Ultimi commenti alle biografie - pagina 329
Martedì 15 febbraio 2022 13:12:08
Per: Myrta Merlino
Cara Mirta.. Le scrivo x mettere in evidenza una vostra notizia errata. I miei figli vivono in spagna.. e non è vero che non esiste il certificato vaccinale e che non ci sono le altre ristrettezze. Ogni regione fa quello che vuole. Oggi x esempio oggi lo hanno eliminato in Andalusia, Nella regione Valenziana sarà eliminato tra 15 giorni ecc. Solo a Madrid non hanno mai avuto ristrettezze. X il resto della Spagna, è stato tutto uguale a noi.. Mi scusi ma non posso sentire che la Spagna è sempre stata libera Saluti da una sua ammiratrice.. Rita Cavarra..
Da: Rita Cavarra
Martedì 15 febbraio 2022 12:48:08
Per: Francesco Borgonovo
Qualche domanda: chi ha commissionato inizialmente il sistema di monitoraggio ? Chi lo gestisce ? Quanto ci costa e ci costerà mantenerlo ? I risultati rispettano il disciplinare del capitolato ?
Non mi sembra che si sia parlato mai di questi punti...
Un saluto.
Da: Renzo Di Forte
Martedì 15 febbraio 2022 11:26:06
Per: Silvio Berlusconi
Sono una donna con difficoltà economiche,
sono sarda ho un lavoro precario che non mi permette di pagare tutti i mesi un affitto, chiedo il suo aiuto!
Da: Patrizia Salis
Martedì 15 febbraio 2022 10:59:15
Per: Sofia Goggia
Cara Sofia
permettimi di rivolgermi a te con il tu e lasciami dire che la tua partecipazione alle olimpiadi di Pechino dopo tutte le traversie che hai passato è stato un messaggio chiaro della forte atleta e meravigliosa persona che sei.
Grazie per la medaglia ma soprattutto grazie di esistere.
Un paterno abbraccio.
Flavio Borri
Da: Flavio Borri
Martedì 15 febbraio 2022 10:47:46
Per: Tommaso Labate
Dopo averla seguita ovunque, perché lei è ovunque, ho dedotto senza tema di smentita che lei è semplicemente un povero "ruffiano" filo governativo, e senza personalità. Nessuno di voi della stampa dice nulla su quanto ha detto la ricercatrice australiana sul tema dell'omicron, pressata per dire che l'omicron era pericoloso, cioè doveva mentire per far piacere ai sadici, malati psichici che sono disperati perche vedono che ormai devono eliminare tutti i paletti e loro ci soffrono perché malati di sadismo.. Vergognatevi! Non sapete che prendere soldi e non fare nulla!!! L'editoria è stata sempre senza soldi ma, come si puo permettere di pagare un nugolo di pseudogiornalisti senza avere soldi! ?
Anche questo fa capire che c'è interesse a "mantenere" chi non si oppone, appunto come i "ruffiani" come lei.
Da: Giuseppe Pelosi
Martedì 15 febbraio 2022 10:29:30
Per: Corrado Augias
Condivido al cento per cento le parole di Pippo Musumeci a proposito de passaggio dalla trasmissione Rebus alla trasmissione Kilimangiaro. Visto che spesso viene meno il buon gusto della " messa in onda " a ciò dovrebbe supplire la sensibilità del conduttore della trasmissione, ma oggi tutto deve essere gridato per catturare l'attenzione del pubblico. Aggiungo anche la consueta inadeguatezza dei commenti musicali ai documentari, quasi che il primo disco a portata di mano sia quello giusto; anche la scelta
Delle musiche da abbinare alle immagini e ' un mestiere.
Da: Giuseppe Molino
Martedì 15 febbraio 2022 08:41:07
Per: Antonella Clerici
Buongiorno Antonella,
Siamo un gruppo di professori dell'istituto "Ciampini Boccardo" di Novi Ligure, vorremmo contattarla per illustrare alcune nostre iniziative per il territorio.
