Ultimi commenti alle biografie - pagina 3265
Venerdì 3 aprile 2020 09:33:19
Per: Giuseppe Conte
Buon giorno io sono una piccola imprenditrice di lavoro faccio l'idraulico in sieme a mio marito, dopo la crisi de 2008 ci siamo trovati con la casa all asta ricomprata con l'aiuto di mio figlio e i miei suoceri la ditta di mio marito in fallimento il ricominciare tutto da zero, con molta fatica siamo rinati piano piano adesso ci ritroviamo con i clienti che non ti chiamano più e peggio con i cantieri chiusi con le ricevute bancarie da pagare per marzo e aprile riusciamo a pagare perché abbiamo dato fondo ai nostri risparmi, non sono qui a chiederle i soldi vorrei soltanto che dopo pasqua lei riaprisse i cantieri per potere andare avanti a pagare le ricevute bancarie (per non è vero che tutti capiscono la situazione in cui nio siamo i miei fornitori mi hanno mandato un email che se nei prossimi mesi non pago andro nei casini) scusi il mio sfogo la paura di ritrovarmi al punto di partenza mi terrorizza
Da: Marta
Venerdì 3 aprile 2020 09:29:40
Per: Nunzia De Girolamo
Gent. ma dottoresa gia on. le non le sembra che la rai non metta in onda come si e organizzata per il coronavirus il presidente della regione e difficile patlare??? grazie cordialita' mario maffei
Da: Mario Maffei
Venerdì 3 aprile 2020 09:27:51
Per: Carlo Calenda
Dottor Carlo Calenda la seguo e credo che a questo punto Lei sia la nostra unica speranza: MANCANO I MEDICI, questi ragazzi dopo aver superato la selezione del"numero chiuso"ed essersi sudata una laurea veramente DURA, devono passare le FORCHE CAUDINE di concorsi con esigui numeri di posti per potersi specializzare e realizzare la loro vita ed adempiere ad una vera e propria missione ! Faccia in modo che TUTTI i giovani laureati in medicina possano accedere alle specializzazioni oppure optare per lavorare come medici di base e' un loro sacrosanto diritto!
Troppi giovani medici ormai per lavorare vanno all'estero e nessuno ne parla.
Grazie dell'attenzione e avanti cosi', siamo tutti con Lei !!!
Ivano Maggiolo da Torino
Via ------- 44/3 Robassomero To 011 -------
Da: Ivano Maggiolo
Venerdì 3 aprile 2020 09:24:01
Per: Lilli Gruber
SIGNORA GRUBER,
HO INVIATO QUESTO MESSAGGIO AL PRESIDENTE CONTE.
SE LEI FOSSE D' ACCORDO CON LA MIA IDEA. POTREBBE INVITARE QUALCHE ESPONENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E PORTARE A CONOSCENZA QUANTO SOTTO SEGUE ? GRAZIE.
Signor Presidente Conte,
ammesso che questa mail, le venga recapitata.
Ammesso che questa mail non venga cestinata.
Ammesso che i suggerimenti dei cittadini trattati sempre da pezze da piedi, dagli enti pubblici.
Pensavo che :
invece di chiudere tutte le aziende produttive come avete fatto, perché, non provvedete a fare tamponi, ai dipendenti delle aziende che si recano nelle fabbriche a lavorare ? Prendendo una azienda per volta, oppure più aziende, a seconda della vostra disponibilità, e dalla urgenza di produrre beni e servizi.
Quelli che risultano contagiati, li trattenete e li curate.
Gli altri, li lasciate entrare nelle aziende affinché possano lavorare. Ma ogni giorno, all’ arrivo dei dipendenti al lavoro, quale che sia il loro proprio turno di lavoro, prima di farli passare, si prende loro la temperatura, e se non hanno febbre, entrano e vanno a lavorare, se invece, hanno, la temperatura, di 37, 5, si fermano e non li si fa entrare. Trattasi di impiegati, oppure di operai senza nessuna distinzione. Per tutti lo stesso trattamento e monitoraggio. In tal caso, le aziende, non fermerebbero tutta la loro produzione, ma solo parzialmente.
