Lamberto Dini
Biografia • Movimenti politici, movimenti economici
Lamberto Dini nasce a Firenze il giorno 1 marzo 1931. Il padre di professione fruttivendolo gli permette di compiere gli studi liceali, che conclude brillantemente a Firenze. Nella sua città ottiene la laurea in economia e commercio nel 1954. Vola negli Stati Uniti e perfeziona i suoi studi presso le Università del Minnesota e del Michigan.
Nel 1959 entra nel Fondo Monetario Internazionale dove la sua carriera inizia. Dal 1976 al 1979 è direttore esecutivo per Italia, Grecia, Malta e Portogallo.
Nel 1979 l'allora Presidente del Consiglio dei ministri Francesco Cossiga nomina Lamberto Dini direttore generale della Banca d'Italia, succedendo a Carlo Azeglio Ciampi, nominato governatore.
Tra il 1993 e il 1994 è inoltre uno dei vicepresidenti della BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali). In questo periodo, precisamente nel mese di aprile del 1993, Ciampi viene nominato Presidente del Consiglio dei Ministri, si tratta di un governo tecnico di transizione (Ciampi è il primo Presidente del Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica Italiana): il nome di Lamberto Dini figura al primo posto tra i probabili successori. Il neo presidente Ciampi sarebbe orientato a nominare il vice direttore generale della Banca d'Italia Pierluigi Ciocca, ma a seguito di un compromesso con il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro prevale la scelta di Antonio Fazio, secondo vice direttore.
Nel maggio del 1994 Dini si dimette da direttore della Banca d'Italia per ricoprire il ruolo di ministro del Tesoro nel I governo Berlusconi. Berlusconi si dimette all'inizio del 1995 e Dini viene incaricato dal presidente Scalfaro di formare un nuovo governo: Dini forma un esecutivo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici e non parlamentari. Dini cerca consensi fra i partiti del centrosinistra e i sindacati e riesce nel difficile compito di emanare una riforma delle pensioni, che trasforma il sistema pensionistico italiano da retributivo a contributivo. Le finalità ultime sono tuttavia quelle di traghettare il paese fino alle elezioni politiche anticipate, che si terranno poi nel mese di aprile 1996.
Per le nuove elezioni Dini aderisce alla coalizione di centrosinistra "l'Ulivo" guidata da Romano Prodi, presentandosi con una lista personale ("Lista Dini"). Nel corso dei quattro governi (Prodi, D'Alema I e II e Amato II) dell'Ulivo che si succederanno nel corso della XIII Legislatura Dini ricopre il ruolo di ministro degli Affari Esteri. Si dimetterà il 6 giugno 2001 all'indomani delle nuove elezioni vinte da Berlusconi.
A queste ultime elezioni Lamberto Dini viene eletto al Senato. Dal febbraio 2002 a luglio 2003 è delegato alla Convenzione di preparazione della bozza della Costituzione Europea. Fino alla fine della legislatura sarà vice presidente del Senato.
Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto senatore (gruppo della "Margherita"). Durante la XV Legislatura ricopre l'incarico di Presidente della III Commisione Affari esteri, emigrazione del Senato della Repubblica. Nel giugno 2006 viene eletto Presidente della Commissione Esteri del Senato.
Inizialmente aderisce alla costituzione del "Partito Democratico" (centrosinistra) poi però annuncia il suo distacco dal progetto per costituire i "Liberaldemocratici" fondato con Natale D'Amico, Daniela Melchiorre, Giuseppe Scalera ed Italo Tanoni.
Sposato con Donatella Pasquali Zingone - vedova del miliardario bergamasco Renzo Zingone da cui ha ereditato vaste proprietà in Costarica - questa viene condannata il 3 dicembre 2007 dalla X Sezione Penale del Tribunale di Roma a 2 anni e 4 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta in relazione ad un falso in bilancio della società "SIDEMA srl" e ad un crac da 40 miliardi di lire nel 2002. La stessa non sconterà la pena inflittale grazie al beneficio introdotto dell'indulto del 2006.
Alla fine del mese di gennaio 2008 il suo voto in senato è determinante per la caduta del governo Prodi.
Aforismi di Lamberto Dini
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