Pietro Castellitto
Biografia
Pietro Castellitto nasce a Roma il 16 dicembre 1991. È la rivelazione cinematografica dell'anno 2020: con l'interpretazione di Francesco Totti in una serie di prestigio prodotta da Sky e una famiglia in cui la passione per l'arte certo non manca, Pietro poteva sembrare destinato a calcare il palcoscenico in modo agevole. Tuttavia, il percorso che conduce al successo per l'attore e regista romano è molto più complesso di quanto si potrebbe pensare per un figlio d'arte. Vediamo cosa rende così originale questo giovane, soffermandoci prevalentemente sulle tappe professionali e private che ne hanno definito il percorso.
Pietro Castellitto: gli esordi come attore
I genitori sono Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, entrambi attori particolarmente affermati. Non stupisce dunque che l'esordio di Pietro nel cinema avvenga solo all'età di tredici anni, con una piccola parte riservatagli dal padre nel proprio film Non ti muovere. Il percorso scolastico si dimostra buono ma non eccessivamente brillante, poiché gli interessi di Pietro sono prevalentemente al di fuori del mondo accademico.
La famiglia comprende molto bene le inclinazioni artistiche del giovane, tanto che il padre arriva a dirigerlo in altre due produzioni: La bellezza del somaro, quando Pietro ha quasi compiuto vent'anni, e in Venuto al mondo, a ventun'anni di età. Nel frattempo non abbandona la scuola, tanto da arrivare a conseguire la laurea presso la facoltà di Filosofia dell'università La Sapienza.
Prosegue parallelamente la carriera artistica con alcuni ruoli nel mondo del cinema: viene infatti scelto da Lucio Pellegrini, importante regista italiano, per la commedia È nata una star?.
Nel 2018 gli viene affidata la parte di Secco, nell'ambito della trasposizione cinematografica de La profezia dell'armadillo, tratta da una delle opere più importanti del fumettista Zerocalcare. Nonostante la produzione non rientri tra i ricordi più cari dell'autore della graphic novel, dal punto di vista autoriale il lungometraggio consente a Pietro Castellitto di affermarsi sotto il punto di vista creativo: riesce infatti ad aggiudicarsi il premio Biraghi, assegnato durante i Nastri d'Argento 2019.
La svolta
Castellittto scrive la sceneggiatura de I predatori a soli ventidue anni. Cambia spesso nel frattempo alcuni dettagli, nonostante la bozza iniziale rimanga sempre la stessa. Con il passare del tempo, si dedica anche a molte altre sceneggiature, cercando di convincersi ad accantonare un progetto il cui potenziale gli era molto chiaro. Al progredire della carriera, si tiene sempre lontano da tutti i vari gruppi di sceneggiatura in cui i colleghi cercano di coinvolgerlo, con la convinzione che la propria partecipazione possa solo soffocare la vena creativa.
Quando gli viene offerta l'opportunità di girare I predatori, nel 2019, la coglie al volo. L'opera viene giudicata l'opposto di tutte le commedie italiane standard. Grazie a un umorismo particolare e a una cifra stilistica completamente diversa, Pietro Castellitto riesce a distinguersi immediatamente. Arriva a portare sullo schermo anche temi molto scomodi, come la creazione di empatia con una famiglia di neo-fascisti, per stimolare un dibattito e generare un movimento che previene l'appiattimento culturale sotto un'unica visione.
Pietro si ritiene estremamente soddisfatto dell'opera, poiché comprende che riesce a esprimere in pieno la sua personalità, pur non essendo perfetta, come del resto si può perdonare a un copione scritto ad appena ventidue anni. Il valore però viene immediatamente riconosciuto alla 77a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, manifestazione alla quale l'opera viene presentata. Pietro si aggiudica la vittoria del premio Orizzonti, che viene assegnato alla sceneggiatura migliore.
Nei panni di Totti
L'anno seguente approda al mondo della televisione, nella produzione della miniserie Speravo de morì prima, di Sky per la regia di Luca Ribuoli. A Pietro viene affidata la parte di Francesco Totti, che è completamente basata sull'autobiografia Un capitano, scritta proprio da Totti stesso.
Nello stesso anno, Pietro è scelto per prendere parte al progetto di Gabriele Mainetti, Freaks Out.
Pietro Castellitto: vita privata
Per quel che concerne la sua sfera intima, Pietro Castellitto è estremamente riservato, tanto che vuole intenzionalmente mantenere il riserbo totale. Per quel che riguarda la propria vita privata, non è dunque dato sapere se è legato a qualcuno, poiché preferisce per il momento rimanere concentrato esclusivamente sulla propria promettente carriera.
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