Il risultato dovrebbe immaginarlo da solo. Lo Stato Italiano, avrebbe meno esborsi perché le aziende potrebbero comunque lavorare.
Visto che le Regione possono non tenere conto dei Decreti ministeriali e agiscono secondo loro criterio, anche loro, potrebbe mettere in pratica questo sistema che porterebbe a risparmiare MILIONI DI EURO.
E’ facile comprendere che questo tipo di soluzione si può mettere in pratica, per il solo fatto che lo Stato Italiano, conta molto più di 50 milioni di persone, e le persone infettate quante sono ? Faccia una proporzione ?
Inoltre a sentire i mass media, sono le persone più anziane a correre il rischio del contagio, e queste persone, non sono operative, pertanto i giovani con le dovute cautele e i doverosi monitoraggi, posso tranquillamente riprendere la produzione nelle aziende. Ovviamente la mia idea, potrebbe essere migliorata dai geni che si occupano di sviluppare il vaccino contro il nuovo VIRUS.
Risponderete ?
Cordialità.
G. di Lorenzo
Da: Giuseppina Di Lorenzo
Venerdì 3 aprile 2020 09:06:22
Per: Luca Zaia
Egregio Presidente,
Mi chiamo Susanna e vivo a Mogliano Veneto.
Dal cuore mi sento di ringraziarLa, per il lavoro eccezionale che sta portando avanti assieme ai suoi collaboratori.
Il Veneto sta dimostrando di essere forte, attento, disciplinato e coraggioso.
Sono orgogliosa di fare parte di questa regione, capitanata da persone, consapevoli e attente.
Andremo fuori, senza mai abbasare la guardia, consapevoli e assolutamente senza MAI dimenticare, gli sforzi di TUTTI, dai medici agli infermieri, gli operatori sanitari, gli addetti alla sanificazione, alle forze dell ordine, alle persone che ogni giorno sono a rischio con questo mostro invisibile.
Egregio Zaia, sia fiera del suo operato, assieme a lei noi cittadini con il nostro comportamento, attento alle regole disciplinato e sileziosos, daremo forza ad un Veneto che si ripartirà forte e coraggioso.
Le auguro ogni bene e con fiero patriottismo rivolgo un pensiero alla nostra Italia che dopo tante ferite tornerà a brillare in tutto il suo splendore ne sono certa.
GRAZIE CON STIMA E RISPETTO.
Da: Susanna Grisolia
Venerdì 3 aprile 2020 08:59:08
Per: Mario Giordano
Eg. dott. Giordano, la metto a conoscenza della lettera inviata al dott. Feltri, per la gravità dei termini usati contro una categoria, nella trasmissione Fuori dal Coro di Venerdì 1 aprile.
La ringrazio per l’attenzione.
Maurizio Pasca
Presidente Silb-Fipe
Roma li 3 aprile 2020
Egr. dott. Feltri,
Le scrivo con riferimento al suo intervento all’interno della trasmissione “Fuori dal coro” andata in onda su Rete 4 in data 1 aprile u. s.
In qualità di Presidente del SILB, l’Associazione che rappresenta la maggior parte delle discoteche in attività, non posso esimermi, pur in un momento così difficile per il Paese, di difendere il buon nome dei tanti imprenditori che rappresento.
Invitato da Mario Giordano a dire la sua sulla programmazione dell’apertura dei locali Lei ha testualmente affermato: “se tu apri le discoteche dove la gente si ammassa, si imbriaca e si droga…”
A questo proposito mi corre l’obbligo aggiornarla in merito ad alcuni dati oggettivi.
L’Associazione che presiedo rappresenta, circa, 2. 500 aziende, che rispondono ad altrettanti imprenditori, per un valore di mercato pari a un miliardo di euro.