Sperando di potere parlare con lei direttamente, Le auguriamo buona giornata e buon lavoro.
Da: Alberto Ricci
Lunedì 14 febbraio 2022 23:14:26
Per: Milena Gabanelli
Gentile Signora Gabanelli, ho letto il suo articolo sulla transizione elettrica e sulle sue preoccupazioni che condivido al 100%.
Le invio un mio documento scritto circa 2 mesi fa nel quale prospetto, nei numeri, una situazione ancora più critica perché a mio avviso nel 2040 avremo quasi 40mln di auto elettriche
RIFLESSIONI SULLA TRANSIZONE ELETTRICA
Gennaio 2022
In base a quanto pianificato da UE, la transizione verso una mobilità totalmente elettrica subirà una accelerazione nei prossimi anni, soprattutto a partire dal 2030: è verosimile uno scenario per il quale nel 2040 la quasi totalità delle automobili circolanti in Europa saranno ZEV full electric.
• In Italia circolano oggi circa 40milioni di automobili, al momento la grandissima parte ancora dotate di un motore endotermico (eventualmente ibrido).
• La percorrenza media annua di un’automobile è di circa 12. 500Km
• Un’auto full electric percorre mediamente 5Km con un kWh di energia.
Questi dati ci danno un’idea piuttosto precisa di quanta energia/anno sarà necessario produrre per poter alimentare le batterie di un parco auto italiano totalmente elettrificato.
Tenuto conto delle perdite di carico della rete (circa 5. 8%), del rendimento dei sistemi di ricarica (un valore oggi compreso tra 80% e 85%), l’energia che dovrà essere prodotta per ricaricare le batterie di 40milioni di auto elettriche è circa 130TWh in un un anno, praticamente il totale di quanto utilizzato oggi da tutte le industrie italiane in un anno.
Nel 2019 l’energia richiesta da tutto il sistema Italia per il fabbisogno nazionale è stato di circa 320TWh
Nei prossimi 20 anni sarà quindi necessario passare da 320TWh a 450TWh, il che significa aumentare la disponibilità di energia in Italia di circa il 40%: un aumento annuo doppio rispetto a quello che normalmente è avvenuto in passato, e nel contempo l’energia dovrà essere prodotta limitando al massimo (o eliminando del tutto) le fonti energetiche ricavate da combustibile fossile.
Questo è un primo dato sul quale riflettere e concludere che non c’è assolutamente tempo da perdere per varare un piano energetico serio e ponderato, altrimenti nei prossimi anni ci toccherà importare quantità enormi di energia dall’estero: questo apre anche, giocoforza, il dibattito sulla necessità o meno di considerare anche fonti nuclerari in prospettiva
Un altro dato, direi meno prevedibile ma altrettanto critico, è quello relativo al dispacciamento di questo 40% in più di energia che, penso, si realizzerà in 2 modalità principali.
▪ una rete capillare che riguarderà centinaia di migliaia di colonnine, forse milioni, a bassa potenza (6/10kW) ubicate sul territorio nazionale: pensiamo alle colonnine nei condomini, o a quelle nei parcheggi dei supermercati o centri commerciali.
Questo elevatissimo numero di colonnine (a bassa potenza) porterà ad un aumento decisamente significativo della rete in termini di km di cavi e portata in corrente degli stessi.
▪ Distributori di energia ad elevata capacità: oggi, in Italia ci sono 2000 distributori di carburante, il doppio di quanti ne esistono in Francia, Germania, Spagna. Sicuramente con la transizione elettrica il numero calerà di molto, proprio per la presenza di altre fonti di approvvigionamento sopra citate.
Possiamo ipotizzare qualche centinaio di grandi distributori elettrici con colonnine ad alta potenza, 800kW a colonnina, per permettere una ricarica di un serbatoio elettrico da circa 130kWh (oggi le le batterie delle auto con maggiore percorrenza hanno questa capacità, ma sicuramente questo valore aumenterà negli anni) in circa 12/15 minuti.
