F. Murray Abraham
Biografia • Cattivi si diventa
Attore molto popolare in Italia per aver interpretato il personaggio dell'Innominato nei "Promessi sposi" di Salvatore Nocita e di Jacopo nel "Marco Polo", nei rispettivi serial televisivi, si è fatto poi conoscere anche da un pubblico più selezionato attraverso notevoli partecipazioni cinematografiche. Quella effe puntata davanti al nome costituisce agli occhi del pubblico uno dei misteri più curiosi dell'attore. Nulla di particolarmente occulto: quella F. significa semplicemente Frank (a volte anche accreditata come Fred).
Attore dalla molteplice personalità ma stranamente utilizzato quasi sempre nei ruoli di "cattivo" (cosa che forse è da imputare anche alle sue scelte di copione, tutte sulla stessa falsariga), Murray Abraham è nato il 24 ottobre 1939 a Pittsburgh, in Pennsylvania.
La notorietà internazionale l'ha baciato in fronte quando decise di indossare i panni del perfido e invidioso (almeno nella versione fantasiosa del dramma di Puskin) Salieri nel film "Amadeus", con il quale ha vinto un Oscar. È stato poi nuovamente un "cattivo", come antagonista del capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) in "Star Trek: L'insurrezione", che gli ha donato com'era prevedibile grande popolarità presso il pubblico più giovane.
Attore estremamente impegnato da sempre, Abraham di recente ha interpretato una serie di pellicole che lo hanno portato in giro per il mondo. Tra le sue altre memorabili interpretazioni si ricordano il signore della droga boliviano in "Scarface" (1983) al fianco dell'immenso Al Pacino, o l'odioso, ottuso e implacabile inquisitore ne "Il nome della rosa" (1986). Ma non è finita qui.
Nelle galleria di affascinanti e magnetici cattivi collezionata da Murray Ambraham c'è anche lo psicopatico procuratore distrettuale presente in "Il falò delle vanità" (1991).
A proposito di cattivi, lo stesso Abraham ha confessato: "Quando ho vinto l'Oscar avevo 42 anni: mi ha reso la vita infinitamente più semplice. Fino ad allora ero quasi sempre senza soldi. Certo, mi piacerebbe vincerne a ripetizione, ma può diventare una condanna allo stereotipo. Ci sono attori cui non è successo: è un pezzo che interpreto sempre dei 'cattivi', sebbene per i primi quindici anni della mia carriera, abbia fatto quasi esclusivamente la commedia. Oggi non mi prendono più neanche in considerazione per altri generi. Ho provato ad interpretare altri tipi di personaggi, ma devi prendere quello che ti viene offerto. È una vita da zingari".
Ad ogni modo, l'attore americano, ora prestigioso insegnante presso il "Brooklyn College Theater Department", ha saputo ritagliarsi anche qualche ruolo comico, tutto da godere per l'effetto straniante che fa, come per esempio in "Last action hero - L'ultimo grande eroe" (1993), film che vede protagonista l'eroe Arnold Schwarzenegger.
Il pubblico italiano lo ha apprezzato anche in "La dea dell'amore" di Woody Allen e in "Mimich". Dal 2000 lo ritroviamo ancora in pellicole di grande successo come "Scoprendo Forrester" al fianco di Sean Connery (dove impersona il professor Robert Crawford) e "I cavalieri che fecero l'impresa" di Pupi Avati.
Nel 2003 per la regia di Renzo Martinelli partecipa al discusso "Piazza delle cinque lune" liberamente tratto dalla vicenda del sequestro e dell'uccisione di Aldo Moro.
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