Peter Tosh
Biografia • L'altro re del reggae
Dopo la scomparsa di Bob Marley, monarca assoluto del reggae, è Peter Tosh colui che ha esportato il verbo della musica giamaicana. E in effetti Winston Hubert McIntosh, nato il 19 ottobre 1944 nel Westmoreland in Jamaica, con Bob Marley ha avuto molto a che fare, dopo la collaborazione con lui nel gruppo dei Wailers, ha tratto dal maestro linfa vitale per la sua ispirazione solistica.
Scomparso anch'egli prematuramente, vittima di un orrendo omicidio, Peter Tosh è stato uno dei cantanti della metà degli anni '60 ad imporsi con più prepotenza sulla scena musicale giamaicana, impersonando per certi versi il personaggio rude dei Wailing Wailers nell'era ska e fornendo a Bob Marley quell'impulso ritmico necessario per far sì che la musica del gruppo fondato dal leggendario cantante (insieme a Bunny Wailer) avesse un maggior impatto.
Nei primi dischi degli Wailers, Tosh canta col nome di Peter Tosh o Peter Touch And The Wailers, e incide "Hoot nanny hoot", "Shame and scandal", "Maga dog".
I primi Wailers si sciolsero nel 1966 con Marley che andava a cercare lavoro in America e Tosh e Bunny Wailer che si ritrovavano a registrare sporadicamente qualche brano. In questo periodo, fra l'altro, Tosh conobbe anche il dramma del carcere per questioni legate all'uso di sostanze stupefacenti (per quanto di tipo leggero).
Uscito di galera e libero di esprimersi, registrò di nuovo brani come "Maga dog" e "Leave my businness" col produttore Joe Gibbs, mettendo in evidenza una voce forte e carismatica. Quando gli Wailers si ritrovarono a lavorare per Leslie Kong nel 1969, Tosh incise "Soon come" e "Stop that train", mentre alle sessions del gruppo allo studio di Lee Perry (1970/71) fu limitato soprattutto alla parte armonica, anche se riuscì lo stesso a dare il meglio in capolavori come "400 years", "No sympathy", "Downpresser" tutti con un forte contenuto sociale e inneggianti la fine dello sfruttamento della popolazione nera.
Con la fine del rapporto con Perry e l'ingaggio dell'etichetta Island, Tosh incide come voce solo "Get up stand up", mentre la rottura con Marley, condivisa anche da Wailer, appare definitiva.
È il 1973 e Tosh si concentra sulla sua nuova etichetta la Intel Diplo HIM (Intelligent Diplomat for His Imperial Majesty), anche se questo non gli impedisce di firmare con la ben più importante ed affermata Virgin nel 1976.
Nel 1978 lavora con la Rolling Stone Records di Mick Jagger e soci e ottiene una hit nelle classifiche con "Don't look back", una cover dei Temptations (con l'etichetta degli Stones registrò complessivamente quattro LP di modesto successo).
L'anno dopo partecipa alla colonna sonora di Rockers con "Stepping razor". Realizza anche tre dischi con la EMI, tra cui il leggendario "Legalize it" che diede a Peter Tosh, ormai scomparso, un Grammy (1988) come miglior disco reggae dell'anno.
Peter Tosh era un artista sicuramente di grande talento, dall'indole malinconica e portata all'introspezione. Il suo carattere era comunque fra i più difficili. C'è chi lo descrive arrogante, irragionevole, inflessibile se non duro, sicuramente lontano dall'accettare compromessi di qualsiasi genere. Conformemente a questi suoi principi non ha mai rinunciato ad usare la musica come strumento di denuncia delle violenze e delle ingiustizie che il suo popolo subiva.
Tosh morì ucciso a colpi di pistola nella sua villa sulle colline di Kingston il giorno 11 settembre 1987. L'inchiesta sull'omicidio fu archiviata come una rapina, col risultato che i responsabili circolano ancora indisturbati per le vie del mondo.
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