Ultimi commenti alle biografie - pagina 314

Martedì 15 febbraio 2022 10:59:15 Per: Sofia Goggia

Cara Sofia
permettimi di rivolgermi a te con il tu e lasciami dire che la tua partecipazione alle olimpiadi di Pechino dopo tutte le traversie che hai passato è stato un messaggio chiaro della forte atleta e meravigliosa persona che sei.
Grazie per la medaglia ma soprattutto grazie di esistere.
Un paterno abbraccio.
Flavio Borri

Da: Flavio Borri

Martedì 15 febbraio 2022 10:47:46 Per: Tommaso Labate

Dopo averla seguita ovunque, perché lei è ovunque, ho dedotto senza tema di smentita che lei è semplicemente un povero "ruffiano" filo governativo, e senza personalità. Nessuno di voi della stampa dice nulla su quanto ha detto la ricercatrice australiana sul tema dell'omicron, pressata per dire che l'omicron era pericoloso, cioè doveva mentire per far piacere ai sadici, malati psichici che sono disperati perche vedono che ormai devono eliminare tutti i paletti e loro ci soffrono perché malati di sadismo.. Vergognatevi! Non sapete che prendere soldi e non fare nulla!!! L'editoria è stata sempre senza soldi ma, come si puo permettere di pagare un nugolo di pseudogiornalisti senza avere soldi! ?
Anche questo fa capire che c'è interesse a "mantenere" chi non si oppone, appunto come i "ruffiani" come lei.

Da: Giuseppe Pelosi

Martedì 15 febbraio 2022 10:29:30 Per: Corrado Augias

Condivido al cento per cento le parole di Pippo Musumeci a proposito de passaggio dalla trasmissione Rebus alla trasmissione Kilimangiaro. Visto che spesso viene meno il buon gusto della " messa in onda " a ciò dovrebbe supplire la sensibilità del conduttore della trasmissione, ma oggi tutto deve essere gridato per catturare l'attenzione del pubblico. Aggiungo anche la consueta inadeguatezza dei commenti musicali ai documentari, quasi che il primo disco a portata di mano sia quello giusto; anche la scelta
Delle musiche da abbinare alle immagini e ' un mestiere.

Da: Giuseppe Molino

Martedì 15 febbraio 2022 08:41:07 Per: Antonella Clerici

Buongiorno Antonella,
Siamo un gruppo di professori dell'istituto "Ciampini Boccardo" di Novi Ligure, vorremmo contattarla per illustrare alcune nostre iniziative per il territorio.
Sperando di potere parlare con lei direttamente, Le auguriamo buona giornata e buon lavoro.

Da: Alberto Ricci

Lunedì 14 febbraio 2022 23:14:26 Per: Milena Gabanelli

Gentile Signora Gabanelli, ho letto il suo articolo sulla transizione elettrica e sulle sue preoccupazioni che condivido al 100%.
Le invio un mio documento scritto circa 2 mesi fa nel quale prospetto, nei numeri, una situazione ancora più critica perché a mio avviso nel 2040 avremo quasi 40mln di auto elettriche

RIFLESSIONI SULLA TRANSIZONE ELETTRICA
Gennaio 2022

In base a quanto pianificato da UE, la transizione verso una mobilità totalmente elettrica subirà una accelerazione nei prossimi anni, soprattutto a partire dal 2030: è verosimile uno scenario per il quale nel 2040 la quasi totalità delle automobili circolanti in Europa saranno ZEV full electric.
• In Italia circolano oggi circa 40milioni di automobili, al momento la grandissima parte ancora dotate di un motore endotermico (eventualmente ibrido).
• La percorrenza media annua di un’automobile è di circa 12. 500Km
• Un’auto full electric percorre mediamente 5Km con un kWh di energia.
Questi dati ci danno un’idea piuttosto precisa di quanta energia/anno sarà necessario produrre per poter alimentare le batterie di un parco auto italiano totalmente elettrificato.
Tenuto conto delle perdite di carico della rete (circa 5. 8%), del rendimento dei sistemi di ricarica (un valore oggi compreso tra 80% e 85%), l’energia che dovrà essere prodotta per ricaricare le batterie di 40milioni di auto elettriche è circa 130TWh in un un anno, praticamente il totale di quanto utilizzato oggi da tutte le industrie italiane in un anno.
Nel 2019 l’energia richiesta da tutto il sistema Italia per il fabbisogno nazionale è stato di circa 320TWh

