Enrico Piaggio

Enrico Piaggio

Enrico Piaggio

Biografia

Enrico Piaggio nasce il 22 febbraio 1905 a Pegli, oggi quartiere di Genova, ma allora comune autonomo. Figlio secondogenito di Rinaldo Piaggio, la sua è una importante famiglia di imprenditori genovesi da generazioni. Dopo la laurea in Economia e Commercio, conseguita a Genova nel 1927, Enrico Piaggio fa il suo ingresso nel mondo del lavoro nell'azienda di famiglia Piaggio. Alla morte del padre - che avviene nel 1938 - sono Enrico ed Armando Piaggio (suo fratello maggiore) ad ereditare l'attività.

La Piaggio & C. alla fine degli anni '20 possiede quattro stabilimenti; i due in Liguria (a Sestri Ponente e Finale Ligure), sono dedicati alla produzione di arredi navali e per il settore ferroviario; i due in Toscana (a Pisa e Pontedera) sono legati all'industria aeronautica. Lo sviluppo dell'azienda Piaggio nel settore aeronautico iniziò durante la grande guerra con l'attività di riparazione di velivoli e costruzione di parti come eliche, ali e carlinghe. Si sviluppò sino alla produzione vera e propria di aerei: i modelli P1 (1922), primo aereo bimotore progettato interamente da Piaggio, e il modello P2 (1924), primo monoplano militare.

Enrico Piaggio

Armando Piaggio guida gli stabilimenti liguri, mentre Enrico Piaggio dirige la sezione aeronautica dell'azienda. La gestione e la filosofia imprenditoriale di Enrico Piaggio segue quella del padre: l'obiettivo è la costante attenzione alla ricerca e allo sviluppo. Sotto di lui riunisce i migliori ingegneri aeronautici italiani, tra cui Giovanni Pegna e Giuseppe Gabrielli.

Enrico Piaggio negli anni '30

Nel 1931, nonostante l'impresa conosca una fase molto critica a causa delle perdite e della crisi internazionale, Piaggio assume il progettista e inventore Corradino D'Ascanio; il suo arrivo consente all'azienda di sviluppare in maniera innovativa le eliche, e di avviare progetti di frontiera con nuovi prototipi di elicottero.

In seguito alla politica di espansione coloniale del regime fascista cresce la domanda di aerei militari; in pochi anni Pontedera vede decuplicare l'occupazione da 200 dipendenti nel 1930, ai 2.000 circa del 1936.

Nel 1937 viene assunto un altro brillante progettista: l'ingegnere Giovanni Casiraghi. A lui si deve la progettazione del P.108, il primo quadrimotore Piaggio.

Un anno più tardi Rinaldo Piaggio muore: Enrico Piaggio diviene amministratore delegato insieme al fratello Armando. La divisione dei ruoli viene riconfermata.

Gli anni '40

Negli anni successivi l'industria aeronautica subisce un rallentamento dovuto alla domanda interna limitata: l'attività di progettazione di Piaggio è viva, tuttavia su 33 nuovi progetti tra il 1937 e il 1943, solo 3 conoscono la produzione commerciale.

Le cose non cambiano durante la Seconda guerra mondiale: oltre a ricevere poche commesse statali, Piaggio subisce numerose devastazioni e sottrazioni di materiale.

Il 25 settembre 1943, mentre si trova nella hall dell'Hotel Excelsior di Firenze, Enrico Piaggio viene ferito gravemente da un ufficiale della neocostituita Repubblica di Salò; Piaggio non si era alzato durante il discorso alla radio del generale Rodolfo Graziani, contro gli alleati. Trasportato d'urgenza e in fin di vita all'ospedale, Enrico viene salvato grazie all'asportazione di un rene.

La conversione di Piaggio verso mezzi a due ruote

Nel dopoguerra, mentre Armando riprende faticosamente la produzione tradizionale dedicata all'arredamento navale e ferroviario, Enrico Piaggio decide di avviare negli stabilimenti toscani un percorso imprenditoriale del tutto nuovo: incentra la produzione industriale verso un mezzo di trasporto semplice, a due ruote, leggero e a basso costo, caratterizzato da consumi modesti e adatto alla guida di tutti, comprese le donne: lo scooter.

I primi esperimenti risalgono al 1944: gli impianti di Pontedera si erano trasferiti e sfollati a Biella; qui tecnici e ingegneri avevano lavorato alla costruzione di un piccolo scooter, l'MP5, battezzato dagli stessi operai Paperino, per la sua strana forma. Nel 1945, dopo la fine della guerra, Piaggio accompagna D'Ascanio a Biella per esaminare assieme a lui questo prototipo.

L'idea di un veicolo piccolo e leggero è brillante, e incarica l'ingegnere di riprogettare lo scooter sviluppando l'idea di un mezzo di trasporto agile che possa avere un ampio impiego.

