Ultimi commenti alle biografie - pagina 18

Martedì 9 luglio 2024 10:02:26 Per: Antonello Piroso

Grazie Antonello …quando piangi … piango anch’io … perché capisco che stai per dire qualcosa di profondamente triste … senza speranza … mi commuovo pensando a cosa ti ha fatto piangere… e sento che la mia l’umanità e’ ancora viva … Sabrina

Da: Sabrina

Lunedì 8 luglio 2024 05:53:55 Per: Alessandro Del Piero

Buongiorno..
Ho provato svariate vie di comunicazione per fare arrivare un messaggio ad Alex del Piero ma senza successo.
Provo da qui sperando che qualcuno del suo staff possa riportare il messaggio al destinatario.
Sono un fan di Alex da quand'ero bambino e ho ancora il sogno di poterlo vedere solo per una stretta di mano e una foto insieme...
Grazie.

Da: Daniel

Sabato 6 luglio 2024 18:07:38 Per: Sophie Codegoni

Una splendida donna da tenere stretta a se. Un vero peccato che tutti gli uomini scappano via da te in quanto vogliono solo divertirsi e basta, io non scapperei da te neanche se ci dovessimo incontrare formalmente per un caffè a Verona

Da: David

Venerdì 5 luglio 2024 19:53:45 Per: Antonio Padellaro

Buon giorno, Direttore Padellaro. Sono interessato ad un contatto per presentarmi e proporle alcune notizie che penso potrebbero interessarla come giornaista. Scusi l'invadenza. Lascio il mio numero teefonico in caso volesse meglio approffondire. Buona serata. 335------- Ruiu.

Da: Benito Alberto Ruiu

Venerdì 5 luglio 2024 09:26:58 Per: Piergiorgio Odifreddi

Buongiorno Professore volevo chiederle se fosse disponibile un giorno del prossimo anno scolastico a venire per una lezione sull'intelligenza artificiale presso il liceo dove insegno. Cordialmente,
Saluti.

