Enrico d'Artois
Biografia • Il re mancato
Enrico Dieudonné d'Artois, conte di Chambord nasce a Parigi il 29 settembre 1820, sette mesi dopo la morte del padre Charles-Ferdinand, duca di Berry, nipote del re Carlo X ed erede al trono di Francia, assassinato il 14 febbraio 1820 per le sue idee monarchiche oltranziste. Sua madre Carolina dei Borbone di Napoli è dunque già vedova quando lo mette al mondo, ma deve ben presto constatare che questo figlio ha ereditato appieno la passione politica del padre e lo stesso odio per la Rivoluzione e per il Costituzionalismo. E saranno proprio le sue idee politiche che lo escluderanno dalla successione al trono, nonostante Carlo X abdichi in suo favore, e che faranno proclamare invece suo cugino, il duca d'Orleans Luigi Filippo del ramo cadetto dei Borbone, re dei Francesi.
Secondo una tesi legalitaria e legittimista Enrico ha detenuto il titolo di re di Francia dal 2 agosto 1830, data dell'abdicazione di Carlo X, al 9 agosto 1830, tesi mai riconosciuta, peraltro, dagli atti ufficiali. Siamo nel 1830 ed egli, ancora in tenera età, pur restando pretendente al trono col nome di Enrico V è costretto a fuggire dalla Francia.
Rifugiatosi in Austria, il 7 novembre 1846 sposa Maria Teresa d'Asburgo Este, di tre anni più grande, figlia del duca Francesco IV di Modena e di Maria Beatrice di Savoia, ma la coppia rimarrà senza figli. Trascorrerà il quarantennio che inizia con il 1830 in una sostanziale inattività politica fino a quando, con la caduta di Napoleone III, nel 1870, prontamente si erige a pretendente effettivo al trono.
La dichiarazione di guerra alla Prussia, da parte dell'imperatore francese, si è rivelata in effetti un atto sconsiderato: iniziata il 19 luglio 1870, la guerra si conclude il successivo 2 settembre con la disfatta della Francia e la sua resa a Guglielmo I.
Capo del movimento legittimista, Enrico lancia vari proclami ai francesi nei quali propugna una monarchia costituzionale e trova il favore del Parlamento che ha ora una maggioranza monarchica. Ma il suo radicalismo, ancora una volta, gli sbarrerà la strada: alla delegazione di deputati che lo incontra nel castello di Frohsdorf, in Austria, da lui acquistato nel 1851, dichiara, infatti, di non avere alcuna intenzione di diventare il "re legittimo della Rivoluzione", che tanto ha avversato, rifiutando la bandiera tricolore e determinando così il fallimento del suo stesso tentativo di Restaurazione borbonica.
Mandata così per aria l'ascesa al trono, il Parlamento francese decide di attendere la sua morte per nominare re Luigi Filippo Alberto d'Orleans, nipote di Luigi Filippo I. Quest'ultimo, peraltro, resterà soltanto pretendente al trono come Filippo VII in quanto, alla morte di Enrico, il nuovo Parlamento istituirà la Repubblica Francese.
Enrico V si spegne a Lanzenkirchen, in Austria, il 24 agosto 1883, all'età di 63 anni. Con la sua morte si estingue il ramo primogenito dei Borbone di Francia.
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