Gianni Amelio
Biografia
Il regista italiano Gianni Amelio nasce il 20 gennaio 1945 a San Pietro Magisano, in provincia di Catanzaro. Nel 1945 il padre lascia la famiglia poco dopo la sua nascita per trasferirsi in Argentina in cerca del proprio padre che non ha dato più notizie di sé. Gianni cresce con la nonna materna che curerà la sua educazione. Fin da giovane Amelio è un cinefilo, grande amante del cinema, fa parte di un mondo proletario, contraddistinto dalla necessità di lavorare per vivere, e questa sua umiltà ricorrerà spesso nei suoi film.
Frequenta prima il Centro Sperimentale poi consegue la laurea in Filosofia all'Università di Messina. Durante gli anni '60 lavora come operatore e poi come aiuto regista. Muove i primi passi come assistente di Vittorio De Seta nel film "Un uomo a metà" e per molto tempo ha continuato questa attività. Altre pellicole in cui partecipa sono quelle di Gianni Puccini ("Ballata da un miliardo", "Dove si spara di più", "I sette fratelli Cervi").
Gianni Amelio poi inizia a lavorare autonomamente per la televisione, a cui dedicherà gran parte della sua carriera. Debutta dietro la macchina da presa nel 1970 con "La fine del gioco", realizzato nell'ambito dei programmi sperimentali della RAI: è l'esercizio di un giovane autore che scopre la macchina da presa, dove il protagonista della pellicola è un bambino rinchiuso in un collegio.
Nel 1973 realizza "La città del sole", curiosa ed elaborata divagazione su Tommaso Campanella che ottiene il gran premio al Festival di Thonon dell'anno successivo. Tre anni dopo segue "Bertolucci secondo il cinema" (1976), un documentario sulla lavorazione di "Novecento".
Vengono poi l'atipico giallo - girato con telecamera, su ampex - "La morte al lavoro" (1978), vincitore del premio Fipresci al Festival di Locarno. Sempre nel 1978 Amelio realizza "Effetti speciali", originale thriller che vede protagonisti un anziano regista di film dell'orrore ed un giovane cinefilo.
Nel 1979 è la volta de "Il piccolo Archimede", suggestivo adattamento dell'omonimo romanzo di Aldous Huxley che frutta a Laura Betti il riconoscimento di miglior attrice al Festival di San Sebastian.
Poi nel 1983 arriva il primo lungometraggio per il cinema, che sarà anche il più importante dell'intera carriera del regista: si tratta di "Colpire al cuore" (con Laura Morante), un film sul terrorismo. Il periodo, l'inizio degli anni 80, è contraddistinto ancora dal vivo ricordo dei cosiddetti "anni di piombo". La capacità principale di Amelio è quella di non dare giudizi morali sulla vicenda, ma spostarla in un conflitto intimo, tra padre e figlio, riuscendo a mostrare le due anime in modo originale e per nulla retorico. Nota dominante delle opere di Amelio è proprio il rapporto adulto-bambino, affrontato in tutte le sue sfaccettature, mentre sono assenti le storie d'amore. Presentato alla Mostra di Venezia, il film riscuote ampi consensi sul fronte della critica.
Nel 1989 ottiene un nuovo successo di critica con "I ragazzi di via Panisperna", dove vengono raccontate le vicende del famoso gruppo di fisici capitanato, negli anni '30, da Fermi e Amaldi. Un anno dopo, ancor più riuscito risulta "Porte aperte" (1990, sulla pena di morte, dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia), che procura a Gianni Amelio una meritata nomination all'Oscar.
Le pellicole successive sono "Il ladro di bambini" (1992, storia del viaggio di un carabiniere che accompagna due fratellini destinati a un orfanotrofio), vincitore del gran premio speciale della giuria al Festival di Cannes, "Lamerica" (1994, con Michele Placido, sul miraggio italiano del popolo albanese), "Così ridevano" (1998, sulla difficile realtà dell'emigrazione, nella Torino Anni '50, analizzata attraverso il rapporto di due fratelli), vincitore di un Leone d'oro alla Mostra di Venezia, e consacrano Amelio a livello internazionale.
Il 2004 segna il ritorno di Amelio come regista e sceneggiatore con "Le chiavi di casa", liberamente ispirato al romanzo "Nati due volte" di Giuseppe Pontiggia. Il film, interpretato da Kim Rossi Stuart e Charlotte Rampling, è tra i protagonisti della 61ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, alla quale Amelio concorre per il Leone d'Oro.
Il 9 dicembre 2008 viene nominato direttore del Torino Film Festival che dirige fino alla trentesima edizione, nel 2012 quando ha una dura polemica per la sua gestione con Ken Loach.
Il 28 gennaio 2014 fa coming out dichiarandosi omosessuale sulle pagine del quotidiano la Repubblica.
Nel 2017 dirige il film "La tenerezza". I suoi film degli anni 2020 sono "Hammamet" (2020) e "Il signore delle formiche" (2022).
Frasi di Gianni Amelio
Foto e immagini di Gianni Amelio
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Gianni Amelio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Gianni Amelio.
Ciao Amelio. Ti scrivo questo messaggio per il motivo che, ho avuto la fortuna di lavorare due volte nei tuoi film. la prima, sono stato una comparsa in calibro 9 e il secondo ho avuto una parte d'attore in Hammamet e sul set a volte nn riesci ad esprimere al regista anche se in piccola parte la propria gratitudine. Posso dirti che ho imparato come da te e altri registi tante cose, perché quando si è sul set sembra che tutto sia magico e che sia una famiglia e ti faccio veramente di cuore i miei complimenti per la tua umiltà la tua professionalità e il tuo trasformismo e creatività. Comunque nel mio piccolo a furia di girare ho cercato di fare una piccola serial dove sono io il regista, attore e faccio notare cantante sarei onorato se mi daresti un giudizio tuo da maestro. Roma sembra che abbia apprezzato il progetto che ho interrotto per causa Covid lo trovi su YouTube Quattro Amici Al Bar un esempio per i giovani d'oggi saluti e spero di lavorare ancora con te.
Buon compleanno Gianni!
Buongiorno Signor Amelio,
nel giugno scorso è uscito sul mercato librario una mia raccolta di racconti, intitolata "All'Ombra dell'ultimo sole", che vorrei inviarle, in modo che possa valutare l'eventuale trasposizione cinematografica di uno o più racconti.
Ringraziandola per il tempo che vorrà dedicarmi, le invio i miei migliori saluti.
Alberto Bonfigli
347--------
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Tommaso Campanella Bertolucci Novecento Aldous Huxley Laura Betti Laura Morante Anni di Piombo Fermi Pena di Morte Leonardo Sciascia Festival di Cannes Michele Placido Kim Rossi Stuart La Tenerezza Cinema