Un simbolo di mobilità individuale: la Vespa

In poche settimane Corradino D'Ascanio porta a termine il progetto di un motoveicolo con scocca portante, motore di 98 cc. a presa diretta, cambio sul manubrio per facilitare la guida. Il mezzo è senza forcella ma con un braccio di supporto laterale, che consente un agile cambio della ruota in caso di foratura. Il prodotto è realizzato con materiali resistenti e leggeri, derivati dalla produzione aeronautica.

Il motociclo viene ribattezzato Vespa: il nome deriva dal suono del motore ma anche dalle forme della carrozzeria. Pare che sia stato proprio Enrico, vedendo i primi disegni, ad esclamare: "Sembra una vespa!". Il brevetto della Vespa viene depositato il 23 aprile del 1946.

Enrico Piaggio

Enrico Piaggio e la Vespa

Si passa dai primi 100 esemplari venduti con difficoltà, a una produzione in serie di un primo lotto di 2.500 esemplari, quasi tutto venduto nell primo anno di nascita. Nel 1947 i numeri si moltiplicano: sono oltre 10.000 i veicoli venduti. Il prezzo di 68.000 lire equivale a diversi mesi di lavoro di un impiegato, tuttavia la possibilità del pagamento rateizzato rappresenta uno stimolo notevole per le vendite.

La diffusione della Vespa dà il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia; la Vespa anticipa di fatto l'arrivo dell'altra grande protagonista di questo cambiamento, la Fiat 500 negli anni Cinquanta.

Sempre nel 1947 Piaggio commercializza l'Ape, piccolo furgone a tre ruote costruito con la stessa filosofia progettuale che aveva ispirato la Vespa: in questo caso l'obiettivo è soddisfare le esigenze di trasporto individuale di merci.

L'anno seguente si ha una nuova fase di crescita aziendale con l'uscita della Vespa 125.

Gli anni '50

Enrico Piaggio viene insignito della laurea in ingegneria honoris causa dall'Università di Pisa nel 1951. Nel 1953 vengono prodotti oltre 170mila esemplari di Vespa. Nello stesso periodo gli impianti Piaggio arrivano a produrre la Vespa N° 500.000; tre anni dopo, nel 1956, si arriva al N° 1.000.000.

All'inizio degli anni '50 la produzione dello scooter arriva anche all'estero: essa viene affidata ad aziende licenziatarie in Inghilterra, in Germania, in Spagna e in Francia. Nel 1953 la rete commerciale Piaggio è presente in 114 paesi del mondo. I punti vendita sono oltre 10.000.

Nella seconda metà degli anni '50 Piaggio cerca di entrare nel settore automobilistico, con lo studio di una microvettura. Il risultato è la Vespa 400, una piccola automobile con un motore di 400cc, progettata ancora una volta da Corradino D'Ascanio. La presentazione alla stampa avviene a Montecarlo, nel Principato di Monaco, il 26 settembre 1957: è presente anche Juan Manuel Fangio.

Enrico Piaggio

L'insuccesso della Vespa 400

Prodotta in Francia in circa 34.000 esemplari fra il 1958 e il 1964, la Vespa 400 non si rivela un successo commerciale, come Piaggio attendeva.

La causa principale dell'insuccesso è probabilmente la decisione di non importare il mezzo in Italia, per evitare rapporti conflittuali con la Fiat. Tale scelta porta Piaggio a operare in una situazione di difficile concorrenza sui mercati europei.

Gli anni '60

Nel febbraio 1964 i due fratelli Armando ed Enrico Piaggio giungono a una consensuale separazione dei rami dell'impresa: nascono la Piaggio & C., che si occupa di ciclomotori, e la Industrie aeronautiche e meccaniche Piaggio (IAM, in seguito Piaggio Aero Industries), concentrata sulle costruzioni aeronautiche e ferroviarie; il settore navale rimane invece marginale.

L'azienda guidata da Enrico Piaggio ha nella Vespa il suo prodotto di punta: i dipendenti sono oltre 10mila e rappresenta uno dei motori economici più importanti della Toscana.

Il primo momento di difficoltà economica, dovuto al calo delle vendite, arriva nel 1963. Il periodo è inoltre caratterizzato da una forte tensione sociale tra la dirigenza dell'azienda e i lavoratori.

La morte di Enrico Piaggio

Enrico Piaggio muore il 16 ottobre 1965, a 60 anni. Si trova nel suo ufficio quando si sente male, mentre fuori è in corso uno sciopero. Lungo il viale che porta alla direzione dell'azienda c'è una folla di dimostranti ammassati. L'ambulanza al suo arrivo riesce faticosamente a farsi strada attraverso le ali di folla. Enrico Piaggio viene trasportato d'urgenza all'ospedale di Pisa; muore dieci giorni dopo nella sua villa di Varramista, a Montopoli in Val d'Arno.

