Francesco Giuseppe I d'Austria
Biografia • I dolori di un lungo potere
Francesco Giuseppe I d'Austria nasce nel Castello di Schönbrunn, a Vienna, il 18 agosto del 1830. È stato uno dei regnanti più duraturi di sempre, con ogni probabilità il più longevo, almeno dal punto di vista della reggenza effettiva, grazie ai suoi quasi settant'anni accumulati sul trono austroungarico. Imperatore d'Austria dal 1848 al 1916, re d'Ungheria dal 1867 al 1916, è stato anche sovrano del regno Lombardo-Veneto, fino alla fatidica data del 1866.
Figlio maggiore dell'Arciduca Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena, a sua volta discendente minore dell'Imperatore Francesco II d'Austria, e di sua moglie Sofia di Wittelsbach, Principessa di Baviera, il giovane Francesco Giuseppe già all'età di tredici anni viene nominato colonnello, intraprendendo la carriera militare. Risalgono già a questi periodi i dipinti che lo ritraggono con la sua consueta uniforme grigia, quella ufficiale da lui prediletta sia nei momenti solenni e militari che nella sua vita quotidiana.
Dal punto di vista dinastico la designazione su Francesco Giuseppe viene decisa quand'egli ha ancora cinque anni. Prima di lui infatti, dopo il breve regno di suo zio, Ferdinando I, malato di mente e senza figli, l'arciduca Francesco Carlo decide in suo favore indirizzando tutta la vita del futuro imperatore verso la prospettiva reale. A crescerlo è perciò sua madre, ponendo il piccolo Francesco, sin da piccolo, sotto la figura ingombrante di suo nonno, l'allora imperatore Francesco II, vero punto di riferimento dinastico e militare dell'intero casato.
Dalla metà degli anni trenta le sorti dell'Impero, anche a causa delle vicissitudini dinastiche e, soprattutto, per i moti di indipendenza che coinvolgono l'Italia e l'Ungheria, sono affidate al cancelliere Metternich, il quale si occupa praticamente di ogni cosa che riguardi lo Stato. I moti cruenti che scoppiano intorno agli austriaci nel 1848, inducono Metternich alle dimissioni, con il seguente abbandono del territorio d'Austria. Gli succede Felix Schwarzenberg, il quale si trova costretto a concedere una Costituzione, poi abrogata nel 1851, tentando di mantenere il controllo della turbolenta situazione.
Ma è proprio il 1848 l'anno cruciale per il futuro imperatore il quale, a ben guardare, si guadagna il suo titolo quasi sul campo di battaglia. Nominato inizialmente Governatore della Boemia, senza tuttavia assumersi le responsabilità dell'incarico, da buon militare quale è, nella primavera del 1848 si dirige sul fronte italiano, al seguito del maresciallo Radetzky. Prende parte alla battaglia di Santa Lucia, il 5 maggio, prima di venir richiamato in Tirolo, nella città di Innsbruck, momentaneamente sede del regno a causa dei coevi tumulti viennesi. Qui conosce anche la sua futura moglie, la cugina Elisabetta di Baviera, ma se ne innamorerà solo in seguito.
Ottenuta la vittoria sugli italiani, il 2 dicembre del 1848, ad Olomouc, sede momentanea della corte, il diciottenne Francesco Giuseppe sale al trono austriaco, come imperatore Francesco Giuseppe I. Determinante è l'abdicazione dello zio Ferdinando. Da questo momento comincia il primo dei suoi 68 anni di regno.
I primi anni del nuovo imperatore si rivelano tutt'altro che semplici. In Italia la sconfitta del Piemonte è un momento di svolta, almeno inizialmente, anche grazie all'intervento congiunto del maresciallo Josef Radetzky e del generale Felix Schwarzenberg. La Prima guerra di indipendenza, com'è nota nella storiografia italiana, si risolve in favore dell'Austria, ma la cosa non dura molto. Stessa cosa avviene in Ungheria, con la rivolta magiara sedata nel sangue, nel settembre del 1849.
Il nuovo imperatore è costretto a verificare sin da subito le conseguenze. Il 18 febbraio del 1853, mentre cammina con il conte Maximilian Karl Lamoral O'Donnell, Francesco Giuseppe subisce l'aggressione da parte di un nazionalista ungherese, il quale sfugge alla scorta e prova a tagliare la gola del regnante d'Austria. La lama resta impigliata nella fibbia di metallo del colletto della divisa dell'imperatore e il ventiduenne János Libényi viene bloccato e imprigionato immediatamente, per poi essere impiccato nella prigione di Simmeringer.
L'anno dopo tuttavia, nel 1854, accecato d'amore, come è stato più volte narrato, Francesco Giuseppe sceglie di sposare la sedicenne Elisabetta, che presto sarà nota a tutti con il nome di Sissi. È la sorella minore di Elena di Baviera, inizialmente indicata dalla madre dell'imperatore tra le possibili pretendenti, figlia primogenita della Principessa Ludovica di Baviera e di Massimiliano duca in Baviera. Sofia e Ludovica, le due sorelle, l'una la madre di Francesco e l'altra la madre di Elena, decidono di far incontrare i due giovani per la seconda volta in tutta la loro vita nella cittadina di Bad Ischl. Per l'occasione, Ludovica porta con sé anche Elisabetta, la più piccola. Il regnante però, stando alle fonti, non appena vede l'incantevole fanciulla, se ne innamora perdutamente. Successivamente, durante il ballo in onore del compleanno di Francesco Giuseppe, il festeggiato anziché chiedere in sposa Elena, ufficializza a sorpresa il fidanzamento con Elisabetta, consegnandole, secondo la tradizione, il bouquet nuziale. Il giorno dopo, chiede la sua mano alla zia Ludovica.
