Carlo Taormina

Biografia
Carlo Taormina è il noto avvocato che da tempo impazza sui media, l'uomo capace di sorprendere la nazione con le sue dichiarazioni esplosive, sia che vertano su delitti insoluti e seguitissimi (come quello di Cogne), sia che si tratti di presunti scandali internazionali (come la controversia su Telekom Serbia del 2003). Nato il 17 dicembre 1940 a Roma, Carlo Taormina è e cresciuto nella capitale e si è laureato in Giurisprudenza nella gloriosa università "La Sapienza".
In un primo momento della sua carriera, dopo un percorso accidentato e faticoso come avvocato in vari studi legali, decide di entrare in magistratura. In seguito, forte del suo spirito combattivo e indomito, prende consapevolezza che le maglie della burocrazia giudiziaria gli vanno troppo strette e preferisce dedicarsi alla libera professione.
È così più libero di seguire le sue piste e i suoi interessi, spesso indirizzati in molteplici direzioni. La carriera non gli impedisce infatti di coltivare un'altra grande passione: quella per l'insegnamento. Nel 1975 diventa dopo regolare concorso professore ordinario presso la cattedra di Procedura penale della facoltà di giurisprudenza di Macerata.
In veste di Avvocato attento agli aspetti più reconditi di ogni vicenda, patrocina i procedimenti giudiziari più importanti della recente storia d'Italia. La faciloneria non gli appartiene e infatti si incarica dei casi più intricati e difficili. La strage di Ustica è fra questi.
Sprezzante dell'opinione comune, difende gli ufficiali e i sottufficiali accusati di aver nascosto elementi utili a stabilire le cause dell'incidente aereo che sui cieli di Ustica il 27 giugno del 1980 costò la vita a 81 persone.
Una decina di anni più tardi scoppia il bubbone di Tangentopoli, un evento che non poteva non trovare Carlo Taormina in prima linea. Molti dei protagonisti eccellenti di quella stagione non trovano di meglio che affidarsi alle sue mandibole d'acciaio, mandibole che quando agguantano un caso non lo mollano neanche a morire. Le sue dichiarazioni contro i "giudici giustizialisti" sono rimaste famose e gli hanno attirato molte antipatie, soprattutto da parte della sinistra.
Da quel momento in poi l'aggressività di Carlo Taormina si è potuta esercitare su molti altri casi scomodi, a partire dallo scandalo che ha coinvolto l'ex capitano delle "SS" Erich Priebke, che Taormina ha debitamente rappresentato nel processo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, fino all'omicidio di Marta Russo, dove il prode avvocato è arrivato a denunciare i PM Italo Ormanni e Carlo La Speranza per una registrazione dell'interrogatorio di Gabriella Alletto, in cui sembra non siano stati rispettati i diritti del testimone e le procedure canoniche. Ultima celebre difesa (per risonanza mediatica) in ordine cronologico è stata quella di Annamaria Franzoni, accusata del delitto di Cogne.
Buttatosi nel vortice della politica attiva ha avuto modo di assommare sulla sua persona ben tre cariche diverse: avvocato, docente e parlamentare. Dopo aver aderito alle file di Forza Italia, è stato sottosegretario all'Interno del governo Berlusconi, carica da cui ha dato le dimissioni - con grande sorpresa di tutti - dopo la pubblicazione da parte del quotidiano "la Repubblica" di un articolo su Telekom Serbia, in cui lo si accusava di essere il manovratore occulto di quello scandalo.
Lo stesso Taromina in quell'occasione, interpellato dall'Ansa, ha così dichiarato: "Confesso, sono io il burattinaio, il puparo di tutta questa vicenda, mi autodenuncio per concorso in calunnia con Paoletti, Marini e Pintus", aggiungendo di aver "creato difficoltà a Forza Italia e a Berlusconi".
Nel novembre del 2008 fonda Lega Italia, un movimento che lui stesso presiede.
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