Harvey Keitel
Biografia • L'atipico duro del cinema a stelle e strisce
Harvey Keitel nasce a New York, il 13 maggio del 1939. Importante attore statunitense, la sua fama si deve soprattutto ai ruoli da duro e da personaggio spietato e freddo, spesso interpretati nel corso della sua lunghissima carriera. È anche un poliedrico caratterista. Inoltre, il suo fiuto per il talento puro lo ha portato a investire in produzioni con registi d'avanguardia talvolta sconosciuti, i quali si sono poi rivelati dei grandi cineasti, da Martin Scorsese a Ridley Scott, finendo con il più recente Quentin Tarantino. Il primo film di quest'ultimo, girato con pochi mezzi economici, "Le iene", deve quasi tutto a Keitel, co-produttore della pellicola e assoldato praticamente a costo zero.
Figlio di un polacco e di una donna rumena, entrambi ebrei, gestori di un piccolo ristorante di Brooklyn, il giovane Harvey inizialmente non è né un figlio modello, né un bravo studente. La sua scuola, la Alexander Hamilton Vocational School, lo espelle a causa della sua mancanza di disciplina.
Giovanissimo allora si arruola nei Marines, entrando a far parte del corpo di spedizione americano diretto a Beirut. Passa qualche tempo e l'irrequieto giovane torna a casa cercando di darsi da fare con diversi lavori, abusando nel contempo di alcol e droghe.
Successivamente cerca di darsi una "ripulita" - come avrebbero detto alcuni dei suoi futuri personaggi - e trova lavoro prima come commesso in un negozio di scarpe femminili e poi come stenografo, occupazione questa che gli permette di pagarsi i corsi all'Actor's Studio. La stenografia gli porta via dieci anni, ma gli dà l'opportunità di inseguire il suo nuovo sogno, quello di fare l'attore. Si iscrive all'"Actor's" anche e soprattutto per vincere la sua grave forma di balbuzie, la quale in precedenza gli aveva fatto perdere il lavoro nel negozio di scarpe.
Studia con Dean James Lipton, Frank Corsaro, Lee Strasberg e Stella Adler, e riesce persino a smettere di balbettare. Inizialmente si fa valere come attore di teatro, calcando le scene più alternative dei teatri di Broadway, stringendo un forte sodalizio con l'allora sconosciuto Sam Shepard.
Le prime apparizioni televisive sono datate 1966, nel telefilm "Dark Shadows". L'anno dopo è un soldato con poche parole nel film "Riflessi in un occhio d'oro" di John Huston, con Marlon Brando ed Elizabeth Taylor.
L'anno di svolta arriva con un giovane regista il quale in quegli anni sta girando un film indipendente dal titolo "Chi sta bussando alla mia porta?", valido per la sua tesi di laurea. Si chiama Martin Scorsese e lo vuole in questa sua piccola produzione. I due diventano amici e cominciano a collaborare, e a crescere, insieme, diventando due punti di riferimento del nascente cinema d'autore a stelle e strisce.
Harvey Keitel comincia a camminare anche con le proprie gambe e recita in film ormai considerati dei cult della storia del cinema, da "Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno", del 1973, ad "Alice non abita più qui" del 1975, fino al notissimo "Taxi Driver", datato 1976, il quale lega l'attore newyorkese ad un altro astro nascente del cinema americano: Robert De Niro.
Nel 1976 entra nella grande produzione firmata da Robert Altman, "Buffalo Bill e gli indiani", con Paul Newman e Burt Lancaster. L'anno dopo Keitel si fa convincere da un altro emergente, che come Scorsese gli sarà riconoscente artisticamente e non solo, il regista Ridley Scott, il quale lo vuole nella trasposizione cinematografica dal breve capolavoro di Joseph Conrad, dal titolo "I duellanti".
Nel 1979 viene scelto nel leggendario "Apocalypse Now", nel ruolo del capitano Willard, ma dopo appena due settimane litiga con Francis Ford Coppola, il regista, e abbandona il set, sostituito da Martin Sheen.
È l'inizio di una crisi artistica, soprattutto in ambito americano, che porta l'attore di Brooklyn a lavorare perlopiù all'estero, tra Francia e Italia, per quasi tutti gli anni '80.
Il regista Bernard Tavernier lo vuole in "La morte in diretta", del 1980, e registi come Ettore Scola e Sergio Citti non si lasciano scappare l'occasione, arruolandolo in film importanti come "Il mondo nuovo", con Marcello Mastroianni, "L'inchiesta" e "Caro Gorbaciov", rispettivamente nel 1982, nel 1986 e nel 1988.
Nel frattempo però l'attore americano fa in tempo a sposarsi con l'attrice Lorraine Bracco, nel 1982, che porta con sé anche la sua prima figlia: Stella Keitel.
Artisticamente, va rilevata nel 1988 la sua interpretazione nello scandaloso e visionario "L'ultima tentazione di Cristo", girato dall'amico Martin Scorsese, il quale gli cuce addosso la parte di Giuda.
Nel 1993 divorzia dalla Bracco e si butta in una estenuante battaglia legale per ricevere in affido la figlia, la quale però finisce con la madre e con il suo compagno, Edward James Olmos, accusato di molestie sessuali su una bambina amica della figlia e malvisto dall'attore.
Intanto nel 1991 Keitel riceve la sua prima candidatura all'Oscar, per "Bugsy", con Warren Beatty.
L'anno dopo viene ribattezzato dalla stampa "Dirty Harvey", per la sua mirabile interpretazione ne "Il cattivo tenente". Nello stesso anno viene contattato dall'ennesimo regista sconosciuto, Quentin Tarantino, il quale gli propone il soggetto e la sceneggiatura de "Le iene", che produce e interpreta nel ruolo di Mr. White. È un grande successo, bissato l'anno dopo in un film molto diverso, dal titolo "Lezioni di piano", di Jane Campion, nel quale si rende protagonista anche di un nudo integrale.
Nel 1994 interpreta il piccolo ma fulminante personaggio di Mr. Wolf, "l'uomo che risolve i problemi", in "Pulp Fiction", capolavoro di Tarantino. L'anno successivo vince l'Orso d'Argento e il David di Donatello come miglior attore straniero per "Smoke", nel ruolo del tabaccaio Auggie, scritto dall'autore Paul Auster.
Nel frattempo intesse relazioni amorose con le attrici Heather Bracken, Toni Welsh, Embeth Davidtz e Andie MacDowell, diventando nuovamente padre grazie alla sua ragazza dell'epoca, Lisa Karmazin, la quale gli regala il piccolo Hudson.
Il 7 ottobre del 2001, tre settimane dopo averla conosciuta, sposa l'attrice Daphna Kastner, sua seconda moglie, durante una cerimonia segretissima, a Gerusalemme. Nell'agosto del 2004, l'unione viene concretizzata dalla nascita del figlio Roman.
Intanto l'attore recita con Anthony Hopkins nella trilogia di Hannibal, e prende parte al film d'avventura "Il mistero dei templari", datato 2004, con Nicolas Cage e Jon Voight. È del 2009 la sua interpretazione in "The Ministers"; sempre nello stesso anno prende parte al nuovo e acclamato film di Tarantino, "Bastardi senza gloria".
Nel 2010 recita in "Ti presento i piccoli" e l'anno dopo in "Gandhi of the month", di Kranti Kanade.
Aforismi di Harvey Keitel
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