, stabilendosi a Roma.
Ed è qui che inizia a dipanarsi la figura di Lou von Salomé nelle sue molte e articolate sfaccettature che la vedranno, di volta in volta, valente scrittrice; psicoanalista e acuta conoscitrice della psicologia maschile; ispiratrice di grandi intelletti; amante spregiudicata e casta fino all'età di 36 anni; passionale, erotica ma anche fredda sperimentatrice delle pulsioni sessuali, dopo; donna fatale per tutti gli uomini che con lei entrano in contatto.
Lo scrittore e filosofo tedesco Paul Rée la conosce tramite la comune amica Malwida von Meysenbug: i due scoprono un comune sentire che li porta ad una convivenza che, se per lei è soltanto basata su un mero interesse intellettuale, per lui è l'inizio di una seria infatuazione. Tanto la Meysenbug quanto lo stesso Rèe, amici di Friedrich Nietzsche, nelle corrispondenze epistolari parlano di Lou al grande filosofo tedesco e di quanto affini siano le rispettive concezioni filosofiche, invitandolo a Roma. Nietzsche è incuriosito e decide di accogliere l'invito. Quando i due si incontrano, pare che lui - folgorato ed ispirato dalla visione - esclami: "Da quali stelle siamo stati portati insieme fin qui?".
L'intenso, reciproco coinvolgimento già sperimentato fra Lou e Paul si estende ora anche a Friedrich, che si unisce alla convivenza della coppia rimanendo a sua volta vittima del fascino di lei. Perdutamente innamorato, Nietzsche le chiederà ripetutamente, ma invano, di sposarlo. I due pensatori, come tutti gli uomini che Lou incontra nella sua vita, fraintendono la mera attrazione intellettuale di lei scambiandola per condiscendenza sentimentale. Due anni dopo Nietsche, sconfortato, abbandona il sodalizio e, sprofondato nelle pene d'amore, ma forte altresì degli insegnamenti tratti da quell'esperienza, comincia a scrivere la sua opera più rappresentativa, "Così parlò Zarathustra".
Lou e Paul proseguono la complicata convivenza ancora per tre anni, durante i quali lei continua quasi inconsapevolmente a mietere vittime: lo psicologo e filosofo tedesco Hermann Ebbinghaus, precursore della "psicologia sperimentale", le chiede di sposarlo; il sociologo tedesco Ferdinand Tönnies, fondatore e presidente della Società Tedesca di Sociologia, le fa una corte spietata. Nel 1886 conosce l'orientalista tedesco Friedrich Carl Andreas, l'uomo che, dopo un tentato suicidio per amore di lei, riesce a piegarla al matrimonio: lei ha 26 anni, lui 41, ma sarà un'unione soltanto platonica, perché Lou non avverte alcun trasporto erotico verso il marito. I due non si separeranno più, anche se la donna continuerà a vivere liberamente la propria vita sentimentale e sessuale.
Nel 1889 nasce, a Berlino, la Freie Bühne, sodalizio artistico che guarda ad un teatro d'avanguardia svincolato da limitazioni e censure; Lou von Salomé, che vi aderisce con entusiasmo, qui incontra, fra gli altri, lo scrittore naturalista e futuro Nobel per la Letteratura Gerhart Hauptmann, che diviene suo appassionato spasimante e che da lei trarrà ispirazione per il dramma autobiografico "Anime solitarie", pubblicato nel 1891. Due anni dopo conosce Friedreich Pineles, medico viennese, con il quale avvia una relazione intermittente e al quale finalmente si concederà per la prima volta anche sul piano sessuale; i due si lasceranno definitivamente quando lei, nel 1902, abortisce accidentalmente dopo essere rimasta incinta.
Anche il giovane ma già promettente poeta e drammaturgo austriaco Rainer Maria Rilke, conosciuto in vacanza a Wolfratshausen nel 1897, durante una temporanea interruzione del rapporto con Pineles, gode delle sue grazie, prima di essere lasciato quattro anni dopo. Anche sull'onda emotiva della passione e dell'intima comunione spirituale che lo lega a Lou, e che proseguirà negli anni successivi, Rilke scriverà i "Quaderni di Malte Laurids Brigge" e "Elegie duinesi".