Nei prossimi 20 anni sarà quindi necessario passare da 320TWh a 450TWh, il che significa aumentare la disponibilità di energia in Italia di circa il 40%: un aumento annuo doppio rispetto a quello che normalmente è avvenuto in passato, e nel contempo l’energia dovrà essere prodotta limitando al massimo (o eliminando del tutto) le fonti energetiche ricavate da combustibile fossile.

Questo è un primo dato sul quale riflettere e concludere che non c’è assolutamente tempo da perdere per varare un piano energetico serio e ponderato, altrimenti nei prossimi anni ci toccherà importare quantità enormi di energia dall’estero: questo apre anche, giocoforza, il dibattito sulla necessità o meno di considerare anche fonti nuclerari in prospettiva

Un altro dato, direi meno prevedibile ma altrettanto critico, è quello relativo al dispacciamento di questo 40% in più di energia che, penso, si realizzerà in 2 modalità principali.

▪ una rete capillare che riguarderà centinaia di migliaia di colonnine, forse milioni, a bassa potenza (6/10kW) ubicate sul territorio nazionale: pensiamo alle colonnine nei condomini, o a quelle nei parcheggi dei supermercati o centri commerciali.
Questo elevatissimo numero di colonnine (a bassa potenza) porterà ad un aumento decisamente significativo della rete in termini di km di cavi e portata in corrente degli stessi.
▪ Distributori di energia ad elevata capacità: oggi, in Italia ci sono 2000 distributori di carburante, il doppio di quanti ne esistono in Francia, Germania, Spagna. Sicuramente con la transizione elettrica il numero calerà di molto, proprio per la presenza di altre fonti di approvvigionamento sopra citate.
Possiamo ipotizzare qualche centinaio di grandi distributori elettrici con colonnine ad alta potenza, 800kW a colonnina, per permettere una ricarica di un serbatoio elettrico da circa 130kWh (oggi le le batterie delle auto con maggiore percorrenza hanno questa capacità, ma sicuramente questo valore aumenterà negli anni) in circa 12/15 minuti.
Se consideriamo che un distributore di energia avrà almeno 10 colonnine da 800kW di potenza, si tratta di considerare una potenza circa 8/9MW a distributore, potenza garantita in servizio praticamente continuo, quindi stiamo parlando dell’equivalente di una piccola centrale elettrica per ogni distributore. Uno scenario potrebbe essere quello nel quale ogni distributore si produca l’energia in loco ma questo, pur pensando a sistemi di accumulazione, significherà che ogni distributore dovrebbe avere la propria centrale elettrica per produrre i MW necessari per alimentare le colonnine.
Un altro scenario è quello di portare i MW attraverso la rete elettrica che, a questo punto, andrà dimensionata per poter avere la portata necessaria: questa seconda ipotesi è tecnicamente assolutamente percorribile, ma saranno necessari infrastrutture di rete decisamente importanti.

Da ultimo, e questa è una considerazione che guarda soprattutto ai livelli occupazionali, in questi giorni fioccano gli appelli da parte di molte industrie automobilistiche (Stellantis in testa) ad allungare i tempi per la transizione elettrica: sia per gli enormi investimenti richiesti alla case automobilistiche, sia per il gran numero di posti di lavoro che verranno persi, sia per le preoccupazioni sulla reale capacità di avere in pochi anni una rete di colonnine di ricarica davvero capillare.
In un ottica economica, il predominio tecnologico del settore auto tutt’ora in mano all’Europa, vedrà la Cina in grande vantaggio nella transizione elettrica sia sul fronte della produzione di batterie, sia sul fronte dei materiali per la costruzione dei motori elettrici, in particolare le terre rare che servono per produrre i magneti in Neodimio Ferro Boro utilizzati appunto nei motori sincroni di trazione.