Da: Simone Camosso

Venerdì 5 luglio 2024 07:33:35 Per: Paolo Mieli

Oggetto: liberazione di Trento /Calamandrei-Ciarlantini
Buongiorno Dott. Paolo Mieli,
Di recente ho ascoltato la sua trasmissione su rai tre “il giorno e la storia” in cui parla della liberazione di Trento dagli austriaci citando l’azione come opera di Piero Calamandrei che con un sidecar entra da eroe nella Trento occupata.
Ebbene la storia non è questa, se il programma da Lei condotto si promette di narrare la storia nei fatti, questa non è storia, ma narrazione di comodo.
Certo fa comodo e non suscita dissensi affermare che la conquista di Trento venne fatta dal Calamandrei, un personaggio anonimo fino a poco prima, laureato in legge, di idee socialiaste, antifascista, un uomo tutto sommato che non aveva nulla di ardito ed asserire che il primo ad entrare in Trento il 3 Novembre del 1918 fosse stato Lui non può suscitare che assensi.
Ma cosa dire del Calamandrei ? ? Da come Lei lo ha definito e dipinto nella trasmissione, un eroe che si è fregiato di entrare in Trento con un sidecar per liberarla dagli Austriaci, uno dei tanti piccoli eroi della nostra Nazione poi tornato alla sua vita quotidiana senza tanti successi o insuccessi tranne quello di essere entrato come Lei ha sottolineato in Trento il 3 novembre 1918, una figura esemplare dell’antifascismo e della resistenza che dopo la guerra, da lì a poco è tornato alla sua attività di avvocato, un personaggio che io definirei di comodo da citare a cui nulla si può contestare, era un antifascista, giusto? ? E questo è importante da sottolineare nella trasmissione della Rai!
Il Calamandrei nella sua vita era professore universitario, mazziniano, piccoli incarichi nei codici di procedura civile, incarico avuto tra l’altro dal Grandi Ministro di Grazia e Giustizia del Regime.
Insomma rimane il fatto che per la narrazione meglio dire che Trento venne conquistata da Piero Calamandrei antifascista come Lei ha ben sottolineato nella trasmissione, omettendo anche il fatto che il Calamandrei abbia lavorato per Grandi alla redazione di vari Codici nel 1940 tra cui in seguito il codice di procedura civile insieme ad altri tre giuristi, anche questo Lei lo ha omesso, del resto era un incarico del Regime.
Ma ha omesso pure per sua licenza di comodo che il Calamandrei svolse talmente accuratamente il suo compito da giurista affidatogli dal Grandi il quale in un colloquio con Mussolini lo definì: “il più fascista è il non fascista Calamandrei” per quanto fu asservito al potere nel redare il codice di procedura civile e qui metterei in dubbio le idee così antifasciste del Calamandrei.
Quindi per ritornare alla nostra storia di Trento, dimentica, anzi omette, che nel sidecar da Lei citato come mezzo per entrare in città, non c’era certo alla guida Il Sig. Piero Calamandrei, ma bensì vi era alla guida e sa bene chi, il Tenente dell’Ufficio informazioni Franco Ciarlantini, Ufficiale per meriti di guerra, era lui che guidava il sidecar con la bandiera tricolore al vento, era lui che entrò da ardito in Trento come primo gruppo motorizzato precedendo il secondo gruppo comandato dal Tenente Livio Florio, ed il Calamandrei nel sidecar non faceva altro che da contrappeso, nient’altro. Ma purtroppo per la narrazione di comodo il Ciarlantini era giornalista, scrittore e propagandista passato dal neutralismo socialista dell’anteguerra all’interventismo convinto ed infine al Fascismo, fondatore del quotidiano il “Popolo d’Italia” e del “Manifesto Fascista”, diventando responsabile in seguito dell’Ufficio Stampa dell’Impero (1924-25) ed infine Onorevole (1924) e quindi membro del Gran Consiglio, relatore di un disegno di legge che promosse la realizzazione della “Biennale d’arte di Venezia” e “quadriennale di Roma”, Presidente della Federazione Nazionale Fascista dell’industria editoriale e membro del “Consiglio Nazionale delle Corporazioni”, fondatore di varie casi editrici, Augustea e Alpes, nonché scrittore di centinaia di libri, da libri di letteratura a libri di viaggio, ecco del Ciarlantini non se ne può parlare, era certamente un fascista, e di questo Lei in trasmissione ne avrebbe dovuto parlare, illustrando il Ciarlantini nel suo essere uomo, scrittore e politico se avesse raccontato i fatti per come sono andati ma questo disturba gli ascoltatori e fa infervorire gli animi, oggi non si può parlare di fascismo né di fascisti specie su Rai tre.
Ma Lei sicuramente conosce e avrà anche letto i libri del Ciarlantini, ha anche studiato il Ciarlantini, se non altro da qualche excursus su Wikipedia, non credo a questo punto che non abbia afferrato l’animo ardito di questo uomo combattivo e vivace, di questo uomo che effettivamente ha guidato il primo gruppo motorizzato all’ingresso di Trento e non certo un Calamandrei, pacato avvocato, quindi sarebbe il caso di dare a Cesare ciò che è di Cesare.
Tantopiù che da “Il Dolomiti”, di cui Le ho allegato il link a fondo pagina, del Calamandrei non se ne parla neppure per un attimo, Le riporto la trascrizione di quanto la storiografia riporta “…L'ingresso degli italiani, narra la storiografia, fu preceduto da una motocicletta sidecar, alla quale era stata attaccata una bandiera tricolore, guidata dal marchigiano Franco Ciarlantini che era stato incaricato di attraversare le strade trentine, per verificare che tutto fosse in ordine prima del via libera al generale Ernesto Tarditi, …”
Un uomo tutto di un pezzo, fu proprio Lui che volle fondare successivamente nella “sua Trento” Athesinum, il primo istituto di propaganda italiana e la Libreria Dante Alighieri, e non certo Calamantrei, e perché questo? ? Perchè Ciarlantini Trento se la sentiva un po’ sua.
Non una frase, né tantomeno ho udito una parola dalla sua narrazione televisiva, come mi sarei aspettato sul Ciarlantini che Lei ha opportunatamente voluto omettere per comodo, come ha omesso altre storie che coinvolgevano il Calamandrei nella redazione del codice di procedura civile su incarico del Regime.
Per concludere, nelle narrazioni e nei libri di storia è da tempo che si ascoltano e leggono notizie false, forvianti e di comodo per indottrinare un popolo, questo però vi riusciva qualche tempo fa, ora con l’informazione telematica non vi riesce più e le falsità vengono a galla.
Ora la storia del Ciarlantini e Calamandrei è una piccola storia, ma travisando la storia e omettendo le narrazioni dei fatti, grazie a questo, oggi, in questa amara realtà dei fatti mal narrati ci troviamo in questa situazione attuale.
Oggi non ci sono più i Ciarlantini combattivi, ma burattini, maggiordomi asserviti al potere, vili esecutori, senza attributi, mezzi uomini che definirei mezze calzette che non conoscono la storia e non hanno il minimo senso dell’amor patrio portando la nostra Nazione allo sfacelo.
Cerchi di essere obbiettivo del descrivere la storia perché solo allora sapremmo, se la storia fosse raccontata nei fatti, il perché siamo arrivati oggi a vivere questo tragico momento in cui il buono passa per cattivo ed il cattivo per buono e rimettiamo con onore i Ciarlantini nella storia del nostro Paese perché è di questi uomini che la storia ha bisogno affinché il popolo maturi.
Cordialità
Leonardo Emiliozzi Ciarlantini
Allego link
ht t / w. ildolomiti. it/societa/ ore-1515-trento-e-italiana-un-drappello -di-cavalleggeri-del-regio- esercito-raggiunge-piazza
ht ts: //it. wikipedia. org/wiki/ Francesco_Ciarlantini
ht t / w. trec cani. it/encic lopedia/francesco -ciarlantini_(Dizionario- Biografico) /

