Ernesto Pellegrini
Biografia • Non solo di calcio si ciba l'uomo
Ernesto Pellegrini nasce il 14 dicembre del 1940 a Milano. Ottenuto il diploma di ragioniere, comincia a lavorare come contabile alla ditta Bianchi; in seguito, sale di ruolo e diventa capocontabile, per poi arrivare alla carica di responsabile del servizio di ristorazione.
Proprio svolgendo tale mansione si rende conto che la ristorazione sul posto di lavoro è destinata a conoscere una fase di crescita e di sviluppo notevoli: in Italia sono gli anni del boom economico, che coincide con un aumento dell'occupazione e con un cambiamento delle abitudini alimentari.
Imprenditore nel campo della ristorazione
Nel 1965, quindi, Ernesto Pellegrini fonda l'Organizzazione Mense Pellegrini: l'azienda dapprima si occupa di ristorazione collettiva, e in seguito si amplia anche ai settori dei buoni pasto, dei servizi integrati, dei servizi e della distribuzione automatica.
Nel 1970 è il promotore e principale fautore della nascita dell'Associazione Nazionale Gestori Mense, ente di cui diventa il primo presidente. Con il passare degli anni, l'impresa di Pellegrini cresce sempre di più: nel 1975 la Pellegrini Spa conta, insieme con la Pellegrini Catering Overseas Spa (che opera in Nigeria, in Mozambico, nello Yemen, in Libia, in Congo, in Camerun e in Angola), circa 7500 dipendenti.
Gli anni '80
Nel 1982 l'imprenditore crea la Pefin Spa Finanziaria e ne diventa presidente: ad essa fanno capo otto aziende, per un totale di 500 miliardi di lire di fatturato, 4mila dipendenti e 230mila pasti serviti ogni giorno.
Nel 1984 (anno in cui pubblica il libro "La Mensa", nel quale traccia un bilancio dei suoi primi venti anni di attività) Ernesto Pellegrini decide di tentare l'avventura nel mondo del calcio.
Ernesto Pellegrini presidente dell'Inter
L'8 gennaio 1984 acquista per una somma vicina ai dieci miliardi di lire la società F.C. Inter, fino a quel momento appartenuta a Ivanoe Fraizzoli. Per i primi due mesi è in carica come vicepresidente; poi, a partire dal 12 marzo, ne diventa ufficialmente il presidente.
Nel corso della sua gestione, il team nerazzurro acquisterà - tra gli altri - i tedeschi Karl-Heinz Rummenigge, Lothar Matthaeus, Jurgen Klinsmann e Andreas Brehme. La prima stagione, 1983/84, si rivela subito soddisfacente: dopo un pessimo inizio - ancora con la gestione Fraizzoli - la squadra recupera diverse posizioni, conquistando il quarto posto in classifica (anche grazie alla bravura del nuovo portiere Walter Zenga) che le permette di qualificarsi alla Coppa Uefa dell'anno successivo.
La stagione 1984/85 vede Ilario Castagner in panchina; le cessioni di Salvatore Bagni, Hansi Mueller ed Evaristo Beccalossi vengono compensate dall'arrivo di Rummenigge, protagonista tra l'altro di una doppietta contro la Juve. In campionato, i nerazzurri lottano per lo scudetto contro il Napoli di Maradona, l'Udinese di Zico e il Verona (che vincerà lo scudetto), piazzandosi terzi in classifica; in Coppa Italia, raggiungono la semifinale, dove vengono battuti dal Milan; e anche in Coppa Uefa il percorso si ferma in semifinale, contro il Real Madrid.
L'anno successivo Pellegrini compra Marco Tardelli e Pietro Fanna, confermando in panchina Castagner (che nel corso della stagione verrà sostituito da Mario Corso): la squadra chiuderà il campionato al sesto posto, mentre in Coppa Uefa verrà fermata ancora una volta in semifinale dal Real Madrid; non andrà meglio in Coppa Italia, con l'eliminazione ai quarti a opera della Roma. Per la stagione 1986/86, il presidente sceglie come allenatore Giovanni Trapattoni, in arrivo dalla Juventus: con il tecnico di Cusano Milanino, arriva il terzo posto in campionato, con eliminazione ai quarti in Coppa Italia (con la non irresistibile Cremonese) e in Coppa Uefa (contro gli svedesi del Goteborg).