Intanto - nel 1901 - Paul Rèe, che non la vede ormai da cinque anni, viene trovato annegato nel fiume Inn, in Svizzera, probabilmente - si è detto - suicida per amore di lei. Nel 1904 il drammaturgo Frank Wedekind pubblica "Lulù", celeberrima tragedia composta da "Lo spirito della terra" e "Il vaso di Pandora", la cui protagonista appare nelle vesti di donna fatale; per molti il personaggio "Lulù" non è altri che Lou Salomè, nato nella fantasia dell'autore dopo un secco diniego alle sue avances in un corteggiamento spietato giunto fino ad un furtivo intrufolarsi nella stanza d'albergo della donna.
Appassionata cultrice, da sempre, di psicologia, la scoperta delle teorie di Sigmund Freud sono per lei una vera folgorazione: nel 1911, dopo aver partecipato al III Congresso di psicoanalisi di Weimar, entra nel gruppo di lavoro del grande maestro, collaborando altresì alla sua rivista "Imago" con scritti e poesie sulla sessualità. E persino lui, il grande Freud, rimane conquistato da Lou: "Chi le è stato maggiormente vicino traeva la più forte impressione dalla purezza e dall'armonia del suo essere, e rimaneva stupito di come ogni debolezza femminile, e fors'anche la maggior parte delle debolezze umane, le rimanesse estranea, o fosse stata da lei superata nel corso della vita".
Così scriverà di lei il Padre della psicoanalisi, dopo averla conosciuta a fondo in un rapporto che, probabilmente, si è evoluto anche oltre l'amicizia. Fra i due resterà, anche negli anni seguenti, un'affettuosa corrispondenza epistolare.
Sempre nell'ambito della Società psicoanalitica conosce, nel 1912, Viktor Tausk, psichiatra e psicoanalista slovacco, con il quale avvia una relazione sentimentale che susciterà un forte astio da parte di Freud. Tausk morirà suicida nel 1919, a soli 40 anni, per una serie complessa di motivi, inclusi alcuni di natura sentimentale. Vicina ai sessanta, la turbolenta vita sentimentale di Lou conosce finalmente un po' di quiete: con accanto il marito Andreas, si dedica alla professione di psicanalista fino al 1937, anno della sua morte avvenuta nella sua casa a Gottingen, il 5 febbraio, all'età di 76 anni.
Così ha termine la straordinaria vita di una donna che, lungi dall'essere - come potrebbe apparire - superficiale e di facili costumi, ha rappresentato invece per le menti più illuminate di fine Ottocento un faro ancora più illuminante, irresistibile dispensatrice di lezioni di vita. Femminista "ante litteram" nonché madre, confidente, amante capace di nobilissimi sentimenti, suscettibile al solo fascino dell'intelligenza, ha saputo intuire lo spirito più recondito degli uomini che ha frequentato indirizzandone la sensibilità verso le più alte espressioni intellettuali ed artistiche.
Autrice a sua volta di opere letterarie e saggi scientifici, nota anche come Lou Andreas-Salomé, (Freud scrive ancora di lei: "...la sua personalità è rimasta nell'ombra. Era di una straordinaria modestia e discrezione. Non parlava mai della propria produzione poetica e letteraria. Sapeva chiaramente dove vanno ricercati gli autentici valori della vita..."), citiamo qui le biografie di Nietzsche (1894) e di Rainer Maria Rilke (1928), oltre all'antologia "La materia erotica" nella quale sono raccolti molti articoli sulla sessualità femminile.
Frasi di Lou von Salomé
Foto e immagini di Lou von Salomé
Commenti
Lou Andreas Salomé
Da tempo conosco la produzione di Lou von Salomé, intelligenza di rara qualità e donna fatale alla maniera di "Lulu"di Frank Wedekind, ma devo ammettere che m'ha colpìto per gli anni di stesura un agile testo intitolato "Anale e sessuale"(1915), che trovo raffinato oltre ogni limite con la sua "teoria del bottone".
Sono certo che la società italiana, con quell'obsoleto senso di fintopudore di matrice puritano/cattolica, avrebbe un netto giovamento nel riscoprire gli scritti della von Salomé, anche al livello di trascorsi rappresentanti politici apicali che si sono "incagliati" su massi di coste rocciose "proibite", che-leggendo Salomé- potevano esser razionalmente oggettivati e 'domati' a ben veduta ragione! La Psicanalisi è importante per questo, tutti dovrebbero passarci un periodo più o meno breve di frequentazione, o come pazienti... o come appassionati lettori!
Biografia utile e sufficientemente dettagliata per suscitare il desiderio di un ulteriore approfondimento della personalitá di una donna veramente fuori dal comune.
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