Da: Leonardo Emiliozzi Ciarlantini

Giovedì 4 luglio 2024 16:58:29 Per: Tom Cruise

Bellissimo e bravissimo ❤️

Da: Laura

Giovedì 4 luglio 2024 16:51:33 Per: Diana Spencer

Era bellissima... e stata molto sfortunata...

Da: Laura

Giovedì 4 luglio 2024 10:34:04 Per: Giuseppe Brindisi

Buongiorno sig. Giuseppe Brindisi,
da tempo sto cercando di stimolare a 360 gradi una pacifica discussione/dialogo su questo problema; sono convinto che ogni problema di qualsivoglia natura si risolve o si attenua solo discutendone.
Il problema lavoro riguarda tutti in quanto tutti abbiamo figli, parenti o conoscenti che prima o poi affronteranno il problema lavoro e se veramente teniamo a loro non solo a parole ma nei fatti dobbiamo far sì che di questo problema se parli ampiamente.
Vivo ad Osimo (AN) da quando sono nato 75 anni fa; ho tenuto a farvi conoscere la mia età per evidenziare che non lotto per me ma per quella che ritengo sia un'ingiustizia nei confronti della PERSONA disoccupata nonché di tutta la nuova generazione e di molti altri benefici sociali.
La mia vuole essere una pacifica lotta al Doppio Lavoro Autorizzato fin quando esiste la disoccupazione sottolineo fin quando c'è disoccupazione.
Fin quando le opportunità lavorative sono quelle che sono non è possibile concedere due o più lavori a Tizio perché ciò comporta danni a Caio!
Giorni fa stavamo parlando del problema in famiglia; quando dissi che nell'azienda dove ho lavorato per quarant'anni (ma succede ovunque) succede da sempre e succede tutt'ora che chiunque opta per la pensione e si sente ancora in grado di continuare a lavorare, con le leggi attuali, può farlo.
A quel punto intervenne intervenne con una proposta familiare, ma che rispecchia la situazione generale del nostro bel Paese, che una mia nipotina quasi diciottenne mi ha fatto un'affermazione: certo nonno che per noi nuove generazioni in cerca di UN lavoro il fatto che ad esempio i pensionati che optano per la pensione e poi continuano a lavorare lì o altrove (lecitamente autorizzati con le leggi attuali) occupando il posto di lavoro che potrebbe essere assegnato a noi sarà un motivo che rende più difficoltosa la nostra ricerca!
Mi piacerebbe moltissimo conoscere il suo parere in merito e soprattutto mi piacerebbe che questo messaggio fosse veicolato il più possibile e, perché no, venisse trattato nella trasmissione da lei condotta.
Sono molto convinto di quanto sostengo e faccio affidamento sull' aiuto di chiunque; mi auguro inoltre di trovare condivisione o comunque un riscontro per un pacifico dibattito che mi contraddica o mi faccia capire dove sbaglio, ed eventualmente perché.
Il problema è ampio e con una sola mail può essere solo accennato.
Cordiali saluti
Fabio Brachini 328-------

Da: Fabio Brachini

Martedì 2 luglio 2024 08:56:32 Per: Renzo Arbore

Dal video trasmesso da Raiplay 'Napoli Signora', Arbore accenna alla famiglia di sua madre; i Cafiero di Meta di Sorrento. Dato che, anche se ora vivo a Genova da 50 anni, la mia famiglia è di Meta di Sorrento ed io ci son vissuto fino ai 20 anni, volevo sapere da Renzo se è venuto mai qualche volta a Meta. In particolare alla spiaggia di Alimuri. Lo chiedo perché ho sempre avuto la sensazione di averlo, se non frequentato, ma in qualche modo conosciuto. E se ricorda una parola che un gruppo di villeggianti napoletani diceva sempre 'uaracanaca'. Mi farebbe piacere avere una risposta. Grazie e mi scuso per il disturbo. Franco Cacace-Genova

Da: Franco Cacace