Se consideriamo che un distributore di energia avrà almeno 10 colonnine da 800kW di potenza, si tratta di considerare una potenza circa 8/9MW a distributore, potenza garantita in servizio praticamente continuo, quindi stiamo parlando dell’equivalente di una piccola centrale elettrica per ogni distributore. Uno scenario potrebbe essere quello nel quale ogni distributore si produca l’energia in loco ma questo, pur pensando a sistemi di accumulazione, significherà che ogni distributore dovrebbe avere la propria centrale elettrica per produrre i MW necessari per alimentare le colonnine.
Un altro scenario è quello di portare i MW attraverso la rete elettrica che, a questo punto, andrà dimensionata per poter avere la portata necessaria: questa seconda ipotesi è tecnicamente assolutamente percorribile, ma saranno necessari infrastrutture di rete decisamente importanti.
Da ultimo, e questa è una considerazione che guarda soprattutto ai livelli occupazionali, in questi giorni fioccano gli appelli da parte di molte industrie automobilistiche (Stellantis in testa) ad allungare i tempi per la transizione elettrica: sia per gli enormi investimenti richiesti alla case automobilistiche, sia per il gran numero di posti di lavoro che verranno persi, sia per le preoccupazioni sulla reale capacità di avere in pochi anni una rete di colonnine di ricarica davvero capillare.
In un ottica economica, il predominio tecnologico del settore auto tutt’ora in mano all’Europa, vedrà la Cina in grande vantaggio nella transizione elettrica sia sul fronte della produzione di batterie, sia sul fronte dei materiali per la costruzione dei motori elettrici, in particolare le terre rare che servono per produrre i magneti in Neodimio Ferro Boro utilizzati appunto nei motori sincroni di trazione.
Se poi consideriamo anche l’elettrificazione dei motocicli/motoveicoli e quella del trasporto su gomma ovviamente tutto si complica ancora di più.
Riassumendo, a mio modo di vedere, la transizione elettrica non presenta problematiche tecnologiche estremamente difficili, al contrario le soluzioni sono già conosciute e potranno sicuramente migliorare negli anni.
I rischi veri sono:
• i tempi di realizzo attualmente stabiliti da UE per la completa trasformazione elettrica:
- 20 anni soltanto, un tempo davvero limitato, soprattutto se, e lo dico conscio del fatto che l’affermazione non è scontata o banale, il nostro Paese non prenderà in considerazione anche la strada del nucleare, strada che, sia nel referendum del 1987 che in quello del 2011, gli italiani hanno bocciato.
La domanda alla quale io non so rispondere è: quali realistiche ed attuabili alternative al nucleare si hanno per produrre almeno 450TWh/anno senza l’utilizzo di combustibili fossili?
- 20 anni soltanto per creare quasi dal nulla una rete capillare di colonnine e una rete significativa di grandi distributori di energia fast charger ciascuno dei quali dovrà gestire potenze di circa 7/8MW in un contesto anche normativo/burocratico che sicuramente non facilità le cose in Italia.
• I’impatto economico sull’industria automobilistica europea e i posti di lavoro che saranno sicuramente messi a rischio nella riconversione del sistema produttivo del settore automotive con il conseguente incremento della potenza tecnologica/economica della Cina.
Insomma, non c’è tempo da perdere ed è fondamentale attuare le strategie corrette perché non ci sono grandi margini di errore.
Da: Gianpietro Pacinotti
Lunedì 14 febbraio 2022 22:03:07
Per: Paolo Mieli
Vorrei rivedere la puntata di passato e presente trasmessa mercoledì 9. 2. 2022 dal titolo "La nascita degli alpini"; ora su raiplay compare una i cerchiata.
Almeno conoscere i titoli suggeriti da Marco Mondini. Grazie.
Da: Fabrizio Zuliani
Galileo Galilei
Scienziato italiano
Da: Adelina Facci Tosatti