Jacques Lacan
Biografia • L'importante è il come
Nato a Parigi il 13 aprile 1901, Jacques Lacan, psichiatra e psicoanalista, può senza alcun dubbio essere considerato una delle figure di spicco della scena culturale francese. Formatosi alla scuola psichiatrica di E. Kraepelin, G. Clérambault e E. Kretschmer, nel 1932 discute la sua tesi di laurea in psichiatria "La psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità".
In seguito, divenuto allievo di A. Kojève, Lacan entra in contatto con i più importanti pensatori ed artisti del suo tempo: Lévi-Strauss, Bataille, Hyppolite, Heidegger (via Beaufret), Merleau-Ponty, e con il gruppo dei surrealisti, artisti che così tanto devono al movimento psicoanalitico.
Nel 1936 presenta la sua prima comunicazione ad un congresso internazionale di psicoanalisi sullo "Stadio dello specchio", che in un congresso del 1949 viene però ampliata con il titolo "Lo stadio dello specchio come formatore della funzione dell'io". L'originalità dei suoi primi lavori gli vale un uditorio sempre più vasto, soprattutto nel corso dei seminari che, a partire dal 1953, Lacan tiene regolarmente, dapprima alla sezione clinica della facoltà dell'ospedale Sainte-Anne, poi alla VI sezione dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes.
Il successo di Lacan si deve alla sua personalissima mescolanza di ortodossia freudiana e invenzione, alla sua capacità unica di traghettare i criteri imposti dal grande viennese verso lidi più metaforici.
In tutto l'arco del suo insegnamento Lacan si muoverà, in polemica con la ego psychology, per mantenere vivo quel decentramento del soggetto che aveva caratterizzato la "rivoluzione copernicana" di Freud: un "ritorno a Freud", appunto, che caratterizzerà sempre il lavoro del grande psicoanalista, in contrapposizione con le tendenze "deviazioniste" allora in voga (ma la critica, seppur più velata, era anche rivolta a quelle più ortodosse).
Ad avviso di Lacan, infatti, il problema era quello di rimettere "il soggetto finalmente in questione", contrariamente a quello che stavano facendo in quel momento altri indirizzi.
Sintetizzando, come recita l'Enciclopedia Garzanti di Filosofia: "L'ascolto dello psicanalista sarà quindi focalizzato sui significanti che insistono nel discorso del soggetto in analisi; in particolare, ciò che conta in una psicoanalisi è "come" si parla piuttosto che "ciò che" si dice".
In conclusione, l'instancabile opera di rilettura e interpretazione del testo freudiano sono orientate in Lacan dalla consapevolezza che la psicoanalisi non può in alcun modo essere ridotta ad una cieca rincorsa alla manipolazione delle pulsioni. È solo in questo modo che è così possibile spiegare l'attenzione continua che il grande teorico ha sempre posto nei confronti di discipline "altre", come ad esempio la filosofia. Non a caso, non solo il nome di Lacan ha sempre suscitato ampi dibattiti in ambito non strettamente psicoanalitico, ma ai suoi seminari si poteva notare la presenza di filosofi ed intellettuali di varie tendenze.
Nel 1963, i già tesi rapporti fra l'I.P.A e Lacan portano alla definitiva "scomunica" di quest'ultimo. Nello stesso anno Lacan fonda l'École Freudienne de Paris, da lui stesso sciolta nel 1980.
L'anno successivo, il 9 settembre 1981, all'età di ottant'anni Jacques Lacan si spegne a causa di un tumore.
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