Romain Gary
Biografia
Lo scrittore francese Romain Gary nasce a Vilnius, in Lituania, il 21 maggio 1914. Il nome è lo pseudonimo di Roman Kacew; il letterato è conosciuto anche con il nome di Émile Ajar. La madre, Mina Owczyńska, era un’ebrea di origine russa scappata dalla Rivoluzione di quegli anni; la sua professione era quella di attrice. Il padre, Ivan Mosjoukine, era uno dei più noti interpreti del cinema muto dell’epoca.
La formazione e l'esperienza militare
Gary arrivò in Francia all’età di 13 anni e dopo aver terminato gli studi universitari in Legge entrò nella France Libre di De Gaulle (l'aviazione francese). Dopo aver partecipato alla guerra arruolato nelle Force aériennes françaises libres, ottenne la Legion d’onore per la sua condotta valorosa.
In seguito intraprese la carriera diplomatica, occupando il ruolo di console generale di Francia in California.
Romain Gary e la letteratura
L’esordio letterario di Romain Gary avvenne quando aveva 30 anni, con un romanzo intitolato “Educazione europea”.
Successivamente, nel 1956, scrisse “Le radici del cielo” - con il quale vinse il premio Prix Goncourt.
Uno dei suoi capolavori più riusciti e apprezzati dai lettori fu “La promessa dell'alba”, pubblicato nel 1960.
Romain Gary ed Émile Ajar
Con lo pseudonimo di Émile Ajar, nel 1975, scrisse invece il romanzo “La vita davanti a sé”, che ottenne il premio Prix Goncourt. "Prese in prestito" lo pseudonimo Emil Ajar dal cugino Paul Pavlevitch.
Avendo riscosso un notevole interesse nel pubblico, Romain Gary continuò a pubblicare con questo pseudonimo e pubblicò altri tre romanzi. Dopo qualche tempo il cugino cominciò a rilasciare interviste ai media francesi impersonando Ajar: la situazione sfuggì al controllo, tanto che non si riusciva più a capire chi aveva scritto cosa.
Ad un certo punto Paul Pavlevitch chiese il manoscritto de “La vita davanti a sé” per farlo vedere a qualche giornalista interessato. Gary, però, piccato, gli inviò solo delle fotocopie.
Gli anni '60 e '70
Nel 1962 lo scrittore sposò l’attrice statunitense Jean Seberg, ma il matrimonio non durò molto. La donna nel frattempo si ammalò di depressione e si uccise.
Lo scrittore, forse colpito da tale lutto e deluso dalla “burla” dello pseudonimo, proprio due giorni prima che la moglie si uccidesse, aveva inviato a Robert Gallimard (il suo editore) il libro intitolato “Vita e morte di Emil Ajar”, che scrisse nel febbraio 1979. Nel manoscritto aveva spiegato nei dettagli la burla colossale dello pseudonimo.
Nel 1976 fu pubblicato “Pseudo”, il terzo libro scritto con lo pseudonimo di Emil Ajar. Si tratta dell’unica opera non tradotta in Italia.
Il suicidio di Romain Gary
La vita dell'autore francese di origini lituane Romain Gary è stata piuttosto movimentata e burrascosa.
Il 2 dicembre 1980 Romain Gary si suicidò nella sua abitazione di Place Vendôme a Parigi, sparandosi un colpo di pistola alla testa.
Qualche giorno prima acquistò una vestaglia di colore rosso scarlatto per non destare troppo sconvolgimento in chi avrebbe ritrovato il suo corpo privo di vita.
Inoltre il letterato lasciò un messaggio nel quale spiegò che il suo gesto estremo non aveva alcun nesso con quello che aveva commesso sua moglie un anno prima.
“Mi sono davvero divertito. Arrivederci e grazie. Romain Gary, 21 marzo 1979”.
Queste le ultime parole di Romain Gary, trovate in uno dei suoi ultimi scritti, che naturalmente risultarono profetiche di ciò che di lì a breve sarebbe accaduto.
Esiste però anche una sua frase in antitesi, tratta dall'opera "Cocco mio" (1974):
"Non sono il tipo che si suicida, in quanto non ho nessuna pretesa e la morte è già occupatissima altrove."
Frasi di Romain Gary
Foto e immagini di Romain Gary
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