Non appena giunge la notizia della sua morte i clamori operai cessano. Tutti si stringono in silenzioso cordoglio per rendergli omaggio. I funerali di Enrico vedono la partecipazione di tutta Pontedera con una straripante e commossa folla di migliaia di persone.

A lui è dedicato uno dei più vecchi centri di ricerca multidisciplinari d'Europa, il Centro di ricerca Enrico Piaggio dell'Università di Pisa, fondato proprio nel 1965.

Enrico Piaggio

Vita privata e famiglia

Enrico Piaggio sposò Paola dei conti Antonelli, vedova del colonnello Alberto Bechi Luserna. Piaggio adottò la figlia di Paola, Antonella Bechi Piaggio, che divenne poi sposa di Umberto Agnelli.

Nel 2019 è stato prodotto un film biografico per la TV che racconta la sua vita: "Enrico Piaggio - Un sogno italiano", per la regia di Umberto Marino, interpretato da Alessio Boni.

Frasi di Enrico Piaggio

8 fotografie

Foto e immagini di Enrico Piaggio

Video Enrico Piaggio

Commenti

Mercoledì 22 febbraio 2023 14:12:19

Manca il presente


... manca il presente della Piaggio.

Martedì 22 febbraio 2022 10:53:39

Quando c'erano i grandi


Quella di Enrico Piaggio e di tutta la famiglia riempie d'orgoglio l'intera Italia! Oggi purtroppo grazie a politici a guida del nostro Paese, mancando di lungimiranza hanno svenduto tutto, senza neppure chiederci se eravamo d'accordo! Quindi rimangono solo leggende e ricordi di grandezze ormai passate! Gli italiani di quei giorni lontani erano riusciti a farci accogliere dovunque per le loro capacità e resistenza al lavoro! Il Belgio, La Libia, gli Stati Uniti, Argentina, Svizzera, Germania ecc ne sanno qualcosa! Oggi alcuni sciagurati politici e non solo. ., per offuscare le menti delle attuali generazioni di italiani e per giustificare le attuali invasioni di migranti sfaticati e mangiapane a tradimento, hanno paragonato i nostri migranti che si spostavano in tanti paesi del mondo esclusivamente per lavorare per poi potersi costruire una casetta in Italia! Molti di questi migranti italiani inoltre hanno perso la vita nelle miniere (Marcinelle- Belgio) ed andavano in giro con le toppe al sedere! E' quindi doveroso ricordarci di questi uomini di prestigio come i Piaggio una dinastia piena di idee nel campo dell'areonatica, per dopo scegliere di passare all'invenzione di piccoli-grandi mezzi di trasporto sia per lo svago sia per il lavoro la VESPA e l'APE! Quante volte abbiamo visto nei film in bianco/nero sciami di giovani radunarsi nei Weekend ed andare su queste prestigiose vespe! Quindi onore ed eterno ringraziamento a chi aveva fatto grande l'Italia! Si è dimenticata o non si è studiata per niente purtroppo la Storia della nostra nazione!

Martedì 22 febbraio 2022 09:20:13

Davvero molto completo e interessante.
La vita di queste famiglie dovrebbe essere di esempio ai nostri giovani..
Grazie
Giordana (73 anni)

Martedì 8 settembre 2020 23:09:50

Un uomo che ha reso grande l Italia !
Un uomo da ricordare e andarne fieri !

Commenti Facebook

Argomenti e biografie correlate

Seconda Guerra Mondiale Repubblica di Salò Principato di Monaco Juan Manuel Fangio Fiat Economia

Aldo Bozzi

Aldo Bozzi

Politico italiano
α 22 febbraio 1909
ω 1 novembre 1987
Angelo Sotgiu

Angelo Sotgiu

Cantante italiano, Ricchi e Poveri
α 22 febbraio 1946
Antonio Razzi

Antonio Razzi

Politico italiano
α 22 febbraio 1948
Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer

Filosofo tedesco
α 22 febbraio 1788
ω 21 settembre 1860
Drew Barrymore

Drew Barrymore

Attrice e regista statunitense
α 22 febbraio 1975
Federico Rossi

Federico Rossi

Cantante italiano del duo Benji e Fede
α 22 febbraio 1994
Fryderyk Chopin

Fryderyk Chopin

Compositore polacco
α 22 febbraio 1810
ω 17 ottobre 1849
George Washington

George Washington

1° Presidente degli Stati Uniti d'America
α 22 febbraio 1732
ω 14 dicembre 1799
Heinrich Rudolf Hertz

