Mario Lanza
Biografia • Una voce nella memoria
Mario Lanza, il tenore elegante e dal bell'aspetto dall'emissione morbida ma incisiva, dai centri rotondi e capace di filare i si bemolle come pochi, dopo il grande successo che lo ha baciato in vita, a trent'anni dalla scomparsa vanta ancora oggi un grande seguito in tutto il mondo.
Nato il 31 gennaio 1921 a Philadelphia (USA), il suo vero nome è Alfred Arnold Cocozza. La sua è una famiglia di umili emigranti italiani. Dopo i normali studi scolastici si dedica alle più svariate attività. Da ragazzo ha una particolare propensione per lo sport, tale che pochi avrebbero visto in lui il futuro cantante capace di ammaliare le folle (soprattutto femminili). In segreto però l'aitante giovanotto di origini italiane coltivava una vera passione per il mostro sacro del canto per antonomasia: Caruso. Un modello sempre tenuto presente, fonte di ispirazione ed esempio imperituro; tale e tanta è stata l'immedesimazione, che Lanza arriverà ad incarnarlo in un celebre film.
La conquista del successo per questo povero figlio di immigrati non è comunque piovuta dal cielo. Inizia a dedicarsi al canto a diciannove anni, in età già discretamente avanzata, presso Madame Irene Williams la quale, entusiasta delle sue non comuni doti vocali, vuole farlo sentire al celebre direttore d'orchestra Serge Koussevitzky.
Il maestro lo ascolta nell'interpretazione di: "Vesti la giubba..." da "Pagliacci", rimanendone estasiato di fronte a quella voce cangiante e ricca di armonici. "Tu verrai con me a studiare a Tanglewood" sono le parole del maestro. Il "tesoro" Cocozza, che intanto aveva sostituito il nome in Mario Lanza in onore della madre Maria Lanza, stava per essere incanalato nel migliore dei modi.
Solo l'anno dopo entra all'Accademy of Music dove segue i corsi di pianoforte e canto di Enrico Rosati, già insegnante dell'immenso Beniamino Gigli. Il ragazzo mantiene fede alle sue potenzialità e nel 1942 vince una importante borsa di studio; dovrà però interrompere momentaneamente la sua carriera per assolvere gli obblighi di leva.
Tuttavia anche durante il servizio militare ebbe modo di esibirsi con successo in alcuni spettacoli dall'aviazione americana in cui venne subito soprannominato il "Caruso dell'Air Force".
Nel frattempo prendeva accordi con il celebre produttore Louis B. Meyer per apparire come interprete in una serie di film. Scelta più che indovinata, visto che quelle pellicole hanno contribuito a diffondere il suo nome, ad avvicinare molta gente al genere operistico e a conservare non solo la sua miracolosa voce ma anche il mito che andava costruendosi.
Dopo la realizzazione del suo primo film "Il bacio di mezzanotte", Mario Lanza debutta nella lirica all'Opera di New Orleans (come Pinkerton in "Madame Butterfly"), ma gli impegni cinematografici non gli permettono di dedicare il tempo necessario a questa attività.
Molti critici dell'epoca esprimno rammarico per queste scelte che hanno rappresentato una grande perdita e che tolgono agli appassionati la possibilità di ascoltare Lanza in complete recite operistiche.
Data la vera e propria idolatria che Lanza nutriva per Caruso insistette caldamente perché uno dei suoi film fosse basato sulla vita di quella leggenda della lirica. E proprio il film "Il grande Caruso" è il risultato dell'applicazione e dell'immedesimazione di Lanza verso il genio canoro che aveva calcato le scene solo qualche decennio prima. Lanza nella pellicola si cimenta in una quindicina di arie solistiche tratte dal repertorio del suo idolo, riuscendo con efficacia a non sfigurare nell'arduo confronto.
Certo è che le tecniche di ripresa lo hanno aiutato e indubbiamente cantare su un set non è come cantare in un teatro, ma il risultato è che da quel momento in poi Mario Lanza viene identificato come una sorta di emulo di Caruso e tutto questo in un momento storico in cui non solo vi erano in circolazione voci liriche gigantesche, ma in cui anche i fruitori di musica erano mediamente dotati di una certa preparazione. Sapeva insomma toccare le corde profonde di diversi tipi di pubblico, dal più sofisticato al più popolare.
Il suo è uno dei pochi casi di in cui un numero esorbitante di vendite non è associato alla musica di immediato consumo, benché sempre rigorosamente "popolare" (Lanza poteva cantare da Giuseppe Verdi a Cole Porter, canzoni popolari, arie d'opera o canzoni religiose).
Dopo i numerosi film girati il tenore sente l'esigenza di visitare il Paese delle sue origini familiari, l'Italia. Anche qui tiene numerosi concerti e incide nuovi dischi. Chiamato per l'apertura della stagione lirica alla Scala di Milano, Mario Lanza sente che coronerà il sogno della sua vita. Non arriverà al tanto atteso appuntamento: una trombosi lo stronca repentinamente a soli 38 anni, a Roma, il giorno 7 Ottobre 1959.
