Clay Regazzoni
Biografia • La corsa continua
Italia, paese che dimentica troppo facilmente gli eroi. Tutto bene finché sei in pista, vinci e ottieni risultati. Messo in un angolo e poco considerato appena esci dal grande giro. È il caso di Gianclaudio "Clay" Ragazzoni, vero mito della Formula 1, grande campione in pista e, come si dice con immagine forse un po' scontata, anche nella vita. Si tratta di retorica, forse, ma in questo caso spesa con ottime ragioni. E sarà pur vero che Regazzoni è svizzero, ma è anche vero che i suoi successi più importanti li ha ottenuti con il tricolore della Ferrari e che nel nostro Paese, quando vinceva, era un campione amatissimo.
Il grande Clay, ha saputo affrontare come pochi la sventura di finire su una sedia a rotelle negli anni del suo massimo fulgore professionale, piegando questa tragedia in uno slancio per compiere nuove imprese positive, ad esempio il Club "Clay Regazzoni Onlus" - Aiutiamo La Paraplegia -, il cui scopo è raccogliere fondi da devolvere a Enti e Istituti che operano nella ricerca sui problemi della paraplegia; nei suoi anni di attività sono stati raccolte decine di migliaia di euro, versati al reparto di Uroparaplegia dell'Ospedale di Magenta).
Gian Claudio Giuseppe Regazzoni nasce il 5 settembre 1939 a Lugano, nel Cantone Ticino, e si avvicina tutto sommato abbastanza tardi al mondo delle macchine da corsa (era il lontano 1963) ma, dopo i primi approcci in Formula 3, passa in un battibaleno alla Formula 2 come pilota ufficiale della Tecno.
Nel 1970 fa il suo esordio in Formula 1 al volante della Ferrari ottenendo una clamorosa vittoria nel Gran Premio d'Italia a Monza. La sua collaborazione con la "Rossa" prosegue anche nelle due stagioni successive ma i risultati, vista anche la scarsa competitività della vettura, non sono adeguati al suo valore. Nel 1973 "emigra" all'inglese Brm ma è una stagione da dimenticare: solo due i punti conquistati nell'annata.
L'anno migliore di Regazzoni è il 1974 quando torna in Ferrari per fare coppia con una giovane promessa, Niki Lauda, agli "ordini" di un giovane ed appassionato Direttore sportivo, Luca Cordero di Montezemolo. Il 1976 è l'ultima stagione al volante della Ferrari. L'anno successivo passa alla Ensign ottenendo risultati di secondo piano come nel 1978 alla Shadow. Nel 1979 passa all'emergente Williams sponsorizzata da finanziatori arabi e la porta alla prima, storica, vittoria nel Gran Premio d'Inghilterra a Silverstone.
All'inizio del 1980 torna all'Ensign ma un drammatico incidente nella gara di Long Beach metterà fine alla sua carriera in Formula 1 e lo costringerà su una sedia a rotelle. Negli anni successivi Regazzoni, che non ha mai abbandonato il mondo dell'automobilismo, ha continuato a guidare e a partecipare alle gare, tra cui numerose e massacranti "maratone" africane a bordo di vetture fuoristrada o addirittura camion. In questa girandola di corse e gare, non si è fatto mancare anche le competizioni con auto storiche. Nel 2000 è arrivata una grande soddisfazione: è stato votato, assieme all'ex sciatrice Michela Figini, sportivo ticinese del secolo.
Clay Regazzoni, anche autore di due libri "È questione di cuore" (vincitore del Premio letterario del Coni e del Premio Bancarella), e "E la corsa continua", è scomparso tragicamente il giorno 15 dicembre 2006, fatalmente in un incidente stradale sull'autostrada italiana A1 della Cisa.
Foto e immagini di Clay Regazzoni
Commenti
Non ci sono messaggi o commenti per Clay Regazzoni.
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Formula 1 Retorica Ferrari Niki Lauda Piloti e motori Sport