Siamo caricati di una doppia tassazione sulla stessa base impositiva rappresentata dal biglietto di ingresso e dalle consumazioni obbligatorie in quanto oltre alI’Iva, al 22%, paghiamo anche l’imposta sugli spettacoli pari al 16% del prezzo del biglietto, paghiamo la SIAE, ecc., occupiamo circa 30. 000 persone, più tutto l’indotto che si muove intorno alla musica.
Due dati, anche, su droga e alcol.
Nel corso del 2019, il sistema di rilevamento di GeOverdose, fondato da due medici della società Italiana Tossicodipendenze, ha registrato 253 decessi acuti riconducibili ad assunzione di droghe.
Di questi 253 decessi 181 (71, 6%) sono avvenuti al chiuso, 72 (23, 7%) all’aperto.
Tra i luoghi al chiuso citati nel rapporto ricorrono con una certa frequenza gli alberghi e gli ostelli, oltre ai bagni, siano essi quelli di un’abitazione, di un treno o di una stazione e le automobili private dove complessivamente sono avvenuti 56 decessi del totale pari al 30, 7% del totale.
La stragrande maggioranza dei decessi, però, pare avvenga nelle abitazioni private e sempre più spesso le persone vengono ritrovate già cadavere nella propria abitazione: nel corso del 2019 i decessi di questo tipo sono stati 94, ovvero il 51, 9% di tutti gli eventi mortali.
Nessuna citazione è riservata alle discoteche dove sembra che il fenomeno sia molto ridotto. Del resto l’età media dei 253 soggetti deceduti nel 2019 è 39 anni mentre l’età media di chi frequenta le discoteche è di 22 anni.
Per quanto riguarda l’alcol nel 2018 il binge drinking (cioè l'assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve) è avvenuto principalmente in pub, bar e case private. Nei nostri locali la somministrazione di alcol avviene in maniera moderata e controllata in quanto sulla stessa incide il costo abbastanza elevato dei drink, con esclusione radicale della somministrazione ai minorenni.
I ragazzi arrivano, spesso, a tarda ora e già in stato etilico compromesso, tanto da indurci a installare telecamere anche nei parcheggi o a monitorarli con timbri e controlli affinché non portino bottiglie da fuori.
Da anni conduciamo una battaglia contro I negozi gestiti da extracomunitari che smerciano alcol a basso costo fino a tarda ora e contro gli abusivi che somministrano sostanze alcoliche ai minorenni. Agli inizi dell’emergenza coronavirus ci siamo battuti contro abusivi che esortavano I ragazzi a bypassare l’emergenza recandosi a feste dove -così scrivevano gli inviti- l’alcol era libero.
Inoltre nelle discoteche c’è molta attenzione alla sicurezza dei giovani frequentatori, che si presentano con i loro riti, la loro complessità, i loro rapporti sociali, a volte difficili e che, molte volte, cercano, altrove, emozioni forti, spesso fuori dagli schemi di una società ordinata.
Al netto che la tradizione sociologica riconosca nei tentativi di trasgressione dei giovani la presenza di elementi, in qualche modo, ‘positivi’ riferibili a percorsi di emancipazione e di maturazione, noi, invece, siamo chiamati a dare risposte concrete al bisogno di sicurezza, sul quale si basa una società ordinata che deve garantire la civile convivenza e, per questo, mettiamo a disposizione mezzi e competenze per permettere ai giovani di avere uno spazio dove potersi liberamente esprimere.
Come può capire questi aspetti sono complessi e impegnativi da affrontare per chiunque, psicologi e sociologi compresi.
Per raggiungere questi risultati occorre fare numerosi investimenti, non solo quelli richiesti dalle norme di prevenzione incendi, ma anche quelli necessari per assicurare un adeguato livello di security, cioè di sicurezza personale, come quelli per le telecamere, gli addetti ai servizi di controllo, i corsi di formazione per il personale, ecc.
