Ultimi commenti alle biografie - pagina 1557
Giovedì 4 febbraio 2021 18:28:31
Per: Maurizio Landini
Caro Landini le scrivo per evidenziare un, problema che ci affligge ormai da 5 anni, io sono un operatore fiduciario è dal 2015 che non viene rinnovato il nostro contratto di lavoro come prevede la legge. la mia azienda per cui lavoro è la Sicuritalia SPA, la mia paga oraria è di 5€ lordi e poco di più quella delle GPG, abbiamo provato tavoli, incontri ma nulla di fatto sembra che sono inattaccabili. Ora le chiedo se può contattarmi, e la metterò in contatto con delle persone del sindacato filcams CGIL che stanno lottando con noi.
Grazie attendo fiducioso in un vostro interessamento.
Da: Paolo Falzetti
Giovedì 4 febbraio 2021 18:22:58
Per: Maurizio Landini
Buongiorno, sono in pensione dopo 38 anni di servizio e 63 di età dal 2014 con opzione donna, ero in segreteria scuola percepivo 1200 di stipendio e ora la mia pensione e di 697€ da fame, inca Cgil di Bergamo che mi segue da 7 anni e ritiene sbagliati i calcoli non riesce a risolvere in contrapposizione con INPS che ritiene giusto questo calcolo, come risolvere ? Per dignità dopo una vita di lavoro non posso accettare di fare la fame e non mi rassegno non so più a che santo rivolgermi, ringrazio per l’attenzione e se mi risponderà
Da: Cinzia Suardi
Giovedì 4 febbraio 2021 18:21:46
Per: Giuseppe Conte
Caro Prof. Avv. Giuseppe Conte,
siamo Elio e Daniela da Treviso, forse non contiamo nulla ma voglio che tu sappia che noi stiamo con te in tutto e per tutto condividendo ogni tuo stato d animo.
Se vieni a Treviso ti aspettiamo a casa.
Un abbraccio fraterno e un GRAZIE per ció che hai fatto.
Elio e Daniela
Via ------- n. 11
Treviso
Tel. 345-------
Da: Elio Esposito
Giovedì 4 febbraio 2021 18:16:19
Per: Michelle Hunziker
Ciao,
Mia figlia Alessia e affetta di una malattia rara, mi piacerebbe se ti possibile fartela conoscere, abitiamo in valle imagna vicinissimo a te, Alessia e in attesa di un delicato intervento al cuore...
Il mio cell 347-------
Da: Rodeschini Diego
Giovedì 4 febbraio 2021 18:10:52
Per: Mario Draghi
Chiedono al prof. Mario Draghi di fare un governo politico, bene, ma il governo uscente (premier e ministri) ha fallito, dunque nessuno dei ministri uscenti dovrebbe far parte del nuovo governo. I ministri dovrebbero essere scelti, per un governo politico, tra i parlamentari di provata capacità ed esperienza, indipendentemente dal colore politico e dai risultati elettorali delle ultime elezioni. Il metro deve essere solo quello delle provate capacità sul campo. Mario Draghi è stato scelto per le provate capacità sul campo e così deve essere per i ministri.
Da: Augusto
Giovedì 4 febbraio 2021 18:10:12
Per: Giuseppe Conte
Grazie Presidente,
Non la dimenticheremo mai perché nei momenti più difficili della pandemia lei ci ha guidato con fermezza, ma sempre con i suoi modi pacati, qualità assai rara in politica.
Nessuno avrebbe potuto fare meglio in un momento storico così difficile.
Sappia che qualche politico non l'ha voluta ma non la maggior parte della gente comune ha sempre dimostrato stima nei suoi confronti.
La prego di rimanere nella scena pubblica e sono certa che le verranno affidati altri incarichi di estrema rilevanza in quanto persona estremamente capace.
Grazie!!!