Heinrich Rudolf Hertz

Fisico tedesco
α 22 febbraio 1857
ω 1 gennaio 1894
Jules Renard

Jules Renard

Scrittore francese
α 22 febbraio 1864
ω 22 maggio 1910
Larissa Riquelme

Larissa Riquelme

Modella paraguayana
α 22 febbraio 1985
Menotti Lerro

Menotti Lerro

Poeta italiano
α 22 febbraio 1980
Mr. Forest

Mr. Forest

Comico e presentatore tv italiano
α 22 febbraio 1961
Niki Lauda

Niki Lauda

Imprenditore ed ex pilota F1 austriaco
α 22 febbraio 1949
ω 20 maggio 2019
Paolo Salvati

Paolo Salvati

Pittore e artista italiano
α 22 febbraio 1939
ω 24 giugno 2014
Renato Dulbecco

Renato Dulbecco

Scienziato italiano
α 22 febbraio 1914
ω 20 febbraio 2012
Ted Kennedy

Ted Kennedy

Politico, senatore statunitense
α 22 febbraio 1932
ω 25 agosto 2009
Maria Antonietta

Maria Antonietta

Regina di Francia
α 2 novembre 1755
ω 16 ottobre 1793
Gaston Bachelard

Gaston Bachelard

Filosofo ed epistemologo francese
α 27 giugno 1884
ω 16 ottobre 1962
George Marshall

George Marshall

Generale statunitense
α 31 dicembre 1880
ω 16 ottobre 1959
Martti Ahtisaari

Martti Ahtisaari

Politico e diplomatico finlandese, premio Nobel
α 23 giugno 1937
ω 16 ottobre 2023
Patrice de Mac-Mahon

Patrice de Mac-Mahon

3° Presidente della Repubblica francese
α 13 luglio 1808
ω 16 ottobre 1893
Christian Dior

Christian Dior

Stilista francese
α 21 gennaio 1905
ω 24 ottobre 1957
Elias Canetti

Elias Canetti

Scrittore bulgaro, premio Nobel
α 25 luglio 1905
ω 14 agosto 1994
Ettore Majorana

Ettore Majorana

Fisico italiano
α 5 agosto 1905
ω 27 marzo 1938
Greta Garbo

Greta Garbo

Attrice svedese
α 18 settembre 1905
ω 15 aprile 1990
Hans Urs von Balthasar

Hans Urs von Balthasar

Teologo svizzero
α 12 agosto 1905
ω 26 giugno 1988
Howard Hughes

Howard Hughes

Imprenditore, regista, produttore cinematografico e aviatore statunitense
α 24 dicembre 1905
ω 5 aprile 1976
James J. Braddock

James J. Braddock

Atleta statunitense, boxe
α 7 giugno 1905
ω 29 novembre 1974
Jean-Paul Sartre

Jean-Paul Sartre

Scrittore francese
α 21 giugno 1905
ω 15 aprile 1980
Leo Longanesi

Leo Longanesi

Giornalista, editore, disegnatore e umorista italiano
α 30 agosto 1905
ω 27 settembre 1957
Lillian Hellman

Lillian Hellman

Scrittrice e commediografa statunitense
α 20 giugno 1905
ω 30 giugno 1984
Lucia Valerio

Lucia Valerio

Tennista italiana
α 28 febbraio 1905
ω 26 settembre 1996
Myrna Loy

Myrna Loy

Attrice statunitense
α 2 agosto 1905
ω 14 dicembre 1993
Wanda Osiris

Wanda Osiris

Attrice, cantante e soubrette italiana
α 3 giugno 1905
ω 11 novembre 1994
Le Corbusier

Le Corbusier

Architetto svizzero
α 6 ottobre 1887
ω 27 agosto 1965
Albert Schweitzer

Albert Schweitzer

Teologo e organista tedesco, premio Nobel
α 14 gennaio 1875
ω 4 settembre 1965
Antonio Ligabue

Antonio Ligabue

Pittore svizzero-italiano
α 18 dicembre 1899
ω 27 maggio 1965
Malcolm X

Malcolm X

Politico statunitense
α 19 maggio 1925
ω 21 febbraio 1965
Martin Buber

Martin Buber

Filosofo austriaco
α 8 febbraio 1878
ω 13 giugno 1965
Stan Laurel

Stan Laurel

Attore e comico inglese
α 16 giugno 1890
ω 23 febbraio 1965
Thomas Stearns Eliot

Thomas Stearns Eliot

Poeta e saggista statunitense, premio Nobel
α 26 settembre 1888
ω 4 gennaio 1965
William Somerset Maugham

William Somerset Maugham

Scrittore britannico
α 25 gennaio 1874
ω 16 dicembre 1965
Winston Churchill

Winston Churchill

Statista inglese, premio Nobel
α 30 novembre 1874
ω 24 gennaio 1965