Gli imprenditori della notte sono persone serie, che svolgono un lavoro con grande responsabilità.
Spesso si usa il luogo comune di paragonare il divertimento alla trasgressione.
Ma non è così.
La discoteca svolge un fondamentale ruolo sociale: essa deve rispondere ai bisogni di socialità, di sperimentazione, di identità e solidarietà propri di un momento di transizione come quello dell'adolescente. La discoteca, allora, diventa un punto di riferimento che dà sicurezza, che offre degli strumenti per ridurre la complessità ed il disorientamento.
Di fronte ad una società anonima, impersonale e spersonalizzante, i cui rapporti sono dettati dall'interesse, dal tornaconto, dal calcolo, i giovani riscoprono la gioia dello stare insieme per incontrare le persone, senza calcolo, senza barriere sociali, senza doversi affermare per quello che fanno nella vita.
Di fronte all'aggressività della società, alla frammentazione operata dalla complessità, alla caduta di certezze comuni, il bisogno di sicurezza deve trovare dei punti di riferimento cui ancorarsi. La discoteca sembra offrire questa sicurezza attraverso la semplificazione della complessità, la rassicurazione data dalla massa, dal linguaggio non verbale, semplice ed immediato, dai rapporti interpersonali, dalla rimozione dalle inquietudini e problematiche quotidiane.
Per quanto riguarda l’affollamento mi preme, infine, evidenziarle che le discoteche sono gli unici locali che hanno una capienza determinata e l’affollamento massimo è calcolato applicando un coefficiente pari a 1, 2 persone al mq.
Come vede di spazio ce n’è d’avanzo per garantire la distanza di sicurezza, una volta disciplinato l’uso della pista, anche se da noi si viene spesso, addirittura, solo per ascoltare musica dal vivo.
Spero di essere riuscito a farle cambiare idea sulle discoteche e, per la stima che nutro da sempre nei suoi confronti, confido di poter considerare la sua uscita televisiva come un motto di spirito più che come un’intima convinzione, diversamente sarebbe in pericolo la stessa responsabilità sociale, che impone scelte precise e comportamenti conseguenti.
Con i più distinti saluti
Il Presidente
Maurizio Pasca
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C. F. -------
Da: Maurizio Pasca
Venerdì 3 aprile 2020 08:48:39
Per: Corrado Formigli
Buongiorno Formigli, ieri sera, mentre intervistava Gino Strada, ha detto che bisogna ringraziare tutti gli operatori della sanità pubblica. L'aggiunta dell'aggettivo pubblica esclude, evidentemente, gli operatori della sanità privata. Mi pare scandalosamente sciocco ed irrispettoso. Roberto Valzelli
Da: Roberto Valzelli
Venerdì 3 aprile 2020 08:43:48
Per: Vittorio Feltri
Caro Dott. Feltri, vorrei chiedere secondo la sua opinione come possiamo far cambiare idee e ragionamenti a tutti gli Italiani che pensano solo al divertimento e belle donne, al posto sicuro, a scioperare per un non nulla, a combattere le imprese padronali che a loro dire sfruttano i collaboratori (non dico dipendenti in quanto le vere imprese sono considerate squadre vincenti) non pensando che il benessere di una nazione è legato alla crescita industriale e lavorativa del paese e non legato ai sussidi gratuiti e deleteri per lo stesso. Non so se dobbiamo iniziare a parlare di rivoluzione culturale oppure "lasciate ogni speranza o voi che entrate". Approfitto per farle un caro e sincero saluto
Enrico Maggioni
Da: Enrico Maggioni
Venerdì 3 aprile 2020 08:39:15
Per: Donatella Rettore
Ciao, sei un mito... con la tua FORZA lo sconfiggerai
un abbbraccio
Mauro
Da: Mauro
Giuseppe Conte
Professore, giurista e politico...
Da: Andrea Bozzi