Mario Sossi
Biografia • La storia di un sequestro di un giudice
Mario Sossi nasce il 6 febbraio 1932 a Imperia. Chiamato alle armi nel 1953, presta servizio nel corpo degli alpini fino all'anno successivo. Dopo aver frequentato l'università (militando nel frattempo in un'associazione studentesca missina, la Fuan) entra in magistratura nel 1957 aderendo all'Umi, associazione di magistrati di destra.
Divenuto celebre per l'inchiesta relativa agli scioperi negli ospedali psichiatrici di Cogoleto e Quarto, è responsabile - tra l'altro - dell'arresto di alcuni edicolanti colpevoli di avere esposto riviste pornografiche al pubblico. Dopo avere fatto arrestare Giambattista Lazagna, avvocato sospettato di avere rubato esplosivi e armi, è pubblico ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, organizzazione che fa riferimento alla Sinistra extraparlamentare attiva tra il 1969 e il 1971 a Genova, responsabile di diversi attentati terroristici e comandata da Mario Rossi.
Il 18 aprile del 1974 Mario Sossi viene sequestrato a Genova dalle Brigate Rosse. Il rapimento va in scena di sera, a opera di un commando di venti uomini impegnati su un furgoncino e sette automobili: il giudice si appresta a rincasare nella sua abitazione di via Forte San Giuliano; dopo essere sceso dall'autobus della linea 42 viene colpito e caricato su una Autobianchi A112, al cui volante c'è Alberto Franceschini.
La vettura guidata da Franceschini è seguita da una Fiat 128 condotta da Mara Cagol, contro la quale lo stesso Franceschini spara una raffica di mitra dopo avere superato un posto di blocco, a causa di un equivoco. La Cagol rimane illesa, mentre la 128, dentro la quale Sossi è imprigionato in un sacco e incatenato, va a sbattere contro un albero: è proprio in questa circostanza che il giudice si procura l'ecchimosi che risulterà evidente nelle prime immagini che le Brigate Rosse diffonderanno.
Terminato il burrascoso viaggio, Mario Sossi viene interrogato da Franceschini e Pietro Bertolacci. In seguito ad alcune divergenze nate dopo una riunione della direzione strategica delle Br, il sequestro (rinominato Operazione Girasole) viene gestito in prima persona da Bertolazzi, Cagol e Franceschini.
Il giudice viene sottoposto a un processo che si conclude con la decisione, da parte dei rapitori, di uccidere il sequestrato: decisione che non troverà mai attuazione.
Nel frattempo le Br chiedono di liberare i terroristi del Gruppo XXII Ottobre in cambio del rilascio di Sossi; gli esponenti dell'organizzazione terroristica in carcere, secondo le richieste dei sequestratori, dovranno essere trasferiti in un Paese amico: sia Cuba che l'Algeria che la Corea del Nord (gli Stati presi in considerazione dalle Brigate Rosse), però, rifiutano l'asilo politico.
Sossi viene quindi liberato il 22 maggio 1974 a Milano: una volta rilasciato, invece di avvisare immediatamente la polizia torna in treno a Genova, per poi recarsi alla Guardia di Finanza locale (un comportamento misterioso sul quale non verrà mai fatta chiarezza). Due anni più tardi, Francesco Coco - procuratore della Repubblica di Genova che in occasione del sequestro Sossi aveva negato la scarcerazione dei terroristi come contropartita - viene assassinato a Genova.
Sossi, nel frattempo, riprende la propria vita a torna al lavoro: lavora presso la Procura Generale della Repubblica sia in Corte di Appello che in Corte di Cassazione, sempre a Genova. Il magistrato va in pensione il 5 luglio del 2006; due anni dopo, viene eletto coordinatore per la Liguria del partito di Alessandra Mussolini Alternativa Sociale, dopo essersi candidato nelle file di Alleanza Nazionale per il Consiglio Comunale di Genova.
Nel 2009 si candida alle elezioni europee tra le liste di Forza Nuova nel collegio di Nord Ovest: conquista poco più di mille voti e non viene eletto. Due anni più tardi, viene cancellato dall'albo degli avvocati in seguito a un caso di stalking che vede una donna come vittima: in diversi atti ufficiali l'ex magistrato di Imperia avrebbe scritto commenti e dichiarazioni ingiuriose e calunniose nei confronti di una giudice, parte lesa in un processo per stalking nell'ambito del quale lo stesso Sossi difendeva l'imputato, un imprenditore del Tigullio.
Nel 2014, Raiuno trasmette una fiction, intitolata "Il giudice", ispirata alla storia di Mario Sossi: a interpretarlo sul piccolo schermo è Alessandro Preziosi.
Mario Sossi muore a Genova il 6 dicembre 2019 all'età di 87 anni.
Foto e immagini di Mario Sossi
Video Mario Sossi
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