Marcello Dell'Utri
Biografia • Un curriculum di dubbio rispetto
Marcello Dell'Utri nasce l'11 settembre del 1941 a Palermo. Dopo aver ottenuto la maturità nel capoluogo siciliano, si sposta a Milano per studiare Giurisprudenza all'Università Statale.
L'incontro con Berlusconi
Qui entra in contatto con Silvio Berlusconi: dopo essersi laureato, nel 1964 diventa suo segretario, e al tempo stesso allena la squadra di calcio del Torrescalla, sponsorizzata dallo stesso Berlusconi. L'anno dopo si sposta a Roma, dove presso il Centro Internazionale per la Gioventù Lavoratrice dirige il Gruppo Sportivo Elis per conto dell'Opus Dei.
Tornato a Palermo, Marcello Dell'Utri diventa direttore sportivo dell'Athletic Bacigalupo: in questo periodo, conosce Gaetano Cinà e Vittorio Mangano, mafiosi di Cosa Nostra. Entrato nella Cassa di Risparmio delle Province Siciliane, prima a Catania e poi a Belmonte Mezzagno, diventa nel 1973 direttore generale del servizio di credito agrario Sicilcassa, a Palermo. Chiamato da Berlusconi, l'anno successivo torna a Milano, dove lavora alla Edilnord e segue la ristrutturazione della villa che Berlusconi ha comprato dalla marchesina Annamaria Casati Stampa ad Arcore, in Brianza. Dell'Utri porta in villa Vittorio Mangano, giovane mafioso che in quel periodo ha già tre arresti sulle spalle e una diffida come "persona pericolosa" risalente a pochi anni prima: ufficialmente come stalliere, in realtà per proteggere Berlusconi e la sua famiglia da eventuali sequestri o rapimenti che la mafia potrebbe mettere in atto.
Si dimette da Edilnord nel 1977, per lavorare presso la Inim di Filippo Alberto Rapisarda: la Criminalpol pochi anni più tardi definirà l'azienda "società commerciale gestita dalla mafia" utilizzata per riciclare denaro sporco derivante da azioni illecite.
Marcello Dell'Utri negli anni '80 e '90
Chiamato dalla Bresciano Costruzioni come amministratore delegato, a partire dal 1982 intraprende l'attività di dirigente per Publitalia '80: si tratta della società fondata da Berlusconi nel 1979 per la raccolta pubblicitaria di Fininvest, di cui diviene amministratore delegato e presidente. Promosso anche amministratore delegato di Fininvest, nel 1993 è uno dei fondatori del partito Forza Italia.
Arrestato a Torino, nel 1995, con l'accusa di aver ostacolato l'inchiesta relativa ai fondi neri di Publitalia '80 inquinandone le prove, diventa deputato del Parlamento per FI l'anno successivo, mentre è indagato a Palermo per mafia, e a Torino per frode fiscale e fatture false. Nel corso della sua attività di parlamentare, presenterà solo due DDL: uno relativo alla tutela dei minori vittime di violenze, e l'altro riguardante una riforma delle norme riguardanti l'industria dei latticini.
Nel 1999, dopo aver patteggiato una pena di due anni e tre mesi di reclusione nel processo di Torino, viene eletto all'Europarlamento per Forza Italia: in cinque anni di attività, sarà co-firmatario di nove interrogazioni parlamentari e di tre proposte di risoluzione.
Gli anni 2000
Nel 2001 Dell'Utri diventa membro del comitato organizzatore della rassegna nazionale "Città del Libro" che si svolge a Campi Salentina, in provincia di Lecce, e viene eletto senatore nel collegio 1 di Milano. L'anno successivo fonda "Il Domenicale", settimanale di cultura diretto da Angelo Crespi, mentre al Senato viene riconfermato sia nel 2006 che nel 2008 (questa volta nel Pdl), dopo essere stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Durante la sua carriera da senatore, non presenta mai come primo firmatario alcun disegno di legge.
Nel frattempo, nel 2007 annuncia di aver ricevuto cinque diari manoscritti da Benito Mussolini, all'interno dei quali sarebbero contenuti appunti scritti dal Duce tra il 1935 e il 1939. Il senatore siciliano li avrebbe avuti in consegna dai figli di un partigiano scomparso, del quale però non vengono rivelate le generalità, e molti storici manifestano scetticismo a proposito della veridicità dei documenti. Grafologi e storici del fascismo, infine, riconoscono come totalmente falsi i diari, sia perché la calligrafia non è quella di Mussolini, sia perché in essi sono presenti discrepanze storiche evidenti.
Nello stesso anno viene nominato da Letizia Moratti, sindaco di Milano, direttore artistico del Teatro Lirico, ed entra a far parte del consiglio di amministrazione di "E Polis", gruppo editoriale che pubblica quindi quotidiani in tutto il territorio italiano. Divenuto presidente di Publiepolis Spa, concessionaria di pubblicità, si dimette da entrambe le cariche nel febbraio del 2008.
Sempre nel 2008, pochi giorni prima delle elezioni politiche dichiara, intervistato da Klaus Davi, che Vittorio Mangano è stato, "a modo suo un eroe", in quanto si è rifiutato, durante la sua permanenza in carcere, di rilasciare dichiarazioni contro Berlusconi e lo stesso Dell'Utri, pur potendone trarre vantaggio ottenendo la scarcerazione.
Gli anni 2010 e 2020
Nel 2010 viene indagato nel corso della cosiddetta inchiesta P3, condotta dalla magistratura di Roma a proposito di un occulto intreccio di istituzioni e personalità dello Stato al fine di ricreare una nuova P2. Le indagini vengono concluse l'anno successivo, e il 3 gennaio del 2012 viene chiesto il rinvio a giudizio, dalla procura di Roma, per venti persone, tra cui lo stesso Dell'Utri. Nello stesso anno Dell'Utri viene indagato dalla Procura di Palermo in relazione a una presunta estorsione da lui compiuta nei confronti di Silvio Berlusconi: l'inchiesta viene successivamente trasferita dalla Dda di Palermo alla Dda di Milano.
Nell'aprile 2018 riceve una nuova condanna in primo grado a dodici anni di reclusione a conclusione del processo sulla trattativa Stato-mafia; nella sentenza di appello del settembre 2021 viene assolto per non avere commesso il fatto.
Nel mese di luglio 2023, dopo la morte di Silvio Berlusconi, riceve 30 milioni di Euro come lascito dal suo testamento. Al Corriere della Sera dichiara:
«Sono sorpreso. Non me lo aspettavo perché nulla mi doveva il mio amico Silvio. Io ho dato tutto a lui, la mia vita, tutto. Da lui ho avuto in cambio affetto. Ecco perché sono sorpreso e commosso».
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Biografieonline non ha contatti diretti con Marcello Dell'Utri. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Marcello Dell'Utri.
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