Il matrimonio tra Francesco e Sissi, uno dei più fastosi di sempre, avviene il 24 aprile del 1854 nella chiesa degli agostiniani di Vienna. La moglie Elisabetta diventa da quel momento un punto di riferimento costante per l'imperatore, figura di rilievo, sua consigliera e in grado di far valere un forte ascendente su di lui.
Sul piano politico e militare però l'Austria arriva sino al 1866-1868 con diverse perdite territoriali, a causa di un atteggiamento troppo centralizzato, oltre che eccessivamente rivolto verso l'Italia e nei confronti dei piccoli stati tedeschi. Morto Schwarzenberg, gli errori strategici sono molti, come il mancato intervento nella Guerra di Crimea, che di fatto consegna nelle mani dei Savoia l'alleanza di Francia e Inghilterra.
La conseguenza diretta si ha durante la seconda guerra d'indipendenza italiana, datata 1859, nella quale l'imperatore austriaco, assunto in mano il comando dopo aver sollevato il maresciallo Ferencz Gyulai, viene duramente sconfitto a Solferino e a San Martino, vedendosi costretto a firmare l'Armistizio di Villafranca. Dopo questa battaglia l'Austria riesce a conservare solo il Veneto.
Dal 1866 al 1871 Francesco Giuseppe perde suo fratello Massimiliano, eletto Imperatore del Messico nel 1863, fucilato durante i moti rivoluzionari del paese ma, soprattutto, perde Venezia e il Veneto, nel 1866, oltre ad una buona parte dei territori di Ungheria, nel 1867. Viene creato formalmente l'Impero Austro-Ungarico ma, soprattutto, Francesco subisce le sconfitte della Prussia di Bismarck, fino a perdere del tutto gli stati tedeschi, quando nel 1871 la Prussia dà vita all'unificazione della Germania, sotto la casa di Hohenzollern.
Per riequilibrare la sua posizione politica, l'imperatore cerca di impegnarsi in una serie di alleanze, prima con Bismarck e poi con i russi, fino alla Triplice Alleanza, con il neonato Regno d'Italia, datata 1882. Qualche anno prima annette, seppur non in modo formale ma attraverso un'amministrazione fiduciaria, la Bosnia-Erzegovina, in base ai dettami del Congresso di Berlino.
Fino al Novecento pertanto sono diversi i cambi di rotta politica dell'impero austro-ungarico, il quale passa da alcune riforme federalistiche sino ai ritorni centralistici dell'ultimo decennio dell'Ottocento. Tuttavia la figura dell'imperatore Francesco Giuseppe resta sempre lontana dalle critiche più dirette, anche grazie alla figura carismatica di sua moglie Elisabetta.
Purtroppo però la loro unione viene minata dall'improvvisa morte del loro unico figlio (dopo la morte della piccola Sofia, la maggiore), il principe ed erede Rodolfo d'Asburgo, uccisosi a Mayerling nel 1889. Nonostante si parli di suicidio suo e della sua amante, la baronessa Maria Vetsera, su queste due morti non è mai stata fatta chiarezza, tanto che l'intera vicenda è nota con l'espressione "fatti di Mayerling", a sottolinearne l'opacità.
Nove anni più tardi, il 10 settembre del 1898, a Ginevra, l'anarchico Luigi Licheni, italiano, uccide anche la moglie dell'imperatore, Elisabetta. Le trafigge il cuore con una lima triangolare, nascosta dentro un mazzo di fiori, tentando poi una fuga mal riuscita, bloccata da quattro cittadini svizzeri che lo consegnano immediatamente alla polizia. È questo il colpo più duro per l'imperatore d'Austria.
Dal punto di vista politico il 1907 sembra un anno di svolta, con il suffragio universale, ma sono molti coloro i quali non sostengono più il peso di una monarchia assolutistica. Sette anni dopo, il 28 giugno del 1914, il nazionalista bosniaco Gavrilo Princip uccide l'erede al trono d'Austria, Francesco Ferdinando, a Sarajevo, di fatto causando, almeno ufficialmente, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Ottuagenario, l'imperatore non è intenzionato a firmare l'atto di guerra alla Serbia, che sancisce a tutti gli effetti l'inizio del conflitto, ma deve farlo, a causa delle forti pressioni che arrivano da tutte le parti.
Due anni dopo, all'età di ottantasei anni, Francesco Giuseppe I d'Austria, muore nel proprio Castello di Schönbrunn, il 21 novembre del 1916, dopo sessantotto anni ininterrotti di regno. Al suo posto, c'è il pronipote Carlo I d'Austria, ma l'Impero termina alla fine della guerra, nel 1918, due anni dopo la sua morte.
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