Giulio Giorello
Biografia
Giulio Giorello, filosofo, matematico, accademico ed epistemologo, nasce a Milano il 14 maggio 1945.
Carriera accademica
Consegue due lauree: in Filosofia all'Università degli Studi di Milano nel 1968 (sotto la guida di Ludovico Geymonat); in Matematica all'Università degli Studi di Pavia nel 1971.
Inizia poi una carriera accademica insegnando Meccanica razionale presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Pavia. Passa in seguito alla Facoltà di Scienze fisiche e matematiche dell'Università degli Studi di Catania, di Scienze fisiche presso l'Università degli Studi dell'Insubria, sede di Como, e al Politecnico di Milano.
Per quasi 40 anni, dal 1978 al 2015, ricopre la cattedra di Filosofia della scienza presso l'Università degli Studi di Milano (cattedra che fu di Geymonat) . Dal 2004 al 2008 è Presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza (SILFS).
Giulio Giorello muore a Milano il 15 giugno 2020, presumibilmente per complicanze dovute al COVID-19.
Tre giorni prima del decesso aveva sposato la compagna Roberta Pelachin.
Il pensiero di Giulio Giorello
Giorello divise i suoi interessi tra lo studio di critica e crescita della conoscenza con particolare riferimento alle discipline fisico-matematiche e l'analisi dei vari modelli di convivenza politica; dalle sue prime ricerche in filosofia e storia della matematica, i suoi interessi si erano poi ampliati verso le tematiche del cambiamento scientifico e delle relazioni tra scienza, etica e politica.
La sua visione politica era di stampo liberal democratico e si ispirava, tra gli altri, al filosofo inglese John Stuart Mill.
Si occupò anche di storia della scienza - in particolare le dispute novecentesche sul "metodo" - e di storia delle matematiche (Lo spettro e il libertino). Nel 1981 curò con Marco Mondadori l'edizione italiana di Sulla libertà di John Stuart Mill. Giulio Giorello era ateo e scrisse al riguardo il libro Senza Dio. Del buon uso dell'ateismo.
Nel 2012 diede alle stampe il volume Il fuoco fatuo di Hobbes e il chiaro labirinto di Spinoza nel quale descrive l'influsso delle opere di Euclide sul pensiero dei due filosofi. Thomas Hobbes, precettore di matematica del re inglese, diede una rilettura degli Elementi di Euclide che lo portò a scontrarsi con i colleghi di Oxford prima di essere a sua volta sopraffatto dal pensiero di John Wallis. Spinoza traspose il trattato nell'Etica affermando che «se il triangolo avesse la facoltà di parlare, direbbe parimenti che Dio è triangolo in modo eminente».
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