Maurizio Vandelli
Biografia
Maurizio Vandelli nasce il 30 marzo del 1944 a Modena. Dopo aver cominciato a esibirsi sulla costa romagnola e marchigiana nei mesi estivi insieme con l'amico Victor Sogliani, si trasferisce per qualche mese in Spagna, prima di tornare in Italia per formare i Giovani Leoni: il gruppo è costituito anche da Luigi Simonini, Claudio Dotti e Franco Ceccarelli. Nel 1962, i Giovani Leoni si sciolgono: dall'incontro con Paolo & i Gatti nasce l'Equipe 84.
Il nome, suggerito da Pier Farri, deriva dalla volontà di unire un carattere internazionale ("Equipe") con un brand riconosciuto (quello dello "Stock 84"): ma 84, casualmente, è anche la somma degli anni dei membri del gruppo.
Il primo 45 giri inciso da Maurizio Vandelli e soci si chiama "Canarino va", ed è l'inno della squadra di calcio del Modena; il lato B propone, invece, "Liberi d'amare". Pur non essendo distribuito in maniera fruttuosa, il disco suscita l'interesse di Armando Sciascia, in cerca di una band per la casa discografica Vedette: e così l'Equipe 84 riesce a firmare il primo contratto discografico.
Nel 1965 vengono pubblicati ben cinque 45 giri, che vengono poi racchiusi nell'album "Equipe 84", che comprende anche la cover di "Tired of waiting", "Sei felice". Vandelli e i suoi compagni prendono parte, nello stesso anno, al Festival di Napoli, proponendo "Notte senza fine", mentre l'anno dopo salgono sul palco del Festival di Sanremo cantando "Un giorno tu mi cercherai", insieme con i Renegades: è questo il brano che permette loro di consacrarsi, non solo in Italia ma anche all'estero. Poco dopo, il gruppo rompe l'accordo con Sciascia e sottoscrive un contratto con la Dischi Ricordi: il primo 45 giri pubblicato con la nuova casa discografica è "Io ho in mente te", cover di "You were on my mind" dei We Five, che vince il Cantagiro del 1966.
È un periodo di cover importanti: tra le altre si ricordano "Resta", rifacimento della Stay di Maurice Williams, mentre dalla hit di Sonny Bono "Bang bang" viene tratto un brano omonimo, sul cui lato B si trova "Auschwitz", scritta da Francesco Guccini. Dopo la pubblicazione dell'album "Io ho in mente te", Maurizio Vandelli e il suo gruppo ottengono un successo notevole con "29 settembre", scritta da Lucio Battisti e Mogol; questi ultimi sono anche gli autori di "Nel cuore nell'anima", uscita pochi mesi dopo.
Il terzo album dell'Equipe 84 risale al 1968, e si chiama "Stereoequipe"; l'anno successivo, il gruppo prende parte al Cantagiro con "Tutta mia la città", cover di "Blackberry Way", dei The Move, composta da Mogol. Gli anni Settanta si aprono all'insegna dello scandalo: Alfio Cantarella, batterista del gruppo, viene arrestato dopo essere stato trovato in possesso di oltre mezzo chilo di hashish. La band inizia quindi a sfaldarsi: mentre Franco Ceccarelli saluta i compagni, Vandelli, insieme con Sogliani, chiama Mike Shepstone dei Rokes, Mario Totaro dei Dik Dik e Donatello; poco dopo viene coinvolto anche Franz Di Cioccio, batterista dei Quelli.
Di lì a poco il cantante modenese prova la carriera da solista con l'album intitolato "L'altra faccia di Maurizio Vandelli", che non ottiene il successo sperato. Torna, quindi, con Sogliani, dando vita alla Nuova Equipe 84, che vede la presenza di Di Cioccio e, alle tastiere, di Dario Baldan Bembo: il gruppo partecipa al Festival di Sanremo del 1971 cantando "4 marzo 1943" insieme con Lucio Dalla. Pochi mesi dopo, il brano "Casa mia" attira l'attenzione del pubblico partecipando a "Un disco per l'estate". Seguono l'abbandono di Di Cioccio, che torna alla Premiata Forneria Marconi, e il passaggio alla Ariston Records.
Nel 1973 il gruppo torna a chiamarsi Equipe 84, complice il ritorno di Cantarella; alle tastiere, invece, Thomas Gagliardone ha preso il posto di Baldan Bembo, intenzionato a sperimentarsi come solista. Vandelli e compagni partecipano con "Mercante senza fiori" a "Un disco per l'estate" del 1974, e con "Sogni senza fine" alla stessa manifestazione l'anno successivo. Nella primavera del 1981, Maurizio Vandelli comunica ufficialmente la fine dell'Equipe 84 (il gruppo tornerà a riformarsi più tardi, senza Vandelli, per iniziativa di Ceccarelli, Sogliani e Cantarella); un anno dopo incide, con lo pseudonimo di Key of Dreams, la cover di "Africa" dei Toto. Vandelli continua, quindi, a esibirsi da solo, non volendo mai partecipare a eventuali reunion del gruppo.
Nel 1989 il cantante riceve il disco di platino grazie all'album "29 settembre 89"; nello stesso anno, partecipa e vince il programma "Una rotonda sul mare", e prepara l'album "Sei nei '90", pubblicato l'anno dopo. Tornato al Festival di Sanremo nel 1993 con il brano "Come passa il tempo", cantato insieme ai Camaleonti e ai Dik Dik, gruppi storici degli anni Sessanta (la canzone farà parte del disco "Come passa il tempo e i più grandi successi"), prende parte alla registrazione dell'album "Walzer d'un Blues", insieme con Dodi Battaglia, Zucchero, Michele Torpedine e Fio Zanotti.
Nell'estate del 2000 Maurizio Vandelli presenta su Canale 5 "I ragazzi irresistibili", varietà musicale condotto insieme con Adriano Pappalardo, Rita Pavone e Little Tony, che verrà riproposto anche l'anno successivo.
Foto e immagini di Maurizio Vandelli
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Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Vandelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Vandelli.
Maurizio Vandeli, assieme ad altri gruppi e cantanti solisti, ha contribuito a scrivere quella bella e meravigliosa pagina degli anni 60 che rimane nella storia della musica leggera italiana.
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