Se poi consideriamo anche l’elettrificazione dei motocicli/motoveicoli e quella del trasporto su gomma ovviamente tutto si complica ancora di più.

Riassumendo, a mio modo di vedere, la transizione elettrica non presenta problematiche tecnologiche estremamente difficili, al contrario le soluzioni sono già conosciute e potranno sicuramente migliorare negli anni.
I rischi veri sono:
• i tempi di realizzo attualmente stabiliti da UE per la completa trasformazione elettrica:
- 20 anni soltanto, un tempo davvero limitato, soprattutto se, e lo dico conscio del fatto che l’affermazione non è scontata o banale, il nostro Paese non prenderà in considerazione anche la strada del nucleare, strada che, sia nel referendum del 1987 che in quello del 2011, gli italiani hanno bocciato.
La domanda alla quale io non so rispondere è: quali realistiche ed attuabili alternative al nucleare si hanno per produrre almeno 450TWh/anno senza l’utilizzo di combustibili fossili?
- 20 anni soltanto per creare quasi dal nulla una rete capillare di colonnine e una rete significativa di grandi distributori di energia fast charger ciascuno dei quali dovrà gestire potenze di circa 7/8MW in un contesto anche normativo/burocratico che sicuramente non facilità le cose in Italia.
• I’impatto economico sull’industria automobilistica europea e i posti di lavoro che saranno sicuramente messi a rischio nella riconversione del sistema produttivo del settore automotive con il conseguente incremento della potenza tecnologica/economica della Cina.

Insomma, non c’è tempo da perdere ed è fondamentale attuare le strategie corrette perché non ci sono grandi margini di errore.

Da: Gianpietro Pacinotti

Lunedì 14 febbraio 2022 22:03:07 Per: Paolo Mieli

Vorrei rivedere la puntata di passato e presente trasmessa mercoledì 9. 2. 2022 dal titolo "La nascita degli alpini"; ora su raiplay compare una i cerchiata.
Almeno conoscere i titoli suggeriti da Marco Mondini. Grazie.

Da: Fabrizio Zuliani

Lunedì 14 febbraio 2022 21:37:43 Per: Dacia Maraini

Gentilissima Signora Maraini, mi chiamo Emanuele Troisi e insegno Filosofia in un Istituto di Istruzione Superiore in provincia di Benevento. Le scrivo, anche a nome della mia Dirigente, la prof. ssa Maria Pirozzi, per invitarla nella nostra scuola a parlare ai nostri studenti di Pier Paolo Pasolini in occasione dell'uscita, ormai prossima, del libro "Caro, Pier Paolo... " che lei ha voluto dedicare al poeta delle ceneri. Per noi sarebbe davvero un grande onore poterla ospitare e ascoltare. Nessuno può raccontare Pasolini ai giovani meglio di lei che lo ha conosciuto bene e gli è stata amica e la sua presenza darebbe significato e spessore al programma di eventi che stiamo approntando per celebrare nel modo migliore i cento anni dalla sua nascita. In attesa di un suo riscontro, La saluto e La ringrazio per le belle parole che spende sempre a sostegno di noi insegnanti e per la grazia con cui da anni ci racconta la vita.
Emanuele Troisi - IIS "A. Lombardi", Airola (BN)