Tale era, ed è la sua fama che a Filadelfia il giorno 7 ottobre è tutt'oggi considerato ufficialmente il giorno di Mario Lanza.
Foto e immagini di Mario Lanza
Commenti
non posso che esprimere un giudizio di eccellenza avendolo conosciuto di persona. mia madre era a servizio da lui durante la sua permanenza a Roma. Io ero un bambino di 10 anni e avevo una bella voce intonata, anche se bianca, Lui mi volle ascoltare e ne rimase piacevolmente sorpreso (cantai una furtiva Lagrima) tanto che promise a mia madre che mi avrebbe fatto studiare canto, purtroppo un anno dopo scomparse prematuramente ma ho ancora molti suoi dischi originali dell'epoca da lui autografate insieme a fotografie con tutta la sua famiglia.
Devo aggiungere oltre che un grande tenore era anche un grande uomo umile e generoso. Io spesso ero a casa sua (Villa Badoglio) e giocavo con i suoi quattro figli miei coetanei o quasi. un bellissimo ricordo che porterò sempre con me.
Il Grandissimo TENORE MARIO LANZA E', in assoluto, la VOCE più straordinaria, insolita, inconsueta, singolare, eccezionale, sorprendente, stupefacente, incredibile, rara, sbalorditiva, strabiliante, prodigiosa, fenomenale... !!!
LA VOCE DEL MITICO, dell'INSUPERABILE E IMPAREGGIABILE MAESTRO LANZA va oltre i limiti di spazio e tempo!!!
E' SEMPLICEMENTE ETERNA...! L'Italia dovrebbe ricordare e commemorare continuamente ARTISTI di questa STATURA, GENI DELLA MUSICA ! MARIO LANZA E' IL TEMPIO SACRO DEL BEL CANTO E DELLA MUSICA OPERISTICA...! Che tristezza constatare e pensare, ogni qualvolta lo si ascolta, che ha lasciato questo mondo in giovanissima età !!! era davvero UN MOSTRO SACRO con un'emissione vocale ricca di armonici e con una timbrica impressinante.. !!!
Proprio la settimana scorsa in una trasmissione musicale RAI si sono risentite tante lodi sulle doti di Pavarotti... Mario Lanza invece sembra non sia mai esistito!
Ho conosciuto il grande Mario
da quand'ero ragazzo guardando
ripetutamente i suoi film. Sia per la sua grande impareggiabile voce
nacque anche una simpatia estrema!
Ancora oggi e sempre, sentirlo cantare mi porta in estasi
in ogni sua sublime esibizione. franco de salvatore. Fans vorever
il mio primo forte impatto con la musica, è stata la presenza di Mario Lanza nei film che ho visto ....e che mai dimenticherò, a mio parere è stato uno dei più grandi tenori di tutti i tempi.....
sono d'accordissimo sul commento di giovanni di torino sul grande lanza.io purtroppo ho circa 200 canzoni e 2 suoi film!mi piacerebbe conoscere la tua mail per reperire i film mancanti e magari qualche cd che solo tu hai!
elio das cavriana (mn )elio.gallina-gmail-com
Non ho mai ascoltato con tanto
accanimento Il più grande tenore di tutti i tempi
é il mio idolo da quando ero ragazzo. Con tanta nostalgia
e malinconia m'accora! La sua
così precoce scomparsa!
Sicuramente il buon Dio! Geloso
lo ha voluto con sè,nel coro degli angeli del paradiso!!!
Non c'è nessun dubbio che Lanza ha ammaliato il mondo intero,Arturo Toscanini disse che Lanza era la più grande voce del xx secolo anche superiore a Caruso, la Callas ha detto che il grande rammarico è stato di non avere avuto la possibi-
lità e l'onore di duettare con questo grande tenore una
voce mai ascoltata prima
Al giorno d'oggi quando la TV. ripropone Pavarotti o
Bocelli il sottoscritto spegne il televisore mi viene la nausea nel sentire
queste due voci nasali e tanto decantate, come si spiega allora che appena ristampano qualcosa su Lanza
va subito a ruba, invece i sopraelencati signori nei negozi sono pieni e non riescono a vendere?
Mario Lanza è stato e rimarrà
per sempre il più grande mito
di tutti i tempi, non per nulla io possiedo la bellezza
di 2000 CD 1000 LP, un cofanetto dove ci sono 520 interpretazioni integrali delle incisioni fatte in solo 10 anni di carriera, ho Vhs e in Dvd tutti i film, il
glorioso concerto che fece nel 1958 al Royal Albert Hall di Londra alla presenza della regina Elisabetta e altri concerti sia in TV che alla radio.
Mario Lanza rimarrà sempre nei nostri cuori.
Giovanni da Torino
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