Per l'anno seguente, Ernesto Pellegrini conferma Trapattoni e compra il centrocampista Vincenzo Scifo: la classifica finale di Serie A vede i milanesi al quinto posto, mentre in Coppa Italia è la Sampdoria a impedire l'accesso in finale ai "bauscia".
Nel 1989 l'Inter di Pellegrini vince lo scudetto (il tredicesimo della storia del club nerazzurro), in un campionato da record (in 34 partite disputate sono ben 58 i punti ottenuti, in un'epoca in cui la vittoria vale ancora due punti). Nello stesso anno, la squadra milanese si aggiudica anche la Supercoppa Italiana.
Gli anni '90
Nel 1990, mentre l'imprenditore lombardo viene nominato Cavaliere del Lavoro, l'Inter - che ha comprato Klinsmann - giunge terza in campionato e viene eliminata in Coppa Italia addirittura nella fase ai giorni. Anche l'esperienza in Coppa dei Campioni si conclude presto, per mano del Malmo allenato da Roy Hodgson.
Nel 1991 la bacheca di Pellegrini e della sua Inter si arricchisce di un altro trofeo: la Coppa Uefa, conquistata grazie al successo in una finale tutta italiana contro la Roma. La stagione 1991/92 è da bollino nero, con il cambio in panchina tra Corrado Orrico e Luis Suarez, mentre nel 1993 con l'arrivo di Osvaldo Bagnoli e l'acquisto di Darko Pancev il campionato viene concluso al secondo posto.
Nel 1994, i nerazzurri ottengono un'altra Coppa Uefa, in finale contro il Salisburgo: è quello l'epilogo vincente di Pellegrini alla guida dell'Inter, che l'anno successivo viene ceduta a Massimo Moratti, figlio dell'ex presidente Angelo.
Dopo il calcio
Successivamente Ernesto Pellegrini continua a guidare la sua azienda; nel 2011 viene insignito del Premio Ernst&Young per la categoria Food & Services come imprenditore dell'anno.
Nel 2013, l'imprenditore milanese dà vita alla Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, con lo scopo di favorire lo sviluppo di risposte e idee in un contesto economico critico, e più concretamente con l'obiettivo di fornire un aiuto a persone in condizioni economiche e sociali difficili.
Il 27 ottobre del 2014, grazie alla fondazione, apre nella periferia ovest di Milano, tra il Giambellino e Lorenteggio, "Ruben", primo ristorante solidale che offre pasti completi dal lunedì al venerdì al costo simbolico di un euro: un locale destinato non solo ai clochard e ai senzatetto, ma a tutti coloro che si trovano in difficoltà, dai profughi ai disoccupati.
Frasi di Ernesto Pellegrini
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Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Ernesto Pellegrini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Ernesto Pellegrini.
Gentili Signori ho saputo che il Sig. Pellegrin9 a scritto un libro biografo dove parla della sua meravigliosa storia. vorrei sapere il titolo e dove posso acquistarlo, grazie.
Carlo Cipolla
Viale ------- 30
20090 Trezzano Sul Naviglio
Egregio Dottore
la disturbo perche' volevo precisarle quanto segue: ho lavorato presso l'istituto figlie carita' canossiane per 5 mesi tranne l'agosto 2018 per un altro vostro appalto di Cimiano in quanto io lavoravo dove mi mandavate.Mi sono sempre prestata ad ogni richiesta mi fosse rivolta e non ho mai rifiutato di fare nulla.
Purtroppo nel corso del mio lavoro presso le suore con la responsabile signora Marianna Gigo' sono stata spesso oggetto di vessazioni tanto che mi e' stato reso impossibile lavorare.Pertanto quando mi e' stato comunicato che il contratto a tempo indeterminato sarebbe partito da febbraio (sig Mario Buttafuoco) ho dovuto rifiutare per non incappare in un'altra crisi depressiva avvenuta poco prima e che mi ha portato a dover recarmi urgentemente al Fatebenefratelli dove mi e' stata riscontrata la crisi depressiva.
Io volevo parlare e chiarire con il sig Buttafuoco per quanto mi e'accaduto ma non mi e'stato concesso.
A questo punto le chiedo se sia possibile che mi trovi senza lavoro e con un bambino di 5 anni a cui accudire senza l'aiuto di nessuno.Ho chiesto se fosse possibile lavorare per un altro vostro settore ma nessuno mi ha preso in considerazione.
La ringrazio per quanto potra' fare e le porgo cordiali saluti in attesa di una sua gentile risposta.
Maria Fonte
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