Da: Emanuele Troisi

Lunedì 14 febbraio 2022 21:36:16 Per: Francesco Borgonovo

Buonasera Francesco con grande stima nei tuoi riguardi e del giornale che ne fai parte (lo leggo giornalmente) ti vorrei pregare là dove te sarà possibile, scrivere almeno un articolo nei confronti della signora. Barbara. Palombelli. Non è più una giornalista ma bensì una istigatrice (con elegante cattiveria) nei riguardi di chi non si è vaccinato. Sentirla. fa tremare lo stomaco di rabbia chiedendo pubblicamente nella sua. Trasmissione di prendere provvedimenti per ampliare la tantum di 100 euro inerente L obbligo vaccinale. Sono un ferroviere che. Compie gli anni il 1 Aprile padre di tre figli di cui una di due anni e vivo con la paura terribile di non poter più provvedere agli alimenti causa una Decisione. Politica assurda. Tra tamponi miei e figli per poter permettergli qualche. Sera. Di poter uscire le spese sono notevoli, la. Sera. Stanco ti siedi a. Tavolo guardi la tv con la speranza di una revoca o annullamento dell obbligo invece trovi sia la Palombelli che. Il conduttore di zona bianca che ti fanno rivoltare lo stomaco. Trovo solo piacere quando rivedo te. In tv il tuo direttore (gran signore Maurizio) e Capezzoni vi guardò con ammirazione e. Mi chiedo come sopportare tutte. Le bugie di questi finti giornalisti. Fai per favore con la tua. Intelligenza far tacere un po’ la signora Palombelli tanto lei problemi per alimentare i figli non ne. Ha grazie. Con grande affetto un tuo ammiratore. Che Dio ci aiuti

Da: Giuseppe

Lunedì 14 febbraio 2022 21:18:03 Per: Flavio Insinna

Per rispondere alla gentile signora che suggerisce di non guardare più l'eredità se non ci si diverte, rispondo che io in effetti non la guardo più da parecchio tempo, mi spiace tanto perché solo qualche anno fa era un programma davvero gradevole e di cultura, ora siamo davvero caduti in basso sia per quanto riguarda il conduttore, i due inguardabili “professori” sempre in posa e il gioco finale della ghigliottina, a volte con parole esageratamente facili, altre volte invece senza nesso alcuno. Io giro solo ormai per cercare di indovinare la parola finale e devo dire che anche solo 5 minuti del suo vociare sguaiato mi infastidisce non poco. Il suo continuo ribadire poi che arriva dalla scuola del mitico e indimenticabile Proietti, il suo amore, spero tanto sia vero, nei confronti dei pelosetti, il fatto che sia astemio, le sue prediche gratuite che nessuno gli ha chiesto, ha ormai rotto, insomma è più che perfetto, non sembra neppure un comune mortale!!! E a questo proposito vorrei sottolineare che il signor Insinna non è poi così il perfetto gentleman che vuol far credere o come molti pensano che lo sia. Vorrei ricordare che, nel lontano 2017, durante la trasmissione "affari tuoi" il ben educato signor Insinna è stato protagonista di un fuorionda del tutto sgradevole nei confronti di una concorrente apostrofandola con pesanti e gravi parole, fatto di cui ancora oggi si vergogna. Un buon conduttore, soprattutto professionale e di un certo calibro non deve cadere così in basso con commenti davvero troppo forti nei confronti dei concorrenti, fatto alquanto vergognoso. Per quanto riguarda i problemi di salute, come accennava sempre la signora, sono perfettamente d’accordo con lei nel dire che purtroppo stiamo vivendo tutti un periodo molto stressante e impegnativo, siamo stati messi tutti quanti alla prova e non è stato assolutamente facile uscire o per lo meno cercare di uscire da questo periodo alquanto buio e doloroso, ne siamo tutti perfettamente coscienti ma non vedo cosa centri tutto questo con commenti sulla trasmissione e sulla conduzione… cordiali saluti e buona serata...

Da: Daria

Lunedì 14 febbraio 2022 20:04:18 Per: Georges Simenon

Interessante, ma la vita stessa di Simenon è un romanzo denso di sorprese e curiosità. Se ne poteva sottolineare qualcuna in più:: ad esempio nel periodo in cui lavora alla Gazette di Liègi, per attirare l'attenzione dei lettori Simenon, si mise in vetrina a scrivere in diretta le sue storie e i suoi gialli. Aveva una capacità e una velocità di scrivere impressionanti che stupivano tutti. Anche la sua vita privata, costellata di divorzi e relazioni anche in tarda età, è stata sorprendente e trasgressiva. Fu uno spirito libero, molto avanti rispetto ai tempi in cui ha visssuto.

Da: Dario Ceccarelli