Alberto Bergamini
Biografia • Un'importante pagina di cultura italiana
Alberto Bergamini, giornalista di idee liberali, nasce a San Giovanni in Persiceto, in quel di Bologna, il giorno 1 giugno 1871. Non ha ancora vent'anni quando comincia a collaborare con "Il Resto del Carlino"; passa poi a dirigere il "Corriere del Polesine" per approdare al "Corriere della Sera", del quale diviene corrispondente e responsabile dell'ufficio romano di corrispondenza.
Insieme a Sidney Sonnino ed Antonio Salandra, nel 1901 fonda "Il Giornale d'Italia", assumendone la direzione che conserva per circa un ventennio, ed attraverso il quale si fa portatore dei valori del liberalismo conservatore dello stesso Sonnino sostenendo, fra l'altro, la spedizione africana in Libia ed il governo Salandra.
La sua avversione al fascismo lo costringe nel 1923 a lasciare il giornale e ad abbandonare la professione; soltanto con la caduta di Mussolini e la conseguente nascita del governo Badoglio potrà riprendere entrambe le attività.
Già senatore del Regno nel 1920, Bergamini si riaffaccia alla politica nel 1944 dando vita ad un movimento democratico-liberale che scioglierà nel partito nazionale monarchico.
Con la nascita della Repubblica Italiana entra far parte della Consulta nazionale e dell'Assemblea costituente, della quale presiede il gruppo misto, ritornando di diritto in Senato dal 1948 al 1953.
Le notevoli qualità professionali ed i preziosi contributi dati al giornalismo - primo fra tutti la creazione della "terza pagina", quella, cioè, dedicata alla cultura che, dopo la prima uscita del 10 dicembre 1901, è subito ripresa dal "Corriere della Sera" e, a seguire, da tutti gli altri quotidiani - valgono ad Alberto Bergamini il premio Saint-Vincent per il giornalismo, nel 1949, ed il conferimento della presidenza della Federazione Nazionale della Stampa, una prima volta nel 1923, che lui abbandona dopo quattro mesi, e poi nel 1956, che conserva fino al 22 dicembre del 1962, giorno della sua morte avvenuta in Roma all'età di 91 anni.
Insieme a Giolitti ed Albertini, Bergamini ha rappresentato una delle tre figure di maggior prestigio nel panorama giornalistico italiano dell'epoca.
Il suo ricchissimo archivio documentale e librario è andato a costituire, per sua volontà, il preziosissimo, omonimo Fondo presso il Comune natio, arricchito negli anni da numerose donazioni.
Presso il Senato della Repubblica è custodito un altro apprezzabile Fondo Bergamini, costituito da 548 fra lettere e manoscritti e 62 biglietti da visita. Molti fra i suoi interlocutori epistolari sono personaggi di primo piano, fra i quali gli statisti Antonino Di San Giuliano, Giovanni Giolitti, Sidney Sonnino, il filosofo Giovanni Gentile, il giurista e politico Vittorio Emanuele Orlando.
Foto e immagini di Alberto Bergamini
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