Da: Silvia
Giovedì 4 febbraio 2021 18:04:58
Per: Massimo Gramellini
Leggo quotidianamente il suo “caffè “e ne apprezzo, quasi sempre, il suo tono leggero e ironico, ma vorrei farle un appunto: possibile che la sua intelligenza non trovi altri e più meritevoli soggetti, per i suoi sberleffi, di Toninelli e Di Battista? Le assicuro che il nostro panorama politico ne è ben fornito. Su, coraggio, ci pensi e ogni tanto cambi destinatario! Avrei diversi nominativi che proprio in questi giorni stanno dando prova di imbecillità, dabbenaggine e alto profilo narcisista. Con i miei migliori saluti.
Susanna Di Ronzo
Da: Susanna Di Ronzo
Giovedì 4 febbraio 2021 17:55:49
Per: Salvatore Aranzulla
Come collegare stampante Samsung scx 3405 a IMac OS catalina? Grazie
Da: Carlo Rossetti
Giovedì 4 febbraio 2021 17:50:19
Per: Ferruccio De Bortoli
Buona sera Dott. De Bortoli. Ho letto il suo libro "Le cose che non ci diciamo" di un fiato ma arrivato al capitolo 11, "La ferita aperta e i troppi silenzi Milanesi", qualcosa non girava. Quello che leggevo e quello che provavo, da Milanese, mal si conciliavano. Oggi, Milan l'è un gran Milan, è uno slogan che non sento più mio e questa città, questo paese, non sono più quelli di una volta dove, come giustamente ricorda lei, ogni abitazione era una piccola impresa. Nell'immediato dopo guerra, e poi fino agli anni 80, per aprire una attività era sufficiente acquistare una borsa degli attrezzi e proporsi al mercato. Oggi solo per pensare all'impresa devi ottemperare a tante e tali procedure burocratiche, spesso senza senso, che, di fatto, frenano la libera iniziativa imprenditoriale. Sono un imprenditore formatosi nella Milano degli anni 80. Ogni mattina mi alzavo con gioia e mi recavo nella mia fabbrichetta oggi, dopo 40 anni, ogni mattina è una lotta. Fatico non poco per trovare la forza di volontà necessaria per uscire dal mio letto e questo solo perché son certo, in azienda, mi attenderanno mille e mille problemi burocratici che mi distoglieranno dal mio lavoro. Potrei raccontarle giornate di lavoro da far accapponare la pelle. Ore e ore spese su siti di questo o di quel ministero senza riuscire a venire a capo di nulla. Giornate interminabili spese a cercare risposte dalla PA. Ispezioni condotte dai vari organi di sorveglianza e controllo che dopo giorni e giorni di sopralluogo terminano in niente. Ore spese al computer per convincere un funzionario di turno che la merce sottoposta a verifica non è pericolosa e che ho i clienti fuori dalla porta che aspettano il materiale che lui sta trattenendo. Potrei andare avanti per pagine e pagine ma non voglio annoiarla. Credo, anzi son certo, che se non torneremo a credere nel lavoro e a promuovere la libera iniziativa adottando, finalmente, quelle semplificazioni che ormai da anni chiediamo, da questo disastro sanitario non ci alzeremo più perché, come racconta Lei, "Ne farem su un alter" oggi non funziona. Non voglio entrare nel merito di come è stata gestita l'emergenza sanitaria di cui Lei parla ampiamente nel suo libro, ma mi lasci dire che i nostri nonni andavano a scuola e al lavoro anche quando cadevano le bombe e per quelle le mascherine e il gel non bastavano. Noi, che ci perdonino, abbiamo buttato via l'economia di una nazione solo perché non abbiamo più il coraggio di accettare l'idea che, prima o poi, si possa/debba morire (soprattutto se si hanno più di 80 anni). Manco fosse una novità di cui eravamo all'oscuro. Perfino ai tempi della peste del Manzoni la gente lavorava e la mortalità era ben oltre il 2%. Ovviamente questo è, condivisibile o meno, solo il mio punto di vista. Comunque sia, grazie dell'attenzione e ancora complimenti per il libro.
Da: Cappelletti Gianluigi
Lilli Gruber
Giornalista e conduttrice tv italiana
Da: Dario Ardisia