Vittorio Zucconi
Biografia
Vittorio Guido Zucconi nasce a Bastiglia, in provincia di Modena, il 16 agosto 1944, figlio di Guglielmo Zucconi, giornalista, direttore della "Domenica del Corriere" e del "Giorno". Trasferitosi giovanissimo a Milano con la famiglia, studia al liceo "Parini", dove scrive e dirige il giornalino "La Zanzara": insieme a lui, collabora per il giornalino anche un certo Walter Tobagi.
Dopo essersi iscritto all'Università Statale di Milano ed essersi laureato in Lettere e Filosofia, Vittorio Zucconi intraprende, nei primi anni Sessanta, la professione giornalistica seguendo le orme del padre. Inizia come cronista di nera al quotidiano milanese "La Notte"; poi passa a "La Stampa", per la quale diventa corrispondente da Bruxelles e poi dagli Stati Uniti. Per "Repubblica" è corrispondente da Parigi, mentre durante la Guerra Fredda scrive per il "Corriere della Sera" da Mosca.
Sposatosi nel frattempo (nel 1969) con Alisa Tibaldi (che gli darà due figli, Guido e Chiara), è autore dello scoop relativo al caso Lockheed del 1976 (aerei comprati dall'Italia in virtù di tangenti concesse a ministri e generali), e pubblica per Rizzoli il libro "I cinque cerchi rossi". Dopo essere tornato alla "Stampa" come corrispondente del Giappone, dà alle stampe "Intervista col Giappone"; poi nel 1985 decide di trasferirsi a Washington in maniera definitiva, dove lavora come editorialista e corrispondente americano per "la Repubblica".
Nel corso degli anni, concretizza la sua esperienza statunitense nei libri "Si fa presto a dire America" (Mondadori, 1988), "Parola di giornalista" (Rizzoli, 1990) e "Viaggio in America" (Rizzoli, 1993). Nel frattempo, aveva pubblicato per Mondadori anche "Si fa presto a dire Russia". Mentre continua la sua esperienza a "Repubblica", scrive per Rizzoli "La scommessa. Cento ragioni per amare l'Italia" (a quattro mani con suo padre Guglielmo) e per Einaudi "Stranieri come noi. Storie, drammi e avventure di ragazzi come noi nel mondo di oggi", un'antologia adottata nelle scuole medie come testo di lettura.
Per le edizioni La Stampa realizza "Le città del sogno. Viaggio nelle metropoli americane", mentre per Mondadori pubblica un'opera diversa dal solito: "Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux". Dopo aver scritto "Storie dell'altro mondo. La faccia nascosta dell'America", "Storie da non credere" e "Le piazze dell'Europa", nel 2002 Vittorio Zucconi ottiene la cittadinanza statunitense. Autore de "Il calcio in testa. Vivere con il vizio del pallone e guai a chi ce lo toglie" per Gallucci, e "George. Vita e miracoli di un uomo fortunato" per Feltrinelli, a partire dal 2007 insegna storia italiana contemporanea nel Vermont al Middlebury College, dove tiene corsi estivi di giornalismo per post laureati.
Nel 2008, il giornalista pubblica per Mondadori "L'Aquila e il Pollo Fritto. Perché amiamo e odiamo l'America", mentre nel 2009 è la volta de "Il Caratteraccio. Come (non) si diventa italiani": nello stesso anno, viene nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Direttore di Repubblica.it, Vittorio Zucconi è autore di una rubrica su "D - La Repubblica delle Donne"; dirige, inoltre, l'emittente radiofonica Radio Capital, per la quale tra l'altro cura "TG Zero", trasmissione del preserale.
Dopo una lunga malattia, Vittorio Zucconi muore a Washington il 25 maggio 2019 all'età di 74 anni.
Frasi di Vittorio Zucconi
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